Simply

giovedì 25 giugno 2015

Fai una lista di dieci cose che ami, un consiglio a settimana per migliorare la propria vita e quella altrui

Il proposito di questa settimana consiste nel compilare un elenco di cose che rendono più piacevole la vostra vita. Scoprirete che è un modo costruttivo e illuminante per imparare. 


  • Appena iniziate a svolgere questo compitino vi sorprenderete  di scorpire quante cose belle ci siano nella vostra vita. Ogni giorno prendetevi cinque minuti per riflettere e aggiungete nuove voci all'elenco. Pensate a tutto ciò che vi appaga e rende il vostro mondo un luogo migliore


  • Tra le preferenze possono esserci gli elementi più diversi: dalle comodità che la vita moderna garantisce ai piaceri più incorporei, come la manifestazioni di bontà emotiva e spirituale che circondano tutti noi. La lista può includere piccole gioie molto semplici, come apprezzare le meraviglie della Natura, il sorriso di un bambino, un nuovo lavoro, dei buoni amici....o una bella fetta di torta
  • Mettere per iscritto 10 cose che amiamo ci dà la possibilità di guardare il mondo con occhi nuovi e più consapevoli, e ci rammenta che non dobbiamo mai dare niente per scontato. 
  • Mentre stendete la lista, ascoltate ciò che vi suggerisce il cuore. Non pensate a che cosa dovreste amare, o a ciò che vorrebbe sentirsi dire chi vi osserva, siate consapevoli che la vostra individualità, la vostra unicità e la vostra umanità inducono glialtri a volerci bene

mercoledì 24 giugno 2015

Erbe in tintura, infuso, olio essenziale, Melaleuca/Tea tree oil

Sicuramente la melaleuca è oggi meglio conosciuta come Tea tree oil, di cui si possono trovare in commercio molto prodotti, soprattutto cosmetici. Melaleuca è direi più unico che raro.

MELALEUCA/TEA TREE OIL
Se ne usano le foglie, dalle quali si ricava per distillazione l'olio essenziale conosciuto come Tea tree oil. Ha proprietà antinfiammatorie, germigide. E' utile in tutte le infezioni batteriche o fungine (cistiti, candida, infezioni cutanee come intertrigine, impetigo ecc).

In caso di candida vaginale: un ovulo da inserire prima di andare a dormire, per 3 mesi. In presenza di infezioni intestinali, cistiti, raffreddore: assumere 1-2 gocce di olio essenziale diluite in un cucchiaino di miele 2 volte al giorno per 3 settimane. In caso dirinite, sinusite: massaggiare l'interno delle narici con 1-2 gocce di olio essenziale fino al miglioramento.




Oligoelementi, Ferro

Probabilmente la carenza di ferro e acido folico è l'alterazione nutrizionale più comune al mondo. Il fabbisogno quotidiano di ferro non è elevato, ma deve esser soddisfatto per svolgere le funzioni vitali della cellula e per mantenere l'organismo (quindi anche il sistema immunitario) in piena efficienza. 


La sua carenza apporta una vulnerabilità accresciuta nei confronti delle infezioni. Per la cura dell’anemia Il ferro, in oligoelemento, è impiegato per reintegrare la sua carenza in modo naturale (1 ml di sangue contiene 0,5 ml di ferro), senza creare accumuli nell’organismo, grazie alla sua forma molecolare facilmente digeribile ed assimilabile dall’intestino. 

Il ferro, infatti, viene assorbito dal duodeno e accumulato nella mucosa intestinale sotto forma di ferritina. E' essenziale per i neurotrasmettitori come la serotonina, la dopamina, la noradrenalina che regolano il comportamento e l’umore. Si combina con le proteine e con il rame per la formazione e la colorazione dei globuli rossi. Favorisce la resistenza allo stress e alle malattie, rinforza il sistema immunitario e aumenta la produzione di energia. Anche il fegato, la milza, il midollo osseo ed i muscoli, ne accumulano una certa quantità, la particolarità della fisiologia del ferro è che una volta immesso nell’organismo, la sua eliminazione è molto scarsa, a meno che non si è in presenza di una emorragia.

 A parte questa eventualità, la quantità di ferro persa attraverso le urine, le feci, il sudore, la desquamazione cellulare, il taglio periodico delle unghie e dei capelli è nell’ordine di qualche milionesimo di grammo. La carenza di ferro altera la capacità di resistenza dell’organismo allo sforzo, e soprattutto indebolisce cuore e cervello, provoca stanchezza, pallore, deficit immunitario, tachicardia, pelle squamosa, unghie molli e fragili, ronzii alle orecchie, emorragie, dolori mestruali, disturbi gastrointestinali diminuzione delle prestazioni intellettuali, sonnolenza, irritabilità, diminuzione dell’attenzione e difficoltà a concentrarsi.

 La carenza di ferro è frequente in gravidanza, in chi ha il ciclo mestruale abbondante, nelle donne fertili, in chi perde sangue a causa delle emorroidi.  Il ferro per l’anemia viene assimilato meglio se associato alla vitamina C, la quale ne favorisce l’assorbimento e svolge azioni sinergiche con esso; mentre il calcio ed il rame sono essenziali per la sua assimilazione. Si trova sottoforma di ferro gluconato e va preso 20 gocce 1-3 volte al giorno.


