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lunedì 18 maggio 2015

Pompelmo ed estratto di semi di pompelmo: usi infiniti per salute, cosmetica e casa

Il suo nome botanico è Citrus Paradisi, ma a noi è noto come Pompelmo. E' un frutto che dovremmo consumare molto per la ricchezza di nutrienti di cui è composto. Esso infatti è ricco di di fibre, di vitamine A, B,e C e soprattutto flavonoidi, potenti antiossidanti che aiutano il fegato e prevengono l’insorgere di malattie cardiovascolari. Tra i flavonoidi presenti nel pompelmo, quello più abbondante  è la naringenina,  prezioso antiossidante e antitumorale. A seguire il  limonene, con proprietà antitumorali. Inoltre vi troviamo sali minerali come calcio, fosforo, potassio, magnesio, zolfo, sodio, cloro, ferro, rame. La buccia contiene oli essenziali fra cui il citato limonene, il citrale ed il pinene che svolgono un’azione antidepressiva.


Le sue proprietà benefiche sono davvero ad ampio spettro: va a stimolare la secrezione dei succhi biliari e gastrici, ha notevoli doti digestive. Mezzo bicchiere di succo di pompelmo è ideale per sostituire a fine pasto il tradizionale bicchierino di amaro. Ha un alto contenuto di fruttosio, che viene assorbito  velocemente, e per questo fornisce energia immediata. Svolge un’importante azione depurativa del sangue, ed è fortemente diuretico (il pompelmo rosa ancora di più).

Il pompelmo si usa solitamente in casi di inappetenza, alimentazione degli anziani, difficile digestione, disturbi del fegato, insufficienza renale, capillari fragili, ed infezioni polmonari. Ne benficiano anche coloro che sono in sovrappeso, infatti se consumato a fine pasto accelera la trasformazione dei grassi in energia. Da tenere in cosiderazione il fatto che se assunto in dosi corrette insieme alla caffeina diventa un ottimo analgesico.

E' sempre più noto e diffuso oggi nei negozi dedicati, l'estratto di semi di pomplemo, che si rivela molto importante  per la cura naturale della salute, ed ha tantissime  applicazioni. Il GSE è un potente antivirale e battericida, per la presenza di un elevato quantitativo di sostanze in grado di contrastare diverse malattie, di antiossidanti e di fitonutrienti,  di vitamine e di sostanze amare che tonificano stomaco e fegato, migliorano l’attività dei reni, purificano il sangue e contribuiscono a tenere sotto controllo il livello del colesterolo.

Il GSE ha proprietà antivirali e antimicotiche, capaci di contrastare  virus e batteri, tra cui l’E.Coli. Può essere impiegato in caso di: disturbi e malattie da raffreddamento (raffreddore, influenza);
infezioni delle vie respiratorie (laringiti, tracheiti, tonsilliti, bronchiti); – Candida albicans e altre micosi, disturbi e malattie dell’apparato digerente (prima fra tutte l’ulcera gastrica e duodenale in presenza di Helycobacter pylori); infezioni delle mucose e della pelle; parassitosi

Il meccanismo d’azione del GSE inibisce la struttura e l’efficienza della membrana cellulare microbica, che, modificandosi, causa la perdita di elementi citoplasmatici e diventa, inoltre, incapace di assorbire gli aminoacidi dall’ambiente circostante, per cui i microrganismi vanno incontro alla morte per mancato apporto nutritivo. 

Il GSE è un prodotto molto utile da portare con sé in viaggio. Esso è un arma naturale contro i germi e può essere utilizzato per disinfettare gli ambienti e l’acqua. Si può usare persino per la cura degli animali domestici, soprattutto in caso di infezioni della pelle o di punture di pulci e zecche. Ma non è finita qui perchè è utile anche nelle pulizie domestiche per la rimozione dei batteri dalle piastrelle o dagli spazi della casa, oltre che dagli attrezzi utilizzati per il giardino, e qui si rivela essere un antiparassitario naturale che viene impiegato per la protezione delle piante dagli insetti, sotto forma di spray, dopo essere stato diluito in acqua.

