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giovedì 30 giugno 2016

Secondo dove la batte, segnala ner buo ar gatto

Secondo dove la batte, segnala ner buo al gatto, seminare i frasconi, sentire, per definire imbarazzanti situazioni in maniera allegra 


SECONDO DOVE LA BATTE: a seconda del caso. Gli storici del vernacolo sono concordi sull'etimologia. Una vecchia contadina stava cuocendo la polenta nel paiolo e mentre la lavorava domandò a un ospite se ne avrebbe mangiata volentieri anche lui. E quello, non perdendo di vista la gocciola che pendeva tremolante dal naso della nonnina, rispose: "Secondo dove la batte". La gocciola, pare, finì fuori dal paiolo e l'invito fu accettato


SEGNALA NER BUO AR GATTO: come dire "segnala col carbon bianco". Di cosa eccezionale, da tenersi a mente; memorabile quasi quanto la riuscita di una rischiosa operazione come potrebbe essere quella di segnare qualcosa nel buco di un gatto. E' vernacolo pisano

SEMINARE I FRASCONI: ciondolare per stanchezza o per debolezza; significa anche essere mezzo addormentato. Deriva da lgergo dei contadini i quali dicono così dei polli malati che lasciano pendere le ali fino a trascinarle per terra, come gli asini portano a soma le frasche e le fascine di legna legate penzoloni ai fianchi

SENTIRE: nelle zone del litorale tirrenico, sentire, ovvero "sentì", cioè "mi sente", significa dolere, far male. "Mi sente un dente"

mercoledì 29 giugno 2016

Se il tuo gatto beve acqua sporca, tu che fai?

Se il tuo gatto beve acqua sporca tu che fai? Nonostante abbia una bella ciotola di acqua fresca e pura, lui cerca quella sudicia. Perché?

Se il tuo gatto beve acqua sporche, tu che fai?

Durante un lungo periodo di lavori effettuati in casa, ci fu un gran passaggio di muratori, imbianchini, e manovali. Oltre a far diventare la casa l'apoteosi del sudiciume, il mio gatto Nur si arrabbiò moltissimo per quell'invasione di campo, ma non solo, lo trovammo prima a zampettare sul cemento fresco, poi intento a bere l'acqua sporca di calcina........Perché quella schifezza?

Questo, nonostante in casa fosse presente una ciotola colma di acqua pulita. Chiesi al veterinario, il quale mi disse che se l'acqua pulita a disposizione proveniva dal rubinetto, questa poteva essere stata sottoposta a trattamenti chimici, clorata ed avesse un odore caratteristico, che certo non sfuggiva al mio beniamino. Se, invece, l'acqua pulita era stata messa in una ciotola lavata con detersivo, probabilmente Nur ne avvertiva lo sgradevole odore. Detto questo, era facile capire come il piccolo imperatore aveva bevuto fino a quel momento dalla sua ciotola ufficiale solo perché non aveva avuto altra alternativa.

Se fosse stato un gatto randagio, l'acqua delle pozzanghere sarebbe stata molto più invitante: poiché piena di microbi e vegetazione in putrefazione, ricca di materiale organico naturale. In realtà, sebbene dissetarsi con l'acqua delle pozze, potesse essere pericolosa per la sua salute, bisogna ricordare che i rischi sarebbero stati minimi.

Ricordiamoci dunque, che i gatti sono più sensibili di noi ai detersivi, perciò le ciotole lavate col sapone andrebbero sempre ben risciacquate. Inoltre, prima di offrire al nostro "stregatto" l'acqua di rubinetto, lasciamola riposare per un po', cosicché i prodotti chimici in essa disciolti possano dissolversi almeno in parte.

Cerchiamo dunque di non eccedere con l'uso di detersivi o saponi, e, pur usando l'acqua di rubinetto, di informarci, e questo anche per noi stessi, se sia addizionata con sostanze chimiche.


giovedì 19 maggio 2016

Mondo, morso del ciuco, morto io morto i' gatto, murare a secco, nachero

Mondo, morso del ciuco, morto io morto i'gatto, murare a secco, nachero, altri interessanti modi di esprimersi, facenti parte del vernacolo pisano, senese, fiorentino, insomma, del parlar toscano a tutto tondo.


