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giovedì 24 dicembre 2015

Offrire del cibo agli uccelli, un consiglio a settimana per migliorare la propria vita e quella altrui

Il compito di questa settimana ci richiede di entrare in contatto con la natura e, in particolare con le creature alate. Prestiamo attenzione ai tanti messaggeri di cui il cielo è popolato: impariamo a riconoscerli, a prendere coscienza del ruolo che hanno nella nostra vita e ad apprezzarli di più.



  • Gli uccelli come le farfalle e tutte le creature alate, sono messaggeri spirituali e vengono spesso impiegati per inviarci dei segni dal mondo dello spirito. Molte volte, quando un un uccellino o una farfalla civengono vicino desiderano trasmetterci un messaggio d'amore e di speranza che gli è stato affidato dai nostri cari che non ci sono più
  • In questi sette giorni impareremo a riconoscere e apprezzare le dimostrazioni d'amore che le creature celesti ci inviano attraverso la natura
  • Avete mai dato da mangiare ai gabbiani in spiaggia, alle rondini che hanno fatto il nido sotto le grondaie di casa o alle anatre in un parco? Questa settimana dovremo fare un passo in più 
  • La prima parte dell'esercizio consiste nel preparare una torta per gli uccelli. Scegliete noci, semi, briciole di pane e qualsiasi altra cosa sia gradita ai nostri amici alati, poi riuniamo tutto in una terrina e iniziamo a mescolare. 
  • Possiamo aggiungere un po' d'acqua per amalgamare gli ingredienti. Ma il segreto per ottenere un buon risultato è l'energia che mettete nella preparazione, perciò fate attenzione ai vostri pensieri
  • Pensate agli uccelli e alla natura, e al modo in cui arricchiscono la nostra vita. Formulate pensieri spirituali e aggiungete un pizzico d'amore e gratitudine all'impasto continuando a mescolare
  • Offriamo il nostro dolce agli amici alati: li nutriremo di affetto e riconoscenza. Osserviamoli mentre si radunano attorno alla torta che abbiamo preparato con tanta cura: sono messaggeri spirituali, quindi mentre diamo da mangiare a loro stiamo offrendo un alimento prezioso anche alle "creature celesti" e ai nostri cari che abitano nel mondo dello spirito. E così facendo sazieremo la fame d'amore della nostra anima


mercoledì 21 ottobre 2015

Credo quia absurdum

Siamo sempre lì, alla geometria, e alle dimostrazioni per assurdo. Ho odiato quei teoremi anima e corpo, non perchè non li capissi, ma semplicemente perchè erano arzigogolati come le matasse intrigate, come i fusi rotti, come i nodi gordiani. 

Avere un po' più di semplicità era chiedere troppo? Ipotesi, tesi, dimostrazione.....ma cos'era un delirio da meningococco?

Credo quia absurdum: credo perchè è assurdo. Frase usata sia dai credenti, per difendere le loro convinzioni, sia dagli atei per rimproverare ai credenti l'irrazionalità della loro fede. Non è in nessuno scrittore cristiano; viene fatta derivare da una frase di Tertulliano, credibile quia ineptum est (E' credibile appunto perchè illogico).

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