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lunedì 3 agosto 2015

La tecnica della macerazione: come estrarre i principi attivi dalle piante

Consiste nel lasciare a contatto per un tempo più o meno lungo la droga con un solvente adatto. Questa tecnica si utilizza, in via preferenziale rispetto alla spremitura, quando non si ha a disposizione un percolatore, ma anche quando i principi attivi da estrarre sono:
a) molto solubili:
b) alterabili dal calore;
c) molto volatili.

Macerato

La natura della droga influenza notevolmente l'estrazione. Se infatti dobbiamo estrarre da tessuti particolarmente coriacei, come radici o corteccia, possiamo provare a lavorare a temperature maggiori della temperatura ambiente (max 35° C, altrimenti abbiamo la digestione) in modo tale da aumentare l'energia cinetica del sistema, e quindi dei fluidi. 

La macinazione della droga è un'ottima tecnica di preparazione all'estrazione, in quanto aumenta l'area superficiale di dissoluzione. La scelta del solvente adatto richiede particolare attenzione. Il solvente deve essere affine ai principi attivi che vogliamo estrarre. Inoltre è possibile utilizzare solventi alcalini o basici per estrarre quelle sostanze che salificano in quel determinato ambiente.

giovedì 11 giugno 2015

Gli oli essenziali, Metodi di estrazione delle essenze

Le essenze, o oli essenziali, sono i prodotti più pregiati delle piante. Si tratta di sostanze oleose, volatili e odorose, che hanno la peculiarità, rispetto ai "grassi fissi", di non macchiare la carta in modo permanente: infatti le macchie prodotte dagli oli essenziali dopo poco tempo spariscono, perchè buona parte della miscelaè costituita da sostanze che evaporano sotto l'effetto del calore, per cui la macchia sulla carta scompare presto. Fin dai tempi più antichi gli uomini si sono ingegnati nelle tecniche di estrazione delle essenze delle piante, per poterle usare a scopo medicinale, cosmetico, odoroso e così via. 

Le essenze si possono estrarre in molti modi: per distillazione a vapore, per spremitura, per incisione del vegetale, per separazione con l'aiuto del calore, con solventi, per enfleurage.
In Cina, India, Persia, l'estrazione di essenze dalle piante di pratica da millenni; la conoscevano gli Egizi e la insegnavano ai Greci, e questi, a loro volta, la tramandarono ai Romani. Sembra che già quattromila aani fa gli Egizi sapessero estrarre l'olio dal legno di cedro, ponendolo in un vaso di argilla, sulla cui apertura si poneva una graticola di fli di lana. Scaldando il legno, l'olio evaporava e impregnava la lana, che veniva poi compressa per liberare l'essenza. 

Un altro metodo molto usato dagli antichi era la macerazione, che consisteva nell'immersione in olio caldo dei vegetali aromatici, che venivano lasciati macerare mescolando e schiumando sovente, finchè l'olio non era totalmente impregnato di essenza. A questo punto il composto veniva filtrato, fatto decantare e raccolto in vasi di terracotta. Oggi vengono impiegate sostanzialmente l'estrazione per spremitura, per distillazione in corrente di vapore, la tecnica dell'enfleurage e l'estrazione per passaggi successivi di solventi.

domenica 15 dicembre 2013

Oggi nella mia rubrica: la salvia


La Salvia (Salvia offinalis) è conosciuta in tutta la fascia mediterranea, dove nasce spontaneamente. Fin dall'antichità è apprezzata per le sue numerose qualità curative. Per questo i latini la chiamavano "salvia" (da salus, salute, o salvus, salvo). A questo vegetale è collegata la "Storia dei quattro ladroni". Si racconta che durante la peste di Tolosa (1630) quattro manigoldi si diedero a fare razzia nelle case degli ammalati. Quando furono catturati fu chiesto loro il segreto che li aveva scampati dal contagio. I ladroni chiesero di aver salva la vita e, ottenuta la garanzia, rivelarono il loro segreto: un prodotto ottenuto dalla macerazione in aceto di rosmarino, timo, lavanda, e molta salvia. In medicina ha proprietà antinfiammatorie, espettoranti e balsamiche, digestive, stimolanti della bile, dermatologiche. E' usata anche per la caduta dei capelli.

sabato 14 dicembre 2013

Oggi nella mia rubrica: tinture, ma non per capelli


Le "tinture casalinghe" (o idroalcoliche) si preparano per macerazione, cioè ponendo la droga sminuzzata in un contenitore di vetro a chiusura ermetica e lasciandola a contatto con il solvente prescritto per 5-10 giorni in luogo tepido, al  riparo dalla luce solare diretta,  agitando di tanto  in tanto. Maturata la tintura, per il tempo previsto, la si filtra con un colino o con una tela fitta aggiungendola quantità di solvente necessaria per ottenere il volume finale prescritto. Nel preaparare le tinture si utilizza alcool di diversa gradazione diluendolo come indicato nella tabella sotto riportata. In un contenitore di un litro esatto, si versa alcool etilico a 95° secondo la quantità indicata nell ariga superiore della tabella: aggiungendo tanta acqua da riempire il recipiente da un litro, si avrà la gradazione corrispondente.

Quantità alcool 205ml 305ml 410ml 510ml 615ml 720ml 830ml
Grado alcolico  20°       30°      40°      50°      60°      70°      80°


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