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giovedì 16 giugno 2016

Una potente medicina: il sole

Una potente medicina: il sole. Non ci facciamo caso anzi, spesso ignoriamo che la luce del sole è il primo e più potente medicamento che possiamo usare per la nostra salute.


Che la luce sia fonte di vita è per noi una innata conoscenza, e la luce del sole è uno dei più importanti medicamenti gratuiti che abbiamo a disposizione perchè nutre e mantiene in salute il nostro corpo, alimenta la nostra energia vitale, crea equilibrio alle emozioni e ai pensieri. Se il nostro rapporto con la luce solare viene compromesso ne risente l'equilibrio interno dell'individuo e quindi anche il suo rapporto con l'ambiente esterno. 


Ci riferiamo alla luce pensando semplicemente alla porzione visibile all'occhio umano, ma lo spettro elettromagnetico è molto più vasto, in quanto costituito dai raggi infrarossi, microonde, onde radio corte e lunghe,  raggi ultravioletti, raggi x, raggi gamma e raggi cosmici.  E sta proprio in questo spettro elettromagnetico che è racchiuso il segreto della luce solare e della vita: le proprietà nutritive e terapeutiche fondamentali per la nostra sopravvivenza . Ben sappiamo che se sottoposti a carenza di luce solare noi esseri umani siamo esposti agli stessi sintomi di una dieta squilibrata, come la tendenza all’obesità, alla depressione, a comportamenti compulsivi,  a emozioni pesanti come la rabbia ed una serie infinita di patologie anche gravi.

Perciò così come per il nostro organismo è necessaria un'alimentazione sana e bilanciata così, possiamo affermare che una dieta di luce sia essenziale tutto l'anno, e questo per la salvaguardia della nostra salute e  prevenire tutta una lunga seire di squilibri e malattie. Eppure non facciamo caso a come la nostra vita sia condotta spesso in squilibrio rispetto alla nostra vera necessità di luce solare, perchè? Beh, spesso viviamo in ambienti male illuminati, vegetiamo ore davanti al computer o alla televisione, non ci esponiamo adeguatamente e nelle ore corrette.   Che conduciamo uno stile di vita alterato non è certo un segreto, e questo nostro modo di vivere ci espone a squilibri di cui poi inevitabilemente risentiamo.

Facciamo un semplice esempio: basterebbe una corretta esposizione alla luce solare a prevenire e incidere sulla cura di malattie come l’osteoporosi, l’osteomalacia, la sclerosi multipla, alcuni tipi di cancro (colon, ovaie, prostata, seno), diabete e malattie cardiovascolari. Ma ne farò uno ancora più calzante e che forse tutti conoscete: una corretta esposizione alla luce solare manifesta i suoi effetti terapeutici anche nella cura della psoriasi, nella prevenzione del raffreddore, delle malattie autoimmuni e di quelle respiratorie più gravi come l’ asma; regola il buon funzionamento di fegato e intestino, riduce il rischio del Parkinson, aiuta a non ingrassare, è implicata nel corretto sviluppo muscolare durante l’adolescenza, regola il colesterolo e migliora l’attenzione e la creatività.

Allora vediamo come possiamo esporci correttamente alla luce solare e beneficiare dei suoi effetti benefici. Intanto il tempo di esposizione varia in base all'età e al tipo di pelle: in media 10-15 minuti per i giovani e 20-25 minuti per gli anziani, nelle ore sicure (prima delle 11 del mattino e dopo le 15 al pomeriggio). E' ovvio che il tempo suddetto può variare in base ai casi poichè alcune persone potrebbero rivelarsi  più sensibili di altre o avere dei problemi cutanei.  Inoltre,  come ben sapete, bisogna prestare particolare attenzione in caso di assunzione di antibiotici o altri medicinali. Chi ha la pelle più scura hanno bisogno di una quantità di luce maggiore rispetto a chi ha la pelle chiara. La tanto amata abbronzatura in questo caso non è una condzione necessaria e sufficiente per beneficiare degli effetti terapeutici della luce solare, infatti la stagione migliore per fare dei bagni di sole è la primavera, in cui è meglio esporsi per brevi e frequenti periodi rispetto a un unica esposizione prolungata. Sarebbe opportuno non concentrare  concentrare l’esposizione in due o tre settimane durante i mesi estivi, mentre la luce dovrebbe essere assorbita con più equilibrio durante tutto l’anno.

