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giovedì 23 giugno 2016

Insonnia: come aiutarsi a Dormire

Insonnia: come aiutarsi a Dormire. Chi soffre di insonnia spesso è alla ricerca di un metodo consolidato per riuscire a riposare la notte. Dobbiamo però prestare attenzione anche all'ambiente in cui viviamo in particolare in casa


Non è semplice determinare e quindi cercare di eliminare, le cause che creano l'insonnia. Anzichè cominciare dalle cause più serie, più profonde e nascoste, si può affrontare questo problema, che affligge un numero sempre crescente di persone, cominciando da quelle più modeste, più immediate e ovvie. L'ambiente, la temperatura, i piedi freddi, l'aria, la luce, il letto, le coperte, i rumori, la digestione, la stanchezza, l'umore, le preoccupazioni, i pensieri: sono tutti elementi che possono di volta in volta esercitare un'influenza decisiva sulla qualità del nostro riposo.


Cominciamo dunque ad analizzare:
  • Se la stanza ha la temperatura corretta: quindi nè troppo calda nè troppo fredda; fra le due meglio piuttosto fredda. Un'aria stagnante non giova a nessuno, ma per chi è abituato a una vita abbastanza sana, all'aperto, l'aria viziata e surriscaldata di una camera può impedire il sonno
  • Se il letto è sufficientemente rigido e non crea una buca nel mezzo, mancando di sorreggere nel modo adeguato la spina dorsale. Mettere un'asse sotto il materasso può andare benissimo, ma bisogna ricordare che il letto deve "accogliere" l'individuo, non respingerlo e tenerlo sollevato come sul dorso di un mulo
  • Se le coperte sono calde e leggere, oppure dure e pesanti. Le coperte non devono mai creare un senso di soffocamento e di oppressione. Nella stagione calda inoltre conviene sempre avere un lenzuolo sottile con cui proteggersi, perchè dormire completamente scoperti può creare insicurezza.
  • Se vi sono rumori molesti: i suoni a cadenza regolare sono i peggiori, il ticchettio della sveglia, la giccua insistente che cade da un rubinetto mal chiuso. Creare il silenzio, anche a costo di mettersi itappi nelle orecchie, è importante.
  • Se non c'è troppa luce: l'oscurità favorisce il sonno e aiuta l'attenuarsi dell'attività cerebrale
  • Se le estremità sono gelate: chi ha i piedi sempre freddi, si metta nel letto una borsa d'acqua calda
  • Se la causa dell'inquietudine e della difficoltà a prendere sonno non viene da una digestione difficile: rimpinzare lo stomaco è sempre una pessima abitudine, specie al pasto della sera, e un'altra pessima abitudine è cenare molto tardi
Bisogna cercare di aiutarsi a dormire. Avere un buon rapporto con il letto, non guardarlo come un luogo di passione e di angosce, ma un luogo dove si trova rifugio, come in un grembo materno. Abbandonare i pensieri, la realtà della giornata; essa tornerà comunque a noi, trasformata nelle vesti metaforiche del sogno. Per creare un cuscinetto protettivo fra la vita attiva e la pausa di riposo che è il sonno, la lettura anche se breve è di aiuto. Ma che il libro non sia eccessivamente eccitante, o si otterrà l'effetto contrario.

A volte la mente è affaticata entre il corpo non ha avuto modo di esaurire tutta la sua energia. Un corpo piacevolmente stanco favorisce un buon sonno. Chi non ha tempo di dedicarsi a qualche attività sportiva, può sempre camminare, andare in bici, fare qualche lavoro manuale, qualcosa che comunque impegni un po' i muscoli, fosse anche mettere in ordine la cantina o il ripostiglio di casa.

Arrabbiarsi nelle ore serali che precedono l'andare a letto, impegnarsi in discussioni violente e sgradevoli sono errori da evitare con la massima cura. Ascoltare buona musica, invece, è mettersi sulla buona strada. La musica ha un effetto suasivo e rilassante, svuota i contenuti della realtà, trasportando la mente in modo astratto, lontano dalle contraddizioni e dai conflitti.

E infine, bere una tisana calda, carezzevole è già un atto di riposo. Ne liquido odoroso che colma il cavo di una tazza c'è una promessa di benefica clama, di salutare, compiacente avvio verso le braccia di Morfeo.



martedì 30 giugno 2015

Gli oli essenziali, le vie di assorbimento

Le essenze entrano in rapporto con l'uomo attraverso due vie peculiari, che le contraddistinguono in modo specifico dalle altre sostanze curative tratte dal mondo vegetale: queste vie sono il Sistema Olfattivo e la Pelle.

