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sabato 18 giugno 2016

Querciola, racca, ragia, regger l'anima co denti

Querciola, racca, ragia, regger l'anima co'denti per dire capriola, gentaglia, inganno e debolezza cronica


QUERCIOLA: capriola. "Far querciola" è stare a testa in giù e gambe in aria. Si dice anche "quercia ritta". E' famosa la storiella di quel prete piemontese che venne mandato in una parrocchia della campagna toscana. Uno dei primi giorni, un bambino, in confessione, fra i suoi peccatucci gli disse di aver fatto una "querciola" in classe mentre la maestra era voltata alla lavagna. Il prete, non sapendo cosa fosse la "querciola", chiese spiegazioni e il ragazzo si offrì di darne un esempio subito, lì sul posto. Così l'incuriosito sacerdote si affacciò alla tendina del confessionale e il ragazzo si mise in testa a giù e a gambe in aria. Due vecchine che aspettavano il loro turno per confessarsi pensarono che fosse una penitenza nuova di quel prete forestiero e colte dal panico scapparono a casa a mettersi le mutande.


RACCA: gentaglia; compagnia equivoca. "Far racca" significa far baccano smodato e anche mettersi d'accordo con qualcun poco raccomandabile

RAGIA: inganno; astuzia. "Scoprire la ragia"; "Capire la ragia". Ragia, per l'esattezza, è la resina del pino e serve, tra l'altro, a preparare la pània per catturare gli uccelli i quali vi rimangono invischiati e prigionieri: da qui il significato di "inganno"

REGGER L'ANIMA CO' DENTI: modo di dire per definire una persona estremamente debole, magra, rifinita. Come "star ritti per scommessa"

giovedì 14 gennaio 2016

La nostra "giornata dei miracoli"

Le nostre guide spirituali ci dedicano tempo ed energia allo scopo di realizzare il nostro bene. Veniamo guidati costantemente da queste creature spirituali ma per quale motivo? Perchè siamo esseri spirituali che vivono un'esperienza umana, e abbiamo bisogno di aiuto.


  • Poichè siamo creature mortali ed imperfette, ci serve tutto il sostegno possibile, e abbiamo bisogno di tanti miracoli, piccoli e grandi. Per questo motivo abbiamo vicino le guide spirituali. In cambio esse non si aspettano nulla da noi, se non che ci impegniamo a nutrire la nostra anima. Ci sono molti modi per farlo.
  • Il tempo è prezioso, anzi è un vero miracolo, ma raramente ce ne rendiamo conto. Correre contro il tempo, esaurire il tempo, cercare di trovare un attimo di tempo.....ecco come ci rapportiamo a questo dono, siamo stati abituati così. Le nostre guide spirituali ci osservano e il loro unico desiderio è che prendiamo coscienza del tempo, ne apprezziano il valore e, attraverso il loro esempio, impariamo a non sprecarlo.
  • L'obiettivo della settimana è prenderci un giorno, rinunciando ai nostri impegni, per metterci al servizio di qualcuno che ha bisogno d'aiuto e che di solito non frequentiamo molto. 
  • Le nostre guide sapranno guidarci verso la persona che ha più bisogno di noi, verso il luogo dove la nostra azione è più indispensabile: un vicino di casa costretto a letto, un collega oberato di lavoro a cui serva una pausa, una casa di riposo, una chiesa o un centro ricreativo.
  • Questa azione ci terrà impegnati per un intero giorno, che dovremo trasformare in una "giornata dei miracoli" dedicata a qualcuno che magari non conosciamo nemmeno.
  • Possiamo realizzare piccoli miracoli "umani" per gli altri. E in questo modo riceveremo in cambio altrettanti prodigi celesti.
  • Proviamo dunque! Condividiamo un giorno della settimana con qualcuno che ha bisogno di noi e realizziamo anche noi i piccoli miracoli umani che sono sempre graditi a chi ci sorveglia da lassù

giovedì 10 dicembre 2015

Impariamo a riposare meglio, un consiglio a settimana per migliorarare la propria vita e quella altrui

Impegnarsi ogni giorno per fare delle buone  azioni va benissimo, sforzarsi al massimo per diventare migliori, anche. Spesso però siamo così stressati e affaticati dal ritmo frenetico della vita, che in certi casi riusciamo a malapena a concentrarci su una sola cosa per volta. La vita è dura. Impariamo a concederci il giusto tempo.


