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giovedì 7 luglio 2016

Il Lapacho: corteccia alleata delle difese immunitarie

Il Lapacho: corteccia alleata delle difese immunitarie, è parte di un albero ed ha numerose proprietà. E' infatti antimicrobica, tonica e aiuta le difese immunitarie. 


La corteccia dell'albero chiamato Tabebuia Avallandae si chiama lapacho le cui benefiche proprietà sono note fin dai tempi antichi. E' un albero originario dell'America Centrale e le sue proprietà erano già note alle civiltà precolombiane. La corteccia di questo albero, il lapacho appunto, se staccata dal tronco ha la capacità di ricrescere in maniera repentina e questo fece dedurre a popoli come Maya, Aztechi e Incas che avesse proprietà medicamentose.



Ed infatti da studi recenti è stato evidenzisto che il lapacho è un ottimo antimicrobico, proprio per il contenuto del lapacholo, che agisce contro batteri e funghi come la candida. Per la concentrazione di sali minerali, il lapacho si rivela un ottimo tonico naturale utile a rinforzare le difese immunitarie e proteggere il corpo dalle malattie infettive.

Per trarre beneficio dalle proprietà del lapacho si può fare un infuso. Le erboristerie sono in grado di fornirvi delle tisane di lapacho da bere la sera prima di andare a letto, oppure si può anche trovare in compresse in cui è già presente la giusta quantità di principio attivo.


giovedì 26 novembre 2015

Quando il colore fa la differenza: gelso bianco e gelso nero

Nel piccolo orto-giardino di una mia cara amica, vivono beati e lieti due splendidi alberi di gelso.  Sono di due qualità diverse, uno produce frutti neri, l'altro frutti bianchi.
Il gelso, originario della Cina, era già noto presso i Romani, che lo sfruttavano soprattutto per la coltivazione del baco da seta. I suoi frutti, succosi e dissetanti, hanno un sapore molto delicato, zuccherino. Dato che le varietà sono appunto due, quello nero e quello bianco, vediamo le differenze. 

I frutti del gelso nero sono ricchi di antociani, preziosi antiossidanti che ritroviamo in tutti i vegetali di colore nero, viola e rosso. Svolgono un’azione vaso protettrice, contengono acidi organici e glucidi. Le foglie hanno proprietà ipoglicemizzanti. E' un ottimo decongestionante, rinfrescante, tonico e lenitivo. Ha proprietà depurative e antibiotiche (che ritroviamo nelle foglie) tanto che anche in passato veniva impiegato in forma di colluttorio per lenire le infiammazioni della bocca e della gola, ma anche contro la tosse e come espettorante.

I frutti del gelso bianco invece, sono ricchi di proteine, tannini, rutina, vitamina A, B, C e secondo evidenze scientifiche, avrebbero una spiccata azione antibatterica, soprattutto nei confronti di quei batteri responsabili delle carie dentali. I gelsi contengono anche un alto contenuto di ferro, circa 185 mg per 100 gr di frutti, e pochissime calorie, circa 43 per 100 gr. In fitoterapia, la maggior parte delle componenti dell’albero del gelso risultano utilizzabili, dunque non solo i frutti ma anche le la corteccia, le radici e le foglie.  In genere, la corteccia viene impiegata mediante decotti, ottimi per la stitichezza, le foglie invece, messe in infusione hanno proprietà diuretiche. Dai frutti si può ottenere un colluttorio efficace per le afte del cavo orale.  In cucina, il gelso è protagonista di confetture, gelati, creme e yogurt, ma non potete immaginare che soddisfazione raccogliere i frutti dall'albero e mangiarli direttamente.

giovedì 13 agosto 2015

Erbe in tintura, infuso, olio essenziale, China

Ed eccoci oggi parlare di una pianta che molti conoscono: la China.