MONDO: ottimo surrogato della divinità in caso di imprecazione per evitare la bestemmia. L'assoluta libertà di offendere il mondo favorisce la fioritura di espressioni pittoresche, alcune delle quali usate da poeti e letterati, dal "mondo frate" del Lazzeroni (poeta in vernacolo pisano) al "mondo urinale" del Fucini


MORSO DEL CIUCO: sarebbe il pizzicotto dato con cinque dita, ma è anche sinonimo di ristrettezze economiche e, nel senese, di delusione

MORTO IO, MORTO I' GATTO: come dire: "io non conto nulla, non ho importanza"

MURARE A SECCO: quando si mangia senza bere

NACHERO: nano. I fiorentini chiamano "nachera" anche la persona tarchiata, con le gambe storte, e non necessariamente sana


lunedì 2 maggio 2016

La pesca del Giunti, la poi segnà ner buo al gatto, ,'arzo nn'è bello, lasciarsi scoscendere

La pesca del Giunti, la poi segnà ner buo ar gatto, l'arzo nn'è bello, disse quel rospo, lasciarsi scoscendere sono tutti straordinari modi di dire nati da altrettante situazioni particolari, tutte da scoprire.


LA PESCA DEL GIUNTI: cioè "acqua fino ai coglioni e pesci punti". E' un modo di dire proverbiale per prendere in giro i pescatori che tornano a casa con le mani vuote

LA POI SEGNA' NER BUO AR GATTO: la prevedibile difficoltà di convincere il gatto a sottoporsi a un'operazione del genere dà l'idea della cosa eccezionale, che avviene raramente. E' un modo di dire analogo a "segnarla con carbon bianco", ma quanto più efficace! Molto diffuso a Livorno

L'ARZO NN'E' BELLO, DISSE QUEL ROSPO: in genere si sottintende il resto della frase che precisa la circostanza, e cioè: "quando vide il contadino che auzzava un palo". Si dice nel Casentino per indicare una faccenda che promette male, come appunto dovette intuire il rospo vedendo il contadino che appuntava il palo per infilzarlo.

LASCIARSI SCOSCENDERE: cedere, lasciarsi persuadere






mercoledì 23 dicembre 2015

Allergie varie, piccoli accorgimenti

Molti di noi hanno reazioni allergiche a numerose sostanze, come il polline, la polvere, alcuni cibi, il veleno degli insetti, le piume, il pelo degli animali e alcuni farmaci. Ecco alcuni consigli:

Siete allergici al cane o al gatto? Spazzolate il mantello del vostro amico all'aperto, ogni giorno passate un panno umido sul mantello dell'animale per raccogliere i peli caduti e pulite a fondo la sua cuccia. Ovviamente se questi compiti spettano proprio a voi che siete allergici, indossate una mascherina antipolvere e lavatevi le mani subito dopo.


Non tenete in bagno la cassetta con la sabbia del gatto (l'urina contiene allergeni); mettete una cassettina coperta in un armadio vuoto, ma soprattutto cambiate la sabbia ogni giorno e disinfettate la cassettina alemno due volte la settimana. Se il contatto con cani e gatti vi provoca reazioni allergiche, ma non volete rinunciare ad un animale da compagnia, perchè non optare per un uccellino o un acquario?

Se avete reazioni allergiche quando indossate anelli, orecchini oppure occhiali con montatura metallica, puliteli con alcool denaturato, poi stendete un velo di smalto per unghie trasparente sulla parte  a contatto con la pelle. Applicate nuovamente lo smalto quando lo strato precedente si sarà consumato.

Il nichel presente nella bigiotteria, provoca reazioni allergiche a molte persone: se capita anche a voi indossate gioielli di rame puro oppure di materiali non metallici. Non portate orologi dal cinturino metallico o braccialetti a diretto contatto con la pelle. Avvolgete al polso un fazzoletto o una striscia di tessuto, sotto il braccialetto o il cinturino dell'orogologio, quando il tempo è umido o mentre fate ginnastica.

martedì 8 dicembre 2015

Come lavare il gatto in modo naturale

E' arcinoto che a differenza del nostro amico cane, il gatto ha sicuramente meno bisogno di essere lavato, e  anche se ormai è stata sfatata, una credenza ancora radicata è quella che il gatto sia nemico giurato dell'acqua. In realtà non è così, ci sono gatti che con l'acqua non hanno problema alcuno, come il mio e altri che invece sono più restii. In ogni caso una volta ogni tanto hanno bisogno di un' igiene più scrupolosa, fate attenzione in particolare ai gatti a pelo lungo che, se abituati ad uscir fuori, possono poi portarsi dietro molti ospiti.

Ci sono però alcuni metodi naturali per lavare in casa il micio senza fargli subire traumi. Innanzitutto è opportuno preparare psicologicamente il gatto procedendo ad una spazzolatura lenta, accurata e delicata che vi consentirà a rimuovere lo sporco più evidente e il pelo morto da tutto il corpo e al tempo stesso aiuterà il vostro piccolo amico a rilassarsi. Bisogna aver pazienza, e parlare con un tono di voce basso e adottate un atteggiamento tranquillo così da facilitarvi nello step successivo.

