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domenica 19 giugno 2016

Incenso e Buonumore con la magia

Incenso e Buonumore con la magia, quelle delle piante e delle erbe, per giocare magicamente e divertirsi ad essere un po' maghe e un po'fate


Per andare d'accordo anche con i parenti più difficili questo rimedio è ottimo. Dato che le giornate sono più lunghe, potrebbe essere di aiuto un piccolo pic nic o un tè pomeridiano cui associare questo incantesimo. Si tratta di un filtro che può essere sperimentato su chiunque e in qualsiasi situazione, come un' occasione in cui certi ospiti non vanno d'accordo. E' ideale per un ricevimento di matrimonio o di fidanzamento, proprio quando svariati membri della famiglia si daranno convito per qualche ora.


Occorrente: un piccolo braciere con dell'incenso che arda senza fiamma ( incenso a carbonella, oppure olio nell'acqua), qualche fiore di borragine, del succo di limone, un cucchiaino di zucchero, qualche fragola tagliata a fettine, una bottiglia di vino frizzante o spumante

Predisponete l'ambiente con un rapido rito purificatorio spruzzando di olio d'incenso la tovaglia su cui mangerete (serve anche a tener lontani gli insetti), quindi bruciatene un po' per tutta la durata del ricevimento. Preparate la bibita qualche ora in anticipo per permettere alle proprietà della borragine di fare il loro effetto. La borragine ha infatti poteri sedativi e si dice che, mescolata al vino, infonda uno stato di oblio. Amalgamate i fiori con un cucchiaio di succo di limone e un cucchiaino di zucchero e lasciate a macerare il composto per un'ora. Quindi aggiungete le fragole a fettine e fate marinare per un'altra ora: la borragine altererà leggermente il gusto del composto, rendendolo squisito. Unite il vino o lo spumante circa un'ora prima di berlo, avendo cura di coprire la bibita perchè non disperda l'effervescenza.

Servite agli ospiti, e poi mettetevi un po' in disparte per osservare i parenti smettere di battibeccare e iniziare a ridere tutti insieme.

Rimedi naturali all'alito cattivo

Rimedi naturali all'alito cattivo, che spesso ci imprigiona in un imbarazzante silenzio. Le cause dell'alito cattivo possono essere varie, vediamole insieme e come rimediare


Di norma il nostro alito dovrebbe essere inodore, ma sappiamo purtroppo che può capitare di sentirlo molto pesante. Le cause possono essere molte, in primis la cattiva igiene orale e i problemi a denti e gengive, ma anche il fumo di sigaretta, problemi digestivi, o anche particolari alimenti, o addirittura i farmaci. E non ultimo anche uno stato di salute poco buono del nostro organismo può essere causa di alito cattivo. Mentre di apprestiamo a indagare le cause possiamo però cercare di migliorarlo con qualche semplice rimedio naturale. Oggi abbiamo qui due soluzioni davvero efficaci: un infuso e un mellito. 


Infuso: Menta piperita foglie monde g. 20, Rosmarino foglie  g. 20, Melissa foglie monde g. 20, Salvia foglie  g. 20, Anice verde frutti g. 20. Da bere una tazza dopo i pasti principali e usarlo come collutorio.

Mellito alle spezie: Miele di acacia g. 500, Rosmarino foglie polvere g. 25, Salvia foglie polvere g. 10, Garofano chiodi polvere g. 5, Cannella Ceylon corteccia polvere g. 2, Noce moscata seme polvere g. 2
Mescolare insieme al miele in maiera molto accurata e trasferire in un vasetto a vetro scuro al sole
per 10-15 giorni. Sciogliere lentamente in bocca un cucchiaino da caffè la mattina a digiuno.

sabato 18 giugno 2016

Querciola, racca, ragia, regger l'anima co denti

Querciola, racca, ragia, regger l'anima co'denti per dire capriola, gentaglia, inganno e debolezza cronica


QUERCIOLA: capriola. "Far querciola" è stare a testa in giù e gambe in aria. Si dice anche "quercia ritta". E' famosa la storiella di quel prete piemontese che venne mandato in una parrocchia della campagna toscana. Uno dei primi giorni, un bambino, in confessione, fra i suoi peccatucci gli disse di aver fatto una "querciola" in classe mentre la maestra era voltata alla lavagna. Il prete, non sapendo cosa fosse la "querciola", chiese spiegazioni e il ragazzo si offrì di darne un esempio subito, lì sul posto. Così l'incuriosito sacerdote si affacciò alla tendina del confessionale e il ragazzo si mise in testa a giù e a gambe in aria. Due vecchine che aspettavano il loro turno per confessarsi pensarono che fosse una penitenza nuova di quel prete forestiero e colte dal panico scapparono a casa a mettersi le mutande.


