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giovedì 18 febbraio 2016

Consumi Energetici in Cucina: Risparmiare il 10%

Quali sono gli elettrodomestici incriminati che in cucina ci fanno consumere molta energia? Non serve molto tempo per pensare, sappiamo che sono il frigorifero, il forno e il piano cottura. Se circa il 10% dei consumi di una famiglia si deve all'uso di questi elettrodomestici, dovete sapere che il 50% di questa percentuale viene assorbita dal forno.

Ecco allora qualche semplice e sintetico consiglio per risparmiare questo benedetto 10% e risparmiare qualcosa in più.


- Ponete sempre la retina spargi fiamma sul fornello, perchè la sua funzione è quelladi irrorare il calore uniformemente e quindi scaldare tempi brevi padelle e pentole. In questo modo si può tenere il gas basso e consegentemente risparmiare sull’erogazione, oltre che cucinare con meno rischio di attaccare il cibo alle pentole.

- Altro utilissimo accorgimento è l'uso dei coperchi su cui sarebbe necessario praticare sempre due forellini (oggi ce ne sono in commercio di già predisposti allo scopo), poichè consentono il passaggio dell’aria ed evitano che i liquidi all'interno della pentola si rovescino sulla fiamma. Ciò comporta due vantaggi indiscutibili: pulirete di meno il piano cottura risparmiando in detersivi e acqua (e tempo!)

- Grazie al fatto che oggi le batterie di pensole modere  sono impilabili, praticate la cottura impilando le pentole. Non crediate che i cibi non si cuociano, infatti una pentola sopra l’altra si scalda non solo grazie al calore ma anche grazie al vapore della pentola sottostante risparmiando così gas o energia elettrica.

- Quando dovete scaldare qualcosa e avete i termosifoni accesi, potete utilizzarli come fonte di calore se hanno lo spazio sufficiente per apporgiavi sopra un pentolino, del resto dovete pensare che in ogni caso sono una fonte di calore da sfruttare.  Anche al lavoro see ci portiamo il pasto da casa il termosifone è un'ottima soluzione per trovarsi il pranzo caldo e fragrante di aromi!

- Per cuocere la pasta, quando si scalda l’acqua, non mettete mai il sale prima che questa bolla, infatti il sale rallenta l’ebollizione, facendo sprecare così gas e tempo.

- Dato che il forno è un implacabile consumatore di energia, è bene organizzarsi per usarlo quando si devono cucinare più piatti contemporaneamente: ad esempio io che faccio il pane fatto in casa, mi organizzo non solo per il pane, ma anche per la preparazione della pizza o delle focacce, oppure per scaldare o cucinare altre pietanze come il pesce, le verdure, le polpettine vegetali

- Quando ci si accinge a cuocere la pasta, non sprecate litri d'acqua, ma regolatevi così: un litro d'acqua è sufficiente per 2 persone. Inoltre quando si scola l’acqua non va gettata: ci potete lavare i piatti, i capi di lana, oppure si può dare alle piante, o ancora la si può usare per il water.

- Evitate di posizionare il frigorifero o il congelatore accando al forno o al piano cottura, il calore dei quali induce il frigo o il congelatore a lavorare di più 

- Non dimenticate di togliere la polvere dalle spire dietro il frigo, questo aiuterà il condensatore a espellere il calore più velocemente


Dentifrici: ecco le sostanze nemiche della salute


Non siamo ancora abituati a leggere attentamente le etichette, un po' perchè sono scritte in piccolo, un po' perchè ci sono dei termini che non comprendiamo, ma facciamo male, perchè conoscere ciò che costituisce la base di quello che ingeriamo in qualche modo può fare la differenza. E questo vale anche per i dentifrici. Conservanti, tensioattivi di sintesi (SLS e SLES), coloranti, edulcoranti ed aromi di sintesi regnano sovrani… Per non parlare di fluoro e fluoruri, che, “spacciati” per i migliori ingredienti per proteggere dalla carie, e come tali citati tra i plus del prodotto, sono invece decisamente tossici. Vediamoli uno per uno.