Il lavaggio vero e proprio può avvenire nel lavello, in una bacinella di plastica, in un catino o dove preferite, l’importante è che la temperatura dell’acqua non superi i 38 gradi e che scegliate uno shampoo specifico adatto all’età, la cute e il tipo di pelo del vostro gatto.


In ogni caso, i detergenti di origine naturale pensati per i gatti sono i migliori e i più sicuri per non scatenare allergie o reazioni cutanee pericolose. Scegliete prodotti a base di calendula, camomilla, aloe vera, argilla verde, tea tree oil o olio di ricino. Nel caso in cui il vostro gatto non abbia esigenze specifiche, potete preparare il bagnetto in maniera ancora più ecologica ed economica: aggiungendo 1 cucchiaio di aceto di mele, oppure succo di limone od olio di Neem per ogni mezzo litro di acqua tiepida. Così riuscirete ad allontanare i parassiti e a lucidare il pelo del gatto in modo naturale. Per profumarlo è possibile aggiungere anche qualche goccia di olio essenziale di lavanda o geranio all’acqua che utilizzerete per il risciacquo finale.


sabato 24 ottobre 2015

Nur

Sono passati quattordici anni, un soffio. Eri un piumino di seta nera, dal passo felpato e con una buffa coda di volpe a quota periscopio che esplorava tutti gli angoli più reconditi e irraggiungibili della casa.
Ci hai completamente stregato con il fascino del mistero e della riservatezza che ti caratterizza, con l'aria di sufficienza con cui ci osservi, mentre siamo intenti nelle nostre varie attività casalinghe, alle quali partecipi con azioni varie di disturbo e raid improvvisi, galoppandoci contro e sgommando sul pavimento, orecchie piatte sulla nuca, occhi a cinese e ruggito in gola.


Hai cominciato a comunicare non molto presto, non prima di aver studiato i nostri modi, il nostro carattere e approfittando dell'amore e delle attenzioni che ti dedichiamo ventiquattro ore su ventiquattro. Quindi sei passato a palesare verbalmente ogni tua richiesta, emozione, irritazione, modulando in maniera perfetta la tua voce e scegliendo come tuo referente babbo, lasciando per lui un posto speciale nel tuo cuore


Rido se penso alla forte attrazione che hai per i tessuti bianchi e odorosi di ammorbidente, sui quali ti adagi morbidamente con un lieve sospiro, coprendoti gli occhi con quella coda volpona "guatandoci" da lontano e di sottecchi. Del resto ti infili nei posti meno graditi da mamma, che dopo averti cercato per ore passando da una stanza all'altra, sotto i mobili, dietro le tende, in terrazza….ti trova dentro il pilozzo, mentre una singola goccia d'acqua ti cade a intermittenza in testa (non è forse un esperimento scientifico?). Per non parlare della magnetica attrazione per i letti….lì sì che ci si può stendere, ribaltarsi a pancia in su senza tema di disturbo, a meno che non sia una coperta fatta all'uncinetto, nel qual caso il disturbo è nostro.


Quando siamo seduti a tavola, colazione, pranzo o cena, hai il tuo posto accanto a babbo e di quando in quando, allontanandoti dalla tua postazione, girelli o promuovi manifestazioni di dissenso facendoti trovare sul tavolino di cristallo accanto ai soprammobili, sulla tastiera del computer, o sopra la tavola da stiro; certamente in quelle occasioni qualcuno si muove. In caso di nostra indifferenza passi all'azione graffiando tutto ciò che ti capita a tiro. 


Di casa nostra sai tutto, se uno di noi sta male lo assisti per giornate intere facendogli compagnia ai piedi del letto allontanandoti solo per un breve spuntino o un passaggio alla toilette.
Ma solo io posso prenderti in braccio come se tu fossi un bambino in fasce e cullarti mentre socchiudi maliziosamente gli occhi e un profondo, liquido rumore di fusa ci ipnotizza.


Per quanto tu sia casalingo, so bene che la tua natura è profondamente selvatica e se ti lasciassimo libero ti daresti alla macchia, come il leggendario brigante Tiburzi, o il più fantomatico "Nebbia". Prova ne è stata che il tuo istinto di cacciatore incallito, ti ha fatto volare dal quarto piano dietro uno stupido pipistrello, per fortuna senza gravi ripercussioni, e ti ha suggerito di nasconderti nel più isolato scomparto dell'armadio per mezza giornata mandando le nostre menti in pezzi.
In qualunque posto mi trovi, appena telefono a casa, la prima domanda è rivolta a sapere di te, cosa fai, dove sei, se ne hai combinata una delle tue e di solito l'esito è positivo con mio grande divertimento.


