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giovedì 5 dicembre 2013

Oggi nella mia rubrica: Pepe nero e dintorni


Il Pepe nero (Piper nigrum) è una pianta originaria, probabilmente, dell'India. Il Pepe "nero", "bianco", "verde", non deve far pensare a varietà diverse, ma a diversi momenti di maturazione dello stesso frutto. Molto conosciuto fin dall'antichità, costituisce una delle spezie più ricercate e costose; fu per secoli uno dei prodotti che più sostenne il commercio con l'Estremo Oriente. I Romani lo usavano nelle ricette più svariate, specialmente in combinazione con miele, noci, latte e persino per aromatizzare il vino. Si racconta che quando i goti nel 408 della nostra era assediarono Roma, misero sul piatto delle trattative, insieme all'oro e all'argento, anche 3000 libbre di pepe. Questa spezia veniva impiegata nel Medioevo anche come merce di scambio al posto della moneta. In medicina sviluppa un'azione antisettica e revulsiva, ma se ne sconsiglia l'utilizzo a causa di non improbabili e non leggeri effetti collaterali.

martedì 3 dicembre 2013

Oggi nella mia rubrica: sulla menta piperita


La Menta è una pianta erbacea perenne, già nota ed utilizzata nell'antica medicina cinese ed egiziana, tra i greci i romani. Gli arabi ne facevano un grande uso come bevanda, apprezzandone le qualità dissetanti e rinfrescanti. La varietà "piperita" (Mentha piperita) risale all'anno 1696, quando il botanico inglese John Ray, in sede di classificazione dei vari tipi di Menta, scoprì questa varietà sconosciuta inconfondibile per il suo intenso profumo e la denominò peppermint. La pianta si diffuse in tutta Europa, soprattutto quando si comincò ad estrarne il mentolo, sostanza ampiamente usata nei settori farmaceutico, dolciario e liquoristico (caramelle, gomme da masticare, dentifrici...). In medicina ha effetti benefici contro dolori gastrici e diarrea. E' usata anche come sedativo della tosse ed epsttorante.

lunedì 2 dicembre 2013

INFORME FORMA








Urli freddo 
fuori dalla mia finestra,
scuoti violento  i miei vuoti.
Echi di boati urlano i miei silenzi,
come silenti occhi
che fissano l'oscurità blu di questa stanza.
Guardo ma non vedo,
Sento ma non ascolto,
solo il brivido del tuo gelido tagliente tocco.
Selvaggia informe creatura,
mossa da ancestrale istinto d'agguato,
non hai pietà.
Trapassi ogni vita,
tu,
suono inarticolato di una dimensione ignota,
informe forma delle mie paure.

sabato 30 novembre 2013

Oggi nella mia rubrica: esercitiamoci a scrivere i biglietti d'auguri



Con l'avvento della tecnologia abbiamo perso il gusto di scrivere su carta e penna. Ritengo nel mio piccolo scrigno di tradizioni antiche, che accompagnare certi eventi con un biglietto scritto di proprio pugno, sia segno di cura, bon ton e raffinatezza. Molti potrebbero obiettare che di fronte ad un biglietto bianco non sanno proprio cosa scrivere, ma non è necessario essere talentuosi, bastano pochi accorgimenti.
Nel corso dell’anno sono tante le occasioni per fare gli auguri a persone care, ad amici o parenti: compleanno, Natale, Capodanno, Pasqua, onomastico, anniversario, matrimonio. Ma come fare gli auguri in modo originale, semplice, veloce e magari con poca spesa?
Il tipo di messaggio che decidiamo di scrivere sui biglietti di auguri si basa sul rapporto che abbiamo con il destinatario del messaggio e anche sul tipo di contesto in cui utilizziamo il biglietto ad esempio un matrimonio, un compleanno, un Battesimo… se non ci lega una particolare confidenza è preferibile scrivere un messaggio semplice e discreto, mentre se conosciamo bene il destinatario ci possiamo prendere anche la libertà di scrivere un messaggio ironico, allegro e con doppi sensi divertenti e scherzosi.
Pochi punti da tenere in considerazione: usate una calligrafia chiara, pensate a chi lo riceverà e al suo carattere, tenete ben presente l'occasione, usate parole semplici che vengano dal cuore e infine usate la vostra fantasia in fatto di personalizzazione, e se l'occasione lo richiede potete fare delle citazioni. Non ci vorrà molto, farete contenti coloro che lo riceveranno e vi sentirete soddisfatti. Buon lavoro!



venerdì 29 novembre 2013

Oggi nella mia rubrica: sul Ginepro


Ginepro
Il Ginepro (Yuniperus communis) è una pianta ritenuta fin dall'antichità portatrice di poteri magici e simbolo di fertilità. Nel Medioevo si cucivano rametti di Ginepro sugli abiti come talismani e si appendevano alle porte delle case o delle stalle per allontanare influssi malefici. Un uso particolarmente generalizzato in Europa era quello di bruciare rami di questa pianta per purificare l'aria, o per prevenire malattie quali la peste e la lebbra. Addirittura le infermiere francesi, durante la seconda guerra mondiale, bruciavano il Ginepro per purificare le sale degli ospedali. Più "prosaicamente", gli olandesi del sec. XVII cominciarono ad usare le bacche di questa pianta per ricavarne una bevanda alcolica: il gin. In medicina si usa il Ginepro come diuretico, stimolatore gastrico, lenitivo dell'asma e del catarro bronchiale.
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