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venerdì 16 gennaio 2015

Prendersi cura di se stessi e dell'ambiente

A volte non ci rendiamo conto di quanto la cura del proprio aspetto sia importante, perchè nonostante tutto sono moltissime le persone che ci giudicano proprio da questo. Sebbene molti abiti possano essere costosi, il sapone e altri prodotti per la cura personale non sono poi inarrivabili.

Sarebbe opportuno avere un minimo di rispetto per se stessi. Ci si può sporcare facendo esercizio fisico o lavorando, ma questo non esclude il fatto che poi ci si rimetta in ordine. Eppure ci sono persone che pur grondanti di sudore mantengono un buon aspetto senza apparire trasandate. Insomma parliamoci chiaro. un ambiente deturpato da persone in disordine può avere un effetto leggermente deprimente sul morale. Guardiamoci più spesso allo specchio e cerchiamo sempre di mantenere il nostro aspetto in ordine e pulito anche il nostro morale ringrazierà.


Allo stesso modo ordine e pulizia dovrebbero appartenere anche all'ambiente in cui viviamo o lavoriamo, essere particolarmente disordinati fa apparire l'ambiente intorno a noi come un luogo a cui non apparteniamo o in cui non ci troviamo bene: le stanze, i luoghi di lavoro, i veicoli dovrebbero essere almeno decenti, altrimenti potremmo comunicare il messaggio che disprezziamo ciò che abbiamo.

Il disordine provoca disagio anche agli altri, e a molto vale l'educazione ad organizzare i propri spazi, se lo si insegna ad un bambino, costui diventerà un adulto che ha cura delle proprie cose e ne terrà di conto. Personalmente sono infastidita da coloro che dopo aver preso un oggetto ed averlo usato non lo rimettono a posto, è una mancanza di rispetto nei confronti di chi invece si preoccupa di riporlo là dove lo ha preso, affinchè esso sia fruibile anche ad altri. Un po' di tempo investito nell'organizzarsi può dare come risultato un lavoro accelerato e non è uno spreco di tempo.

Se si vuole proteggere le proprie cose e i propri spazi facciamo in modo che gli altri abbiano cura delle loro. Questo concetto vale nel piccolo ma possiamo traslarlo anche alla cura che dovremmo avere nei confronti del nostro pianeta: in realtà ognuno di noi ne possiede una parte e come tale dovremmo prendercene cura. Il risultato infatti è che la nostra Terra si sta deteriorando per quell'indiscriminato sfruttamento a cui l'abbiamo sottoposta senza rispetto alcuno del luogo che ci ha dato la vita e che ci fornisce gli elementi per vivere.

La cura del pianeta comincia con il cortile di casa nostra, si estende alla zona che si percorre per andare a scuola e al lavoro, comprende i posti dove si va a fare un pic nic o dove si va in vacanza. Magari invece di contribuire ad aumentare la sporcizia e l'inquinamento potremmo piantare un albero. E in questo senso la tecnologia non manca, le iniziative sono tante e con l'impegno personale si può fare molto, anche solo coinvolgere altri a diventare più consapevoli.  Si tratta del posto in cui viviamo.

giovedì 15 gennaio 2015

Tremotare, trentun per forza, trulli trulli chi li ha fatti li trastulli, tu crudele io tiranno | Parole e verbi in disuso

TREMOTARE: sta per terremotare, nel senso di fare gran confusione, baccano, agitazione. Il sostantivo è "tremotìo, tremòto" è ormai usato quasi esclusivamente in senso traslato nelle locuzioni come "gli è un tremòto", riferito a un bambino irrequieto, fastidiosamente vivace.

TRENTUN PER FORZA: a qualsiasi costo. Modo ellittico di "fare trentun per forza", indica cocciutaggine e anche rassegnazione, come "fare di necessità virtù". Viene dal gioco delle carte, detto appunto "trentuno"


TRULLI TRULLI, CHI LI HA FATTI LI TRASTULLI: magra consolazione per le mamme che devono allevare e tenere a bada i loro bambini

TU CRUDELE IO TIRANNO: sembra un brano d'opera: si dice quando si è alle prese con una bostecca o un pezzo di carne troppo dura, difficile da tagliare e da masticare. Crudele per l'analogia con crudo (non solo poco cotto ma duro), tiranno per l'analogia con tirare






Il regno dell'illegalità

Cosa sono gli atti illegali? Sono azioni proibite dalla legge o da regolamenti emessi dai corpi legislativi dei governi e sottoscritti in forma di codici legali. Ogni membro della società ha la responsabilità di sapere che cosa si intende per atto illegale. Ma sappiamo tutti che atto illegale non è disobbedire ad un ordine qualsiasi come ad esempio: "Fai i compiti" o "Vai a letto".

Per atto illegale di solito si intende un'azione che, se commessa, può provocare una punizione da parte degli organi preposti a questo, cioè i tribunali o addirittura dello stato. Quando si commette qualcosa di illegale, piccolo o grande che sia, si indebolisce il nostro modo di essere, perchè tutte le le cose di valore che cerchiamo di realizzare possono essere fatte in modi perfettamente legali.