Ho scelto per te il nome che mi sembra rispecchiare al meglio il tuo carattere e le tue origini orientali, e ti ho chiamato Nur ed-Din, per gli amici Nur.
Ora nostro amatissimo amico riposi sereno sotto un manto di viole e ciclamini, all'ombra degli alberi nel bosco di Fenice Capanne con il cinguettio degli uccelli che ti fa compagnia.



giovedì 27 agosto 2015

Dedicate del tempo agli animali domestici, un consiglio a settimana per migliorare la propria vita e quella altrui

Questa settimana proponiamoci di dimostrare il nostro afffetto e dedicare qualche attenzione in più agli animali che ci tengono compagnia ogni giorno e aiutare tutte bestiole che non hanno una voce per esprimersi. 

DEDICHIAMO DEL TEMPO AGLI ANIMALI DOMESTICI
  • Molti di noi hanno una cane, un gatto o un altro animale domstico. Gli vogliamo bene, certo, ma quante volte gli dedichiamo un po' di tempo per dmostrargli quanto teniamo a lui, per parlargli e sopratutto per ascoltarlo?
  • Dare affetto al nostro beniamino non è solo una meravigliosa ricompensa: studi scientifici dimostrano infatti che interagire con i nsotri animali fa bene alla salute
  • Gli animali possono insegnarci fondamentali lezioni di vita. Non importa se li trascuriamo e li lasciamo soli per ore: loro ci ripagano sempre con una dose infinita di amore e affetto, e  ci perdonano qualsiasi cattiveria. 
  • Spesso dietro un cane , un gatto, un canarino si nasconde una missione: insegnarci a donare al mondo amore incondizionato. Se abbiamo un animaletto, questa settimana dedichiamogli un momento speciale: ascoltiamolo, preatiamo particolare attenzione quando ci guarda, cerchiamo di capire cosa ci sta dicendo, prendiamo nota dei suoi pensieri e dei nostri a trarne ispirazione
  • Anche se non abbiamo una bestiola tutta nostra, cogliamo l'occasione per andare a visitare un ricovero per animali o qualcuno che non può accudire il proprio animaletto perchè è malato. Offriremo un sostegno prezioso a una creatura che non può esprimersi a parole e che non viene udita per chè nessuno l'ascolta
  • Ricordiamo alcune azioni hanno tanto più valore quanto più richiedono impegno. Ai gesti d'amore che rivolgiamo al prossimo seguono sempre grandi ricompense
  • Prendiamoci dunque un po' di tempo per considerare e apprezzare la gioia e l'affetto che gli animali portano nella nostra vita. lasciamo che ci insegnino a donarci a loro e a tutte le creature indifese.

martedì 18 marzo 2014

IL CIELO HA CAMBIATO COLORE


Il cielo ha cambiato colore, l'ho visto stamattina, mentre con passo ancora incerto mi avviavo per la consueta passeggiata terapeutica. Ne ho avvertito l'odore, portato da una brezzettina che disegnava crespe trine sulla superficie del mare. Forse sta arrivando davvero la Primavera, foriera, nel mio immaginario, di cambiamenti. Già, essa è per me come un vascello antico di mercanti, che arriva da terre lontane con un carico tutto da scoprire. Blu cobalto il mare, azzurro chiaro il cielo, bel contrasto; e poi il sole, grande, come una gigantesca lumìa, percorreva il suo cammino infinito e sempre uguale.
L'aria aveva il gusto di erica e anemoni, speziata di iodio e verde, con un lontano e pur presente aroma di caffè. Un piccolo peschereccio solcava solitario il mare, inseguito da un dissidente gruppetto di gabbiani  forse in cerca di un pescetto fresco.
Ho sorriso, convinta che la mia espressione fosse nascosta totalmente dagli occhiali da sole e del tutto disinteressata ai rari passanti impegnati in esercizi ginnici e ai patiti dell'abbronzatura, somiglianti ad iguane intente a crogiolarsi al sole.
Un gatto sornione mi ha socchiuso languido gli occhi, spanciandosi sul verde margine costeggiante il lungomare, dove una solitaria  panchina mia ha accolta. Ai miei piedi un letto di margheritine, microcosmo di una vita brulicante; un coleottero verdino si arrampicava su uno stelo, le provvide formiche in formazione compatta avevano formato un'autostrada a doppio senso di marcia, due cavolaie si inseguivano allegre, vita inconscia di se stessa in perfetta armonia con le vibrazioni della natura, solo io sembravo emanare tutt'altra musica, nota stonata in quell'armonia, nella quale è entrata una coccinella, nella sua vermiglia livrea rossa a puntini neri, e se ci sono le coccinelle forse arriva la primavera. Esse son messaggere di novità, come il vascello antico di mercanti,  arca di pensieri nuovi, in questo mirabile accenno di primavera.
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