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giovedì 12 dicembre 2013

Oggi nella mia rubrica: Rosmarino


Il Rosmarino (Rosmarinus officinalis) è un arbusto sempreverde dell'area mediterranea. Già il suo nome, Ros marinus (rugiada di mare) lo avvicina al mare e ai suoi aromi. Conosciuto fin dai tempi più remoti, è associato, a questa pianta sempreverde, il concetto di fedeltà. Da qui l'usanza di intrecciare corone di rosmarino con cui le giovani spose si ornavano la testa nel giorno delle nozze, usanza prolungatasi fino al Medioevo. Per il suo profumo intenso, nell'antichità si usava bruciare rami di questo arbusto per purificare gli ambienti. Ritenuto ricco di proprietà antisettiche, era impiegato, in tempi passati, per conservare la carne, sulla quale si spargevano le verdi foglioline. In medicina si riconoscono al rosmarino qualità digestive, antispasmodiche  e carminative. E' usato anche per curare bronchiti e dolori articolari.

mercoledì 11 dicembre 2013

Oggi nella mia rubrica: cosa sono i vini medicati?

 Si parla  di "Vino medicato" quando un vino (rosso o bianco), di buona gradazione alcolica viene utilizzato come solvente di varie droghe. Generalmente il rapporto tra queste ultime ed il vino è variabile, ma  sempre inferiore rispetto alle tinture, con proporzioni  da 1 a 20 (cioè si impiegano 10 gr di droga per ottenere 200 ml di vino medicato). Anche se continuano ad avere un gusto gradevole ed aromatico,  controllare se, dopo qualche tempo, sul fondo del contenitore si nota del deposito: nel qual caso filtrare il liquido con l'apposita carta filtrante. Dopo due, o massimo tre filtraggi, eliminare il composto perchè degradato.

martedì 10 dicembre 2013

GRAZIE DOTTOR COCCIARO


Questo mio post è dedicato al Dottor Cocciaro, il neurochirurgo che mi ha operato, salvando la mia gamba e le mie vertebre. Lo ringrazio perchè oltre alla professionalità dimostrata  ha unito una non comune disponibilità e umanità, virtù sempre più rare ormai in campo medico. Fin dalla prima visita ha fatto sì che potessi capire perfettamente ciò che mi stava accadendo, facendomi leggere con lui la diagnostica per immagini, spiegandomi in termini semplici le problematiche a cui stavo andando incontro. Pur essendo un chirurgo non è un interventista e per quanto in suo potere ha cercato terapie alternative all'intervento intese ad alleviare le mie pesanti sofferenze. Disponibile telefonicamente, mi ha sempre sollecitato a chiamarlo  per qualunque dubbio o problema che avrei potuto avere nell'intraprendere questo faticoso percorso, fatto di giorni, settimane e mesi di dolori lancinanti, farmaci e tentativi di riabilitazione. E' stato  un periodo buio, difficile per me e per tutti coloro che mi sono stati vicini, ma grazie al suo apporto umano oltre che professionale la luce è tornata a brillare.
E' un medico di altri tempi, un uomo che ha fatto della professione medica non solo un mestiere, ma una missione, quale dovrebbe essere, per l'attenzione che ha avuto verso il lato umano del paziente, alimentando sempre la mia speranza di ritorno ad una vita normale e serena. Mi ha dedicato il suo tempo anche dopo ore di sala operatoria, stanco e provato, ma con il sorriso sulle labbra e gentilezza infinita.
Ha dimostrato una sollecitudine non comune in questi ultimi giorni, quando la situazione è proprio precipitata e l'intervento si è reso urgentemente  necessario. Ha fatto sì che arrivassi in sala operatoria serena, tranquilla e fiduciosa, dedicandomi un sorriso anche un minuto prima che i miei occhi si chiudessero nel sonno profondo indotto dall'anestesia e facendo capolino nel momento in cui li ho riaperti, intravedendo il suo profilo tutto sfocato, ma sentendo chiaramente la sua voce che mi annunciava la perfetta riuscita dell'intervento. E non solo, è tornato a trovarmi nella stanza del reparto per ben due volte, per assicurarsi che tutto fosse a posto prima e per farmi capire come era intervenuto una volta che avevo riacquistato la completa lucidità. Perciò non posso far altro che ringraziarlo ancora una volta, pubblicamente, perchè persone come lui, seppur sempre più rare, esistono ancora, e vale la pena che  abbiano il dovuto riconoscimento.

Oggi nella mia rubrica: breve storiella sul porro

Il Porro (Allium porro) è anche questo un vegetale molto noto ed apprezzato fin dai tempi dei tempi. Lo stesso Ippocrate ne descrisse le proprietà curative, quali l'aumento della diuresi e l'efficacia contro la tisi. Si racconta che in Egitto, il faraone Cheope, guarito da una fastidiosa malattia, abbia ricompensato con cento mazzi di porri il medico che lo aveva curato. Nel mondo romano sembra che Nerone mangiasse tanto porro da essere soprannominato " il porrofago". Nel sec. XVII questa pianta fu celebrata come afrodisiaca. Le si riconoscono proprietà diuretiche, efficacia contro la calcolosi renale e vescicale. Per uso esterno si adopera sotto forma di cataplasma (contro torcicollo, lombaggini, tumefazioni reumatiche, artritiche e gottose). Si usa anche tagliato fresco da strofinare sulle punture di insetti.

Oggi nella mia rubrica: Pancia piatta? Occhio alle intolleranze alimentari


Qualunque nome si voglia dare a questo antipatico disturbo: colite, intestino irritabile, pancia gonfia il problema è sempre lo stesso. All'improvviso, anche subito dopo aver mangiato si avverte quel senso di gonfiore addominale, spesso associato a crampi addominali, stitichezza o diarrea, flatulenza e meteorismo. Si dà la colpa allo stress, al fatto che magari si mangia troppo in fretta per mancanza di tempo, magari un panino, ed è vero, ma c'è di più. Il legame diretto è quello con l'alimentazione, ad uno stile alimentare non corretto che ci porta alla perdita dell'efficienza dei complessi meccanismi del nostro intestino. Perchè? Sappiamo che mantenere l'equilibrio della flora batterica intestinale è fondamentale, ma spesso abitudini alimentari errate mettono a dura prova il nostro intestino. Eccesivo consumo di latte e derivati, carne (sia rossa che bianca), zuccheri e carboidrati raffinati, abuso di farmaci, conservanti e inquinanti alimentari, determinano l'alterazione della flora batterica favorendo un disequilibrio fra i vari gruppi e sottogruppi batterici (disbiosi). Questo comporta la proliferazione di germi patogeni (clostridi, salmonelle, coli) il cui metabolismo a carattere fermentativo o putrefattivo causa la formazione di quantità elevate di gas intestinali. Non solo, ma in presenza di disbiosi i cibi che arrivano nell'intestino non vengono adeguatamente demoliti nei loro nutrienti di base restando in forma di macromolecole indigerite; queste non possono essere assorbite dai microvilli intestinali e vanno incontro a fermentazioni e putrefazioni. Un esempio? Il lattosio, l'intolleranza al quale è determinata oltre che dalla scarsa produzione dell'enzima idoneo, la lattasi, da parte del pancreas, anche dall'inefficiente sintesi di enzimi da parte della stessa microflora intestinale alterata. Vedremo domani come la disbiosi è anche all'origine delle intolleranze alimentari.
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