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venerdì 8 aprile 2016

Tutti come Braccio di Ferro: mangiamo gli spinaci!

Ricordate quando Braccio di Ferro mangiando gli spinaci diventava invincibile? I suoi pugni stordivano Bruto e Olivia era salva. Era un'ottima pubblicità, che invitava i bambini ad imitare il famoso Sailor Man. Certo Braccio di Ferro non ci diceva quale segreto fosse nascosto negli spinaci, ma questo possiamo scoprirlo noi.

Gli spinaci affondano le loro radici nel continente asiatico, in Nepal, tuttavia esistono testimonianze che asseriscono che già nel Cinquecento, a Firenze, le suore benedettine coltivassero gli spinaci nei propri orti. Probabilmente per le proprietà tonificanti e lassative della pianta, di cui si conoscevano già i benefici per vista e cuore.


Sono uno dei prodotti ortofrutticoli più diffusi sul pianeta, ne esistono numerose qualità tra cui le più conosciute sono il “Gigante d’inverno” con foglie particolarmente ampie, carnose e crespe, il “Matador”, che si coltiva in primavera, il “Merlo nero” a foglia media e arricciata, il “Re dell’estate” ed il “Virofly” a foglie grosse di colore verde cupo.

Ma è nelle foglie che risiede lo scrigno dei segreti, esse infatti sono caratterizzate da un alto contenuto di vitamine A e C e in minore quantità B, D, F, PP e K, accompagnate da una discreta quantità di minerali quali rame, potassio, zinco, calcio e fosforo. Gli spinaci occupano una posizione rilevante nella classifica degli alimenti con proprietà utili all'organismo umano. Contengono infatti la luteina, sostanza conosciuta per la capacità antiossidante, in particolare essendo un carotenoide, si concentra soprattutto a livello della macula retinica, dove svolge un'importante funzione protettiva.

L’alta concentrazione di minerali inoltre ne favorisce lo sviluppo di proprietà lassative per l’organismo umano, così come l’acido folico presente procura benefici al sistema immunitario, aiutando notevolmente l'organismo nella produzione di globuli rossi. Per trarre i massimi benefici dal suo consumo è bene mangiarli crudi, magari in insalata con olio e sale; è, infatti, dimostrato che, una volta lessati, perdono il 50% circa delle loro proprietà utili all'organismo umano.

Si consiglia quando si cucinano di conservare l'acqua di cottura che può essere utilizzata con ottimi benefici come elemento di condimento per risotti e minestre; é, infatti, utile in caso di cistiti e soprattutto per lenire le dolorose conseguenze di scottature. Sono consigliati a chi soffre di anemia poiché contengono una buona quantità di acido folico, in grado di combattere questa patologia.


mercoledì 3 febbraio 2016

In un relitto di 2600 anni fa, trovato un insolito metallo: l'oricalco

2600 anni fa una nave cargo affondò al largo delle coste meridionali della Sicilia, probabilmente a causa di un forte tempesta. E non c'è niente di strano direte voi, quante navi nell'antichità sono colate a picco a cusa di tempeste improvvise? Ma ciò che desta l'interesse dei ricercatori è il carico che essa conteneva: ben 39 lingotti di un insolito metallo che con probabilità venivano dalla Grecia o dall'Asia minore e destinati ai laboratori di Gela, in Sicilia appunto.

Sebastiano Tusa, direttore della Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali del Mare della Regione Sicilia spiega:  “Il relitto risale alla prima metà del 6° secolo. La nave si trovava a circa 300 metri dalla costa ad una profondità di circa 3 metri”. Ma i lingotti sono stati la fonte di interesse poichè  si tratta di un metallo composto da una lega di rame, zinco e piccole percentuali di nickel, piombo e ferro.


