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sabato 17 ottobre 2015

Psicopittografia, Come vincere la cattive abitudini

Tutte le abitudini negative possono essere eliminate. Non vi sono eccezioni. Le abitudini sono il risultato del nostro condizionarnento, vale a dire che sono acquisite attraverso la associazione con altre persone che hanno le stesse abitudini. Le abitudini si assumono generalmente imitando altre persone o seguendone l'esempio

Vi sono due mezzi per vincere le abitudini indesiderabili. Il primo consiste nell'aggredire il desiderio abituale con un nuovo desiderio. Per smettere di fumare, ad esempio, bisogna assume un altro desiderio che sia contrario a quello del fumo. Si può coltivare il desiderio di risparmiare denaro, o di mostrare agli amici la propria forza, o di mantenere la salute. Se l'uno o l'altro di questi desideri è abbastanza forte, si può vincere l'abitudine, poiché il più forte vince sempre il più debole. 

Ma il metodo più efficace risiede nell'idea possente della non identificazione. Ciò significa che si può distruggere una abitudine cessando di identificarsi con essa. Identificarsi con un'abitudine significa considerare l'abitudine come se stessi. Se siete abituati a portare un abito verde, voi non siete la stessa cosa di quest'abito; non fate che portarlo per un certo periodo. Voi e le vostre abitudini siete delle cose completamente staccate.

venerdì 16 ottobre 2015

Desinit in piscem

All'apparenza questa frase appare forse un po' sibillina, ma essa contiene un significato ben profondo. Come sempre poche parole che squadernano mondi interi, ed è interessante scavarne il fondo.

Desinit in piscem: Termina in pesce. La frase deriva da un passo dell'Ars Poetica, in cui Orazio parla di una donna che, "bella da un certo punto in su, finisce in uno scuro pesce": esempio di disarmonia e incoerenza, contrario, per il poeta, alle leggi dell'arte. Oggi la frase è usata per indicare qualcosa che finisce male, o comunque molto meno bene di quanto prometteva all'inizio.





Pancia piatta? Occhio alle intolleranze alimentari, l'intestino colabrodo e la disbiosi

Quando la flora batterica buona scarseggia, sono i microrganismi patogeni ad approfittarne aggredendo la mucosa intestinale. L'integrità della mucosa è necessaria all'assorbimento corretto dei nutrienti e fa sì che siano selezionate le sostanze utili da quelle dannose che vengono eliminate con le feci. Se la mucosa intestinale non è integra si creano dei "varchi" fra le cellule e la mucosa diventa permeabile alle macromolecole indigerite e alle sostanze di scarto che altrimenti sarebbero state respinte: l'intestino diventa un "colabrodo". 

Alimenti indigeriti e tossine fanno il loro indesiderato ingresso nell'organismo  causando stress nella risposta immunitaria, infiammazione e accumulo di tossine: questo è il terreno su cui si sviluppano le intolleranze alimentari. Tale situazione fa sì che il nostro sistema immunitario identifichi le macromolecole indigerite passate attraverso la mucosa danneggiata come nemiche, attivando così una risposta difensiva. Si liberano così una gran quantità di mediatori chimici e di cellule immunitarie (linfociti) che innescano una reazione di tipo infiammatorio. All'inizio però questa aggressione da parte delle macromolecole alimentari non viene riconosciuta dal nostro sistema immunitario come un pericolo immediato e rimane a lungo silente. 

Questo spiega perchè le intolleranze alimentari si sviluppano verso alimenti assunti più frequentemente e che non hanno mai dato problemi. Ad un certo punto però, superato un certo limite, l'intestino non tollera più nulla e produce gas, flatulenza, meteorismo..... In questa fase l'intestino non riesce più a regolare il riassorbimento del gas che produce, non solo, ma la sofferenza si trasla anche ad altri organi, come fegato e reni, deputati alla depurazione dell'organismo. Scoprire qua li siano gli alimenti che causano lo stato di intolleranza può sembrare la risoluzione del problema, ma in realtà il vero problema è la disbiosi

Quattro sono le mosse da fare per la risoluzione del problema: 1) ripristinare l'integrità della barriera intestinale; 2) "ottimizzare" il terreno intestinale e migliorare il metabolismo; 3) favorire il drenaggio delle tossine e migliorare la funzionalità degli organi a ciò preposti; 4) evitare le categorie di alimenti che alterano la permeabilità intestinale, favorire l'eubiosi ed il giusto apporto di nutrienti. 
Vedremo domani quali sono i principi naturali e gli alimenti salutari.


L'energia è un flusso costante

Ogni corpo fisico contiene energia per il solo fatto di essere composto di atomi e molecole in movimento. Ogni corpo emana tale energia sotto forma di calore (noi lo misuriamo con la sudorazione, con la febbre), colore ( noi riflettiamo certe lunghezze d'onda della luce e da ciò derivano il biondo o il bruno dei capelli, l'azzurro o il verde degli occhi, il colorito pallido o olivastro) movimento (un'azione spontanea come respirare comporta il moto di un numero incredibile di cellule, muscoli, organi). E per finire, ogni corpo assorbe energia sotto forma di calore (ho caldo, ho freddo) o per il movimento di altri corpi (la forza di gravità, che ci impedisce di volare nello spazio, ne è l'esempio più macroscopico) o attraverso reazioni chimiche (il cibo che mangiamo dà a tutte le parti del nostro corpo l'energia necessaria per vivere e funzionare).