  • Tutti noi subiamo lo stress che comportano gli alti e bassi della vita, e a tutti capitano quelle "giornate no", in cui siamo talmente esausti che rinunciamo ai buoni propositi e non ci comportiamo come dovremmo
  • Non dimentichiamo di nutrire la nostra anima, ed è per questo che l'azione di questa settimana può e deve diventare parte della nostra routine quotidiana. E' fondamentale per il nostro benessere quanto una sana alimentazione e uno stile di vita salutare
  • Eliminare completamente lo stress dalla nostra giornata è impossibile, ma si può imparare a usare l'azione di questa settimana a nostro vantaggio e intraprendere un programma di allenamento che faccia crescere la nostra anima e alimenti la sorgente interiore da cui attingiamo forza
  • E' un obiettivo a cui tutti ambiscono, ma che molti poi perdono di vista. Eppure, come ogni altro traguardo spirituale, si raggiunge mettendo in fila passi piccoli, ma fondamentali
  • Il primo di questi passi lo dobbiamo compiere quando andiamo a letto. Corichiamoci in una posizione comoda, con le gambe distese, chiudiamo gli occhi e respiriamo in modo lento e regolare. Ora, a cominciare dalle dita dei piedi, parliamo a ogni centimetro del nostro corpo con voce calma e pacata; piano piano, con tono rasserenante e amorevole, procediamo verso l'alto. Usando l'immaginazione, eseguiamo una sorta di "dolce massaggio" e troviamo qualcosa di bello da dire a ogni parte di noi
  • Coccoliamo dolcemente e lentamente il nostro corpo. Fissiamo nella mente l'immagine del "veicolo" che Dio ci ha dato per compiere il nostro viaggio terreno e sentiremo il Nostro spirito riempirci l'anima. Ripetiamo questa azione ogni sera
  • Per crescere spiritualmente sappiamo quanto è importante predersi cura di sè a livello fisico, emotivo e spirituale. Il semplice gesto che faremo prima di dormire porterà nutrimento alla nostra anima e ci regalerà più forza per agire nel mondo. Condividiamo questo esercizio con gli altri il più spesso possibile, e permetteremo anche a loro di ricaricarsi in maniera straordinaria.

domenica 13 settembre 2015

Il Merovingio

Caro Merovingio, 
sento la necessità di scriverti per dirti ciò che penso di te. Sei una di quelle persone che può farmi solo pena per la povertà e la miseria della tua anima (anche se ho seri dubbi sul fatto che tu ne abbia una). Il tuo unico scopo, in questa arida vita che conduci, è quello di mortificare il prossimo con cui hai a che fare, sottolineandone i difetti (difetti per te, naturalmente, e per la tua ottusa visione del mondo), offendendone l'intelligenza, ergendoti a giudice del suo modo di essere, criticandone l'aspetto e il comportamento, e provando quel sottile e crudele piacere nel metterlo in cattiva luce davanti agli altri. 

Ti esprimi urlando, il solo ed unico modo che conosci (retaggio suppongo di un'infanzia piena di complessi, sensi di inferiorità, e prese in giro), gesticolando in modo da far pensare agli altri che stai per prenderli a schiaffi, sbatacchiando porte, gettando a terra oggettistica varia (l'unica ragione che esiste è la tua, anche quando hai torto marcio). Elogi te stesso e le tue imprese (per altro di ordinaria amministrazione, niente di eroico, perchè più volte ti sei dimostrato un vigliacco difronte a chi dimostrava di avere potere) e sei convinto delle tue doti di leadership, ma leadership non significa sbatacchiare i pugni sul tavolo. Definisci amici persone che ti sfruttano solo per scopi personali, e che poi se ne vanno in giro parlando della tua taccagneria. Nessuno ti stima, nessuno ti sopporta. 

Adori sfruttare gli altri, e se puoi cerchi di far sbrigare loro le più basse mansioni. Ma ti sei  guardato bene? Il tuo aspetto non è altro che l'immagine di ciò che sei dentro,  e ti assicuro, dentro sei davvero brutto, sporco e puzzolente. Scrivi e parli facendo dei grossolani errori grammaticali e sintattici, vorresti fare citazioni in latino e non ne dici una giusta, per non parlare delle tue (inconsapevoli?) manifestazioni di misoginia, ma tu pretenderesti anche di essere circondato da celestiali  creature pronte ad adorarti (adorarti per cosa? per la tua taccagneria? per il disprezzo che elargisci con generosità? per i tuoi modi che nulla hanno a che fare con la galanteria?).

