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sabato 7 novembre 2015

Il Bambino riposseduto, scene dal precariato lavorativo

Capita che dovendo muoversi nelle paludi del precariato, ci si debba arrangiare a sbarcare il lunario utilizzando le proprie risorse culturali. Ecco appunto che in questi anni ci si cimenti in ripetizioni ai ragazzini delle scuole superiori, ripetizioni di latino, greco, italiano e via dicendo.

Con gli adolescenti delle scuole superiori non ho mai fatto una gran fatica, indipendentemente dalla loro preparazione scolastica e dalla gravità delle lacune che devono colmare. Si trovano "fanciulli" studiosi, che si  impegnano, altri meno volenterosi, ma comunque disposti a non far perdere tempo a me e soldi ai genitori. Non ho mai  usato metodi di insegnamento   convenzionali, poiché catturare l'attenzione del proprio interlocutore è la fase più importante per ottenere validi risultati in seguito, perciò, ho dato vita a piccole rappresentazioni teatrali per descrivere l'Anabasi di Senofonte, ho descritto visi, caratteri, fissazioni, e malattie di personaggi storici per far capire che nonostante tutto anche nel passato, i grandi erano persone con pregi e difetti.

Ho puntato sui fatti più che sulle date per la storia, sulla crudeltà delle battaglie e l'impiego di mezzi e persone, sulle strategie da Risiko, piuttosto che su una sequela  anonima di nomi che poi non rimangono mai in mente e che fanno sbadigliare il tuo allievo dalla noia.
Alla fine ho sempre avuto un ottimo ritorno: intanto il miglioramento dei miei studenti a scuola, la relativa promozione e un rinnovato interesse per materie che molti giudicavano inutili cadaveri mummificati e polverosi.

Quest'anno invece, sono stata reclutata per un bambino che frequenta la prima media, obiettivo: fargli fare i compiti. Ora, parliamoci chiaro, far fare i compiti ad un bambino di prima media è di sicuro meno stancante che far tradurre ad un liceale Omero, Senofonte, Euripide, Aristotele, Luciano, Cicerone, Cesare, Tacito, Marziale, Plauto.....

E invece no, voi non avete idea alcuna di quello che vi aspetta. Pensate forse che sia più semplice? Allora sappiate che esiste la categoria dei BAMBINI "RIPOSSEDUTI".
Sì avete capito bene, i bambini riposseduti. Questi bambini, di solito molto belli, sono anche estremamente intelligenti e pronti, ma come spiega l'aggettivo, su di loro non c'è possibilità di controllo, perché quel demonietto di Lucibello li possiede totalmente. Così studiare due paginette di storia, fare un'espressione con le potenze, ripetere scienze, diventa un'operazione da esorcismo, e di quelli complessi.

In questo caso il bambino riposseduto è in preda ad una sorta di agitazione convulsa, saltella in ogni dove, sale e scende dai divani, toglie cuscini, si dondola sulle sedie, e da queste ultime si ribalta. Si rotola sui tappeti, accende e spenge gli elettrodomestici, mangia compulsamente, rimbalza su libri e quaderni, perché in questo caso i libri e i quaderni sono come la croce e l'acqua santa per i "Tre capelli d'oro del Diavolo". Quindi tu, disgraziato esorcista in erba, senza esperienza in un campo così oscuro, da subito capisci che: le parole sono inutili, le imprecazioni aria fritta, le preghiere suoni senza senso. Che fare? I compiti devono essere svolti, ma come convincere l'anima dannata? Giorni e ore di osservazione, notti di riflessione, mentre nel frattempo riesci a stento a fargli fare i compiti scritti.

Hai solo un vantaggio, far parlare il bambino riposseduto di se stesso: a ruota libera.  Mentre il bambino riposseduto parla, di giochi virtuali, di film, della sua attività sportiva, ti accorgi che sta tentando di trovare la password che sblocca il tuo cellulare, con la scusa che sicuramente tu, hai delle canzoni interessanti da passare via Bluetooth, e allora ideona: posso batterti sul tuo stesso terreno, lavorando con la mia fantasia.

Mentre il bambino riposseduto recita la sua parte sul palcoscenico casalingo, io mi dedico alla ginnastica antalgica per la schiena, mentre  saltella, io leggo le mie dispense di naturopatia, o sfoglio il suo diario scolastico. A questo punto, la mia indifferenza a cotale comportamento attira l'attenzione del piccolo Diavolo, che, deprivato del pubblico, si sente trascurato. Non che questo lo invogli ad impegnarsi, ma di sicuro comincia a farti la fatidica  domanda: perché? Con grande stupore e innocenza spiego che cerco di placare l'istinto cannibale che mi si annida dentro, e scoprendo i canini, mostro come ogni  giorno li  limo  accuratamente  per  renderli  appuntiti e affilati  per   gettarmi     sull' infante appena abbassa la guardia. Di fronte alla sua incredulità, acconcio gli occhi a fessura e con voce suadente e semi sibilante (da lingua biforcuta), prometto una dimostrazione.
E così è. Approfittando di una distrazione faccio finta di avventarmi a bocca spalancata su di lui o mi alzo dalla sedia,  mi metto la giacca ed esco di casa, lasciandolo solo con se stesso. Bingo! Ora possiamo iniziare la lezione.


mercoledì 23 settembre 2015

Rientro a scuola e mal di testa: prevenire con l'idratazione

Per tutti noi, al tempo della nostra adolescenza, è stato un trauma l'arrivo di Settembre e il rientro a scuola. Un trauma certo, perchè dopo le beate vacanze e il cambiamento delle nostre abitudini, riprendere i ritmi che comportano il risveglio al mattino presto per andare a scuola, l'impegno durante le ore di lezione e il rientro a casa con i pomeriggi in cui si susseguono lo studio e poi le varie attività ricreative, è difficile.


La ripresa dei ritmi autunnali e invernali può provocare infatti alcuni scompensi, soprattutto nei giovani, come dimostrato da uno studio del Nationwide Children's Hospital: aumento del mal di testa dovuto allo stress del rientro a scuola, dai nuovi cambiamenti, dalla routine e molto dalla disidratazione.

Tratto spesso l'argomento idratazione e l'importanza del bere correttamente la giusta quantità di acqua, soprattutto in caso di mal di testa. Nei bambini e nei giovani in età scolastica la cattiva idratazione può essere un fattore scatenante del mal di testa. La ricercatrice Ann Pakalnis, neurologa e direttrice della Comprehensive Headache Clinic ha infatti spiegato:  "Quando le famiglie si presentano in clinica per segnalare che il proprio figlio soffre di un forte mal di testa, ci accorgiamo che solitamente queste richieste aumentano durante l’anno scolastico. Così abbiamo deciso di fare una ricerca accurata e vedere se ci fossero state più visite nel periodo autunnale e con quali variazioni durante l’anno”.

Che cosa è emerso dallo studio?  E' stato sottolineato che l’aumento del mal di testa nei bambini dai 5 ai 18 anni di età, aumenta nel periodo autunnale. Tale fenomeno è causato sia dalla ripresa della vita scolastica, che dalla scarsa idratazione. Una buona idratazione è un efficace aiuto contro l'emicrania, anche se non è tutto, come sottolineato dal dottor Howard Jacobs, specialista dei disturbi dell’emicrania nei bambini, che spiega come il mal di testa si può prevenire mangiando tre pasti al giorno, dormendo a sufficienza durante la notte e assumendo la giusta dose di liquidi.


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