“Non è mai stato trovato nulla di simile in precedenza”, dice Tusa, che si psinge ad affermere che potrebbe trattarsi del mitico oricalco, il metallo misterioso che secondo Platone era prodotto ad Atlantide. “Sapevamo dell’oricalco da testi antichi e alcuni oggetti ornamentali”. L’esistenza, l’origine e la composizione dell’oricalco sono stati oggetto di ampio dibattito da parte dei ricercatori. Descrivendo di Atlantide  Platone diceva che risplendeva della “luce rossa dell’oricalco”, il quale aveva un valore secondo solo all’oro.

Sempre secondo quanto descritto da Platone, il metallo prodotto ad Atlantide era stato utilizzato per ricoprire le pareti interne, le colonne e i pavimenti del tempio di Poseidone. Il nome del metallo deriva dalla parola greca “oreikhalkos”, che significa letteralmente “montagna di rame”. Gli antichi greci tramandavano che l’oricalco era stato inventato da Cadmo, un personaggio mitologico greco-fenicio, fondatore e primo re di Tebe. Nella sua Eneide, Virgilio scrive che la corazza di Turno era composta da “oro e oricalco bianco”, il che ha fatto ipotizzare che si trattasse di una lega di oro e argento. Il metallo è menzionato anche nelle Antichità Giudaiche di Tito Flavio Giuseppe, uno storico di origine ebraica del 1° secolo d.C., secondo il quale la navi che decoravano il Tempio di Salomone erano di oricalco.

martedì 19 gennaio 2016

I rimedi naturali per le infiammazioni delle vie aeree

Autunno e inverno sono le stagioni in cui si diffondono maggiormente le insidiose infiammazioni delle vie aeree. Ne consegue che si foma il muco tra naso e trachea e il ristagno di germi che, se non vengono debellati accuratamente, possono dar luogo a disturbi cronici (come tosse, riniti, sinusiti, otiti e bronchiti) che potrebbero accompagnarci fino a primavera quando, sulle infiammazioni pregresse, spesso si sovrappongono le allergie (le maledette).

E' bene dunque fare una terapia a base di oligoelementi per circa 3/4 mesi in modo da prevenire appunto le infiammazioni e nello stesso tempo scongiurare gli accumuli di muco e catarro responsabili della diffusione di virus e batteri, aumentando le recidive, causando quei fastisioni strascichi per settimane o addirittura mesi. Due o tre volte alla settimana, la mattina a digiuno, è bene assumere una fiala di Manganese-Rame (oligoelementi); questo abbinamento è il più efficace per stimolare le difese immunitarie. Basta tenere il liquido sotto la lingua per 30 secondi, e poi deglutirlo.

Quando la sintomatologia inizierà a migliorare, è bene integrare con una cura da 1-2 settimane con l’estratto di erba d’orzo pregermogliato (in erboristeria) che è ricca di vitamine e fitonutriente, cattura ed elimina le scorie acide e i catarri prodotti dall’infiammazione e, in più, accelera i tempi della guarigione. E' sufficiente diluirne un cucchiaino colmo in un bicchiere di acqua naturale, latte vegetale o spremuta d’arancia e si beve una volta al giorno, preferibilmente alla mattina.

Oltre al manganese-rame e all'erba d'orzo, si può associare il macerato glicerico di Ribes nero (Ribes nigrum MG 1 DH) per completare la cura ed evitare spiacevoli ricadute: esso infatti è un  cortisone naturale ma ovviamente,  privo di effetti collaterali e, in più, è anche un’ottima prevenzione nei confronti delle allergie. Da novembre fino a marzo, per 2 settimane al mese si assumono la mattina a digiuno 40 gocce di macerato glicerico di ribes nero diluite in un piccolo bicchiere d’acqua.

