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martedì 3 giugno 2014

Guarigione spirituale e metodo della risonanza dell'acqua | Varie

Siamo sempre più alla ricerca di metodi che possano agire sulla nostra salute attraverso  l'utilizzo della nostra parte spirituale. Non tutti conoscono il metodo di risonanza dell’ACQUA. Forse suona strano alle nostre orecchie, ma è una forma particolare di trattamento naturale che combina le caratteristiche sconosciute dell’acqua con le capacità di guarigione spirituale. E' giusto chiedersi se l’acqua può stimolare l’auto-guarigione.

Ma in che cosa consiste questo metodo?  Principalmente consente di stimolare il sistema energetico (energia vitale) entrando in risonanza con l’acqua del corpo. Prima che si manifesti una malattia, il campo energetico dell’uomo è già alterato e mostra disturbi, e la medicina cinese tradizionale lo dimostra da millenni. Il nostro organismo reagisce con meccanismi di regolazione, i quali, in caso di fallimento, fanno sì che subentri la malattia a livello fisico. La medicina tradizionale cinese lavora in modo tale che l’energia possa essere indirizzata e diretta mentalmente.

Possiamo considerare l’organismo umano come una stazione radio. Tutti sappiamo e abbiamo sperimentato che quando la frequenza di una radio non è impostata correttamente, si possono verificare delle interferenze. Per il corpo umano è esattamente lo stesso. Ogni cellula ha la propria frequenza vibrazionale con un  movimento suo proprio che garantisce una funzione ottimale. Nel momento in cui si manifestano interferenze di frequenza,  ne consegue un malfunzionamento, ragion per cui l’organismo corrispondente non è più in grado di svolgere le sue normali attività.

A venirci in aiuto per spiegare questa metodologia così apparentemente fantasiosa, è la fisica quantistica.  Questa scienza ha scoperto che le particelle di uno stesso oggetto possono apparire contemporaneamente in due o più posti, sono collegate tra di loro e possono influenzarsi l’una con l’altra, anche da grandi distanze. Il principio affermato dalla fisica quantistica è: tutto é collegato a tutto. Quindi grazie alla percezione extra-sensoriale sarebbe possibile analizzare lo stato energetico di una persona identificando le cause dei disturbi.

Perchè dunque l'acqua avrebbe un ruolo tanto importante?  Perchè è in grado di memorizzare e trasmettere energia, anche attraverso grandi distanze. Grazie alla biofisica si è scoperto che l’acqua ha una certa struttura, ma stimoli esterni possono non solo cambiare  la struttura, ma anche l’energia dell’acqua stessa. Il Dr. Emoto, ricercatore giapponese,  fotografando cristalli d’acqua ha reso visibile e concreto il fatto che processi mentali (i pensieri per esempio) possono cambiare immediatamente la struttura l’acqua. Alcuni esperimenti scientifici condotti dal “Scientific Research Center of Medical Biophysics” (SRCMB) hanno dimostrato che molte persone erano in grado di aumentare l’energia dell’acqua mentalmente anche a una distanza di 15.000 chilometri.

Noi tutti sappiamo che il corpo umano è costituito da oltre il 70% di acqua, ed essa svolge un ruolo fondamentale in tutti i processi dell’organismo. Questo è un ottimo spunto per riflettere sull’effetto che può avere l’acqua “buona” sul proprio organismo. Tutte le cellule possono essere alimentate con energia vitale.

martedì 20 maggio 2014

L'aura spirituale | Varie

Veniamo infine a quella che possiamo chiamare "aura spirituale"; in tal caso, l'area in cui si estende altre al corpo variada poco più di un metro (nelle persone non evolute) a parecchi metri o addirittura chilometri, nel caso di individui molto evoluti. In Oriente si afferma che l'aura spirituale di Gautama Buddha si estendeva per duecento miglia, o addirittura che l'intero pianeta è racchiuso nell'aura di un Essere grandissimo. Assai simile è l'insegnamento cristiano, sebbene di solito sia ristretto alla presenza della Divinità: "In lui noi viviamo e ci muoviamo ed esistiamo", come dice San Paolo.

Da quanto abbiamo detto risulterà chiaro che non vi è una sola aura, bensì parecchie, ognuna con le sue particolarità, operanti insieme come un'atmosfera composita che ci circonda e che fa parte del flusso delle energie interiori in ogni parte del nostro essere. Risulterà inoltre evidente che ogni livello di quest'aura può essere scorto solo mediante un modo appropriato di percezione.


I lettori per i quali l'idea dei "corpi" emotivi e mentali risulta piuttosto difficile possono trascurarla a tutti i fini pratici perchè, questi due aspetti della coscienza cooperano sempre nella persona normale. Tuttavia, molti chiaroveggenti attestano che tali corpi o veicoli della coscienza esistono veramente. Possiamo comunque ignorarli, e fissare invece l'attenzione sulle emanazioni che si irradiano dai limiti del corpo fisico quando registriamo, come facciamo sempre, le impressioni ricevute nella coscienza dall'attività dei sensi fisici e superfisici.

