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martedì 28 aprile 2015

Dagli scarti agricoli nuovi farmaci: la scoperta di un biologo italiano

Se è vero che finalmente oggi dagli scarti agricoli si possono ricavare non solo le biomasse ed energia pulita, garantendo così uno smaltimento diverso di quelli che fino a qualche anno fa erano  considerati rifiuti difficili da smaltire, ma anche ingredienti preziosi per la cosmetica naturale, oggi grazie ad una scoperta tutta italiana,  questi scarti possono essere trasformati in farmaci.



La scoperta è di un biologo pontino, Damiano Dragone, nato in America e poi ritornato in Italia, che la presenterà a Expo 2015 con la sua società ItalyC02. Grazie ad un meccanismo totalmente green, dagli scarti di frutta e verdura, utilizzando l’anidride carbonica, Dragone è riuscito a ottenere sostanze come il licopene. Come tutti già sapete il licopene ha straordinarie qualità antiossidanti, e se poi si trasforma in farmaco può curare problemi vascolari, cancro alla prostata e radicali liberi. Vi sono già tecniche di estrazione del licopene, ma attraverso processi chimici, come avviene in India e Cina. Il meccanismo usato da Dragone invece, usa la tecnica già nota per decaffeinare il caffè: così il licopene non ha solventi chimici e non ha bisogno di ulteriore purificazione.

Come spiega il biologo: «Lo scopo del nostro progetto è di mettere insieme la ricchezza dei prodotti agricoli locali di qualità, senza sprecare gli scarti, con le industrie farmaceutiche della provincia di Latina. E creare così un nuovo marchio che potrebbe rivoluzionare i mercati delle pillole». Ciò dimostra quanto patrimonio vi sia  negli scarti alimentari: basta solo scoprirlo e valorizzarlo.

domenica 26 aprile 2015

Incantesimi di protezione - Abracadabra

Da un tempo immemorabile due alberi sacri ai Druidi sono noti per i loro poteri protettivi. "Toccar legno" come gesto portafouna deriva dall'usanza di toccare gli alberi per garantirsi la benedizione dei loro spiriti, credenza che in seguito venne soppiantata dalla consuetudine di toccare un pezzo della croce di Cristo. Se si vuole offrire una dose supplementare di aiuto e di protezione a casa e famiglia, il primo passo sarà piantare un Sorbo rosso.


Si dice infatti che chiunque viva in una casa che ospita quest'albero sarà benedetto e godrà della protezione speciale degli angeli e delle fate. I Sorbi non sono trippo ingombranti, quindi è possibile coltivarne uno anche in un vaso capiente.

Il secondo albero di protezione, che a detta di alcuni ha il potere di esaudire i desideri, è il Salice, apianta prediletta dalle streghe. Si tratta di uno degli alberi originali del calendario arboreo/lunare dei Druidi, e la Luna ad esso associata è detta talvolta "luna di Salice" o "luna delle streghe". Il Salice ha poteri in materia d'amore, di guarigione e di fertilità, ma se volete salvaguardare casa, famiglia e proprietà, per ingraziarvi il fato coltivate un salice in giardino vicino ad un torrente o a un vecchio pozzo.


A cosa serve l'Argento colloidale

Non molti conoscono l'argento colloidale, un potente antibiotico naturale assai benefico per la nostra salute. Non lo si conosce perchè l'interesse delle lobby farmaceutiche, avallate da direttive Ministeriali, come sempre del resto, è quello di tenere lontano dalla portata di tutti un rimedio naturale a costo contenuto e di sicura efficacia a fronte di prodotti di sintesi che hanno inevitabili controindicazioni sulla salute. L’argento colloidale fu usato come antibiotico fino a prima degli anni 40 ma poi fu sostituito degli antibiotici di sintesi, adducendo quale motivazione, l'eccessivo costo di produzione, ma la verità potrebbe essere diversa… forse dava fastidio alla nascente industria degli antibiotici, così come oggi i dispositivi free energy danno fastidio all’industria petrolifera.
Troviamo l'argento colloidale in due forme: Ionico e Proteinato.
Nel proteinato d’argento gli atomi di argento sono attaccati a molecole proteiche che fungono da vettori, mentre quello ionico è ottenuto per elettrolisi di barre d’argento purissimo almeno al 99,9%. La concentrazione ottimale espressa in ppm (parti per milione ) è di 20-30 ppm. L’argento ionico colloidale sembra essere molto più attivo del proteinato d’argento.

Ma che significa colloidale? Per dare la definizione di colloide è meglio fare alcuni esempi : lo zucchero sciolto nell’acqua dà una soluzione, cioè tutte le molecole (le più piccole unità dello zucchero) si distaccano le une dalle altre e, diciamo così, galleggiano nell’acqua dando una miscela omogenea e trasparente. Il latte invece è un colloide cioè una dispersione di sostanze diverse che formano delle microscopiche goccioline che per ragioni elettrostatiche non si uniscono per precipitare ma stanno in sospensione separate le une dalle altre. Nel caso dell’Argento colloidale si hanno microparticelle di atomi di Argento cariche elettricamente che si respingono tra loro e stanno in sospensione nell’acqua.

