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domenica 7 giugno 2015

Le straordinarie proprietà della curcuma e il latte d'oro

Mi piacciono le spezie e i cibi speziati, e sono sempre alla ricerca di queste preziose polveri o foglioline per arrichire i piatti, ma anche perchè esse sono ricche di proprietà che possono aiutarci a stare meglio se sapute usare con intelligenza. Ho scoperto la curcuma quasi per caso, un giorno in cui, entrata nella mia erboristeria di fiducia, attendevo il mio turno sbirciando curiosa fra gli scaffali. Fatene il vostro elisir.


La curcuma ha delle potenzialità incredibili, una delle più sorprendenti è l'effetto antitumorale. Questa preziosa pianta, infatti, contrasta l'insorgere della leucemia e di ben otto tipi di tumore che colpiscono colon, prostata, bocca, polmoni, fegato, pelle, reni e mammelle. La validità di questa teoria che viene tramandata da secoli dalla tradizione popolare è confermata da nuove teorie mediche e da un dato reale (ma basta fare delle ricerche e troverete che studi clinici condotti in America confermano queste affermazioni).

La curcuma ha inoltre delle eccezionali qualità antiossidanti, perché in grado di trasformare i radicali liberi in sostanze innocue per il nostro organismo. Di conseguenza, è in grado di rallentare l'invecchiamento cellulare. Oltre a combattere l'invecchiamento e l'insorgere di tumori, la curcuma ha notevoli proprietà cicatrizzanti, l'applicazione dei rizomi di curcuma su ferite, scottature, punture d'insetto e dermatiti dona sollievo immediato e velocizza il processo di guarigione. Per quanto riguarda le più importanti proprietà farmacologiche, vanno sicuramente menzionate quelle coleretiche-colagoghe, che favoriscono la produzione della bile e il suo naturale deflusso nell'intestino. Il consumo di curcuma migliora il funzionamento di stomaco e intestino e per di più aiuta a combattere il colesterolo, poiché facilita lo smaltimento dei grassi in eccesso. Per tutti gli amanti dei rimedi naturali c'è un'altra buona notizia: odiate antinfiammatori, antisettici e antidolorifici? Niente paura, mettete da parte i farmaci, madre natura ci viene incontro: la curcuma è uno dei rimedi naturali più potenti in circolazione contro i dolori articolari e l'influenza.

E' un ottimo insaporitore delle nostre pietanze, poiché ha un gusto molto fresco e delicato. La dose giornaliera consigliata ammonta a due cucchiaini da caffè, potete assumerla come spezia a fine cottura dei cibi, ma anche per insaporire salse, yogurt e formaggi freschi. Per facilitarne l'assorbimento e per potenziare la sua efficacia potete abbinarla anche al tè verde, al pepe nero e all'olio d'oliva. Controindicazioni: consumare la curcuma regolarmente fa bene, ma attenzione a non esagerare con le dosi, assumere troppa curcuma potrebbe essere deleterio per l'organismo! Le persone che soffrono di calcoli biliari devono astenersi dal consumo di curcuma e curry perché queste spezie potrebbero peggiorare il decorso della malattia. Partendo dalla curcuma si può preparare una buonissima bevanda chiamata Golden Milk o Latte d'oro. E' particolarmente indicato per tutti coloro che hanno problemi alle articolazioni o alle giunture ed è ottima per la colonna vertebrale dato che lubrifica, aiuta a rompere i depositi di calcio, riduce eventuali infiammazioni e contribuisce a rimuovere le tossine. Si tratta di una bevanda dal colore acceso e dal sapore delizioso, realizzata con pochi ma salutari ingredienti. Vediamo quali:

1) ¼ di tazza di curcuma

2) ½ tazza d’acqua

3) 1 tazza di latte (anche vegetale)

4) 1 cucchiaino di olio di mandorle

5) Miele

La preparazione è molto semplice: bollite l’acqua insieme alla curcuma mescolando lentamente fino a che il composto non si asciuga e diviene un pochino più denso. Una volta pronta, la miscela può essere conservata in frigorifero e utilizzata per 40 giorni. Per ogni tazza di Latte d’oro che si vuole preparare è necessario mescolare ¼ di cucchiaino del composto realizzato con la curcuma in una tazza di latte aggiungendo poi un cucchiaino di olio di mandorle dolci (mi raccomando quello per uso alimentare!). Si riscalda a piacimento e infine si aggiunge il miele, in quantità variabile a seconda dei gusti. Se volete far diventare questa bevanda ancora più gustosa, frullatela! Diventerà così bella spumeggiante e potrete poi spolverarla con un po’ di cannella.


Oligoelementi, Rame

RAME
Il rame è un ottimo antinfiammatorio e antinfettivo, preso nei primi sintomi influenzali (1 fiala o 7 granuli sublinguali ogni 4 ore) in un paio di giorni risolve il problema, evitando inoltre lo stato di stanchezza classico del dopo influenza. Utile nelle manifestazioni infettive e infiammatorie croniche, ma soprattutto in quelle che sono accompagnate da un importante aumento della velocità di sedimentazione dei globuli rossi.