Se siamo già costipati possiamo far uso di integratori con ginseng americano anti infettivo, antiossidante e immunomodulante, e sambuco ricco di flavonoidi e tannini che eliminano le infiammazioni e assorbono i ristagni di scorie. Il sambuco è utile per ridurre la sintomatologia acuta ma anche in caso di raffreddori cronici, allergici e non. L’integratore si trova sia come sciroppo (2 cucchiaini al dì) che in compresse (2 al dì), proseguendo per almeno 8-10 giorni. In più, una volta al giorno a digiuno, bevete un bicchiere d’acqua minerale al magnesio (depurativo e rivitalizzante) con un pizzico di fiori di zolfo: un polvere reperibile in erboristeria, che disinfetta le vie respiratorie, combatte i batteri, purifica sangue e mucose e ha anche un’azione anti-allergica. Si procede con la cura dello zolfo fino a miglioramento e, per renderla ancora più efficace, lo zolfo va diluito in una spremuta d’arancia perché la vitamina C potenzia l’azione antinfiammatoria.

sabato 9 gennaio 2016

Misteri della storia: la Batteria di Baghdad


Vi è una parte di umanità che pensa ancora che il mondo antico e le sue civiltà fossero tecnologicamente arretrate. Io continuo a sostenere invece che noi non abbiamo inventato nulla se non  metodi tecnologici sofisticati.

Di sicuro avrete sentito parlare della straordinaria Batteria di Baghdad,  un particolare manufatto risalente alla dinastia dei Parti (250 a.C.–226 d.C.) in Persia, scoperto nel 1936 vicino al villaggio di Khujut Rabu, nei pressi di Baghdad, Iraq. Fu solo nel 1938,  che il direttore del Museo nazionale dell’Iraq, lo trovò nella collezione dell’ente da lui diretto. Si compone di un vaso di terracotta nel quale è inserito un cilindro di rame. Sospesa al centro del cilindro risiede una barra di ferro, posizionata in modo da non entrare in contatto con l’altro metallo. 

Sia il cilindro che la barra sono tenuti in posizione con un tappo di catrame. Rame e ferro costituiscono una coppia elettrochimica, la quale in presenza di un elettrolita, una soluzione acida o basica, genera una differenza di potenziale, in parole povere: corrente elettrica.  In base agli studi fatti, i ricercatori ritengono che il tappo in catrame dimostri che il vaso era pensato per contenere un liquido caustico. Nei tempi antichi, la maggior parte dei liquidi aveva proprietà acide, quindi ricercatori sono portati a credere che nella batteria venisse utilizzato aceto o vino. Gli studiosi (e secondo me a torto) sono convinti che fosse impossibile che gli antichi utilizzassero l’elettricità per alimentare lampadine ad incandescenza, perciò, pensando alla Batteria, l’unica ipotesi ritenuta plausibile è che gli antichi la utilizzassero per placcare elettricamente i gioielli in metallo (eppure vi sono geroglifici egiziani che dimostrano che l'elettricità veniva usata....). 


  Esiste però un'ipotesi alternativa, spiegata in un interessante articolo pubblicato sul Journal of Near Eastern Studies da Paul T. Keyser: dato che in antichità la corrente prodotta dalle anguille veniva utilizzata per lenire il dolore o anestetizzare una zona del corpo per le cure mediche, si può ipotizzare che la Batteria di Baghdad venisse utilizzata come dispositivo sanitario. Come riportato su Ancient Origins, alla luce di alcuni aghi di bronzo e ferro rinvenuti a Seleucia insieme alle batterie, Keyser ritiene che il dispositivo potrebbe essere stato utilizzato per sedute di agopuntura, una pratica molto comune nella Cina di quel periodo. 

 Dal momento che pesci capaci di emettere corrente elettrica non si trovavano nel Golfo Persico o nei fiumi della Mesopotamia, forse gli antichi, consapevoli dei benefici, hanno inventato la batteria in sostituzione di questi. E’ noto che diverse culture utilizzavano l’elettricità per scopi medici. I Greci e i Romani, per esempio, usavano i pesci elettrici per curare il mal di testa e la gotta. Questa interessante e logica ipotesi, non ha trovato un gran riscontro fra scienziati e ricercatori poichè si scontra con la retrograda e quanto mai primitiva idea che l'evoluzione umana sia segnata da tappe rigide, in cui non è prevista intelligenza e creatività. E' un peccato che ancora oggi vi siano studiosi tanto ottusi e ciechi, con menti costituite da compartimenti stagni che non comunicano fra loro. Io ritengo invece che noi non siamo altro che il risultato di involuzione piuttosto che di evoluzione, poichè le antiche civiltà erano custodi di conoscenze ben più elevate delle nostre.