Il percorso illegale è una scorciatoia, comoda, ma pericolosa, a fronte  di vantaggi che sappiamo possono poi ritorcersi contro di noi. Questo in teoria e in uno stato dove l'illegalità viene punita, oggi come oggi di fronte alla realtà che viviamo, sembra che le cose si siano ribaltate. Ma la riflessione di oggi è a favore della legalità e non dell'illegalità.

Stato e governo potremmo dire che sono macchine non pensanti, il loro lavoro si svolge su codici e leggi e il loro scopo è quello, sempre in teoria, di annientare, attraverso i propri canali, l'illegalità e quindi possono rivelarsi nemici implacabili e inflessibili in materia di atti illegali.  Il fatto che una cosa sia giusta o ingiusta di fronte a codici e leggi non conta molto, contano le leggi. Quando ci rendiamo conto che le persone intorno a noi commettono atti illegali, sarebbe nostro dovere fare del nostro meglio per farle desistere. Anche perchè in alcuni casi, il loro operare potrebbe indirettamente coinvolgere anche noi. Ma spesso questo non induce ad essere onesti bensì ad imitare chi persevera nell'illegalità per ottenere quei vantaggi o presunti meriti, che l'onestà non paga.

Sarebbe invece nostro dovere assicurarsi che tutti, a partire dai bambini, acquisissero la conoscenza di ciò che è legale e di quello che non lo è. Coloro che commettono "reati" anche quando la fanno franca, si pongono in una ben misera condizione morale ma ad oggi la fanno da padrone, e vengono presi ad esempio invece che biasimati. Quanto sarebbe bello che tutti aderissimo al principio che si è uguali di fronte alla legge, un principio che, anche in nel lontano momento stodico dell'epoca tirannica dell'aristocrazia, fu uno dei più grandi avanzamenti sociali nella storia umana e non dovrebbe essere dimenticato.

mercoledì 14 gennaio 2015

Dare il buon esempio ed evitare le false informazioni

Anche se inconsapevolmente, noi influenziamo molte persone, e questa influenza può essere buona o cattiva. Se fossimo capaci di vivere seguendo queste semplici regole saremmo in grado di dare un buon esempio e riusciremmo nel nostro piccolo ad influenzare chi ci circonda. Tutti quelli che ruotano intorno a noi che lo ammettano o meno sono influenzati dal nostro comportamento.

Chiunque tenti di dissuaderci dal tenere il giusto comportamento: o vuole danneggiarci, oppure ha secondi fini, questo significa che suscitiamo in lui una qualche forma di rispetto perchè ne abbiamo attirato l'attenzione, mantenendoci costanti e coerenti con noi stessi e con i nostri valori morali. Perseverando in questo intento e se pur lentamente, potremmo avere una qualità di vita migliore, poichè nel tempo la nostra influenza può indurre gli altri a seguire il nostro esempio.


Non dovremmo mai sottovalutare l'effetto che possiamo avere sugli altri, parlando o mostrando concretamente il nostro modo di fare. Per contro chi ci circonda può in qualche modo mentirci e  indurci a commettere errori, la falsità di alcune informazioni può provenire da molte fonti: scuola, società, professione, media. Del resto lo sappiamo molto bene, sono in tanti a volerci indurre a credere delle cose perchè questo serve ai loro scopi.

Nessuno ha il diritto di costringerci ad accettare dei dati o di ordinarci di credere ad una cosa per forza. E' sempre bene riflettere sulle cose per proprio conto. Non c'è infelicità maggiore di quella di chi cerca di vivere in un caos di false informazioni.

martedì 13 gennaio 2015

Aiutare e rispettare i propri genitori

Non sempre noi figli comprendiamo i nostri genitori, a volte ci risulta essere un compito difficile. E' anche normale, le differenze tra generazioni sono palesi, ma questo non deve concretizzarsi in un ostacolo. Quando si è deboli non dobbiamo commetter  l'errore di rifugiarci in bugie e sotterfugi, perchè son questi che creano le barriere alla comunicazione e alla comprensione.

Noi figli possiamo ricucire la diversità di vedute con i nostri genitori. La lite o lo scontro possono essere evitati se ci si impegna a parlare tranquillamente, perchè se come figli siamo sinceri e onesti il nostro appello non può che arrivare a meta. Del resto si può giungere ad un compromesso che può star bene ad entrambe le parti e su cui si può essere tutti d'accordo.


Andare d'accordo con gli altri non è certo facile ma per lo meno potremmo impegnarci a farlo. Non possiamo non tener conto del fatto che i nostri genitori agiscono in base al desiderio di fare ciò che secondo loro è il meglio per noi figli (tranne casi eccezionali naturalmente). Da parte nostra abbiamo un debito verso i nostri genitori: l'educazione che abbiamo ricevuto, se i genitori ce l'hanno data.

I nostri genitori, o per lo meno la gran parte, non accetta ricompensa alcuna per ciò che hanno fatto per noi, ma arriva il momento in cui tocca a noi prenderci cura di loro. Qualunque cosa accada, dobbiamo ricordarci che i nostri genitori sono unici e come tali dobbiamo rispettarli e aiutarli, a prescindere da tutto. Del resto fa parte della felicità che tanto cerchiamo, essere in buoni rapporti con loro o con coloro che ci hanno allevato con amore.

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