E poi tenete conto dell'alimentazione: i cibi integrali e poco elaborati aiutano ad avere una relazione equilibrata con la luce . Essere capaci di esporsi al sole risulta essere una vera e propria arte, con le sue regole e i suoi tempi e se ben assimilata compresa diviene una fonte inesauribile di benessere e salute. Tenete a mente quest itre fattori: - alimentazione; - movimento; - sole e aria aperta.

Rughe, Capelli, Ciglia, Unghie: l'Olio di Ricino

Rughe, Capelli, Ciglia, Unghie: l'Olio di Ricino è un potentissimo aiuto. Utilizzato fin dall'antichità per la cosmesi femminile non ha perduto la sua ineguagliabile efficacia: un prodotto, mille usi.


Sicuramente se scrivo ricino, a tutti, anche solo per sentito dire, viene in mente il lassativo tanto odiato dai bambini, ma anche dagli adulti tanti anni fa. In realtà le proprietà dell'olio di ricino sono davvero sorprendenti soprattutto in cosmetica. Questo prezioso olio si ottiene dalla spremitura a freddo dei semi del Ricinus communis. Vediamo come è possibile utilizzarlo.

RUGHE:  aiuta la pelle nella produzione di collagene ed elastina, quindi si rivela un ottimo alleato per contrastare le rughe. Una volta distribuito sulla pelle forma uno strato che riduce fortemente l’evaporazione dell’acqua cutanea. Immergete un batuffolo di cotone nell’olio di ricino, applicatelo sul viso, facendo attenzione agli occhi, e massaggiare leggermente con le dita pulite prima di andare a dormire.

CAPELLI: noto per le sue proprietà rinforzanti e ristrutturanti, è efficace per la cura dei capelli secchi, sfibrati e spezzati. Usatelo pure su lunghezza e punte poiché riequilibrando il quantitativo di grasso nei capelli previene il loro indebolimento ed aiuta ad evitare la formazione delle doppie punte. Poichè è  molto denso, è poco facile da usare puro sui capelli, quindi unitelo all’olio di mandorle dolci o all’olio di lino (1 parte di olio di ricino e 2 parti di olio di mandorle/lino) per un impacco nutritivo. Meglio usarlo sui capelli inumiditi con acqua e con parsimonia per evitare di seccare i capelli. E' possibile anche realizzare un impacco pre shampoo da applicare sempre sui capelli inumiditi composto da: 1/5 di olio di ricino, 1/5 di olio di semi di lino, 1/5 succo di aloe e 2/5 olio d’oliva o di miele. L’olio di oliva o il miele aiutano a rendere più facile il risciacquo.

CIGLIA: utilizzate un vecchio contenitore di mascara usato con il suo scovolino, dopo averli puliti con attenzione (ad esempio tenendoli a mollo con acqua calda e sapone e inserendo spesso lo scovolino per far entrare l’acqua dentro il contenitore). Oppure, vi basterà pulire lo scovolino, da immergere in una boccetta di olio di ricino. Va applicato sulle ciglia umide la sera, tenendo per tutta la notte, senza tuttavia eccedere con le quantità per evitare che l’olio finisca negli occhi causando fastidi e bruciore. In questo modo, le ciglia saranno giorno dopo giorno più lunghe e più folte. Con lo stesso procedimento l’olio di ricino può essere impiegato per la cura delle sopracciglia.

UNGHIE: se sono fragili e si spezzano facilmente, per renderle  più robuste è sufficiente massaggiarle ogni sera con olio di ricino unito a olio d’oliva in parti uguali insieme a qualche goccia di limone, che con la sua azione schiarente aiuterà anche a togliere le patine giallastre.


Il mondo della carota

Il mondo della carota è color arancio, il colore del sole, caldo, riposante. Madre natura ha donato questo colore alle carote, affinché ci accorgessimo di loro e ne facessimo uso. Le carote sono come il pozzo di San Patrizio, se ne ricava sempre qualcosa. Ecco perché è bene che esse siano alla base della nostra alimentazione. 

Il mondo della carota

Il mondo della carota è un mondo di benessere. La carota contiene un forte antiossiddante, il glutatione e un mix di vitamine B, E, D, PP. Ma soprattutto vanta una quantità elevata di vitamina A o retinolo. Inserito in diverse formule cosmetiche, migliora la densità della pelle, riduce le rughe, rallenta la degradazione di collagene ed elastina, accelerando il ricambio cellulare. Da non confondere con un suo derivato, l'acido retinico, che caratterizza invece i farmaci contro l'acne. Infine creme e integratori a base di betacarotene sublimano l'abbronzatura. La carota è meglio di un farmaco. Non solo elisir di bellezza ma anche di lunga vita.