venerdì 1 gennaio 2016

Scudo antivirus con lo zinco

Che l'autunno ci renda fiacchi, stanchi, demotivati è ormai comprovato e sappiamo che è tutta colpa del cambio di stagione, del fatto che le ore di luce diminuiscono. Inoltre a questa sintomatologia si associa anche il calo delle difese immunitarie, e basta un raffreddore per indoblire ancora di più l'organismo e ciò ci espone agli attacchi dell'influenza.Questo è il motivo per cui è necessario rinforzare il nostro sistema immunitario, così da prevenire l'influenza e "alzare le difese" anche in vista delle nuove sindromi virali.

Innanzitutto la dieta andrebbe arricchita con i semi oleosi, in particolare noci, nocciole e pistacchi. Essi infatti contengono rame e selenio che rinforzano le difese e hanno anche un effetto stimolante a livello cerebrale. La mattina basta uno yogurt naturale con un cucchiaino di semi oleosi macinati (2 noci, 6 nocciole, 8 pistacchi): così si fa scorta di oligoelementi e di acidi grassi utili anche al cuore.

Per aumentare in modo naturale la reattività del sistema immunitario, sono indicati il rame, che ha proprietà antinfiammatorie e anti-batteriche e lo zinco, la cui carenza provoca una minor produzione di anticorpi, di immunoglobuline G.

Posologia: una fiala di Rame e una fiala di zinco al giorno, la mattina a digiuno per un mese. La cura si può ripetere dopo un mese di stand by. Per abbreviare la convalescenza e ritrovare in fretta le forze è necessaria una miscela di diversi oligoelementi. Ecco quali sono.
- Potassio: rigenera la forza muscolare.
- Zinco: rinforza il sistema immunitario.
- Selenio: antiossidante per eccellenza, inibisce l'aggressione dei radicali liberi ai quali il soggetto convalescente è più esposto.
 - Manganese-Cobalto: ritempra l'equilibrio emotivo instabile, spesso associato alla convalescenza o alla terza età. - Litio: si usa se l'astenia si coniuga a un vero e proprio stato depressivo. Posologia: una fiala della miscela la mattina e una la sera per tutto il mese, anche quando l' influenza è stata ormai superata.

giovedì 8 ottobre 2015

Farina scaduta? Ecco come riciclarla

Che cosa fate se avete in casa della farina scaduta? Certamente nella maggiora parte dei casi la buttate. Ma perchè sprecare quando si può riciclare? Dalle pulizie alla cosmesi ecco alcuni modi per non sprecare.

Pulizia di rame e acciaio
Per il rame sarà sufficiente dare vita ad una miscela composta da farina, aceto bianco e sale, poi distribuitela sull'oggetto e risciacquate con acqua tiepida, in questo modo tornerà presto come nuovo. Per quanto riguarda l'acciaio si lucida molto meglio se si effettuerà una prima passata con un panno morbido cosparso da farina. Con questo metodo sarà più semplice e rapido rimuovere i residui di sapone e le tracce di umidità.


Antiparassitario per orto
Se avete dei parassiti nell'orto,  con una manciata di farina bianca, da spargere intorno alle vostre piante, senza usare sostanze chimiche che vanno a contaminare il terreno (e la vostra salute) sconfiggerete i parassiti infestanti. Questo semplice ingrediente sarà utile anche per allontanare le formiche, lasciatene un pochino nei punti strategici dove sono solite formare il loro formicaio.

Sapone fai da te
Ebbene con la farina si può fare il sapone. Grattugiare in scaglie il sapone di Marsiglia e unitelo con dell'acqua calda facendolo sciogliere in un pentolino a fiamma bassa, poi aggiungete due cucchiai di farina bianca per ogni chilo di sapone che si intende creare. Spegnere il fuoco e mescolare. Riuscirete così ad ottenere un sapone fatto in casa più consistente ed un bucato più bianco.

