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mercoledì 11 novembre 2015

Fegato e suoi disturbi: un aiuto dagli oli essenziali

FEGATO

Oli con effetto stimolante per il fegato pigro (persone lente, stanche, poco attivE ): Basilico, Geranio, Ginepro bacche, Menta piperita, Pepe nero, Rosmarino, Verbena odorosa.

Oli con effetto calamante per squilibri di fegato che provocano nervosismo, euforia, tendenza ad arrabbiarsi: Camomilla romana, Mimosa, Neroli, Rosa, Vetiver.

Oli armonizzanti utili in certi disordini epatici: Elicriso, Galbano, Salvia.

Scegliere, secondo il caso, 2 oli diversi della stessa categoria da utilizzare separata mente in inalazione secca e diffusione ambientale (più volte durante la giornata), e da miscelare invece in parti uguali per il massaggio e il bagno.


Miscela stimolante per disturbi di fegato che inducono letargìa, stanchezza, scarso interesse per
il mondo circostante: in inalazione secca e in diffusione ambientale utilizzare in parti uguali Ginepro
bacche, Menta piperita e Rosmarino (sul fazzoletto bastano 2 gocce di ciascuna essenza stillate l'una
sull'altra); in 50 ml di crema base neutra aggiungere 8 gocce di ciascuna delle 3 essenze, mescolare
a lungo con un cucchiaino di vetro, ceramica, legno o plastica (non utilizzare strumenti di metallo:
meglio di tutto è il vetro, ad esempio una pipetta contagocce). Applicare la crema così creata 2 volte
al giorno sulla zona del fegato e massaggiare .

Miscela calmante per disturbi di fegato che inducono agitazione, rabbia, iperattività, eccitazione
sessuale: in inalazione secca e in diffusione ambientale utilizzare in parti uguali Bergamotto, Maggiorana e Nardo (sul fazzoletto bastano 2 gocce di ciascuna essenza stillate l'una sull'altra); in 50
ml di crema base neutra aggiungere 8 gocce di ciascuna delle 3 essenze, mescolare a lungo con un
cucchiaino di vetro, ceramica, legno o plastica (non utilizzare strumenti di metallo: meglio di tutto
è il vetro, ad esempio una pipetta contagocce). Applicare la crema così creata 2 volte al giorno sulla
zona del fegato e massaggiare .

Uso interno con effetto stimolante: Basilico, Ginepro bacche, Menta piperita, Pepe Nero, Rosmarino.

Uso interno con effetto calmante: Camomilla romana, Mimosa, Neroli, Rosa, Vetiver. Se
il profilo della persona rispecchia almeno in parte quello dell'essenza, per uso interno si possono
anche sperimentare: Elicriso, Galbano, Salvia.




sabato 7 novembre 2015

Il Bambino riposseduto, scene dal precariato lavorativo

Capita che dovendo muoversi nelle paludi del precariato, ci si debba arrangiare a sbarcare il lunario utilizzando le proprie risorse culturali. Ecco appunto che in questi anni ci si cimenti in ripetizioni ai ragazzini delle scuole superiori, ripetizioni di latino, greco, italiano e via dicendo.

Con gli adolescenti delle scuole superiori non ho mai fatto una gran fatica, indipendentemente dalla loro preparazione scolastica e dalla gravità delle lacune che devono colmare. Si trovano "fanciulli" studiosi, che si  impegnano, altri meno volenterosi, ma comunque disposti a non far perdere tempo a me e soldi ai genitori. Non ho mai  usato metodi di insegnamento   convenzionali, poiché catturare l'attenzione del proprio interlocutore è la fase più importante per ottenere validi risultati in seguito, perciò, ho dato vita a piccole rappresentazioni teatrali per descrivere l'Anabasi di Senofonte, ho descritto visi, caratteri, fissazioni, e malattie di personaggi storici per far capire che nonostante tutto anche nel passato, i grandi erano persone con pregi e difetti.

Ho puntato sui fatti più che sulle date per la storia, sulla crudeltà delle battaglie e l'impiego di mezzi e persone, sulle strategie da Risiko, piuttosto che su una sequela  anonima di nomi che poi non rimangono mai in mente e che fanno sbadigliare il tuo allievo dalla noia.
Alla fine ho sempre avuto un ottimo ritorno: intanto il miglioramento dei miei studenti a scuola, la relativa promozione e un rinnovato interesse per materie che molti giudicavano inutili cadaveri mummificati e polverosi.

Quest'anno invece, sono stata reclutata per un bambino che frequenta la prima media, obiettivo: fargli fare i compiti. Ora, parliamoci chiaro, far fare i compiti ad un bambino di prima media è di sicuro meno stancante che far tradurre ad un liceale Omero, Senofonte, Euripide, Aristotele, Luciano, Cicerone, Cesare, Tacito, Marziale, Plauto.....