Necessario per fissare i metalli e i minerali nel nostro organismo,  influenza l’ipofisi, le ghiandole surrenali, e l’apparato genitale, inoltre fissa il calcio, catalizza la vitamina C, combatte le infezioni, ed è un tonico generale, in quanto sopperisce alle carenze epatiche.


Profumi d'Oriente - Abracadabra

Mie adorate magiche creature, ecco che oggi vi offro una valida alternativa di sapore più estivo al filtro Garofani in bollicine. Ricordate, in climi particolarmente rigidi il vino può essere brulè. Si dice che il gelsomino possa far scoccare la scintilla di un amore molto spirituale, quindi potrete innalzare la vostra relazione ad un livello molto più alto.

Occorrente: un bastoncino di vaniglia, un cucchiaio di gelsomini freschi o essiccati, un pizzico di cannella e chiodi di garofano, una bottiglia di vino rosso, olio di gelsomino (facoltativo)

Amalgamate tutti gli ingredienti, ad eccezione del vino e dell'olio, e lasciateli macerare  per mezz'ora in un po' di acqua bollente. Quindi aggiungete il composto al vino rosso mescolando dolcemente, e servite in due calici senza filtrare. Se applicate un po' d'olio di gelsomino sulla gola e sorseggiate la bevanda assieme al vostro partner, verrete ben presto assorbiti l'uno dall'altra.




sabato 6 giugno 2015

Domus - Zoe

Dalla cucina giungevano le voci di mamma e della zia che parlavano, la televisione in salotto era accesa, nonno la stava guardando. Mamma quella mattina si era svegliata con una tremenda allergia che le aveva quasi deturpato il viso, era stanca e stressata, e Zoe come al solito non sapeva che pesci prendere.

Ma sarebbe mai stata in grado di decidere autonomamente? Chissà.
Quel giorno l'aria aveva quell'odore particolare che le metteva addosso la solita frenesia di andare a passeggiare nei boschi, come del resto faceva da sempre, ed era difficile resistere alla tentazione di piantare tutto e avventurarsi per Valli. Di lì a poco sarebbero sbocciate le viole e il loro profumo si sarebbe diffuso nella sua anima.

Ma quell'anno nulla avrebbe fermato Zoe, sarebbe andata a fare violette e non avrebbe guardato l'orologio; si sarebbe regolata con il sole (cosa che in verità le era sempre riuscita meglio che guardare un quadrante con lancette). La primavera era una di quelle stagioni che le aveva sempre fatto sentire i suoi effetti. Infatti in quel periodo che andava da Febbraio a Maggio, Zoe entrava in una nuova dimensione di vita, come faceva la natura stessa. Sarebbe stata ore a respirare quell'aria celestina e vivificante come se fosse stato un prezioso unguento capace di guarire qualunque malattia e sconfiggere persino la morte.

E ogni volta in quel periodo rimpiangeva qualcosa. Quell'anno rimpiangeva le vacanze estive che non sarebbero più state "l'otium sine voluntate", ma periodo di intenso studio. Sarebbe stato un sacrificio enorme per Zoe, preparare gli esami universitari della sessione estiva e invernale, ma come sempre aveva fatto, si sarebbe adattata anche a questo, una delle sue prerogative era proprio questa: essere flessibile.

Scrivere tutto ciò era liberatorio, la mano scorreva sicura inforcando la penna, strumento che trascrive l'idea e la rende, per così dire, concreta e viva. Erano le parole forse, la degradazione di un pensiero nato perfetto. Quelle di Zoe erano banali riflessioni sul quotidiano che la circondava, ma nonostante la loro piccolezza, ogni volta che si trovava a rileggerle, sorrideva. Il suo quotidiano cambiava, ma i pensieri rimanevano immutati, come le pareti rocciose di una montagna.

Si riprometteva di non leggere mai a nessuno le sue riflessioni, credeva fermamente che in questo modo avrebbe mostrato il suo lato debole, il fianco scoperto alla spada. Pensò che aveva conosciuto persone che, nonostante un'esistenza segnata da problemi tali da far desiderare di non esistere, avevano una voglia di vivere e un modo di porsi di fronte alla realtà che era stupefacente per chi come lei, si trovava spesso con la testa fra le mani. Sapeva che la vita andava accettata per quello che era e che in primis era necessario essere sempre se stessi, costasse quel che costasse, senza maschera.