Il succo di carota aumenta le difese dell'organismo e la sua resistenza alle malattie infettive, ha virtù diuretiche e disintossicanti e aiuta a equilibrare la flora intestinale, dopo l'assunzione prolungata di antibiotici o farmaci. Dunque si rileva un toccasana nella dieta di bambini e anziani e convalescenti. Inoltre è un buon rimineralizzante. Cura e previene le malattie della pelle, come eczemi e acne, favorisce la corretta crescita e la riparazione dei tessuti e delle ossa, protegge le mucose di bocca, naso, gola e polmoni. Oltre gli effetti anti età rinforza la vista di chi trascorre lunghe ore davanti al computer e alla tv.

Studi recenti dimostrano che cibi ricchi di betacarotene diminuiscono persino rischi di tumore ai polmoni (soprattutto nei fumatori, che bruciano più rapidamente la vitamina A) e della cavità orale.

 Carota potente afrodisiaco. Racconta la leggenda che un fiore di carota, raccolto nelle notti di luna piena, aiuti il concepimento di un bambino. Sarà per questo che le donne inglesi del XVI secolo lo usavano per ornarsi i capelli. Vero e proprio elisir d'amore, la carota era considerata un ottimo afrodisiaco già dai greci e dai romani, come concordano gli scritti di Dioscoride, Galeno e Plinio. Veniva utilizzata per curare l'impotenza maschile e accendere gli appetiti sessuali.

E la scienza conferma. E' dimostrato inoltre, che la carota agisce a livello ormonale. Il beta carotene facilita, infatti, la produzione di latte materno e contribuisce allo sviluppo delle ghiandole mammarie nelle puerpere. Inoltre la carota è:

- emmenagoga, stimola il flusso mestruale se scarso;

- carminativa, stimola la produzione di succhi gastrici e aiuta la digestione;

- epatica, tonifica il fegato e ne rigenera le cellule. Usata per indigestioni, coliche, congestione epatica, cirrosi. Buona dopo la fase acuta dell'epatite, un violento attacco biliare o avvelenamento da droghe.

Regola i livelli di colesterolo.
- diuretica, agisce sul fegato e sui sistemi di disintossicazione grazie alla sua abilità di stimolare la produzione di urina e l'eliminazione di tossine e scorie attraverso l'urina

- tonifica i reni;

- purifica il sangue, aiuta a innalzare il livello di emoglobina;

- regolatore intestinale, cotta, svolge un'azione lenitiva nei confronti dell'apparato digerente e regolarizza le funzioni intestinali.


mercoledì 15 giugno 2016

Potta, pratica, prenderla a veglia

Potta, pratica, prenderla a veglia, prendere i' traicche, prendere la lepre con carro, memorizzate questi modi di dire, perché in alcune parti della Toscana potreste sentirli spesso


POTTA: vanesio, esibizionista. Contrazione di potestà, un personaggio  che quando era in veste ufficiale usciva dal suo palazzo in gran pompa, seguito da un codazzo di cortigiani: da qui "fare il potta", cioè pavoneggiarsi, far mostra di sè. I derivati sono: "pottata", che in Versilia significa anche sciocchezza, sbaglio; "pottaione e pottone". Meriterebbe uno studio particolare il meccanismo linguistico che ha permesso al potestà, ovvero al "potta", di prendere anche il significato di vulva. La "potta", in gergo, significa appunto questo.


PRATICA: relazione d'amore illegittima

PRENDERLA A VEGLIA: prenderla come abitudine, in senso ironico. "Che l'ha preso a veglia di venire a chieder quattrini a me?"

PRENDERE I' TRAICCHE: andarsene. L'espressione è originaria di Arezzo, poi si è diffusa in altre parti della Toscana

PRENDERE LA LEPRE COL CARRO: quando si vuol raggiungere uno scopo con prudenza, senza affrettarsi, con circospezione


Viola mammola: tè, sciroppo e decotto

Viola mammola: tè, sciroppo e decotto, questi sono solo alcuni degli usi che si possono fare della viola mammola che contiene un tesoro di preziosi benefici per la nostra salute. 