E invece no, voi non avete idea alcuna di quello che vi aspetta. Pensate forse che sia più semplice? Allora sappiate che esiste la categoria dei BAMBINI "RIPOSSEDUTI".
Sì avete capito bene, i bambini riposseduti. Questi bambini, di solito molto belli, sono anche estremamente intelligenti e pronti, ma come spiega l'aggettivo, su di loro non c'è possibilità di controllo, perché quel demonietto di Lucibello li possiede totalmente. Così studiare due paginette di storia, fare un'espressione con le potenze, ripetere scienze, diventa un'operazione da esorcismo, e di quelli complessi.

In questo caso il bambino riposseduto è in preda ad una sorta di agitazione convulsa, saltella in ogni dove, sale e scende dai divani, toglie cuscini, si dondola sulle sedie, e da queste ultime si ribalta. Si rotola sui tappeti, accende e spenge gli elettrodomestici, mangia compulsamente, rimbalza su libri e quaderni, perché in questo caso i libri e i quaderni sono come la croce e l'acqua santa per i "Tre capelli d'oro del Diavolo". Quindi tu, disgraziato esorcista in erba, senza esperienza in un campo così oscuro, da subito capisci che: le parole sono inutili, le imprecazioni aria fritta, le preghiere suoni senza senso. Che fare? I compiti devono essere svolti, ma come convincere l'anima dannata? Giorni e ore di osservazione, notti di riflessione, mentre nel frattempo riesci a stento a fargli fare i compiti scritti.

Hai solo un vantaggio, far parlare il bambino riposseduto di se stesso: a ruota libera.  Mentre il bambino riposseduto parla, di giochi virtuali, di film, della sua attività sportiva, ti accorgi che sta tentando di trovare la password che sblocca il tuo cellulare, con la scusa che sicuramente tu, hai delle canzoni interessanti da passare via Bluetooth, e allora ideona: posso batterti sul tuo stesso terreno, lavorando con la mia fantasia.

Mentre il bambino riposseduto recita la sua parte sul palcoscenico casalingo, io mi dedico alla ginnastica antalgica per la schiena, mentre  saltella, io leggo le mie dispense di naturopatia, o sfoglio il suo diario scolastico. A questo punto, la mia indifferenza a cotale comportamento attira l'attenzione del piccolo Diavolo, che, deprivato del pubblico, si sente trascurato. Non che questo lo invogli ad impegnarsi, ma di sicuro comincia a farti la fatidica  domanda: perché? Con grande stupore e innocenza spiego che cerco di placare l'istinto cannibale che mi si annida dentro, e scoprendo i canini, mostro come ogni  giorno li  limo  accuratamente  per  renderli  appuntiti e affilati  per   gettarmi     sull' infante appena abbassa la guardia. Di fronte alla sua incredulità, acconcio gli occhi a fessura e con voce suadente e semi sibilante (da lingua biforcuta), prometto una dimostrazione.
E così è. Approfittando di una distrazione faccio finta di avventarmi a bocca spalancata su di lui o mi alzo dalla sedia,  mi metto la giacca ed esco di casa, lasciandolo solo con se stesso. Bingo! Ora possiamo iniziare la lezione.


lunedì 12 ottobre 2015

Mandarino, oli essenziali

Nome botanico: Citrus nobilis
Famiglia: Rutacee
Provenienza: Cina
Estrazione: dalla buccia
Profumo: fresco, dolce, agrumato
Azione energetica: yang
Pianeta governatore: yang
Pianeta governatore: Sole
Proprietà: antisettico, digestivo, tonico, drenante, sedativo, antispastico
Principali indicazioni: coliche, singhiozzo, spasmi intestinali dei bambini, aerofagia, tensione nervosa, stress, acne, seborrea, ritenzione idrica

Considerato un frutto molto pregiato in Cina, dove è conosciuto fina da tempi remoti, il mandarino veniva offerto ai consiglieri dell'Impero Celeste (per l'appunto i mandarini) e la sua buccia veniva impiegata per preparare medicine. Le proprietà terapeutiche dell'essenza di mandarino si avvicinano molto a quelle dell'arancio; per la sua  particolare delicatezza se ne consiglia l'uso anche nei bambini, sia in caso di dolori addominali, aerofagia, singhiozzo (per massaggi addominali), che per stati di irrequietezza e agitazione, difficoltà ad addormentarsi (in  questo caso gioveranno due gocce lasciate cadere sul cuscino o vaporizzate nella stanza).