Anche negli stati che chiamiamo di "incoscienza", cioè nella trance, nel sonno o nelle condizioni patologiche dovute a malattie, incidenti, droghe e così via, l'aura è pur sempre attivamente impegnata a reagire alle impressioni trasmesse dai livelli inconsci della mente, e la parte dell'aura che abbiamo chiamata "eterica" mostra ancora le fluttuazioni delle forze vitali del corpo.

Inoltre, e questo è importante, l'aura registra continuamente la generale qualità emotiva e mentale della coscienza, e tale qualità generale è relativamente stabile ed è dovuta a una lunga serie di abitudini emotive e mentali della mente conscia. Il risultato conferisce all'aura una certa colorazione generale, che cambia con relativa lentezza.

Tale colorazione fondamentale offre al chiaroveggente una nitida indicazione del carattere emotivo, mentale e spirituale del suo proprietario. Nel prossimo post considereremo la struttura dell'aura, poichè questo ci darà un'idea del suo carattere e ci aiuterà a comprendere la parte importante che essa ha nella vita normale.

lunedì 24 febbraio 2014

AVVENTURE DI ZIA E NIPOTE: LEONETTO ALL'ASILO NIDO


Leonetto
Quando ho saputo che mio nipote Leonetto doveva fare l'inserimento all'asilo nido, ho provato una piccola stretta al cuore. E' troppo piccolo mi son detta, ha solo sei mesi, ed è il più piccolo di tutti i bambini iscritti. Che succederà? Si prenderanno cura di lui? Lo terranno in braccio? E che dire delle maestre? Se rientrassero in quella maledetta schiera di persone che maltrattano i bambini? 
Presa da questo vortice di pensieri semi infausti, progettavo piani punitivi verso le probabili diaboliche maestre, vedendomi già indossare i panni della vendicatrice mascherata (tipo Super Zia manga o roba del genere).
Inutili le parole con me, dovevo verificare di persona. Perciò son partita, e me ne sono andata allegramente da mio nipote, nidificando in casa sua per farla breve. 
Leonetto è piccolo sì, ma è un bambino molto acuto ed intelligente, dotato di una grande capacità di osservazione (che probabilmente ha ereditato nel suo corredo genetico da me medesima). Pur avendo sei mesi, si fa delle gran risate ed è perfettamente in grado di stare con tutti (altra caratteristica che ha preso da me....).  Per il suo inserimento all'asilo era stato dotato di un paio di fantastici pantaloncini in vellutino a coste mimetici e felpa color crema con Woodstock in prima linea. A completare il tutto il mio tocco creativo: pettinatura easy rider. 
Al nostro arrivo ci ha accolto una dolce maestra che, per il piacere dei miei occhi, indossava un bel grembiule a quadrettini tutto sgaleante. Intorno, un nugolo di bambinetti già grandicelli che guardavano Leonetto incuriositi. Ma questo ovviamente, non mi ha distratta dai miei proprositi di indagine e usando la mia vista da agente del KGB, ho analizzato la struttura nel suo complesso, controllando appendiabiti, battiscopa, piastrelle, finestre, tappeti, cuscini, tavolini, annusando l'aria per captare odori sospetti, scannerizzando l'ambiente per trovare microbi (controllo per altro già fatto dalla mamma a cui io ho voluto aggiungere il mio per forza). Ad un primo screening  tutto regolare. Dal canto suo Leonetto, già tombeur de femmes, si è profuso in sorrisi spaccacuore lasciandosi andare fra le braccia della maestra ormai colpita da uno strale di Cupido. Tempo di permanenza come da istruzioni, un'ora, giusto il tempo di andare a prendere un caffè e fare qualche commissione nei dintorni. Al nostro rientro per riprendere Leonetto, io e Simona ci siamo un attimo soffermate di fronte ad una porta finestra, dalla quale si vedeva il piccolo principe adagiato su una sdraìna a dondolo con la maestra inginocchiata di fronte a lui, tutta presa a parlargli. Proprio in quell'istante la maestra si è accorta della nostra presenza e guardando Leonetto ci ha indicate. Beh, lasciatemelo dire, mio nipote si è girato verso di noi, ha guardato attraverso il vetro e ci ha omaggiate di uno dei suoi più splendidi sorrisi senza denti che un bambino di sei mesi può fare. Lui può. Che felicità, che orgoglio....Lo abbiamo dunque preso e lo abbiamo portato a casa dove un compito ben più arduo ci attendeva: la pappina svezzamento e la sua maledetta consistenza.

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