Giusquiamo nero, l'erba del diavolo

Vi sono piante che in un certo qual modo hanno segnato la storia dell'uomo, soprattutto quelle piante le cui proprietà particolari hanno affascinato e nello stesso tempo spaventato l'uomo. Come è accaduto al Giusquiamo nero, già conosciuto nella Grecia antica come potente veleno e che veniva usato anche per podurre deliri o stati profetici.


Ovviamente nel Medio Evo lo si usava  per le preparazioni di pozioni tossiche che davano allucinazioni visive e la sensazione di volare. La Santa Inquisizione si suppone che lo usasse estorcere con la tortura confessioni alle donne accusate di stregoneria, dato le poverette a causa dei suoi effetti, erano fermamente convinte dì aver volato su di una scopa e di aver realizzato i loro desideri demoniaci.


Fa parte infatti della famiglia delle Solanacee, una famiglia caratterizzata dalla presenza di alcaloidi atropinici, in modo particolare della scopolamina, diventata famosa per essere un famoso e molto usato anticinetico contro il mal di mare e il mal d’auto. Certo è che ha un nome strano, il quale non poteva non derivare dal greco. Infatti, botanicamente parlando, Hyoscyamus niger  gli fu dato in osservazione al fatto che i maiali (dal greco kys) si cibavano delle sue fave (kyamos) nere.
Da qui il suo nome volgare italiano: fava porcina

La droga del giusquiamo (ossia la parte usata in erboristeria), sono le foglie essiccate, con o senza la presenza delle sommità fiorite, ma alle volte vengono usati anche i semi.  L’impiego del giusquiamo nell’antica Roma era limitato ai funerali, dove ornavano le tombe dei defunti.

I suoi effetti tossici erano ben noti, come la sterilità, le convulsioni nei neonati che venivano allattati da donne che assumevano le sue bacche, pazzia e follia. Durante il Medio Evo era la pianta che veniva utilizzata nei riti magici per invocare il diavolo, da cui ha preso il nome di erba del diavolo. Ci furono casi di donne condannate per stregoneria e per devozione a Satana solamente perché nei loro giardini cresceva spontanea questa pianta. Nel 1800 entrò a far parte della prima ricetta anestetica per interventi chirurgici. La “spongia soporifera” era una spugna imbevuta di oppio, succo di mandragora, succo dell’erba verde di Matala (Creta) e succo di giusquiamo.

 Una volta imbevuto di questi succhi, veniva lasciata asciugare, dopodichè la si immergeva in acqua e il malato doveva annusarla. I principali componenti chimici che sono stati isolati nello giusquiamo nero sono degli alcaloidi e con la precisione sono la L-josciamina, la josciamina, l’atropina e la scopolamina. Questi ultimi due alcaloidi per idratazione vengono scissi in acido tropico e oscina. Altri componenti isolati sono un eteroside amaro chiamato joscipicroside, un olio etereo, acido ascorbico, colina, stearina, amido, gomma e mucillagine oltre che una serie di Sali quali quelli di calcio, potassio e magnesio.  Il giusquiamo viene anche utilizzato per la preparazione di sigarette antiasmatiche. Infatti l’azione spasmolitica della muscolatura liscia si esplica anche a livello dei bronchi, attenuando in questa maniera gli spasmi asmatici.



Gluten sensitivity

Bene, oggi come promesso oggi parliamo della Gluten Sensitivity. Vi è una percentuale di individui, pari a sei volte quella dei celiaci, che pur soffrendo dei sintomi analoghi, tuttavia non sono celiaci. Ma è pur vero che stanno meglio se eliminano dalla loro dieta i cibi che contengono glutine.

 Da lungo tempo la medicina alternativa sostiene l'esistenza di una forma di intolleranza diagnosticata grazie ad un metodo inconfutabile: l'esclusione dell'alimento, e quindi del glutine, dalla dieta. Questa la Gluten Sensitivity. Finalmente la ricerca medica ufficiale ha riconosciuto che, in assenza di test positivi per la celiachia, la causa dei disturbi di un paziente può essere l'ipersensibilità al glutine. 

Allora come diagnosticarla? Abbiamo detto che inconfutabile è l'esclusione dell'alimento se in presenza di test negativo per la celiachia, eliminando i cereali contenenti gllutine i sintomi di un paziente migliorano, allora il soggetto è solo sensibile al glutine. Ma c'è anche un altro metodo di indagine che, attraverso il dosaggio delle immunoglobuline IgG4 nel sangue è in grado di evidenziare la presenza di intolleranzea determinati alimenti. La conferma di ciò si ha con l'esclusione dell'alimento. E' importante segnalare come evidenziato dal Dott. Fasano, nei suoi studi, la sensibilità al glutine, pur innescando nell'organismo una risposta immunitaria diversa da quella autoimmune della celiachia, è comunque in grado di infiammare la muscosa intestinale, al punto tale da dare disturbi che sono simili a quelli della celiachia. 
Domani tutti i passi necessari per aiutare il nostro organismo a ripristinare il benessere intestinale.

Licenza Creative Commons
Quest' opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.