Lei lo era, ma a che prezzo? Una cosa era certa, ogni volta che si sarebbe sentita a terra, ogni volta che avrebbe avuto un problema, ogni volta che avrebbe voluto piangere, che sarebbe scoppiata di rabbia e ogni volta che qualcosa non sarebbe andato secondo le sue aspettative, avrebbe pensato a qualche bel ricordo, ad un momento felice, uno di quei momenti in cui le sue vene erano state attraversate da endorfina pura o da una scarica di adrenalina. Era convinta che ne avrebbe attinto la forza per andare alla RISCOSSA (come il suo eroe Sandokan) e di esser capace di lottare, combattere, fino all'ultimo giorno, fino all'ultimo respiro, perché solo la morte avrebbe potuto stroncare quella guerra che iniziava all'alba di un nuovo giorno. 

Metteva in gioco la VOLONTA', da forgiare, da battere come il ferro caldo nelle mani del fabbro. E quando proprio avrebbe creduto che non sarebbe riuscita a farcela avrebbe letto queste parole:
" Procedi con calma tra il frastuono e la fretta, e ricorda quale pace possa esservi nel silenzio. per quanto puoi, senza cedimenti, mantieniti in buoni rapporti con tutti. esponi la tua opinione con tranquilla chiarezza e ascolta gli altri: pur se noiosi e incolti, hanno anch'essi una loro storia. Evita le persone volgari e prepotenti: costituiscono un tormento per lo spirito. Se insisti nel confrontarti con gli altri, rischi di diventare borioso e amaro, perché sempre esisteranno individui migliori e peggiori di te. Godi dei tuoi successi e anche dei tuoi progetti. Mantieni interesse per la tua professione, per quanto umile: essa costituisce un vero patrimonio nella mutevole fortuna del tempo. Usa prudenza nei tuoi affari, perché il mondo è pieno d'inganno. Ma questo non ti renda cieco a quanto vi è di virtù: molti sono coloro che perseguono alti ideali e dovunque la vita è colma di eroismo.
Sii te stesso. Soprattutto non fingere negli affetti. Non ostentare cinismo verso l'amore, perché per di fronte a qualsiasi delusione e aridità, esso resta perenne come il sempre verde. Accetta docile la saggezza dell'età, lasciando con serenità le cose della giovinezza. Coltiva la forza d'animo, per difenderti nelle calamità improvvise. ma non tormentarti con delle fantasie: molte paure nascono da stanchezza e solitudine. Al di là di una sana disciplina, sii tollerante con te stesso. Tu sei figlio dell'universo non meno degli alberi e delle stelle, ed hai pieno diritto d'esistere. E, convinto o non convinto che tu ne sia, non v'è dubbio l'universo si stia evolvendo a dovere. Perciò sta in pace con Dio, qualunque sia il concetto che hai di lui. E quali che siano i tuoi affanni e aspirazioni, nella chiassosa confusione dell'esistenza, mantieniti in pace con il tuo spirito. Nonostante i suoi inganni, travagli e sogni infranti, questo è pur sempre un mondo meraviglioso. Sii prudente. Sforzati d'essere felice" (Baltimora 1692).


Psicopittografia, la ragione per la quale si può essere felici

Perchè un uomo non è felice? Non certo perchè questo stato non esiste, non perchè la felicità sia inaccessibile e neppure perchè qualcuno o qualcosa si sia messo di traverso.

E' raro che un uomo conosca veramente la ragione per cui non riesce a raggiungere una soddisfazione legittima. L'uomo non può raggiungere la propria liberazione individuale, perchè non sa che tale stato esiste veramente. Un uomo non si accinge alla ricerca di una verità se egli ne ignora l'esistenza. Ecco perchè bisogna prendere coscienza, anche se confusamente all'inizio, che un mondo completamente nuovo esiste per noi. 

E non è un mondo lontano e inaccessibile. Una via c'è, e per trovarla è solo necessario ribellarsi con coraggio. Basta rinunciare alla prestesa sicurezza e avviarsi sulla nuova strada anche se questa sembrerà poco familiare. Questa via si rivela attraverso la coscienza della propria esistenza. La vita felice è in noi e non fuori di noi, e noi possediamo questo stato di grazia, ma dobbiamo rendercene conto. Dobbiamo cercarla al di là delle nostre abitudini mentali abituali. Cosa ci impedisce di raggiungere questa meta? La nostra resistenza. Temiamo che, rinunciando alle nostre idee, l'inconscio possa essere peggiore. 

Ma bisogna osare. Scopriremo allora che ciò che noi temiamo maggiormente, è in effetti la nostra libertà. Se voi dite a qualcuno: "Dietro quella collina c'è un magnifico castello, preparato per accoglierti", quel qualcuno vorrebbe crederci ma ne è incapace. E' stato troppe volte ingannato e non è disposto ad affrontare nuove delusioni. La rinuncia è quindi criticabile. Il castello tuttavia esiste, ed è sempre là, pronto a riceverlo. Il problema è che quel qualcuno non vuole incamminarsi verso il castello perchè non l'ha visto. D'altra parte non può vederlo fino a che non vi si reca. E' necesario dunque che facciamo il primo passo.

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