Simply

lunedì 20 maggio 2013

LUCCIOLE











Maggio,
camminavo là,
terra  fresca d'erba,
la rugiada notturna brillava,
e la Primavera leggiadra danzava.
In quel silenzio di fiori,
caddero stelle,
intorno a me brillavano,
intermittenti, piccole stelle,
lanterne di luce,
celesti fari della notte: lucciole.

lunedì 13 maggio 2013

TERRA














Sono come la terra,
terra incolta, deserta, straziata,
aspetto mano sapiente,
che la coltivi e la renda  fertile,
e  ne faccia scaturire frutti abbondanti.
Troppo tempo questa mia terra è stata abbandonata,
resa sterile e selvaggia da barbari che ne hanno abusato
calpestandone verdi primizie,
deviando i corsi d'acqua che l'attraversavano.
Terra, campo di battaglia, dove sangue è stato versato,
ferita dalla violenza di eserciti urlanti,
dove tombe accolgono anime trapassate anzitempo.
Attendo che l'aratro dissodi questo campo lasciato a se stesso,
che mano dolce tracci i solchi in cui seminare frutti nuovi,
che ritorni il verde prato e gli alberi,
ombrose fronde,
l'acqua disseti le dure zolle.
Un nuovo guardiano che ne ami le rotondità,
che ne smorzi le asperità,
che ne medichi le ferite,
finché la trasformi in paradiso.



domenica 5 maggio 2013

LE MANI










Vorrei vestirmi delle tue mani,
potenti e delicate,
dita che sfiorano la pelle.
Le tue mani,
piccoli brividi sull'epidermide bianca.
Mani che conoscono ogni recondito angolo del mio corpo,
che sapienti si muovono seguendo la strada dei nei,
delineando costellazioni,
che scivolano vellutate sulle gambe,
che si soffermano sui fianchi,
che massaggiano le braccia.
Mani che riscaldano il fresco del mio essere,
che infuocano i miei sensi già perduti dentro te.
Mani che seguono il profilo del mio viso,
le linee del collo,
che indugiano sulle fossette della  colonna vertebrale.
Mani che seguono i miei muscoli tesi verso te,
ascolto le loro vibrazioni,
che sentono i miei pensieri,
che abbracciano la  parte sottile,
che parlano al mio cuore.
Mani come occhi.
Solo le tue mani.

giovedì 4 aprile 2013

L'URLO




Questo vento che tormenta le cime delle tamerici e dei pini urlando tutta la sua rabbia, è come un' anima che urla tutto il suo bisogno d'amore.
Anche l'anima è come il vento, e come esso si trasforma da leggera brezza ad uragano.
Urla le sue domande senza risposta ad un universo dove il rumore del silenzio è assordante.
Un urlo che chiama amore, come il pellegrino assetato ha bisogno d'acqua nel deserto?
Cerchiamo qualcuno che ci ami così come siamo, io per prima, con i miei "se" e i miei "ma", con paure e dubbi, incertezze, utopie, chimere, cocciutaggine, voglia di solitudine e compagnia, sogni irrealizzabili.
Esiste quel desiderio profondo, di abbracci, poesia e carnalità, sensi, odori, complicità, sguardi, intese, mani e brividi. L'Anelito verso la protezione, la sicurezza, la dipendenza e l'indipendenza. Il respiro corto quando ti rifletti nei suoi occhi, il cuore che si ferma solo perché è presente.
La sua anima che si spande dentro ogni fibra del tuo corpo, è la sua parte selvaggia che anima le notti di frasi mai sussurrate prima, che accarezza la tua parte felina e sfuggente, e ti sfiora come nessuno mai. Che ami la totalità del tuo essere perché i tuoi atomi sono i suoi e che ti senta esplodere dentro di sé, perché ci sei da sempre, da quando il tempo esiste, dall'alba stessa dell'uomo.

venerdì 15 marzo 2013

INCONTRI DI OCCHI

 
 
 
 
 
 
 
Quando incontri certi occhi, tutto si ferma,
perché quegli occhi ti appartengono da sempre, dall'inizio del mondo.
Sono occhi che ti leggono, perché vanno nell'ima parte di te.
Sono occhi che hanno mani,
e ti entrano dentro così violentemente che per un attimo fermano il respiro.
Occhi che scrutano un'altra dimensione,
mondo celato al mondo,
pensieri imprigionati, sogni intimi,
ardori incatenati alle rocce infuocate di un volto mai mostrato.
Occhi che demoliscono le tue fortificazioni,
che ti respirano dentro, che volano sulle tue praterie,
che sciolgono i tuoi ghiacciai,
 scalano le tue cordigliere,
navigano i tuoi oceani,
attraversano le tue paludi,
sopravvivono alle tue sabbie mobili.
Occhi, che infiammano i tuoi sensi,
quando giungono nella tua terra di mezzo, dove da infinite vite,
li aspettavi.
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