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sabato 1 novembre 2014

Il noce o Walnut, il fiore di Bach per la transizione e la crescita

Sono i nomi latini l'essenza vera delle piante, così eccoci a parlare della Juglans Regia o Walnut, cioè il noce, originario dell'Iran, alto ed imponente.  I frutti si raccolgono dopo 14 anni. Secondo Bach: "...è il rimedio per le fasi della crescita e di transizione: la dentizione, la pubertà, i momenti in cui si decide di cambiare vita; per le grandi decisioni, come i cambiamenti della religione, del lavoro, del paese. Va bene per coloro che hanno deciso di fare un passo in avanti nella vita, infrangendo vecchie regole e superando vecchi limiti, per imboccare una nuova direzione. Tutte questo comporta sofferenze fisiche, a motivo di rimpianti e dispiaceri che si provano nello spezzare vecchi legami, vecchie associazioni, vecchi pensieri… Per coloro che nella vita hanno ambizioni e ideali ben precisi e li realizzano; qualche rara volta, tuttavia, l'entusiasmo, le convinzioni, le forti opinioni altrui possono distoglierli dalle loro idee e dai loro obiettivi…”.


La noce è protetta da un guscio, in questo caso inteso con individuo che può essere messo a dura prova in determinati periodi di vita, facendo fatica ad adattarsi; stati d’animo che possono avere origine da rimorsi, abbandoni, separazioni, cambiamenti di abitudini e routine consolidate. Questi caratteri vogliono però andare avanti nel loro cammino, hanno obiettivi precisi, sono personalità forti e decise che si lasciano influenzare però dai problemi altrui. Questo rimedio dona la capacità di vedere e seguire il proprio cammino, quindi porta libertà di adeguamento, ai cambiamenti radicali nella vita; facendo rimanere fedeli a se stessi e apportando la forza sufficiente per proteggersi dall’esterno.

Inoltre, questo fiore ha la capacità di portare determinazione e integrità ed al contempo rinforza le condizioni altrui.
 • Emozioni iniziali-inibite (prima di prendere il fiore): Difficoltà di adattamento alle novità e al cambiamento.
• Emozioni evolutive-sciolte (dopo aver assunto il fiore): Adattabilità, costanza e protezione.

 Ecco come Bach ne definisce le proprietà curative: “…Il rimedio procura costanza e protezione da influenze esterne…”. Adatto a chi vuole evolvere anche spiritualmente, infatti aiuta a rinforzare le proprie convinzioni, è indicato alle persone estremamente sensibili alle influenze, alle idee esterne e al cambiamento psicofisico e sociale. In pediatria va bene ai bimbi che vivono una fase ben specifica di maturazione o crescita, come nel caso del bambino al quale spuntano i denti fissi e toglie quelli da latte, oppure è usato in pubertà e adolescenza nel facilitare il cambiamento del corpo.

 E' ottimo anche per i terapeuti, gli psicologi, ecc. al fine di reintegrare le energie interiori che sono molto sollecitate, per aiutare più facilmente i pazienti; mentre in floriterapia è un rimedio utilizzato per ricreare un habitat ad una pianta travasata o spostata. Frequentemente questo fiore aiuta lo stress per passaggi molto repentini, migliora gli stati di depressione, agevola la graduale disassuefazione da droghe, si riscontrano comunque in questi caratteri malesseri di varia natura e genere. Walnut è per coloro che hanno reazioni molto sensibili a determinate prospettive di vita, che sono comunque perseveranti e che vogliono aprirsi alle novità, dando un taglio netto ad un legame passato o presente e migliorando l’adattamento a nuove condizioni di vita che sono sopraggiunte.

martedì 13 maggio 2014

Nero, il colore scelto e il colore rifiutato | Cristalloterapia

E' la negazione del colore per antonomasia e simboleggia, come il colore bianco, un confine netto: il confine che segna la fine della vita. I cristalli neri esprimono negazione: negazione del futuro con conseguenti ribellioni, aggressività, drasticità. Conferiscono abnegazione, senso del sacrificio, tenacia, pessimismo, determinazione nel perseguire le proprie mete, esclusione del sentimento, razionalità a volte un po' disumana.


Chi sceglie il nero: ritiene al tempo stesso che il futuro gli riservi poche opportunità positive e che il mondo in cui vive sia il responsabile diciò; ne deriva un atteggiamento in apparenza rinunciatario che può celare rancori profondi ed esplodere in ribellioni violente; può anche trattarsi di una persona disposta a rinunciare a tutto per realizzare i suoi desideri più profondi.

Chi rifiuta il nero: esprime il desiderio di non farsi controllare dagli altri, di non subire nulla, di non dover rinunciare a nulla; manca di altruismo, di abengazione e di senso del sacrificio e può nutrire pretese eccessive nei confronti degli altri.
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