Facilita la digestione stimolando la funzione gastrica ed epatica e migliora la circolazione linfatica, promuovendo il riassorbimento dei liquidi dai tessuti in caso di ritenzione idrica e cellulite.


giovedì 15 gennaio 2015

Tremotare, trentun per forza, trulli trulli chi li ha fatti li trastulli, tu crudele io tiranno | Parole e verbi in disuso

TREMOTARE: sta per terremotare, nel senso di fare gran confusione, baccano, agitazione. Il sostantivo è "tremotìo, tremòto" è ormai usato quasi esclusivamente in senso traslato nelle locuzioni come "gli è un tremòto", riferito a un bambino irrequieto, fastidiosamente vivace.

TRENTUN PER FORZA: a qualsiasi costo. Modo ellittico di "fare trentun per forza", indica cocciutaggine e anche rassegnazione, come "fare di necessità virtù". Viene dal gioco delle carte, detto appunto "trentuno"


TRULLI TRULLI, CHI LI HA FATTI LI TRASTULLI: magra consolazione per le mamme che devono allevare e tenere a bada i loro bambini

TU CRUDELE IO TIRANNO: sembra un brano d'opera: si dice quando si è alle prese con una bostecca o un pezzo di carne troppo dura, difficile da tagliare e da masticare. Crudele per l'analogia con crudo (non solo poco cotto ma duro), tiranno per l'analogia con tirare






lunedì 25 agosto 2014

Il vero amico | Seneca, Lettere a Lucilio | Varie

Seneca parla dell'amicizia, e son concetti di ogni giorno, della nostra vita, anzi, forse va un po' più in là, descrive perfettamente il concetto di fiducia che dovrebbe esserci fra veri amici, descrive egregiamente coloro che raccontano di se stessi ad ogni illustre sconosciuto e  quelli che chiusi in se stessi, non si fidano neppure delle persone più care. L'eterno conflitto: concedere o meno la fiducia, essere schietti e sinceri come lo si è, e non sempre, con se stessi. Forse sarebbe necessario imparare ad essere chiari prima nel nostro profondo e solo allora saremo in grado di scegliere opportunamente chi è destinato a diventare nostro amico, poichè solo così eluderemo ogni inganno.


"Caro Lucilio,
mi scrivi che hai dato ad un amico delle lettere da recapitarmi, poi aggiungi di non dirgli cose che ti riguardino perchè non è tuo amico fino a questo punto. Così nella stessa lettera dici che costui è un tuo amico e non lo è. Forse tu usi genericamente una parola che ha un significato preciso e lo hai chiamato amico così come noi chiamiamo signori quelli che incontriamo e dei quali non ci ricordiamo il nome. Se è così può andare.

Me se tu chiami amico uno del quale non ti fidi, allora fai un grosso errore e ignori la forza della vera amicizia. Con un amico puoi fare ogni cosa, ma la prima cosa che devi fare è decidere se è davvero un amico. Quando lo hai appurato sul serio devi avere fiducia in lui. Sbagliano i tempi quelli che, contraddicendo gli insegnamenti di Teofrasto, prima concedono il loro affetto e poi lo ritirano quando hanno appurato che l'amico non era poi così amico.

Pensaci bene sopra prima di farti un amico, ma poi quando lo hai deciso apri il cuore e parlagli sinceramente come fai con te stesso. Vivi senza avere segreti nemmeno peri tuoi nemici. Ma poichè ci sono cose che per consuetudine si tengono riservate, metti al corrente il tuo amico di tutte le tue preoccupazioni, di tutti i tuoi pensieri. Se pensi che sia fidato, fidati.

C'è gente che finisce per essere ingannata proprio perchè ha paura di esserlo, c'è gente che per troppa sospettosità quasi fornisce una giustificazione alla slealtà del prossimo. Perchè devo misurare le parole davanti ad un amico? Perchè con lui non mi comporto come quando sono da solo? C'è gente che racconta al primo venuto quello che si dovrebbe raccontare solo agli amici fidati, come se non potesse trattenere quello che le brucia dentro.

Ci sono altri invece che sono terrorizzati all'idea che anche le persone più care vengano a conoscenza dei loro segreti e li seppelliscono dentro di loro come se non volessero farli sapere nemmeno a se stessi. Sono due atteggiamenti sbagliati, perchè è sbagliato sia fidarsi di tutti che di nessuno, ma direi che il primo è un difetto più onesto, il secondo più sicuro.

Allo stesso modo sono da rimproverare sia quelli che stanno sempre in agitazione , sia quelli che si crogiolano continuamente nella pigrizia. Non è produttivo quello che viene dalla confusione, ma è la smania di una mente esagitata, così come non è riposo quello che giudica molesto ogni gesto, ma è dissoluzione e languore. Perciò ci ricorderemo bene le parole di Pomponio: "C'è gente che si rifugia nelle tenebre reputando tempestoso tutto quello che avviene alla luce del sole".

Bisogna mescolare le due cose: chi agisce deve poi riposare e chi si riposa deve poi agire. Guarda la natura: c'è il giorno e c'è la notte"

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