RACCA: gentaglia; compagnia equivoca. "Far racca" significa far baccano smodato e anche mettersi d'accordo con qualcun poco raccomandabile

RAGIA: inganno; astuzia. "Scoprire la ragia"; "Capire la ragia". Ragia, per l'esattezza, è la resina del pino e serve, tra l'altro, a preparare la pània per catturare gli uccelli i quali vi rimangono invischiati e prigionieri: da qui il significato di "inganno"

REGGER L'ANIMA CO' DENTI: modo di dire per definire una persona estremamente debole, magra, rifinita. Come "star ritti per scommessa"

Sandy Byers: carte di credito per dipingere

Sandy Byers: carte di credito per dipingere, un modo davvero originale per creare dei quadri. Pensiamo sempre alla pittura con i classici pennelli, ma a volte, si fa di necessità virtù.


Più volte abbiamo parlato di artisti che per le loro opere d'arte usano particolari materiali, che li hanno resi famosi, proprio per la creatività che hanno dimostrato. Così oggi parliamo di Sandy Byers, una ex dipendente della Microsoft, che  per dedicarsi totalmente alla pittura, ha lasciato il suo lavoro. Ciò che contraddistingue l'arte di Sandy è ciò che usa per dipingere: non pennelli, ma carte di credito.


L'uso delle carte di credito per dipingere è arrivata per caso nel 2013, quando durante un viaggio, Sandy si accorse di aver dimenticato i pennelli per dipingere. Che fare? Sandy non si perse d'animo e cercando fra ciò che aveva a disposizione nella borsa, trovò la sua carta di credito: così decise di dipingere con quella.

Non si aspettava certo molto da quell'improvvisato esperimento, ma il risultato fu incoraggiante, tanto che decise di abbandonare definitivamente l'uso dei pennelli. Ora Sandy per dipingere usa solo le carte di credito. L'originalità della sua arte le è valsa una mostra organizzata da Mastercard, e come ha commentato la curatrice dell'evento: “Non ci sono altri pittori che usano una carta di credito per dipingere. Mi è sembrata una cosa molto creativa”.

Metodi di applicazione delle tisane

Metodi di applicazione delle tisane. Le tisane non si assumono solamente per via orale, ma hanno anche altri metodi di applicazione per via esterna che le rendono adatte alla cura del corpo


Le tisane come tutti sappiamo, si assumono per via orale, cioè bevendo. Ma ciò che forse alcuni ancora non sanno è che esse possono essere usate anche in maniera differente, cioè per via esterna, ovvero sotto forma di bagni tradizionali, impacchi, spugnature, bagni oculari. In particolare:


Bagno: si prepara preventivamente un infuso concnetrato o decotto . Il liquido filtrato si aggiunge all'acqua del bagno, facendo attenzione che la temperatura non suoeri i 38 gradi. Il tempo di immersione varia da dieci a venti minuti

Impacco: qui è necessario l'uso d una carza o una compressa dicotone che viene immersa prima in un liquido (sempre infuso o decotto). L'impacco va rinnovato, immergendo ripetutamente la comrepssa nel liquido, e mantenuto in posizione per un certo periodo di tempo

Spugnature: per ottenere un effetto benefico su una superficie dicute estesa, si fanno le spugnature, una metodologia attraverso cui si tampona ripetutamente la parte del corpo interessata

Collirio: si applica sulle palpebre, sotto forma di bagno oculare, oppure impacco. Si prepara un infuso che, per la particolare tipologia di applicazione va filtrato in maniera molto accurata e privo quindi di particelle in sospensione.

E ora facciamo chiarezza: vediamo quale differenza intercorre tra tisana, infuso e decotto.
La tisana: è un metodo di preparazione fitoterapica che sfrutta l'acqua calda per estrarre i principi attivi delle piante (cioè una loro parte: fiori, foglie, frutti). La preparazione avviene attraverso due metodologie: l'infuso, per capirsi, come avviene per il tè. Si versa  la quantità di acqua bollente (200 ml circa) su una dose ( un cucchiaio) di pianta o di miscela di piante già posta sul fondo di un recipiente atto allo scopo (teiera), Si mescola e si lascia riposare per cinque o dieci minuti, poi si filtra con un colino e si versa in tazza. Gli infusi si preparano freschi al momento e possono essere dolcificati.

E poi c'è il decotto, che è un metodo di estrazione dei principi attivi più energico rispetto alla tisana. Si prepara mettendo la parte della pianta (o miscela) in acqua bollente (250 ml), si copre il recipiente e si prosegue l'ebollizione a fiamma bassa per pochi minuti. Si filtra attraverso un colino e si consuma caldo o tiepido, ma mai bollente o freddo.

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