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sabato 26 marzo 2016

Semi oleosi, serbatoi di benessere

Molte sono le obiezioni che si sentono muovere verso un consumo regolare (ma non abbondante) di semi oleosi: una presunta difficoltà nella digestione, l'eccessiva ricchezza di grassi, la colesterolemia elevata. Eppure sono passati giusto 22 anni dalla pubblicazione sulla rivista scientifica "Archives of Internal Medicine" (luglio 1992) dei risultati di una famosa ricerca (Adventist health study) che ha coinvolto negli Stati Uniti i componenti adulti di oltre 63 mila famiglie  nelle loro abitudini di vita, nelle consuetudini alimentari e nelle loro vicende sanitarie.

È stato accertato, tra l'altro, che il consumo di semi oleosi (noci, mandorle, nocciole) da l a 4 volte alla settimana riduce in modo significativo il rischio di malattia coronarica fino al 25 per cento. Ma non basta. Il consumo di semi oleosi si è dimostrato attivo nella riduzione del rischio di eventi coronarici perfino in persone a rischio come gli anziani, gli ipertesi e gli obesi. Questo vantaggio ha tre motivazioni nutrizionali:

l. I semi oleosi sono molto ricchi di acidi grassi mono e polinsaturi, che abbassano il colesterolo sanguigno e prevengono l'arteriosclerosi.
2. Racchiudono un'alta quantità di vitamina E, un potente antiossidante.
3. Noci, mandorle e nocciole contengono fibre (da 7 al 12 per cento) che modulano l'assimilazione del cibo dall'intestino, favoriscono l'eliminazione del colesterolo dall'organismo e facilitano l'espulsione delle feci.

I semi oleosi sono comunque alimenti di un certo impegno calorico e quindi andrebbero consumati in sostituzione (e non in aggiunta) di altri alimenti proteici di origine animale come la carne, il pesce, le uova e i formaggi. Un buon pane integrale, una manciata di noci sgusciate e una ricca insalata di verdure crude sono un pasto salutare e perfettamente digeribile. Porzioni più modeste possono arricchire la prima colazione o lo spuntino pomeridiano o aggiungerli ai dolci caserecci.













venerdì 1 gennaio 2016

Scudo antivirus con lo zinco

Che l'autunno ci renda fiacchi, stanchi, demotivati è ormai comprovato e sappiamo che è tutta colpa del cambio di stagione, del fatto che le ore di luce diminuiscono. Inoltre a questa sintomatologia si associa anche il calo delle difese immunitarie, e basta un raffreddore per indoblire ancora di più l'organismo e ciò ci espone agli attacchi dell'influenza.Questo è il motivo per cui è necessario rinforzare il nostro sistema immunitario, così da prevenire l'influenza e "alzare le difese" anche in vista delle nuove sindromi virali.

Innanzitutto la dieta andrebbe arricchita con i semi oleosi, in particolare noci, nocciole e pistacchi. Essi infatti contengono rame e selenio che rinforzano le difese e hanno anche un effetto stimolante a livello cerebrale. La mattina basta uno yogurt naturale con un cucchiaino di semi oleosi macinati (2 noci, 6 nocciole, 8 pistacchi): così si fa scorta di oligoelementi e di acidi grassi utili anche al cuore.

Per aumentare in modo naturale la reattività del sistema immunitario, sono indicati il rame, che ha proprietà antinfiammatorie e anti-batteriche e lo zinco, la cui carenza provoca una minor produzione di anticorpi, di immunoglobuline G.

Posologia: una fiala di Rame e una fiala di zinco al giorno, la mattina a digiuno per un mese. La cura si può ripetere dopo un mese di stand by. Per abbreviare la convalescenza e ritrovare in fretta le forze è necessaria una miscela di diversi oligoelementi. Ecco quali sono.
- Potassio: rigenera la forza muscolare.
- Zinco: rinforza il sistema immunitario.
- Selenio: antiossidante per eccellenza, inibisce l'aggressione dei radicali liberi ai quali il soggetto convalescente è più esposto.
 - Manganese-Cobalto: ritempra l'equilibrio emotivo instabile, spesso associato alla convalescenza o alla terza età. - Litio: si usa se l'astenia si coniuga a un vero e proprio stato depressivo. Posologia: una fiala della miscela la mattina e una la sera per tutto il mese, anche quando l' influenza è stata ormai superata.

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