E' utile nella pulizia e disinfezione tutte le superfici resistenti della casa e lo si può aggiungere in piccole quantità ai saponi e ai detersivi o detergenti per aumentarne il potere disinfettante contro germi e microbi. Poche gocce nei saponi liquidi per lavarsi le mani o per la detergenza del corpo e dei capelli, come shampoo e bagnoschiuma rende questi prodotti davvero efficaci. E se aggiunto al dentifricio, o direttamente sullo spazzolino, migliora la pulizia dei denti e della bocca.

Infine come integratore  alimentare, da usare in poche gocce e sempre diluito, può essere aggiunto alle spremute, nei vasetti della marmellata preparata in casa per ottenere un effetto conservante e antimuffa. Utile ad eliminare la muffa anche dalla doccia, dai sanitari e dalle superfici lavabili della casa, diluendone poche gocce nell’acqua ed applicandolo con uno spruzzino. Nello stesso modo può essere impiegato per disinfettare durante le pulizie. Nella preparazione di cosmetici naturali può essere impiegato come conservante.

domenica 17 maggio 2015

Oligoterapie per le allergie, sua maestà il Manganese

Non tutti conoscono i benefici che si possono trarre dagli oligoelementi, conosciuti fin dai tempi più remoti, ma il cui uso si è perduto nel corso dei secoli e millenni. In verità, l'oligoterapia ha ricominciato a diffondersi grazie ad un medico francese  Ménetrier ed è un metodo che si basa sulla somministrazione di oligoelementi in dosi infinitesimali.

Negli ultimi decenni, le patologie allergiche sono andate aumentando in maniera crescente, e questo a causa delle moderne condizioni di vita, con l'inquinamento alimentare e atmosferico, inattivando gli oligoelementi naturalmente presenti nell'organismo, bloccando la loro attività enzimatica: occorre quindi introdurre dall'esterno questi biocatalizzatori in modo da riattivare le naturali difese dell'organismo. Ménetrier individuò quattro tendenze morbose che chiamò diatesi, da curarsi con oligoelementi specifici.

Nel caso delle allergie da polline la diatesi è la prima, detta "allergica", in cui il soggetto riporta le seguenti caratteristiche: modula le azioni e le reazioni in maniera "iper", il suo organismo risponde in modo eccessivo agli stimoli, la sua psicofisiologia iperattiva lo porta spesso al nervosismo, all'emotività, ma anche al dinamismo che può assumere il colore dell'ottimismo e presenta facilmente turbe di tipo allergico, associate a patologie di tipo osteoarticolare, con algie che migrano da un luogo anatomico all'altro. La risposta dei nostri anticorpi agli elementi allergici, avviene con conseguenze nocive, quali la dilatazione e l'aumento della permeabilità dei vasi sanguigni e la contrazione dei bronchi.

L'oligoelemento per eccellenza è il manganese, un potente desensibilizzante nei fenomeni di anafilassi: una dose a settimana, da assumere due mesi prima delle crisi allergiche abituali. E' sempre opportuno abbinare lo zolfo e il fosforo, che pur non essendo oligoelementi hanno enormi proprietà disintossicanti e desensibilizzanti (zolfo),  antispasmodico in molte patologie ed anche nelle allergie respiratorie (fosforo). Nella fase acuta associare, sempre a digiuno: manganese, una volta al dì; fosforo, una dose a dì alterni; zolfo, una dose a dì alterni rispetto al fosforo.

Durante la crisi acuta: associare a maganese-zolfo-fosforo un rimedio fitoterapico antiallergico-antinfiammatorio, quale, ad esempio, il Ribes nigrum MG1DH, in 50 gocce, 3 volte al giorno, sempre lontano dai pasti o perlomeno una ventina di minuti prima. In tal caso, è buona norma iniziare il trattamento con il solo Ribes nigrum e dopo 2-3 giorni associare gli oligoelementi, continuando fino alla remissione della sintomatologia. Ottimi risultati si ottengono se la cura inizia in via preventiva almeno due mesi prima dell'inizio della stagione a rischio e continunado fino alla scomparsa degli allergeni responsabili. Fatevi consigliare da un erborista esperto, o da un buon naturopata, vi troverete grande giovamento.

La Metamorfosi - Scene dal precariato lavorativo

Allo Uaisipiei era anche necessario fare un turno serale, per il controllo degli ospiti di Charlie che frequentavano il ristorante. Il controllo era molto rigido, c'era un apposito registro delle prenotazioni su cui venivano scritti i nomi e il numero dei partecipanti. Il controllo consisteva nel riconoscimento dell'ospite, nel verificare che il numero dei partecipanti fosse corretto, nell'obbligo di registrare su un apposito libro gli ospiti, in un rigoroso check dell'abbigliamento.