Ma qualche domanda te la sei mai fatta? Ti sei chiesto perchè sei sempre solo come un cane e perchè mai nessuno richiede la tua compagnia?  Ah scusa, sei troppo preso da te stesso, dal convincerti che sei una persona forte, quando invece non sei altro che un'ameba insicura e debole, che vive vampireggiando la vita altrui perchè una tua tu non la possiedi. 

Anche io sono fra coloro che hai umiliato, offeso, tiranneggiato, ma a differenza di tutti gli altri io la mia piccola vittoria su di te me la sono presa, con una semplice arma: l'indifferenza a tutto ciò che rappresenti, costringendomi ad un autocontrollo fuori dal comune, lavorando su me stessa pagando un prezzo a te ignoto, ma mandando la tua mente in pezzi. Attento Merovingio, la vita poi, quando meno te lo aspetti, ti presenta il conto.


giovedì 13 agosto 2015

Trascorriamo un po' di tempo con noi stessi, un consiglio a settimana per migliorare la propria vita e quella altrui

Spesso abbiamo una vita così piena e frenetica che ci dimentichiamo quanto sia importante ritagliarsi uno spazio tutto per sè. Trascorrere un po' di tempo da soli per dedicarsi a qualcosa di positivo e costruttivo può essere un'esperienza molto gratificante e profondamente terapeutica. Questa settimana "ruberemo" alla routine quotidiana almeno dieci minuti da destinare solo a noi stessi. Saranno dieci minuti molto ben spesi!
  • Molti di noi sono soli, e si sentono così persino quando sono in compagnia. Chiudersi in se stessi o isolarsi non ha nulla a che vedere con il proposito di questa settimana
  • Ritagliarsi del tempo da dedicare a se stessi è un po' come saltare la scuola o rubare un attimo alla vita e assaporarla. Sfuggire per una volta il solito tran tran e trovare un momento per risalire in superficie a prendere fiato
  • Dobbiamo imparare a conoscerci più a fondo, in questo modo aiuteremo noi stessi al meglio
  • Prendiamoci dunque un momento  per sondare la nostra anima.  Dedichiamoci alla lettura, alla scrittura, facciamo una passeggiata o guardiamo un film: scegliamo qualunque attività ci possa aiutare a diventare più simili a ciò che veramente siamo
  • Individuare una cosa che per noi è importante e che cosa non lo è ci consentirà di avere una prospettiva migliore sulla vita
  • Imponiamoci una disciplina: questa settimana concediamo a noi stessi almeno dieci minuti al giorno. Stabiliamo un programma, decidiamo cosa fare di questo tempo prezioso e non permettiamo a niente e nessuno di intromettersi nella nostra agenda

sabato 1 agosto 2015

Il primo ruggito, Zoe parte dodicesima

Gli stivali rossi avevano socchiuso la porta, e Zoe cominciò a stare meglio. Continuò a cercare gli strumenti attraverso i quali poter fondere le sue due anime, gli stivali rossi da soli non bastavano. Erano stati il primo passo, aveva varcato la soglia, ma il cammino era lungo, la strada piena di insidie.

Quella parte leonina doveva venir fuori in maniera delicata, altrimenti avrebbe bruciato anche lei stessa. Sapeva di essere troppo silenziosa, ascoltava troppo e troppo poco esprimeva se stessa, il suo pensiero, le sue opinioni. Se ne era accorta improvvisamente un giorno, durante uno dei suoi interminabili allenamenti a cavallo.

Ricordava perfettamente  il suo istruttore, uomo poco incline alla pazienza, men che meno alla gentilezza, fanatico portavoce della disciplina militare da cui proveniva e di cui metteva in pratica le infinite sfumature. Era un gigante, alto e ben piazzato, dagli occhi penetranti, così penetranti che bucavano, dai quali Zoe si sentiva sempre trafitta. Il suo sguardo era vigile, attento e scrutatore, come quello di un agente del KGB, nulla gli sfuggiva, nemmeno la sfumatura di una smorfia di disappunto sul volto dei suoi allievi. Zoe ingoiava tutto, e ingoiare le urla e le critiche del suo istruttore sarebbe stata una ginnastica faticosissima anche per Giobbe.

