Si chiama
Symphytum officinale ma è nota anche come orecchio d'asino o erba di San Lorenzo ed era nota già nell'antichità per le sue proprietà di rinnovamento delle
cellule della
pelle e dei
muscoli, e la capacità di facilitare la guarigione di
fratture,
distorsioni e
stiramenti. E in più è utile in dermatologia. Si può usare sia internamente che esternamente.
Uso interno: come
antifiammatorio l'
infuso di consolida maggiore è un coadiuvante nella cura di disturbi digestivi, diarree e coliti ulcerose. Mentre come
astringente la foglia attenua i dolori causati da artrosi, crampi o nevralgie muscolari, favorendo il rilassamento dei muscoli, ma dato che contiene una sostanza epatotossica se limita fortemente l'uso interno.
Uso esterno:
applicata su compresse di garza, consente di curare contusioni, storte e fratture. E' utile per curare ferite e piaghe da decubito, come antinfiammatorio attenua le contrazioni e gli stiramenti muscolari. Se ne può fare un cataplasma, per purificare i polmoni e curare le tossi secche. Facendo gargarismi o sciacqui, agisce sulle lesioni e sulle infiammazioni della cavità orale. Ha proprietà emollienti, perciò si rivela molto utile in ambito dermatologico contro foruncoli, acne, psoriasi e, in generale, per contrastare qualsiasi forma di disidratazione della pelle.
E' anche addolcente, contiene infatti mucillagini che la rendono un ottimo trattamento complementare in caso di screpolature o spellature, oltre che di punture di insetti. Plinio il Vecchio ne descrive le proprietà terapeutiche per la cura delle fratture. All'epoca, la consolida maggiore era anche impiegata in caso di disturbi intestinali, bronchiti o pleuriti. Nel tempo si è diffusa grazie a viaggiatori e pellegrini. Il nome botanico symphytum si riferisce alla parola greca symphuo, che significa "crescere insieme".
La fitoterapia ne utilizza la radice e le parti aeree: la radice si raccoglie in autunno, periodo durante il quale presenta il tasso di allantoina più elevato, mentre le parti aeree, dalle proprietà astringenti e antinfiammatorie, vengono raccolte in estate.La consolida maggiore contiene: allantoina, acidi fenolici, alcaloidi, tannini, mucillagini, terpenoidi. Ed è anche ricca di calcio, potassio, fosforo, ferro e silicio.
Dosaggio:
-principalmente utilizzata come
cataplasma, sia versando dell'acqua bollente sulle foglie fresche tritate, prima di avvolgere il tutto in una garza, sia mescolando il 50% di farina della foglia di consolida maggiore al 50% di amido per ottenere una pasta spessa.
- la
tintura madre di radice di consolida maggiore si utilizza pura sui foruncoli dell'acne. È possibile collocare direttamente le foglie tagliate sui foruncoli o utilizzarle in caso di psoriasi.
- il
decotto si prepara utilizzando 100 g di radici spellate per 250 ml di acqua e deve essere limitato al solo uso esterno, in applicazioni di una quindicina di minuti, da ripetere ogni 3 ore.
- un
infuso di consolida maggiore si prepara mescolando 6 foglie grandi fresche o essiccate, in 1 litro di acqua, prima di filtrare e lasciar raffreddare. Questo infuso può essere impiegato in uso interno o esterno, mescolandolo ad esempio all'acqua del bagno.
- è anche possibile consumare il
succo di consolida maggiore, preparato con le foglie passate al mixer, mescolate a un po' d'acqua e poi filtrate
Precauzioni d'uso della consolida maggiore
E' necessario fare
attenzione nell'uso della consolida maggiore perchè contiene alcaloidi pirrolizidinici isolati che possono, a dosi elevate, rivelarsi estremamente tossici per il fegato. essi si concentrano soprattutto nella radice. Per questo motivo, è fondamentale non impiegare la radice per uso interno. In generale, i ricercatori raccomandano una durata massima di utilizzo di sei settimane all'anno, per evitare che questa sostanza epatotossica si possa accumulare nell'organismo. La consolida maggiore non va applicata su una ferita aperta che non sia stata pulita. Peraltro, la durata massima di utilizzo di questa pianta sulle ferite è di tre giorni.
ATTENZIONE: è controindicata nei bambini, nelle donne incinte o che allattano, e nei soggetti affetti da malattie epatiche. Al di fuori di un potenziale rischio allergico, non esistono effetti collaterali noti.