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giovedì 30 giugno 2016

Secondo dove la batte, segnala ner buo ar gatto

Secondo dove la batte, segnala ner buo al gatto, seminare i frasconi, sentire, per definire imbarazzanti situazioni in maniera allegra 


SECONDO DOVE LA BATTE: a seconda del caso. Gli storici del vernacolo sono concordi sull'etimologia. Una vecchia contadina stava cuocendo la polenta nel paiolo e mentre la lavorava domandò a un ospite se ne avrebbe mangiata volentieri anche lui. E quello, non perdendo di vista la gocciola che pendeva tremolante dal naso della nonnina, rispose: "Secondo dove la batte". La gocciola, pare, finì fuori dal paiolo e l'invito fu accettato


SEGNALA NER BUO AR GATTO: come dire "segnala col carbon bianco". Di cosa eccezionale, da tenersi a mente; memorabile quasi quanto la riuscita di una rischiosa operazione come potrebbe essere quella di segnare qualcosa nel buco di un gatto. E' vernacolo pisano

SEMINARE I FRASCONI: ciondolare per stanchezza o per debolezza; significa anche essere mezzo addormentato. Deriva da lgergo dei contadini i quali dicono così dei polli malati che lasciano pendere le ali fino a trascinarle per terra, come gli asini portano a soma le frasche e le fascine di legna legate penzoloni ai fianchi

SENTIRE: nelle zone del litorale tirrenico, sentire, ovvero "sentì", cioè "mi sente", significa dolere, far male. "Mi sente un dente"

lunedì 25 aprile 2016

Fare nostri i magici segreti della vita

Il nostro piano fondamentale è quello di cambiare il modo di pensare, parlare, agire, sentire, reagire e percepire. In altri termini, cerchiamo la "magia della vita". Tentare di modificare le condizioni esteriori senza mutare dapprima l'Io interiore è un triste spreco di energie. 

Un uomo può progredire e mutare casa, professione e amici ma, a meno che non cambi prima se stesso, non otterrà soddisfazioni durature. Quando noi cambiamo, anche il nostro mondo cambia. Van Der Leeuw lo spiegò in questo modo: "Quando abbiamo la visione della realtà, il nostro mondo è cambiato completamente al punto di essere irriconoscibile; e pertanto nulla è cambiato nelle cose. Abbiamo acquistato una nuova visione....che nasce quando l'uomo è liberato dalla tirannia dell'illusione. Allora il mondo intero appare radioso d'amore e di bellezza, completamente mutato in apparenza mentre in realtà il cambiamento s'è prodotto nell'uomo stesso". 

Supponiamo di entrare in una stanza buia e di schiacciare l'interruttore. La stanza rimane al buio. Constatiamo che l'impianto elettrico è difettoso. Lasciamo acceso l'interruttore nella speranza che arrivi la corrente? No, cercheremo il guasto e tenteremo di ripararlo. Sostituiremo le valvole. Le nuove valvole ora sono in grado di darci una visione completamente nuova della stanza. Ora vediamo le cose chiaramente e possiamo girare per la stanza con sicurezza e con gioia [Immagine mentale 46]

Allo stesso modo, un cambiamento all'interno di noi stessi illumina ogni cosa all'esterno. Ogni giorno della vita diventa magico.

mercoledì 20 gennaio 2016

La ricarica delle "batterie" eteriche

Le energie dei vari centri possono venire proiettate dall'aura; e tali proiezioni di forza spesso si vedono come emanazioni nebulose, oppure come nettissimi raggi di luce. Molto dipende dall'intensità della volontà o del desiderio che determina la proiezione. Quando l'intensità è elevata, sembra che sia possibile dispensare in breve tempo molta forza concentrata, e questo dispendio d'energia lascia l'individuo privo di vitalità. In tali condizioni, egli può tendere a diventare così negativo da stabilire una sorta di « suzione », e ad assorbire energia da quanti lo circondano, oppure da una qualunque fonte di forza.

Possiamo ricordare qui un metodo grazie al quale una persona temporaneamente devitalizzata può ricaricare rapidamente le « batterie» eteriche. La vitalità non è affatto circoscritta al regno animale e umano, naturalmente; ma molti non si rendono conto che i membri del regno vegetale non soltanto assorbono energia eterica, ma sono circondati da una semplice aura di tale energia, in surplus rispetto alle loro esigenze. La qualità di queste aure varia considerevolmente; ma ve ne sono alcune che si armonizzano benissimo con le energie eteriche umane, e chiunque sia privo di vitalità può ricaricarsi rapidamente per mezzo di una semplice tecnica.

Gli alberi più adatti a questo scopo sono il pino e l'abete; la quercia, la betulla e il melo vengono subito dopo.  L'olmo è un albero da evitare, per quanto riguarda la sua atmosfera aurica, perché, a parte la pessima abitudine di lasciare cadere un ramo morto quando meno ci si aspetta, sembra in qualche modo ostile agli esseri umani. Immaginiamo, comunque, che abbiate trovato un pino adatto per la vostra ricarica. Sedetevi a terra, con la schiena appoggiata saldamente al tronco.

Dopo esservi seduti comodamente con la schiena solidamente appoggiata al tronco dell'albero, adottate un certo atteggiamento mentale, o meglio della mente e della sensazione. In questo campo le sensazioni sono importanti: voi non vi «pensate» nell'aura dell'albero, bensi vi « sentite» in essa, il che è ben diverso. Per molti non è facile. Comunque, è necessario appunto questo sentimento affettuoso verso la semplice intelligenza che potremmo chiamare figurativamente « lo spirito dell'albero ».

Occorre un sentimento, non un quadro mentale nettamente definito; ma un buon ausilio consiste nel visualizzare più chiaramente che si può la forma simbolica che, secondo noi, rappresenta la natura essenziale dell'albero. Se per caso avete sviluppato la vista eterica, allora può darsi che intravvediate davvero l'intelligenza vivente di cui l'albero è la manifestazione esteriore e visibile. Poi, senza sforzarvi, ma restando completamente rilassati in questo affettuoso accostamento all'essere vivente che è il vero albero, riposate, e lasciate che le energie da esso emanate passino in voi.

Quindici minuti o anche meno possono ricaricare efficacemente le vostre batterie della vitalità.  Tuttavia, la chiave dell'operazione sta nel «sentire» anziché nel «pensare ». Il sistema funziona persino per alcuni che non credono affatto alla possibilità di un trasferimento di vitalità, e che attribuiscono il risultato all' autosuggestione.


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