Quel giorno Zoe era sfiancata, la lezione era incentrata sull'assetto perfetto in sella e si svolgeva senza l'aiuto delle staffe. I muscoli delle gambe di Zoe, che aveva ormai perso la cognizione del tempo, si contorcevano in crampi dolorosi, e le ginocchia che fino a quel momento erano rimaste saldamente aderenti ai quartieri della sella, come se i suoi piedi avessero poggiato sulle staffe, stavano cedendo.

Le arrivò dritto nelle orecchie un feroce richiamo: "Quelle maledette ginocchiaaaaa! Stai diritta, non vedi che stai andando avanti con le spalle? Svegliati bella addormentata!"
Zoe si morse le labbra fino a farsi male, mentre un fiotto di sangue le saliva alle tempie e il leone dentro di lei mostrava i canini;   cercò alla meglio di rimettersi diritta senza perdere il ritmo del trotto, ma i crampi si facevano sempre più dolorosi.

Ovviamente il suo istruttore se ne accorse, e la chiamò a centro campo. La fece smontare, tirò fuori di tasca quattro puntine e le attaccò (punta rivolta in alto naturalmente) alla paletta della sella con del nastro adesivo. Poi la fece rimontare e le disse: "Per punizione trotto sollevato senza staffe e ricordati, se ti siedi, ti ritroverai le puntine conficcate nella carne"
Zoe deglutì tutto il veleno che le era salito in bocca, non avrebbe mai abbassato la testa, mai! Piuttosto preferiva crepare ma dare un segno di cedimento, no!
Cominciò così a trottare stando sollevata, sostenendosi solo con la forza delle ginocchia, contraendo tutti muscoli del corpo, e non ve n'era uno che non le facesse male.
Il tempo che trascorse le parve infinito, il dolore era diffuso in tutto il corpo, e Zoe non piangeva semplicemente perché non ne aveva la forza, se avesse pianto le sarebbe venuto un infarto.
Improvvisamente un crampo le contorse tutta la coscia e Zoe si accasciò sulla sella; già, si accasciò, e le puntine le si conficcarono nella carne.

L'istruttore a quel punto disse: "Ti sta bene, non saprai mai stare in sella, vai a lavare i piatti!"
Fu a quel punto che Zoe non riuscì a trattenere il leone ruggente che le dilaniava le viscere, ma prima smontò di sella, dolorante, sanguinante, perché sapeva che apostrofare il proprio istruttore da cavallo le sarebbe costato essere appiedata per del tempo.
" Mi hai sfrantumato, brutto negriero, ma che t'hanno preso per il culo quando eri piccolo? Ma con chi ti credi di aver a che fare! I piatti forse dovresti lavarli tu che non conosci nemmeno le regole della buona educazione e la tua perfidia non conosce limiti!"

"Finalmente è uscita allo scoperto, la parte che mai si farà schiacciare, allora sei una guerriera, proprio come avevo sospettato ora sei proprio come il tuo cavallo. Ma quanto c'è voluto per farti uscire allo scoperto!" queste furono le parole dell'istruttore, che, da rigido militare, le voltò le spalle e aggiunse: "E ora dissella il tuo cavallo e preparalo per il box, ci vediamo domani".
Da quel giorno i capelli di Zoe diventarono del colore del mantello del suo cavallo: fulvi. E così il rosso diventò parte integrante della sua persona, e il leone interiore si rafforzò.
Ma non era finita, o meglio, era appena iniziata...



venerdì 31 luglio 2015

Piantiamo un albero e guardiamolo crescere, un consiglio a settimana per migliorare la propria vira e quella altrui