La sua attività come antibiotico è vastissima: circa 650 microorganismi gram positivi e gram negativi, virus e parassiti; e quindi è attivo su una enorme quantità di patologie. Forse per questo motivo se ne vuole limitare le modalità d’uso al solo uso esterno. I suoi meccanismi di azione sono diversi e non ancora del tutto conosciuti ma in generale ascrivibili ad almeno quattro tipi di interazioni biochimiche: -interazioni con la membrana cellulare batterica alterandone l’attività
-formazione di complessi con i componenti della catena respiratoria inattivandoli formazione di complessi con DNA e RNA batterico e incapacità quindi di replicazione e sintesi proteica
-reattività chimica con terminali sulfidrilici delle preoteine enzimatiche e strutturali
 Tutte queste azioni uccidono di fatto i microrganismi.

Gli effetti descritti avvengono anche sulle cellule umane ma:
1)esse sono molto più grandi
2)sono più evolute
3)la catena respiratoria è posizionata nei mitocondri e non sulla membrana esterna come nei batteri e quindi molto più difficile da raggiungere, inoltre nelle cellule esistono numerosi mitocondri.
In sostanza per causare dei danni all’uomo occorrerebbero concentrazioni elevatissime di Argento Colloidale, invece per i batteri occorrono basse concentrazioni. Possiamo quindi affermare che il rapporto danno – beneficio è nettamente a favore del beneficio. Altrettanto non si può dire degli antibiotici classici che possono essere usati per periodi ti tempo limitati e basta leggere il bugiardino (nome emblematico), per rendersi conto degli effetti collaterali.

Il Sonno e la Camomilla

Le camomille sono in verità due, la Matricaria chamomilla, detta camomilla falsa, o comune, o tedesca, e l'Anthemis nobilis, la camomilla nobile, vera o romana. Hanno le stesse proprietà, ma la matricaria è maggiormente in uso. I testi competenti prediligono la prima quando la mente è turbata da inquietudini, quando si digrignano i denti durante la notte, quando si hanno sogni angosciosi, e nelle infreddature; l'uso più specifico della seconda è nelle cefalee, nei pruriti notturni di origine nervosa e quando si è vittime dell'impulso ossessivo di alzarsi per andare in bagno.


Nessuno comunque ha mai dubitato delle qualità della camomilla, mentre c'è stato un effettivo disaccordo  sul suo gusto e aroma: i Greci la chiamarono "Mela di terra" per il suo grato profumo, gli Inglesi non lo trovarono affatto grato e la definirono "Puzzolente erba di Maggio".

La popolarità di questa pianta è intramontabile ed è quindi  tra le prime erbe cui ci si rivolge per ristabilire un buon rapporto con la notte. Non è un'erba ipnotica, bensì sedativa e antispasmodica,  e induce al sonno in quanto rilassa ogni cosa: sa calmare il dolore di una colica, porre fine alla tensione, facilitare la digestione e rendere leggeri il corpo e la mente.

Per credere nella camomilla, può essere d'aiuto sapere che il principio attivo, contenuto nei petali secchi dei fiori, l'azulene, allo stato puro è composto di cristalli azzurri. Si tratta dunque di una pianta celeste, colore che si associa alla meditazione, all'assenza di affanni. L'infuso di camomilla è efficace se ben concentrato: si prepara con 1 cucchiaino di fiori secchi per 150 gr di acqua in ebollizione; lasciare riposare per 12 minuti. A piacere aggiungere una fetta di limone e dolcificare con miele.

sabato 25 aprile 2015

Prezzemolo per rimedi medici e ghiotte salse

Petroselinum deriva dal greco petroselinon, che significa "sedano delle pietre". Sativum significa "adatto ad essere coltivato" . Originario della Sardegna, il prezzemolo è noto fin dall' antichità. Petroselinum sativum i Romani lo chiamavano Apium petroselinum e non è ben chiaro, quando si riferivano al suo uso culinario, se intendessero davvero questa pianta o non invece l'appio, cioè il sedano. Il prezzemolo, infatti, sembra fosse più adatto a onorare le tombe dei defunti e a intrecciare corone di gloria che a condire. E' dal medioevo però che il prezzemolo si fa onnipresente in cucina, tant' è vero che sorge il modo di dire "essere come il prezzemolo" , per indicare qualcuno che ci troviamo sempre tra i piedi.


