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lunedì 7 luglio 2014

Uso interno degli oli essenziali | Salute

Gli oli essenziali di alta qualità sono quasi tutti utilizzabili come alimenti, ad esempio in cucina per aromatizzare le pietanze e per creare dolci e bevande. Si possono dunque assumere per bocca come terapia: bisogna tuttavia agire con cautela e sospendere immediatamente l'assunzione se compaiono reazioni indesiderate.

Il metodo più consigliabile per assumere un olio essenziale per bocca consiste nel versarne 2-3 gocce in un cucchiaino di malto in forma semiliquida (il cucchiaino non deve essere di metallo, ma di vetro, ceramica, legno o plastica: meglio di tutto il vetro).


I malti di riso, orzo, mais sono i più comuni, e si trovano in erboristeria e nei negozi di alimentazione naturale. Alternativamente si può ricorrere al miele o alla panna. Un'altra soluzione è quella di sciogliere il cucchiaino con il malto e le gocce di essenza in mezzo bicchiere di acqua tiepida e sorseggiare la miscela (si consiglia di utilizzare sempre acqua di buona qualità).

In tal caso si possono aggiungere anche 4-5 gocce di olio essenziale a un cucchiaio da cucina di sostanza emulsionante (appunto i malti, il miele, la panna). Se il disturbo è acuto si assumono 2-3 gocce di essenza 4 volte al giorno, se è cronico 2 volte al giorno.

Trascorso qualche giorno, se non si notatno miglioramenti conviene interrompere l'assunzione.

Andare alle murate, andare a Montedomini, andare a San Salvi | Parole e verbi in disuso


ANDARE  ALLE MURATE: a Firenze è sinonimo di andare in galera. Il nome di Murate venne dato a un antico convento di monache, detto anche Convento delle recluse, che il popolo chiamave appunto "murate" per il loro stato di segregazione. Nel 1835 il monastero fu trasformato in carcere e quantunque si fosse prima provveduto a smurare le suore il nome gli rimase senza neppure cambiare genere, nonostante che i detenuti siano soltanto uomini.

ANDARE A MONTEDòMINI: a Firenze è sinonimo di finire in miseria. Monte Domini era infatti un ospizio per gli indigenti: prese questo nome dalle clarisse che fino al 1813 occuparono quello stesso edificio dove erano state trasferite nel 1528 dal convento, appunto, di MOnte Domini nella periferia a nord della città.

ANDARE A SAN SALVI: a Firenze è sinonimo di andare al manicomio, impazzire anche in senso metaforico. L'ospedale psichiatrico si trovava infatti presso l'antica chiesetta di San Salvi, un tempo fuori dalle mura urbane. Con lo stesso significato si disse anche "andare ai tetti rossi" poichè il complesso spiccava, in mezzo al verde della campagna.

domenica 6 luglio 2014

Come diluire gli oli essenziali per preparare creme, oli da massaggio, maschere, detergenti personalizzati | Salute

In generale si aggiunge circa il 4-5% di essenza rispetto alla quantità di vettore utilizzato. Per vettore si intende un olio vegetale, una crema base neutra o altre sostanze. Gli oli essenziali possono essere aggiunti anche a shampoo, bagnoschiuma e detergenti neutri, allo scopo di ottenere prodotti lavanti personalizzati. Miscele indicative sono le seguenti:


Su 30 ml di vettore: 10-12 gocce di olio essenziale scelto;

Su 50 ml: 18-20 gocce;

Su 100 ml: 35-40 gocce;

Su 200 ml: 70-80 gocce;

Su 250 ml: 80-90 gocce;

Su 300 ml: 100-110 gocce;

Se si usano più oli bisogna ridurre il numero delle gocce di ciascuno in modo da rimanere nel totale consentito. Nel caso di bambini, di persone anziane e di donne in gravidanza le dosi vengono di solito dimezzate, almeno nei primi tempi, in modo da effettuare una prova e osservare le reazioni.



giovedì 3 luglio 2014

Ago e filo | Varie

Mia nonna era una brava sarta, e spesso da bambina mi trovato in mezzo ai ritagli di stoffa, ai rocchetti di filo, e osservavo curiosa i suoi movimenti alla macchina da cucire. Ma ciò che più mi affascinava era la velocità con cui riusciva ad infilare il filo nella cruna dell'ago. A me non riusciva così facile.


Poi capii come faceva ad essere così veloce. Per infilare l'ago più facilmente, tagliate il filo in diagonale. Mantenete gli aghi appuntiti riponendoli in una paglietta d'acciaio.

Se non trovate la tinta giusta per un tessuto, acquistate un filo di colore leggermente più chiaro della stoffa. Per un rammendo invisibile, estraete un filo dallo stesso tessuto (da una cucitura, per esempio, o dall'orlo).

Oggi non si fanno più di queste cosette, ma voglio pensare che vi sia ancora qualcuno che vi si dedica con amore. E se vi capita di dover mettere mano all'ago e al filo, ricordate questi piccoli semplici consigli.

martedì 1 luglio 2014

Eliminare i parassiti delle piante: afidici | Varie

Ormai è arcinoto che le nostre belle piante, sia quelle da appartamento che quelle da giardino, vengono infestate da molteplici tipi di parassiti: fra cui appunto gli afidici (quegli animaletti che succhiano la linfa delle piante).


Come fare per eliminarli senza usare i soliti veleni? Un primo passo se la vostra pianta è in vaso, è lavarla sotto un debole getto d'acqua. Se l'infestazione è molto estesa, spruzzatela con un prodotto specifico purchè naturale da diluirsi in acqua  3-4 volte a distanza di 4-5 giorni sino alla scomparsa degli afidi.

Se invece avete un giardino e le vostre piante sono in esterno, stendete un foglio di alluminio alla base della pianta: il riflesso confonde gli insetti e li allontana.

Nell'orto invece, consociate con gli ortaggi quelle piante che risultano sgradite agli afidi, come la cipolla, l'aglio e l'erba cipollina



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