Un albero, una siepe, un'aiuola fiorita o un piccolo vaso di erbe aromatiche. Non importa che cosa. L'essenziale è che questa settimana cominciamo a coltivare e ad accudire qualcosa di vivo per seguire giorno dopo giorno la sua crescita.
  • Concediamoci un momento per decidere ciò che vogliamo piantare. Scegliamo qualcosa di cui prenderci cura, qualcosa che desideriamo veder crescere
  • Mettiamoci all'opera e mentre lavoriamo godiamo la sensazione della terra tra le dita. Non dimentichiamo che la nostra energia darà forza alla pianta, perciò riempiamo i nostri pensieri di positività, tenerezza e affetto. Parliamo con lei a mano a mano che cresce: così facendo entreremo in contatto con la sua energia vitale e permetteremo alla nostra di aumentare
  • Dobbiamo impegnarci per alimentare e accudire la nostra pianta
  • Pensiamo al significato che la pianta assumerà per noi con il passare del tempo. Ci siederemo accanto a lei e ne perceriremo la forza? Raccoglieremo i fiori per illuminare la nostra casa con la loro vivacità? Arricchiremo le nostre pietanze con le erbe aromatiche riempiendo i nostri piatti dell'energia positiva con cui ci siamo presi cura di loro? Condivideremo uno di questi momenti con qualcun altro? 
  • A volte capita. Il nostro giardino o il nostro balcone non fioriscono. Vuol dire che non siamo in sintonia con le necessità delle piante, perchè quando abbiamo affidato i semi alla terra abbiamo agito da esseri umani. Ci sono tanti fattori che influenzano la crescita: il clima, la posizione, l'ambiente, la giusta sequenza dei gesti. Mentre mettiamo a dimora ciò che abbiamo deciso di coltivare, domandiamoci cosa serve davvero alla pianta, non cosa noi crediamo le serva
  • Quando accudiamo e nutriamo una pianta accudiamo e nutriamo la nostra anima. Ricordiamoci: entrando in contatto con l'energia della natura entriamo in contatto con l'energia della nostra anima, e quando vedremo il nostro giardino  sbocciare sapremo che anche dentro di noi è nato un nuovo fiore

venerdì 17 luglio 2015

Pietre e cristalli,Cianite o Distene

La cianite (o distene) permette all’anima di risedere in modo costante nella mente e nei pensieri elevati; in altre parole, canalizza l’essenza divina nella mente umana al fine di creare forme - pensiero impregnate di forza spirituale; queste formeranno nuove idee e nuovi concetti , in grado di mantenere e manifestare l’integrità spirituale sulla Terra Subconscio: genera nuovi sogni e nuove visioni. 

Il suo utilizzo, quindi, permette una visione della vita più intuitiva e libera, in accordo con i principi spirituali del creato, tralasciando schemi e priorità illusorie.

CIANITE
Caratteristiche: silicato di alluminio; sistema triclino; cristalli tabulari allungati riuniti in fasci subparalleli, spesso non terminati; colore azzurro.
Proprietà: aumenta la comunicazione, favorisce la lealtà e la serenità
Disturbi: è efficace nei disturbi della gola e del sistema respiratorio
Associazione con i chakra: quinto


giovedì 19 febbraio 2015

Fare un Regalo con Amore

C'è chi sa cucinare bene, oppure ricamare o magari dipingere. Non sempre abbiamo il dono della creatività, ma quando ci mettiamo d'impegno tutti siamo capaci di dare vita a qualcosa di speciale.


  • Questa settimana dovremo confezionare un regalo speciale, un dono per qualcuno a cui vogliamo bene. Quante volte ci è capitato di non sapere che cosa regalare per un compleanno o a Natale, soprattutto quando il destinatario sembra non avere bisogno di nienete. Spesso finiamo per comprare qualcosa che piace a noi, sperando che venga apprezzato anche dal destinatario
  • Il dono di questa settimana è un tipo di regalo completamente diverso e richiede una buona dose di riflessione e impegno da parte nostra
  • Per prima cosa decidiamo chi sarà il destinatario, poi pensiamo attentamente a che cosa potremmo preparargli per renderlo felice. Dovrà essere qualcosa che faremo con le nostre mani, ascoltando i suggerimenti del cuore. Non pensiamo a che cosa sceglieremmo noi, ma a cosa deciderebbe di regalarsi il destinatario
  • Mettiamoci in contatto con noi stessi, il nostro io spirituale. Una torta speciale, un bigliettino motivante, un maglione o una sciarpa fatti a mano, una lettera affettuosa, una poesia, un quadro, un messaggio carino nella segreteria telefonica
  • Deve essere un dono che abbiamo creato con il cuore,e per questo motivo è in grado di regalare una potente dose di affetto, apprezzamento e stima che dureranno nel tempo. Il suo valore non è quantificabile in termini monetari, ma si misura con l'amore, l'altruismo, il tempo e l'anima che abbiamo messo nel farlo
  • Donarlo senza aspettarci niente in cambio, nemmeno un grazie. E' così che opera  uan creatura spirituale, perchè la vera generosità non ha prezzo e non si può comprare. 
  • Siamo generosi, e ci meraviglieremo delle ricompense che otterremo nel corso del nostro cammino di crescita spirituale.

