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lunedì 22 febbraio 2016

Psicopittografia, come possedere una personalità attraente

Che cos'è esattamente la personalità? Che ruolo ha nel piano per il raggiungimento del successo? La personalità è l'espressione esterna di ciò che siamo interiormente per migliorare il comportamento esteriore. 

Ne risulta una fisionomia più attraente, una voce piacevole, un equilibrio generale e più ancora. Inoltre, chi ha conquistato il suo mondo interiore possiede un fascino misterioso. Per crearci una nuova personalità dobbiamo conquistare pienamente la nostra integrità personale:
  • Non dobbiamo fare cose per altre persone sforzandoci di farle come se fossero per noi
  • Non abbiamo alcun obbligo di considerare un'idea come vera finchè non ll'abbiamo controllata
  • Dobbiamo liberarci da ogni forma di paura e di ansia
  • Assumiamo con gioia le nostre responsabilità
  • Non sacrifichiamo le nostr eopinioni ad un'altra persona solo perchè questa dimostra sicurezza 

sabato 28 novembre 2015

Risus abundat in ore stultorum

Quanto mi piace questo adagio, direi che è esplosivo. Mi ripeto se dico che non lo usa più nessuno? No non mi ripeto. Eppure è una bomba ad effetto, detto al momento giusto, a quelle persone sciocchine, che si credono in possesso di un eloquio superiore a quello altrui, quei pappagalli che blaterano e blaterano perchè amano follemente il suono della loro voce, e che credono di avere un senso dell'umorismo spiccato e pungente. 

Sono quei personaggi che si sentono in diritto di far battute, mentre gli altri parlano o esprimono la loro opinione, senza nemmeno ascoltare quello che hanno da dire, partendo dal presupposto che l'opinione altrui non vale un tubo rispetto alle perle di saggezza partorite da quei pochi neuroni che vagano spersi nella loro scatola cranica.

Risus abundat in ore stultorum: il riso abbonda sulla bocca degli sciocchi. Versione del latino volgare di un motivo classico già presente in un frammento del commediografo greco Menandro

venerdì 4 aprile 2014

L'ANIMA GEMELLA


Cercai una magara, che facesse magarìe. Volevo ritrovare l'anima gemella che persi un dì lontano. La magara stava nella foresta pietrificata, perchè lei lì abitava e le raccontai la mia pena.
La magara non parlava, mi guardava e pensava. Sembrava ignorare la mia angustia.
Poi così parlò:
"Se per avere l'anima gemella dovessi abitar in altra magione?"
"Lo farei" dissi
"Se per avere l'anima gemella potessi vederla solo attraverso uno specchio?"
"Lo farei" risposi
"Se per avere l'anima gemella  potessi solo sentirne la voce?"
"Lo farei" replicai
"Se per avere l'anima gemella ti fosse concesso toccarla solo una volta?"
"Mi sta bene" insistetti
"Se per avere l'anima gemella tu dovessi morire?"
"Per me va bene" ebbi a dire "io son già morta senza la mia anima gemella"
Aprì un libro, lesse parole, fece gesti, poi mi indicò una strada, mi disse di seguirla fino in fondo, senza voltarmi mai. Andai, andai,
avevo male ai piedi,
andai, avevo sete,
andai, sentii i morsi della fame, andai.
Laggiù trovai l'anima gemella, quella mia, ed ebbi quell'unico tocco di eternità.


lunedì 25 novembre 2013

SOSTANZA DEI MIEI RISVEGLI

 











Note liquide di piacere,
i suoni della tua voce,
che musici incantano
gli ultimi attimi del mio sonno mattutino.
Lievi si insinuano,
come vento profumato
e tepido,
dentro il mio giacer bambino, che
solo questo attende.
Discendono sulle vibranti  palpebre,  che pur vedono
il sembiante tuo parlare al gentil cor
che ti donai e che s'apprende a te.
Delizia dei sensi miei,
incendescente brivido,
nel mio corpo scorre
ai suoni tuoi.
E  mi abbandono
incantesimo incantatore, 
creatura ultraterrena, a te,
sostanza dei miei risvegli.


venerdì 22 novembre 2013

CIECA

 









Cieca,
senza il tuo viso,
gli occhi tuoi rassicuranti,
sorriso che illumina i miei giorni.
Cieca,
un nero velo fra i nostri volti,
solo la tua voce,
che morbida vibra dentro di me,
e parla all'anima impaurita.
Cieca,
senza vederti,
senza toccarti,
sfiorata dal tocco del tuo leggero spirto.
Si scolori il manto nero all'alba,
giorno nuovo,
sciolta la rete delle ciglia
sarà scoprirsi ancora,
riflessi noi
nelle nere iridi,
laghi neri,
opali iridescenti,
sigillo del rinnovato amore.

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