Attraverso di esse le essenze penetrano nell'organismo e influenzano sia la mente che il corpo. Si pensa che attraverso l'olfatto esse esercitino principalmente la loro azione a carico del sistema nervoso, quindi con un'azione sull'umore, sulle funzioni psichiche come la memoria e l'apprendimento e sull'aspetto neurovegetativo, cioè sulle implicazioni psicosomatiche tra stati mentali e salute degli organi; attraverso la pelle invece, sembra che esercitino principalmente un'azione sulle cellule e sui tessuti.
Domani vedremo gli oli essenziali e l'olfatto.




mercoledì 24 giugno 2015

Oligoelementi, Ferro

Probabilmente la carenza di ferro e acido folico è l'alterazione nutrizionale più comune al mondo. Il fabbisogno quotidiano di ferro non è elevato, ma deve esser soddisfatto per svolgere le funzioni vitali della cellula e per mantenere l'organismo (quindi anche il sistema immunitario) in piena efficienza. 


La sua carenza apporta una vulnerabilità accresciuta nei confronti delle infezioni. Per la cura dell’anemia Il ferro, in oligoelemento, è impiegato per reintegrare la sua carenza in modo naturale (1 ml di sangue contiene 0,5 ml di ferro), senza creare accumuli nell’organismo, grazie alla sua forma molecolare facilmente digeribile ed assimilabile dall’intestino. 

Il ferro, infatti, viene assorbito dal duodeno e accumulato nella mucosa intestinale sotto forma di ferritina. E' essenziale per i neurotrasmettitori come la serotonina, la dopamina, la noradrenalina che regolano il comportamento e l’umore. Si combina con le proteine e con il rame per la formazione e la colorazione dei globuli rossi. Favorisce la resistenza allo stress e alle malattie, rinforza il sistema immunitario e aumenta la produzione di energia. Anche il fegato, la milza, il midollo osseo ed i muscoli, ne accumulano una certa quantità, la particolarità della fisiologia del ferro è che una volta immesso nell’organismo, la sua eliminazione è molto scarsa, a meno che non si è in presenza di una emorragia.

 A parte questa eventualità, la quantità di ferro persa attraverso le urine, le feci, il sudore, la desquamazione cellulare, il taglio periodico delle unghie e dei capelli è nell’ordine di qualche milionesimo di grammo. La carenza di ferro altera la capacità di resistenza dell’organismo allo sforzo, e soprattutto indebolisce cuore e cervello, provoca stanchezza, pallore, deficit immunitario, tachicardia, pelle squamosa, unghie molli e fragili, ronzii alle orecchie, emorragie, dolori mestruali, disturbi gastrointestinali diminuzione delle prestazioni intellettuali, sonnolenza, irritabilità, diminuzione dell’attenzione e difficoltà a concentrarsi.

 La carenza di ferro è frequente in gravidanza, in chi ha il ciclo mestruale abbondante, nelle donne fertili, in chi perde sangue a causa delle emorroidi.  Il ferro per l’anemia viene assimilato meglio se associato alla vitamina C, la quale ne favorisce l’assorbimento e svolge azioni sinergiche con esso; mentre il calcio ed il rame sono essenziali per la sua assimilazione. Si trova sottoforma di ferro gluconato e va preso 20 gocce 1-3 volte al giorno.


giovedì 23 aprile 2015

Olio essenziale di Verbena contro Stanchezza e sbalzi di Umore

Sebbene la primavera sia considerata la stagione della rinascita sia per la natura che sboccia a nuova vita che per l'uomo, che dal torpore dell'inverno sente scorrere in sè nuova energia, ben sappiamo che è anche il periodo più difficile per il nostro organismo sia perchè si è soggetti alle allergie sia perchè anche l'umore risente di questo cambiamento. A risentirne in particolare è il timo, la ghiandola che soprassiede al sistema immunitario, ne ho già parlato in un post precedente. 


Possiamo stimolare il timo anche con l'aromaterapia e a questo scopo è utile l'olio essenziale di verbena, una pianta dai bei fiori rosa-lilla, usata fin dall'antichità proprio per curare le alterazioni affettive. Ma la verbena è anche digestiva, tonica e sedativa e agisce riequilibrando le funzioni immunitarie.

Perciò, quando ci accorgiamo che le nostre difese immunitarie si sono indebolite e le allergie fanno capolino, è utile diluire 6 gocce di olio essenziale di verbena in 2 cucchiai di olio di mandorle dolci e massaggiare delicatamente con un movimento a spirale la parte anteriore del busto, partendo dal diaframma fino all'altezza del cuore.

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