CHINA
Se ne usa la corteccia. Ha proprietà antimalariche, astringenti, antispasmodiche, febbrifughe, stimolanti della digestione. Si impiega in caso di disturbi epatici accompagnati da ingrossamento della milza, anoressia, indigestione, ipercloridria, crampi e dolori muscolari in genere, febbri elevate. Assumere 20 gocce di tintura madre in un po' d'acqua, 2 volte al giorno, per un mese circa. ripetere il ciclo per 2-3 volte all'anno, preferibilmente nei mesi invernali e autunnali.


mercoledì 12 agosto 2015

Erbe in tintura, infuso, olio essenziale, Benzoino

Non ha nulla a che vedere con la benzina ovviamente. Non pensate a qualcosa di strano, anche il benzoino è stato creato da madre natura.

BENZOINO
Se ne usa la resina ottenuta per incisione dalla corteccia. Ha proprietà balsamiche, espettoranti, antisettiche, diuretiche, rilassanti, dermopurificanti. Si usa in caso di infiammazioni del cavo orale, faringiti, laringiti.  Assumere 20 gocce di tintura madre in un po' d'acqua, 3 volte al giorno, fino al miglioramento. Usare la tintura madre per fare gargarismi (20 gocce in un bicchiere d'acqua).

lunedì 3 agosto 2015

La tecnica della macerazione: come estrarre i principi attivi dalle piante

Consiste nel lasciare a contatto per un tempo più o meno lungo la droga con un solvente adatto. Questa tecnica si utilizza, in via preferenziale rispetto alla spremitura, quando non si ha a disposizione un percolatore, ma anche quando i principi attivi da estrarre sono:
a) molto solubili:
b) alterabili dal calore;
c) molto volatili.

Macerato

La natura della droga influenza notevolmente l'estrazione. Se infatti dobbiamo estrarre da tessuti particolarmente coriacei, come radici o corteccia, possiamo provare a lavorare a temperature maggiori della temperatura ambiente (max 35° C, altrimenti abbiamo la digestione) in modo tale da aumentare l'energia cinetica del sistema, e quindi dei fluidi. 

La macinazione della droga è un'ottima tecnica di preparazione all'estrazione, in quanto aumenta l'area superficiale di dissoluzione. La scelta del solvente adatto richiede particolare attenzione. Il solvente deve essere affine ai principi attivi che vogliamo estrarre. Inoltre è possibile utilizzare solventi alcalini o basici per estrarre quelle sostanze che salificano in quel determinato ambiente.

domenica 26 gennaio 2014

Oggi nella mia rubrica: erbe in tintura, infuso, olio essenziale. Uncaria


Le popolazioni andine la chiamano “unghia di gatto”, per la somiglianza delle sue spine alle unghie di questo felino
UNCARIA
Se ne usa la corteccia. Sperimentalmente, gli estratti di uncaria stimolano la produzione di interleuchina (elemento che difende l'organismo), prevengono la formazione di radicali liberi, presentano attività antinfiammatoria e soprattutto immunostimolante. E' antivirale, antidolorifica, cicatrizzante. Recentemente è stata dimostrata la sua capacità di inibire la proliferazione di cellule tumorali umane in due linee cellulari leucemiche e in una linea cellulare di linfoma B. E' utile in caso di stat infiammatori (artriti, reumatismi, artrosi ecc.) e infettivi cronici. Assumere 500 mg di polvere in compresse 3 volte al giorno, per 1-3 mesi. I bambini possono prendere 250 mg di polvere 1-3 volte al giorno.

lunedì 16 dicembre 2013

Oggi nella mia rubrica: polveri

Le polveri in galenica sono delle erbe essiccate (o minerali) finemente contuse e/o macinate. Una volta si usava aquesto scopo il mortaio e il pestello, utilizzato ancora oggi per piccole dosi. Per dosi elevate si usano delle apposite apparecchiature o frullatori speciali. Alcuni si servono del macinacaffè elettrico, che è di per sè particolarmente adatto. Le polveri normalmente si conservano in appositi recipienti meticolosamente contrassegnati con l'indicazione del contenuto e la data di preparazione. E' invece preferibile sminuzzare finemente le erbe solo quando servono (sono infatti particolarmente deperibili se polverizzate). Anche certe tinture ed estratti (specialmente di radici, di legno, corteccia, steli) si preparano sminuzzandoli in modo grossolano, perchè è facilitata l'estrazione delle sostanze attive dai tessuti molto duri e densi.
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