sabato 23 agosto 2014

Metti da parte qualcosa | Seneca, Lettere a Lucilio | Varie

Ecco un'altra perla di saggezza di Lucio Anneo Seneca. Quale sia la vera ricchezza, e non si tratta di beni materiali, se non quelli sufficienti al vivere quotidiano, bensì ricchezza d'animo e sua tranquillità. Sapersi accontentare, saper stare con se stessi, conservare nella propria mente la ricchezza che ci proviene dalle nostre letture. Una saggezza la sua che è universalmente valida per tutti, per tutti i tempi, da cui prendere esempio per far sì che la nostra vita non si fondi su meri principi materialistici.

"Caro Lucilio,
mi scrivi e mi riferiscono cose che mi fanno ben sperare per te: non sei irrequieto e non ti agiti in continui spostamenti. Chi si agita sempre vuol dire che è malato nell'anima: per me il primo segno di un temperamento equilibrato è la capacità distare tranquilli in compagnia di se stessi. Però stai attento perchè anche leggere molti scrittori e molti libri di genere diverso può essere segno di volubilità. Bisogna approfondire gli scrittori che valgono davvero e nutrirsi di loro, se vuoi ottenerne qualcosa che ti rimanga.

Chi è dovunque, finisce per non essere da nessuna parte. Chi passa la vita a girare senza mai fermarsi conosce molte persone ma non avrà un vero amico. La stessa cosa succede a chi sfoglia tanti libri ma non si sofferma mai su nessuno. Non giova e non si assimila il cibo che viene vomitato subito dopo averlo ingoiato. Niente impedisce la guarigione quanto cambiare continuamente medicina: non si cicatrizza la ferita quando si cambia continuamente la pomata, non cresce bene l'albero che viene continuamente trapiantato.

Niente può dare giovamento se non gli si concede il tempo necessario perchè abbia effetto. Troppi libri sono inutili: se non hai tempo per leggere tutti quelli che puoi avere, tieni solo quelli che puoi leggere. Ma a me piace sfogliare ora questo ora quel libro, dirai. Ora è proprio di uno stomaco malato degustare tanti cibi, e così essi invece di far bene fanno male. Leggi sempre, allora, buoni libri, e se a volte ti piacerà di conoscerne di nuovi, non dimenticarti di quelli vecchi.

Ogni giorno metti da parte qualcosa che ti serva contro la miseria e contro la morte e dei tanti libri che leggi conserva una frase o un pensiero sul quale riflettere ogni giorno. Anche io faccio così, di tante cose che leggo salvo sempre qualcosa. Oggi ho fatto un incursione in un accampamento nemico, non da disertore, ma da esploratore, era l'accampamento di Epicuro e sono tornato con questo pensiero: "La povertà accettata con gioia è buona cosa".

Ma se l'accetti con gioia non è più povertà. Non è povero chi ha poco, ma chi desidera avere di più. Che cosa importa quanto uno ha in cassaforte o nel granaio, quanti capi di bestiame possieda e quanti soldi da prestare a usura, se non riesce a staccare gli occhi dalle altrui proprietà facendo sempre i conti non di quello che ha ma di quello che vorrebbe avere? Mi domandi quale sia la misura giusta della ricchezza? Primo avere quanto è necessario, poi quanto è sufficiente".


sabato 6 luglio 2013

IL DEMONE









Demone,
nelle tue spire avvolta,
lotta contro te la mia anima,
in caduta libera nell'infinito,
ali si spezzano,
artigli ghermiscono,
occhi fiammeggianti  si sfidano.
Stringi il mio esile essere,
ali uncinate le tue,
nodo gordiano dell'imperituro perchè.
Cadiamo,
nell'eternità del tutto,
come un unico corpo,
angelo e demone,
sempiterna dicotomia dell'anima.

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