Conservanti: Parabeni, Alcool Benzilico, Triclosan, Benzalconio cloruro, e molti altri ancora, sono inseriti per evitare le proliferazioni di miceti e batteri, altrimenti altamente probabili, data la presenza d'acqua nelle formulazioni dentifricie. Sono sostanze molto aggressive non solo nei confronti di tali microrganismi, ma anche della flora fisiologica della mucosa del cavo orale. Inoltre, una buona parte di queste sostanze arriva anche a livello sistemico (in parte per deglutizione e in parte per assorbimento da parte della mucosa orale), intossicando l'organismo e depauperando, giorno, dopo giorno, la preziosissima flora intestinale fisiologica, importante per la difesa dell'intero organismo. Si possono identificare nelle etichette come methylparaben, propylparaben, benzyl alcohol, triclosan, benzalkonium chloride ecc...

Tensioattivi di sintesi (SLS e SLES)SLS (Sodio Lauril Solfato) e SLES (Sodio Lauriletere Solfato), sono tensioattivi sintetici, ovvero sostanze chimiche che hanno la capacità di “aumentare il potere pulente dell'acqua”, che troviamo anche nel bagno schiuma e nello shampoo.  Sono sostanze schiumogene, cioè facilitano la produzione di schiuma; tutti noi (dobbiamo confessarlo) quando ci laviamo siamo soddisfatti dal nostro prodotto se produce tanta schiuma, perché ci sembra pulisca più a fondo… peccato che capacità di produrre schiuma e irratibilità cutanea sono intimamente collegate. Studi scientifici dimostrano, infatti, che prodotti contenenti elevate concentrazioni di SLS e SLES causano corrosione della pelle e irritazioni severe. Pensate dunque a cosa possono quali ingredienti di un dentifricio. Essi giocano, infatti, un ruolo da protagonisti nella desquamazione della mucosa orale, tra l'altro zona straordinariamente sensibile. Il loro utilizzo è pesantemente negativo, in particolare, nei bambini e in tutte le persone con gengive sensibili. Il SLS è, inoltre, irritante e pericoloso; esercita effetti molto dannosi a livello della membrana cellulare. Studi scientifici valutano l'ipotesi che sia una sostanza potenzialmente in grado di portare a eventuali azioni di disturbo nei confronti dell'informazione genetica. Si possono identificare nelle etichette come sodium lauryl sulfate e sodium laureth sulfate.

Coloranti: diffusamente impiegati in tutti i dentifrici di uso comune, sono sostanze che servono a rendere la formulazione di colorazione gradevole e “attraente” agli occhi dei consumatori. Sono molecole del tutto “inutili” per la funzionalità del dentifricio, eppure vengono inserite, senza pensare che, attraverso le mucose del cavo orale, entrano rapidamente in circolo, intossicando l'intero organismo, ogni giorno. Si possono identificare nelle etichette con le sigle CI 42090, CI 42051, CI 47005, CI 74260, CI 77891, CI 74160, ecc.; talvolta ne sono presenti anche più di uno nella stessa formulazione.

Edulcoranti e aromi di sintesi: i dolcificanti o edulcoranti di sintesi vengono aggiunti per rendere dolce e, con gli aromi artificiali, più gradevole qualsiasi prodotto si voglia rendere tale, senza pensare alle “insidie” per la salute che ciò comporta. La saccarina è il dolcificante abitualmente presente nelle formulazioni di dentifrici; eppure, è ritenuta nociva per la salute, infatti numerosi studi hanno evidenziato una stretta correlazione tra assunzione di saccarina e tumore alla vescica. Nonostante tutto, la saccarina, a causa dei bassi costi e del fatto che ne basta una piccolissima quantità per rendere dolce qualsiasi formulazione, è l'edulcorante maggiormente presente nei dentifrici comunemente acquistati. La saccarina si identifica in etichetta come sodium saccharin.