Charlie non ammetteva bermuda e infradito, jeans strappati (per quanto di moda, anche se provenienti direttamente da un atelier). Inoltre, vigevano ferree regole per i bambini, poco graditi nell'headquarter, tanto che Charlie aveva emanato una circolare nella quale erano specificate alcune semplici condizioni da rispettare (gli schiamazzi non erano tollerati in alcun modo) e perchè gli ospiti di Charlie le tenessero bene a mente, erano in ogni caso costretti a firmare un foglio su cui in grassetto, si assumevano la totale responsabilità delle azioni dei figli indisciplinati.

Zoe era appunto alle prese con il suo solito turno serale, che terminava alle 23:00 con la chiusura del desk, era stata come al solito rigida e irremovibile, aveva scrutato abiti e scarpe, fatto firmare circolari e libro ospiti. Passata la prima ondata di special guests, Zoe stava dedicandosi alle scartoffie burocratiche e alla sistemazione delle vetrine nelle quali facevano bella mostra polo, cinture, orologi con ben in evidenza il logo dell'headquarter,  che gli ospiti di Charlie acquistavano con grande cupidigia, pur di avere qualcosa di esclusivo da mostrare.
Mentre era intenta in queste sue attività, Zoe si sentì osservata, una sensazione la sua, più che una certezza dettata da qualche rumore o voce di sottofondo. Si voltò e alle sue spalle, uno degli ospiti di Charlie la fissava con grande interesse. Educatamente e con il sorriso (conditio sine qua non, era impossibile lavorare nell'headquarter), Zoe diede la buonasera e chiese all'ospite se aveva una qualche necessità. Il furbo individuo si finse interessato ad alcuni articoli della vetrina, chiese di vederli, si informò sul prezzo (prezzi lunari, ovviamente...), cercò di contrattare e in questo strano mercanteggiare, manco si fosse trovato all'interno di un suk, si mise a fare domande personali a Zoe, prima fra tutte il perchè dei suoi capelli rossi.

Zoe agendo sul rebelde, che soffiava come un muflone inferocito, cercò di contenere il nervosismo che le saliva al cervello, e con non chalance rispose che il colore dei suoi capelli aveva che vedere con la criniera del suo cavallo, poi continuò a fare il suo lavoro. Ma nulla, l'ospite di Charlie non si schiodava, la fissava con occhietti cupidi, e facendo un monologo, le vomitò addosso una valanga di domande, tutte attinenti alla vita privata di Zoe: gli studi che aveva fatto, dove aveva lavorato prima, domande alle quali Zoe rispose molto evasivamente.

Fu così che dettero vita al seguente dialoghino: "Senti Zoe, ma dove abiti?" - "Nella casa con la porta" rispose lei; " E da dove vieni?" - "Dalla vanedda del polverone"; " E come stai stasera?" - "Come estate così inverno" La situazione era veramente ridicola soprattutto per il ficcanaso che, paonazzo in viso e trasudante, aveva finito gli argomenti.

Fra una domanda e l'altra per Zoe era giunta l'ora di chiudere la segreteria e il desk, quindi mandò un allegro sms alle sue amiche che l'aspettavano per una fresca biretta nel loro localino preferito. Salì ad avvertire il team di Re Sugo che giù era tutto a posto e uscì. Svoltò l'angolo dell'headquarter e si diresse al parcheggio, che era poco illuminato se non dalle luci provenienti dalla veranda del ristorante, e, allegramente si infilò in macchina. Ma all'imprvviso vide un'ombra nera a fianco dello sportello che la fece sobbalzare e le procurò una violenta tachicardia..... Era il ficcanaso!

Zoe ebbe una violenta reazione: "Ma che diavolo ci fa qui? Mi ha spaventata a morte!". Per tutta risposta il ficcanaso le disse: "Non volevo spaventarti ragazza dai capelli rossi, ti volevo solo dire che l'ho visto sai come ti trasformi da segretaria in teenager, quel cellulare deve essere bollente!"
Il motore della macchina era già acceso, Zoe ingranò la retromarcia e sgommò via, lontano dal ficcanaso, verso la birreria, aveva proprio bisogno di una morbida birretta che le rinfrescasse la gola.