Contro le allergie al lattice
Il lattice può creare irritazioni alla pelle. Strofinatela sulle mani e spargetela all'interno dei guanti così riuscirete ad eliminare questo fastidio preservando la vostra pelle.

Colla
Fare la colla con la farina è semplice, vi basterà far bollire dell'acqua aggiungendo della farina. Mescolate il tutto per un quarto d'ora, fino a quando non si ottiene un liquido omogeneo e denso, di consistenza simile alla colla vinilica. Importante: la colla fai da te a base di farina deve essere conservata al massimo per 1-2 giorni, altrimenti perderà la sua efficacia.

Capelli 
Allo shampoo si può sostuire la farina. Quella più adatta a questo tipo di pratica è sicuramente quella di ceci. Mescolate in una ciotola la farina di ceci con 1-2 cucchiai di yogurt magro ed 1 cucchiaio di miele. Aggiungete dell' acqua tiepida, mescolando bene l'impasto, fino ad ottenere una consistenza pastosa, che non sia ne’ troppo liquida ne’ troppo densa, in modo che possa essere distribuita facilmente sui capelli. Dopo aver bagnato i capelli applicate la soluzione dalle radici fino alle punte, massaggiando la cute. Terminate il lavaggio con un abbandonate risciacquo per eliminare tutti i residui. In questo modo otterrete dei capelli puliti e lucidi, senza usare prodotti chimici.

sabato 8 agosto 2015

Pietre e cristalli, Dioptasio

Dal greco dioptezein,vedere dentro. Infatti all'interno dei cristalli più trasparenti si possono vedere le tracce dei piani di sfaldatura.

DIOPTASIO
Caratteristiche: silicato idrato odi rame; sistema trigonale; cristalli prismatici e romboedrici tozzi; colore verde smeraldo scuro, spesso con sottili striature sulle facce. Può essere confuso con la malachite. Famosi per dimesioni e trasparenza i cristalli di Althin-Tube (Kazakistan). Altri giacimenti noti sono quelli di Tsumeb; Copiapò, Baita e Zaire.

Proprietà: stabilizza le emozioni ed emana energia
Disturbi: protegge il cuore, il sistema circolatorio e il sistema nervoso
Associazione con i chakra: quarto

Fagioli Azuki

Lo so che state già pensando che mangiare i fagioli vi farà gonfiare la pancia, creando il noiosissimo diturbo del meteorismo. Ma questo non è un buon motivo per escluderli dalla nostra alimentazione, anche perchè se vogliamo proprio mettere sul piatto della bilancia i pro e i contro, saranno i benefici a far inclinarle il piatto della stadera. di varietà di fagioli ve ne sono tantissime, oggi però vorrei dedicare due paroline ai fagioli Azuki.

In Giappone sono conosciuti come i re tra i fagioli. Piccoli, rossi, dal sapore dolce e piccante sono ricchi di vitamine del gruppo B, ferro e zinco. Apportano poche calorie ma sono molto nutrienti con proprietà benefiche sulla milza. Sono un 'ottima fonte di fibre e proteine. Sono ricchi di vitamine, acido folico, B3, B1, B6, B2. Contengono inoltre, elevati oligolementi, tra cui molibdeno, rame, manganese e zinco.  Le proprietà maggiori degli Azuki sono legate agli oligoelementi. Questi minerali traccia vengono utilizzati dal nostro organismo come veri e propri enzimi e catalizzano le nostre reazioni biochimiche.