L'energia è un flusso che collega costantemente il nostro corpo con il mondo circostante in un o scambio reciproco di azioni e reazioni. Se questo è vero, si impone una considerazione. Possiamo misurare l'altezza e la durata delle maree, e sappiamo  che sono influenzate dalla Luna e dal Sole; possiamo prevedere le eclissi solari e lunari; sappiamo come funziona quella strabiliante fornace nucleare che è il Sole. Sappiamo un sacco di cose, ma abbiamo il difetto, soprattutto in Occidente, di metterci sempre nei panni degli spettatori. Forse condizionati dalla teoria dell'evoluzione delle specie, tendiamo a vedere l'essere umano attuale come il top del creato, l'essere al vertice della scala dell'evoluzione: non siamo forse gli ultimi, nel processo? E non si dà forse per scontato che, in un processo evolutivo, gli ultimi siano i migliori?

Noi dunque siamo i migliori fra gli esseri viventi. Indubbiamente abbiamo sviluppato abilità che altri nostri compagni del regno animale non hanno sviluppato, siamo stati capaci di dominare ambienti naturali ostili perfino ai robustissimi insetti. L'ape comunica alle compagne la posizione dei fiori ricchi di polline con una danza straordinaria, che conosce per istinto, ma è difficile che un giorno compaiano api capaci di modificare la danza in modo da segnalare se vicino ai fiori ci sono famigliole che fanno il picnic o una falciatrice che sta avanzando per cui bisogna correre prima che tagli i fiori: l'ape ripeterà sempre la stessa danza. Tuttavia, facciamo parte del creato al pari delle api, dei fiori del mare.

Il nostro corpo è costituito d'acqua per oltre il 70%: possibile che non risentiamo l'influsso delle maree? Che la nostra crescita sia del tutto indipendente dalle fasi lunari? Che un'eclissi di Sole o una fase di iperattività solare ci lascino indifferenti? Ne ln ostro orgoglioso e speso presuntuoso, XXI secolo, pensiamo di essere superiori a tutto ciò. Eppure fino a non molto tempo fa l'uomo occidentale non era così sicuro di sè. In inglese chi è pazzo alienato è detto lunatic e il manicomio di chiama lunatic asylum. Ma quante volte, anche noi, abbiamo detto: "Oggi ho la luna!"? Se ci riflettiamo un poco, se solo facciamo caso allefrasi fatte e ai modi di dire che usiamo, se ci fermiamo ad analizzare le nostre reazioni a persone e cose, ci rendiamo conto subito di essere meno superuomini e molto, molto più umani di quanto crediamo, o ci fanno credere, di essere.


Autunno: fare il pieno di Castagne per la salute

L'autunno è la stagione delle morte foglie è vero, ma è una stagione ricca di doni nonostante la terra si raffreddi e si prepari a sonnecchiare in attesa della nuova primavera. E in questo periodo di transizione non posso non riandare con la mente ai pomeriggi domenicali dai nonni e al caldo e morbido odore delle castagne. E Ottobre è il loro mese.  Buone, odorose, fragranti, le castagne sono uno scrigno di benessere e nutrienti. I nonni dicevano sempre che quando erano piccoli le castagne venivano considerate il pane dei poveri. Perchè?

Ebbene, oltre ad essere facili da trovare, le castagne contengono una miniera di nutrienti, fra cui zuccheri e minerali e si prestano a svariate preparazioni e da esse si ricava la ben nota e ghiotta farina. In cucina sono davvero versatili. E altra virtù le castagne sono particolarmente sazianti.

Vediamo dunque dove si nasconde tutto il buono delle castagne. Intanto sono una buona fonte di fibre, potassio e Omega3, acidi grassi polinsaturi che agiscono migliorando il tono tissutale e aiutano e prevenire le smagliature, contrastano la formazione dei radicali liberi e quindi l’invecchiamento. Se avete appena terminato una dieta, concedetevi una una ciotolina di castagne lessate al giorno così eviterete che i tessuti “svuotati” dal grasso, cedano . Nella rotondetta castagna inoltre, troviamo vitamina B1 e B6 e possiamo rallegrarci perchè priva di glutine: quindi adatta ai celiaci. E poi grazie al suo contenuto di potassio, favorisce la diuresi e migliora i processi depurativi.

Perciò non dimenticatele in questo periodo e se potete, gustatele fuori pasto proprio come uno spuntino, in questo modo non appesantirete stomaco e fegato. Siate parchi ed evitate di mangiarle zuccherate o accompagnate da panna o creme. Per digerirle al meglio preferite quelle lessate, a seguire quelle al forno e quelle arrostite sulla brace nella speciale padella coi buchi. Se come me adorate quelle lessate, unite durante la cottura una foglia di alloro (così non gonfiano) e provatele nelle zuppe e nelle insalate. Non superate le 10 castagne al giorno.


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