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giovedì 4 aprile 2013

L'URLO




Questo vento che tormenta le cime delle tamerici e dei pini urlando tutta la sua rabbia, è come un' anima che urla tutto il suo bisogno d'amore.
Anche l'anima è come il vento, e come esso si trasforma da leggera brezza ad uragano.
Urla le sue domande senza risposta ad un universo dove il rumore del silenzio è assordante.
Un urlo che chiama amore, come il pellegrino assetato ha bisogno d'acqua nel deserto?
Cerchiamo qualcuno che ci ami così come siamo, io per prima, con i miei "se" e i miei "ma", con paure e dubbi, incertezze, utopie, chimere, cocciutaggine, voglia di solitudine e compagnia, sogni irrealizzabili.
Esiste quel desiderio profondo, di abbracci, poesia e carnalità, sensi, odori, complicità, sguardi, intese, mani e brividi. L'Anelito verso la protezione, la sicurezza, la dipendenza e l'indipendenza. Il respiro corto quando ti rifletti nei suoi occhi, il cuore che si ferma solo perché è presente.
La sua anima che si spande dentro ogni fibra del tuo corpo, è la sua parte selvaggia che anima le notti di frasi mai sussurrate prima, che accarezza la tua parte felina e sfuggente, e ti sfiora come nessuno mai. Che ami la totalità del tuo essere perché i tuoi atomi sono i suoi e che ti senta esplodere dentro di sé, perché ci sei da sempre, da quando il tempo esiste, dall'alba stessa dell'uomo.

venerdì 15 marzo 2013

INCONTRI DI OCCHI

 
 
 
 
 
 
 
Quando incontri certi occhi, tutto si ferma,
perché quegli occhi ti appartengono da sempre, dall'inizio del mondo.
Sono occhi che ti leggono, perché vanno nell'ima parte di te.
Sono occhi che hanno mani,
e ti entrano dentro così violentemente che per un attimo fermano il respiro.
Occhi che scrutano un'altra dimensione,
mondo celato al mondo,
pensieri imprigionati, sogni intimi,
ardori incatenati alle rocce infuocate di un volto mai mostrato.
Occhi che demoliscono le tue fortificazioni,
che ti respirano dentro, che volano sulle tue praterie,
che sciolgono i tuoi ghiacciai,
 scalano le tue cordigliere,
navigano i tuoi oceani,
attraversano le tue paludi,
sopravvivono alle tue sabbie mobili.
Occhi, che infiammano i tuoi sensi,
quando giungono nella tua terra di mezzo, dove da infinite vite,
li aspettavi.

mercoledì 13 marzo 2013

OGGI



Ho imparato a vivere l'oggi,
senza pensare al domani,
senza farmi domande,
senza se,
senza ma.
Solo l'oggi, con i suoi affanni,
le soddisfazioni,
i sorrisi.
Ho imparato a vivere l'oggi,
senza dire "se solo fosse vero";
Vero è oggi,
questo presente,
questo dì, con alba. giorno e tramonto.
L'oggi con le sue aspettative, le speranze,
l'oggi che basta a se stesso,
con l'egoismo che tutela il proprio io,
l'egoismo della sopravvivenza,
l'egoismo della conservazione.
Ho imparato che oggi è ciò che sono,
e che il domani non mi  appartiene,
se non quando mi sveglierò e sarà
ancora oggi.

martedì 12 marzo 2013

IL CORPO E IL DOLORE




Il dolore fisico è straziante,
stanca,
quello forte, lancinante, sordido, martellante.
Arriva alla testa, fa impazzire.
Ti scuote, come le convulsioni,
i muscoli si tendono fin quasi a strapparsi.
Ti fa contorcere, e non v'è sollievo.
Desideri quasi morire, purché cessi, purché si plachi.
Ma le sue frecce avvelenate lancia strali, precisi, potenti.
Non v'è sollievo, né di giorno né di notte.
E' invincibile il dolore fisico, demolisce la lucidità,
devasta la stabilità,
consuma lentamente.

martedì 5 marzo 2013

UNA CIOCCA DELLA TUA CRINIERA ROSSA














Ho preso una ciocca della tua criniera rossa,
l'ho toccata, a lungo,
gli occhi chiusi,
carezzando i crini a me così familiari.
Possenti e forti crini color del rame infuocato,
ondulati,
come le crespose onde del mare,
lunghi,
come le fiamme del fuoco che si allungano verso il cielo,
forti,
come le braccia d'Ercole.
Ho preso una ciocca della tua criniera rossa,
l'ho odorata,
per sentire il profumo del fieno, del cuoio, dell'erba,
per sentire il profumo dei fiori, dei campi, delle mele,
per sentire il profumo del tuo respiro regolare e profondo,
per sentire te.
Ho stretto la ciocca della tua criniera rossa nelle mie mani,
per sentire ancora quella simbiosi totale che, sulla tua groppa,
mi trasformava in centauro.

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