 Un esempio:  25 g di fagioli azuki forniscono il 100 % dell' Rda di molibdeno. Il molibdeno è necessario per la formazione dell' enzima solfito ossidasi, uno dei più importanti del fegato. La mancanza di questo enzima è legata a malattie neurodegenerative come il Parkinson e l' Alzheimer. Consigli in cucina per preparare gli Azuki Potete trovare i fagioli azuki in scatola o secchi. Se utilizzate quelli secchi, lavateli per eliminare eventuali detriti e metteteli in ammollo per 8/10 ore. Più stanno in ammollo e meno tempo sarà necessario per la loro cottura. Solitamente servono 30/40 minuti a fuoco basso. Appena si presentano teneri, ma non sfaldati sono pronti. Mi raccomando, non salate!

venerdì 26 giugno 2015

Intolleranza al glutine, non necessariamente celiachia, detossificare l'organismo

A questo punto è necessaria l'integrazione con estratti vegetali che aiutino ad eliminare dall'organismo le tossine accumulate in seguito alla prolungata esposizione al glutine, favorendo la funzionalità degli organi deputati alla depurazione, in particolare fegato e reni. Sono tre gli estratti dalle straordinarie proprietà: Curcuma, Cardo mariano, Solidagine, unitamente al Corallo fossile, ricco di preziosi oligoelementi.

Il rizoma di Curcuma è da sempre impiegato come rimedio per i problemi epatici perchè è uno straordianrio epatoprotettore. Tale attività è dovuta alla presenza di curcuminoidi, antiossidanti per eccellenza. L'estratto di Curcuma ha anche una spiccata proprietà antinfiammatoria, sia in relazione alle infiammazioni acute che croniche.

Il Cardo mariano è noto per le sue virtù antiossidanti e disintossicanti. Due sono i principi attivi che lo contraddistinguono: silimarina e silicristina. Ad esse si deve la stimolazione enzimatica che, a livello epatico, rende più agevole l'eliminazione delle sostanze dannose. Perciò il Cardo mariano è un potente tonico per il fegato.

La Solidagine ha invece spiccate proprietà diuretiche e depurative renali, in quanto ricca di flavonoidi e saponine triterpeniche, che favoriscono la diuresi e l'eliminazione delle tossine in eccesso. Fin dall'antichità infatti questa pianta è nota per la capacità di stimolare l'apparato escretore urinario. Antinfiammatoria e decongestionante delle vie urinarie.

Il corallo fossile è un supplemento naturalemente ricco di oligoelmenti. Il suo apporto è di paritcolare interesse per la presenza di zinco, rame e manganese, tutti catalizzatori di processi fisiologici, tra cui la funzionalità degli organi emuntori.
A questo punto abbiamo gli strumenti per migliorare di gran lunga la Gluten Sensitivity.


domenica 7 giugno 2015

Oligoelementi, Rame

RAME
Il rame è un ottimo antinfiammatorio e antinfettivo, preso nei primi sintomi influenzali (1 fiala o 7 granuli sublinguali ogni 4 ore) in un paio di giorni risolve il problema, evitando inoltre lo stato di stanchezza classico del dopo influenza. Utile nelle manifestazioni infettive e infiammatorie croniche, ma soprattutto in quelle che sono accompagnate da un importante aumento della velocità di sedimentazione dei globuli rossi.

Necessario per fissare i metalli e i minerali nel nostro organismo,  influenza l’ipofisi, le ghiandole surrenali, e l’apparato genitale, inoltre fissa il calcio, catalizza la vitamina C, combatte le infezioni, ed è un tonico generale, in quanto sopperisce alle carenze epatiche.


martedì 5 marzo 2013

UNA CIOCCA DELLA TUA CRINIERA ROSSA














Ho preso una ciocca della tua criniera rossa,
l'ho toccata, a lungo,
gli occhi chiusi,
carezzando i crini a me così familiari.
Possenti e forti crini color del rame infuocato,
ondulati,
come le crespose onde del mare,
lunghi,
come le fiamme del fuoco che si allungano verso il cielo,
forti,
come le braccia d'Ercole.
Ho preso una ciocca della tua criniera rossa,
l'ho odorata,
per sentire il profumo del fieno, del cuoio, dell'erba,
per sentire il profumo dei fiori, dei campi, delle mele,
per sentire il profumo del tuo respiro regolare e profondo,
per sentire te.
Ho stretto la ciocca della tua criniera rossa nelle mie mani,
per sentire ancora quella simbiosi totale che, sulla tua groppa,
mi trasformava in centauro.

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