Caratteristiche e proprietà 

E una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Ombrellifere; ha fusto eretto, è alta da 15 a 80 cm, è biennale se coltivata, perenne se spontanea. La sua radice ha forma di cono rovesciato mentre le foglie, di un bel verde brillante, hanno i margini frastagliati e sono di forma vagamente triangolare. I fiori, riuniti in ombrelle, sono bianco-verdastri e sbocciano da maggio a luglio; il frutto è costituito da due parti secche contenenti ognuna un seme (diacheno). Da tutta la pianta emana un piacevole aroma. Il prezzemolo, che è una pianta rustica, cresce bene in qualsiasi terreno anche se predilige i luoghi freschi e ombrosi. Le foglie si possono essiccare, disponendole in strati sottili, in luogo all' orribra, riparato ed aerato. Possono essere anche utilizzati gli essiccatori a corrente d'aria calda. il prodotto va conservato in recipienti di vetro o porcellana. Il prezzemolo è ricco di ferro, calcio, potassio, vitamine A e C. E ben dotato di clorofilla. Ha proprietà antianemiche, aperitive, diuretiche, stimolanti, toniche, antibiotiche, antibatteriche e deodoranti. Consumato in grandi quantità può essere velenoso e addirittura letale. Non è il caso però di preoccuparsi: nessuno si sogna di mangiarne a chili.

Utilizzo 

Le parti della pianta da utilizzare sono le radici, le foglie e i semi, questi ultimi sempre allo stato secco. In cucina, il prezzemolo viene usato quotidianamente su un gran numero di pietanze ed entra come ingrediente in moltissime salse. Una delle più conosciute è il piemontese bagnet verd, che si serve come contorno al bollito misto. Si prepara, oltre che col prezzemolo, con aglio, rosso d'uovo, mollica di pane bagnata nell'aceto e filetti d'acciuga, il tutto va tritato finemente, amalgamato con cura e condito con olio d'oliva, sale e pepe.
Lo zimino, tipico della Liguria e della Toscana, riunisce in olio o burro o strutto, prezzemolo, aglio, spinaci, bietole, sale e pepe. Serve per accompagnare cibi di magro, soprattutto a base di pesce.
Lo zogghiu, salsa tradizionale siciliana per pesci o carni alla griglia, è composto da aglio, menta e prezzemolo pestati nel mortaio; si unisce sale e pepe quindi si stempera con olio e aceto, amalgamando il tutto.
La francese maionese verde si confeziona aggiungendo a una normale maionese degli spinaci lessati, strizzati e passati al setaccio nonché un trito di basilico e prezzemolo.
La greca skordalia si prepara con spicchi d'aglio pestati nel mortaio con una patata bollita, prezzemolo e mandorle pelate. A questo pesto si aggiungono olio e aceto e infine si condisce con sale-e pepe. E ottima sulle uova sode.
Il prezzemolo è anche un rimedio empirico nella cura di un gran numero di disturbi.
 Per calmare il male di denti provocato dalla carie bisogna tritare un pizzico di prezzemolo, unirvi una goccia d'olio d'oliva e una puntina di sale. Dopo aver mescolato bene si procede alla medicazione del dente: in breve il dolore si farà meno pungente sino a scomparire del tutto.
Per risolvere rapidamente un ascesso doloroso si prepara un cataplasma versando in un cucchiaio d'aceto una grossa manciata di foglie e gambi di prezzemolo tagliati a pezzi. Il miscuglio deve essere disposto sopra una pezzuola di tela e applicato sull' ascesso. Il cataplasma deve essere rinnovato due o tre volte al giorno sino alla risoluzione del malanno.
Per guarire una contusione occorre lavare la parte colpita, almeno tre volte al giorno, con spirito canforato, quindi applicare un cataplasma ottenuto facendo bollire una o due manciate di foglie e gambi di prezzemolo fresco tritati grossolanamente. Quando il liquido è quasi del tutto evaporato, si versa il decotto sopra una pezzuola di tela, lo si lascia intiepidire e lo si applica sulla parte malata. Quando una puerpera vuole arrestare il flusso latteo è sufficiente che applichi al seno un cataplasma a base di foglie fresche e gambi di prezzemolo contusi.
Un rimedio semplice ed efficace per arrestare l'emorragia dal naso consiste nell'introdurre nelle narici un batuffolo di cotone intriso di succo di prezzemolo.
Contro le mestruazioni troppo abbondanti e dolorose, il miglior rimedio è rappresentato dai semi di prezzemolo somministrati in infuso. Bisogna versarne 20 g in una tazza d'acqua calda, filtrare il liquido e berlo.
Quando la pressione sanguigna è troppo alta si può normalizzarla bevendo ogni giorno, in tre volte, un infuso preparato con 30 g di semi di prezzemolo versati in 200 g d'acqua bollente. L'infuso va sorbito tiepido.
Le punture d'insetti vanno strofinate con qualche foglia fresca e contusa di prezzemolo oppure pennellate con succo di prezzemolo.
Contro l'acidità di stomaco si può bere, al termine d'ogni pasto, una tazza d'acqua bollente in cui sia rimasto in infusione per 10 minuti un pizzico di semi di prezzemolo.
Per finire, due particolarità che si riferiscono agli animali: i conigli sono ghiotti di prezzemolo e le loro carni risulteranno più profumate se ne verrà mescolato un poco all' erba somministrata loro giornalmente mentre, al contrario, per i pappagalli il prezzemolo è un veleno mortale.

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