Fluoro e fluoruri: tutti li credono la panacea di tutti i problemi ai denti e ritenuti essenziali per la prevenzione della carie, fluoro e fluoruri sono in realtà sostanze terribilmente tossiche. Il fluoro è un gas, corrosivo e di odore penetrante; se si pensa che è alla base di gas nervini, orribili armi chimiche di distruzione di massa come Soman e Sarin, appare lampante quanto sia tossico e devastante per la nostra salute. Il fluoro interferisce con numerosissimi meccanismi indispensabili per il corretto funzionamento del nostro organismo, arrivando addirittura ad alterare importanti funzioni fisiologiche ed inibendo la crescita e la regolazione a livello cellulare. Ma se è così tossico, perché è inserito e vantato in tutti i dentifrici? Perché è in grado di trasformare il principale componente dei denti, l'idrossiapatite, in fluoroapatite. Quest'ultima è più resistente all'attacco di acidi che si formano nel cavo orale dopo i pasti. Eppure, anche se sembra un controsenso, la fluoroapatite è più rigida, più resistente agli acidi, ma allo stesso tempo molto più friabile. E' stato infatti dimostrato che il fluoro porta alla fluorosi dentale, ossia alla formazione di macchie di colore giallo-marrone e alla corrosione dello smalto. Fluoro e fluoruri, per le medesime ragioni, rendono friabili e rigide anche le ossa, aumentando di gran lunga il rischio di osteoporosi.

Alla lunghissima lista di effetti negativi già citati, si aggiunge il fatto che il fluoro ha la capacità di esercitare effetti tossici anche sul tessuto nervoso, in particolare a livello del sistema nervoso centrale. Come se non bastasse, studi scientifici hanno dimostrato che questo elemento, tutt'altro che dalla parte della nostra salute, è in grado di indurre la comparsa di tumori ed esercitare un'azione influente nei confronti dell'infertilità maschile. Nelle etichette dei dentifrici si trovano indicati con sodium fluoride, sodium monofluorophosphate, ecc… Non vi sono, quindi, dubbi, sulla necessità di eliminare la presenza del fluoro dai prodotti per l'igiene orale. Anche se fossero veramente salutari per i denti (cosa che in realtà non è), il rapporto rischi/benefici sarebbe nettamente a sfavore di questi ultimi.


Tempo di bilanci, un consiglio a settimana per mi gliorare la propria vita e quella altrui

L'azione di questa settimana è piuttosto semplice. Per realizzarla ci basteranno una matita, un foglio e pochi minuti per fare il punto sulle azioni che abbiamo compiuto fino ad oggi.


  • Sapere che le guide spirituali sono sempre pronte a sostenerci quando siamo in difficoltà ci fa sentire più sereni. Nei momenti bui della vita ci rivolgiamo a loro, certi che non ci deluderanno
  • L'idea di poterli aiutare concretamente a compiere la loro missione per noi e il resto dell'umanità dona forza e spseranza. Quando vediamo che hanno bisogno del nostro sostegno e lo desiderano, quando ci rendiamo conto che il nostro contributo è prezioso per crescere nello spirito, allora comprendiamo meglio lo scopo dell'avventura terrena
  • Molti di noi chiedono perchè sono qui, perchè devono affrontare il loro viaggio sulla Terra è tanto importante. Uno dei motivi è imparare a credere: nello spirito, nelle guide, in noi stessi. IMpegnarci quotidianamente a realizzare un'azione ci insegna a fare questo
  • Questa settimana abbiamo il compito di trovare da cinque a dieci minuti ogni giorno per sederci, prendere una matita e compilare una lista di almeno quindici azioni che abbiamo realizzato finora. Riflettiamo attentamente mentre scriviamo per assicurarci che le azioni che scgliamo abbiano davvero l'obiettivo di aiutare le nostre guide
  • Ripensiamo a ciascuna voce dell'elenco e rispondiamo a tre domande: 1) In che modo questo gesto ha portato dei vantaggi agli altri? 2) In che modo fatto bene a me? 3) Quali benefici ha portato alle mie guide?
  • Mettiamo  nero su bianco le nostre risposte e valutiamole il più obiettivamente possibile. A questo punto per ognuna chiediamo: 1) Rifarei questa azione? 2)La Prossima volta agirei in modo diverso? 3) Ne è valsa la pena? Fare il punto della situazione ci farà sentire appagati e ci incoraggerà a proseguire nel percorso di approfondimento
  • Dobbiamo imparare che il valore di una buona azione si misura sia in base alle intenzioni da cui masce, sia in base ai risultati che produce. Quando siamo spinti dal desiderio autentico di aiutare le nostre guide non falliremo nel nostro intento.

mercoledì 17 febbraio 2016

I giganti in Gran Bretagna e Germania

In questo excursus sui giganti non possiamo dimenticare la tradizione inglese, anch'essa  ricca di storie fantastiche e impressionanti in merito alla nascita di colline, valli e altre forme paesaggistiche. Essi avrebbero più volte gettato cumuli di terra e scagliato in mare imponenti blocchi di roccia. Nelle loro antiche poesie, gli anglosassoni citano spesso giganti che sarebbero esistiti prima del loro arrivo in Inghilterra.