I vecchi rimedi popolari: Rilassarsi e respirare, contare le pecore o altro

Rilassarsi, respirare

Non tutti sanno fare gli esercizi di rilassamento, che sono per altro molto elementari. Chi soffre d'insonnia è utile che li impari, magari frequentando un corso di yoga, perchè possono essere il rimedio più semplice e diretto per questo disturbo.
Anche pochi minuti di respirazione profonda, che è un'altra piccola tecnica che si può imparare insieme allo yoga, portano una maggiore ossigenazione dei polmoni e del sangue, predisponendo favorevolmente corpo e mente al riposo.


Contare le pecore o altro

Vecchi rimedi noiosissimi ed efficaci appunto perchè noiosi: appena coricati, mangiare un cucchiaino di miele o una zolletta di zucchero e mettersi immediatamente a pensare a un gregge di pecore che saltano una staccionata. Contare le pecore, o, usando una tecnica più perfezionata, contare le zampe delle pecore finchè si perde il conto. Vorrei suggerire che anche leggere un bel libro di algebra ha i suoi effetti soporiferi.....
Per i cittadini è stata studiata una variante: pensare a un edificio alto e contare i mattoni partendo dal basso. Se non è sufficiente, si può procedere nel senso inverso.
Contare in vece i quadretti, i puntini, le mezze lune, i vermicelli che, se si fa attenzione, si vedono disegnati in diversi colori sull'interno della palpebra, è più artistico e soddisfa le menti con predisposizione al bello.

Vi lascio con una ninna nanna:

Ninna nanna, ninna nanna
l'uccellino quando imbruna
mette il capo sotto l'ala
è un batuffolo di piuma,
dorme dorme sulla rama.
Esso ha il vento che lo culla,
tu la mamma che ti ninna
Ninna nanna, ninna nanna

sabato 16 maggio 2015

GIOCAVO SOTTO UN SALICE PIANGENTE

Nascosto dietro un palazzo, c'era un piccolo rigoglioso giardino, dove un manto d'erba verde e morbida cresceva ben curata. Era un giardino silenzioso, casa di uccelletti tondi e canterini, al centro del quale si trovava un bellissimo salice piangente, le cui morbide e folte fronde ricadevano, languide e suadenti, sull' erba. Giocavo lì, nascosta dalle fronde del salice, in quella casa verde che mi nascondeva agli occhi del mondo.

Solo il venticello sapeva che c'ero io lì sotto, fra le verdi pareti del saggio salice, nelle quali i raggi di un antico sole primaverile si affacciavano indiscreti e forse un po' sfacciati a curiosare. Era un semplice riparo quello che il salice mi offriva, e mentre intenta nei miei giochi, mi muovevo nel suo abbraccio, lui parlava sobriamente, dondolando in un quasi impercettibile fruscio, gli eleganti rami le cui lanceolate foglie abbracciavano il tappeto erboso.


Era una solitudine meditativa la mia, lontana da rumori stridenti della vita intorno, solitudine in cui i sensi non avevano ragion d'essere, perchè inutili orpelli di un equilibrio ben più alto, dove unica protagonista ricettiva era la sensitività dell'anima. I miei giochi non avevano bisogno di oggetti, era la mente che creava ogni cosa, nello stile e in tono con la capanna verde che m'accoglieva benigna.

Fra le radici nodose sedevo volentieri, quasi a ritirarmi nell'incavo del suo tronco e immergermi nel lento scorrere della sua linfa, compenetrandomi del suo essere, respirando il suo sapere, non domande, non risposte.

Era un magico solipsismo il nostro, radicato nella sua corteccia, compenetrato nel mio io più profondo. Poi un giorno, un'anima stanca si addormentò per sempre ai suoi piedi e nulla fu come prima. Il salice non potè più ospitarmi, nè più parlò, lo guardavo di lontano e mi sembrava in altro mondo.

Qualche anno dopo qualcuno decise di tagliarlo, non ricordo più perchè, ricordo che mi fece male, ne udii la sofferenza, gli ultimi echi della sua voce che dal mozzo tronco si spargevano intorno. Dopo più di trent'anni ci son passata ieri in quel giardino, e ho guardato là, dove stava il salice nulla più è cresciuto, solo l'erba verde resiste ancora. Mi son fermata solo un attimo e ho ancora udito quella sofferenza.
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