Viola viene dal nome della ninfa lo, che aveva appunto gli occhi viola; odorata perché emana profumo. La leggenda narra che Giove, dopo aver sedotto la bella ninfa fu costretto a trasformarla in mucca per sottrarla all'ira di Giunone. Costei, incredula del fatto che Giove si apparti con una giovenca entro una nuvola stagnante sui boschi di Lirce, chiede che il bianco animale venga sorvegliato da Argo, il cane d.ai cento occhi. E poi Mercurio, inviato da Giove a uccidere il mostro liberando Io che diventerà una divinità egizia. Scendendo sulla terra, gli antichi videro nella viola la raffigurazione dell'amore verginale e assegnarono alla pianta il ruolo di rappresentare la modestia e il pudore. Greci e Romani se ne coronavano il capo durante i banchetti e ne mettevano i fiori nel vino perché la credenza popolare diceva che il suo profumo teneva lontana la sbronza. Per questo e per averne sempre a disposizione coltivavano le viole in speciali giardini, i violarium. Nel '200 la Scuola Salernitana considerava la viola un rimedio efficace per combattere il mal di capo dovuto al troppo cibo. Nei tempi in cui erano numerosi i maghi e le fattucchiere, si usava il fiore per comporre filtri magici che garantivano amore eterno. La viola ha una prima fioritura in pieno inverno e infatti un vecchio detto. lombardo dice: "Per San Sebastian la Viola in man". Questo santo si festeggia il 20 gennaio.


Caratteristiche e proprietà 

Si tratta di una pianta erbacea, perenne, appartenente alla famiglia delle Violacee. Le foglie sono riunite alla base in rosetta, hanno un lungo gambo e forma tonda culminante a punta, margine dentato e base cuoriforme. I fiori sono solitari, con lungo peduncolo che regge un calice diviso e una corolla di cinque petali blu-viola profumatissimi. Quello centrale si allunga all'indietro con uno sperone. TIfrutto è una capsula che si apre in tre parti con numerosi semi. , Ama i luoghi freschi, erbosi, le rive dei fiumi e i boschi. E molto comune sino a 1200 m. Dopo una prima fioritura invernale, fiorisce pienamente in primavera. Si usano le radici, le foglie e i fiori, che si possono far essiccare all'ombra, ma all'aria aperta. Anche secche le violette conservano intatto il loro profumo. I fiori contengono acido salicilico, olio essenziale, acidi organici, mucillagini e tannini; le foglie contengono tannini e saponine. La viola 'mammola ha proprietà diuretiche, sudorifere, emollienti, antinfiammatorie ed efficaci contro la tosse.

Utilizzo 

Le foglie si usano nelle minestre in piccole quantità; i fiori appena colti come aromatizzanti e complemento delle insalate, negli sciroppi, nei gelati, nelle marmellate e nei canditi. La medicina popolare, oltre alle foglie e ai fiori, usa anche la radice.

Sciroppo per la tosse: mettere in infusione 100 g di violette fresche in un litro d'acqua bollente; dopo 12 ore colare il liquido, spremendo bene i fiori, e aggiungere 180 g di zucchero. Filtrarlo dopo qualche giorno e riporlo in una bottiglia.

Decotto anticatarrale: far bollire 5 g di radici di viola in 300 g d'acqua. Quando il liquido è ridotto di un terzo, addolcire con un poco di miele e berlo subito.

Tè di violetta contro le infiammazioni bronchiali: versare un litro d'acqua bollente sopra 20 g di fiori freschi e lasciare in infusione per mezz' ora. Colare, addolcire con miele e consumare a bicchierini durante la giornata. Infuso contro l'emicrania: versare un pizzico di foglie secche di viola in una tazza d'acqua calda e lasciare in infusione per 10 minuti. Colare, zuccherare e bere all'istante.

Per eliminare il gonfiore prodotto da contusioni è efficace un cataplasma ottenuto con foglie di violetta fresche cotte in poca acqua e applicato ancora caldo, ma non bollente, sulla parte malata.

Infine un impiego casalingo: togliere i gambi alle violette fresche e farle essiccare rapidamente all'ombra. Versare sopra una lastra di metallo calda un po' di sale finissimo da tavola e, quando è perfettamente asciutto, mescolarlo ai petali di violetta. Conservare in una bottiglietta di vetro con il tappo smerigliato. Basta versare sopra un piattino un pizzico del preparato perché in breve si diffonda per l'aria un delicato e persistente profumo di violetta. Si può usare anche in armadi e cassetti.
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