Secondo le antiche leggende, il noto santuario megalitico di Stonehenge, nell’Inghilterra meridionale, viene definito il luogo della “danza dei giganti”. Il mago Merlino, coi suoi poteri magici, avrebbe trasferito quel colosso di pietra dall’Irlanda alla sua sede attuale.

Ma anche i tedeschi hanno i loro giganti. Riibezahl, il genio del monte dei giganti, era capace di  assumere numerose sembianze. Egli avrebbe aiutato i viandanti, ma si sarebbe anche vendicato dei suoi dileggiatori: così viene detto nei testi antichi. Sono molti i giganti che rivestono un ruolo nelle saghe del Reno. Un gigante di nome Tannchel avrebbe fatto saltare le rocce che facevano ristagnare le acque del Reno tra la Foresta Nera e il Volgi.

Si racconta addirittura che l’imperatore Massimiliano in persona abbia sconfitto l’ultimo gigante dell’Odenwald in un torneo medievale svoltosi nella città di Worms.
Ma chi erano i giganti? Forse questa domanda rimarrà sempre senza una risposta. Chi erano questi esseri giganteschi che hanno dimorato sul nostro pianeta in un epoca estremamente remota? Perchè sono scomparsi e quale la causa della loro estinzione? Che siano stati i discendneti della civiltà della mitica Altlantide? Come spiegare i continui ritrovamenti archeologici che sembrano sfidare il buon senso e la cronologia classica dello sviluppo della civiltà umana?

Le scoperte archeologiche, che tanto straniscono la comunità scientifica, aprono uno strano capitolo della storia del nostro pianeta. In molte parti del mondo, sono state rinvenute, nel corso dei secoli, le apparenti prove di una civiltà di giganti. Possibile che prima della nascita e dello sviluppo della razza umana, sia esistito un popolo di giganti? Un popolo che avrebbe lasciato numerosi segnali della sua esistenza, segnali giganteschi! Dobbiamo davvero riscrivere la storia del nostro pianeta? E’ esattamente questo che sembrano suggerire i reperti rinvenuti nei diversi luoghi del mondo.

Psicopittografia, Il segreto di una volontà duratura

Spesso la gente dice di aver cercato per anni, senza riuscirvi, di utilizzare la loro forza di volontà. Ma se questa forza esiste realmente, come trovarla?

Sì la forza di volontà esiste; ma, a meno che un uomo non abbia raggiunto un certo grado di unità interiore, non può utilizzarla. Guadagnando un certo grado di unità, un uomo troverà la volontà di realizzare i suoi desideri.Tale uomo vive la propria vita; egli non è alla mercè del suo falso Io.

Un uomo senza unità interiore è simile a un grupo di bambini che giocano. Essi sono d'accrodo di fare una passeggiata, ma non sono d'accordo sulla direzione da prendere. Un bambino grida agli altri di seguirlo verso nord e fa qualche passo in questa direzione. Un secondo grida che sarebbe meglio andare a Sud, e tutti si volgono nella nuova direzione. Essi vanno avanti e indietro, non arrivando da nessuna parte. Alla fine stanchi e spossati, rinunciano alla gita. [Immagine mentale 33]

L'uomo possiede un centro emotivo composto da ogni sorta di desideri e tendenze, di cui molte in opposizione tra loro. La sua mente contiene una grande varietà di pensieri, opinioni e punti di vista, compresi quelli negativi e contraddittori. Quando un uomo si dedica allo studio di se stesso, riunisce tutte le parti positive in un'unità attiva. Indi queste forze positive si armonizzano tra loro in vista di un fine ben preciso. L'uomo diviene come un'automobile le cui parti sono riunite nel motore che ha la forza di muoversi. Tale uomo possiede una vera volontà. Come raggiungere l'unità interiore che dà forza di volontà? Assimiliamo le Immagini Mentali, poichè esse hanno per scopo la nostra unità.
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