Simply

venerdì 3 luglio 2015

Il Carpino o Hornbeam, il fiore di Bach per chi soffre della sindrome del Lunedì mattina

I fiori di Bach sono rimedi efficacie sottili, benchè i loro nomi inglesi siano totalmente senza misticismo alcuno. Il Carpino o Hornbeam (Carpinus Betulus) fa parte della famiglia delle Betulacee. Questa albero molto bello raggiunge i 10-15 m di altezza, i fiori sia maschi che femmina sbocciano tra aprile e maggio.

Praticamente è il simbolo della "sindrome del lunedì mattina”, rappresenta insomma la difficoltà a iniziare la giornata, la stanchezza mentale dovuta alla demotivazione, alla routine; queste persone dubitano di non riuscire ad affrontare la giornata, adempiere ai loro doveri e compiti, hanno difficoltà ad affrontare i problemi e svolgere i loro obblighi, cosa che di solito non è un problema. Di solito questi caratteri si chiedno:  “… Devo proprio farlo? Non si può aspettare fino a domani…? ”.


Hanno problemi con il sonno che non dà loro il corretto riposo, se si ammalano dubitano di avere abbastanza forza per guarire, hanno una netta perdita di volontà, presentano astenia e tutto ciò che bisogna iniziare dà fatica e stanchezza. In sostanza sono dei consuetudinari. Con questo rimedio, ritrovano il piacere di fare le cose, dalla spontaneità e dalla nuova carica vitale e vivacità interiore.
 • Emozioni iniziali-inibite (prima di prendere il fiore): Stanchezza mentale che precede l’attività, noia.
 • Emozioni evolutive-sciolte (dopo aver assunto il fiore): Entusiasmo, interesse, vitalità e freschezza mentale. Hornbeam è indicato per le persone che si sentono esaurite e stanche più mentalmente che fisicamente.

Essi cercano sostanze corroboranti che tonificano, come tè, caffè o alcol per affrontare la giornata, di conseguenza soffrono di apatia perché le loro energie non circolano bene, di tosse nervosa, turbe della memoria ed hanno la tendenza all’ipotensione arteriosa.  Bach li indica come: “… coloro che sentono di non essere abbastanza forti, sia psicologicamente che fisicamente per sopportare il peso della vita che le sovrasta. Anche i problemi di ogni giorno sembrano loro insormontabili, sebbene queste persone riescano poi in genere a compiere, con successo, il loro dovere. Per chi crede di doversi fortificare in qualche parte del corpo o della psiche per potere facilmente adempiere al proprio compito… ”.


Hornbeam è prezioso per coloro nei quali prevale la mancanza di sforzo, coloro che hanno carenza di stimoli quotidiani nella vita e non amano ciò che fanno, e coloro che sono in seria difficoltà ad iniziare un lavoro.

Psicopittografia, approfittate al massimo del potere personale

In tempi remoti, un uomo che ammirava il fiume scorrere al limite della prateria, ebbe l'idea di gettarvi un tronco e di farlo galleggiare sino alla valle. L'uomo sfruttava così la forza del fiume per scopi pratici.

Più tardi, un altro uomo si chiese come sfruttare la brezza del pomeriggio. costruendo un mulino a vento, sfruttò la forza del vento. Un altro uomo sfruttò la potenza dei raggi solari e così via.
Consideriamo anche noi le nostre forze naturali, e chidiamoci se le utilizziamo per dei fini positivi. Le forze interiori possono essere impiegate in modo costruttivo o in modo negativo. Consideriamo alcune delle nostre energie interne:





Mentali: 
  1. Immaginazione
  2. Conoscenza
  3. Sforzo
  4. Attenzione
  5. Metodo
Emotive:
  1. Ricettività
  2. Analisi di se stessi
  3. Entusiasmo
  4. Curiosità
  5. Ambizione
Fisiche:
  1. Parola
  2. Andatura
  3. Gesti
  4. Comportamento
  5. Scrittura
Cercate di scoprire se voi utilizzate o meno queste forze per scopi positivi. Usate l'immagine per elaborare un programma ardito per riuscire. Non accettate tutte le idee negative che vi circondano. Accogliete solo quelle che vi arricchiscono e vi rinvigoriscono.


Ad ogni segno la sua pietra, Leone

Il fuoco attribuisce calore, vitalità, energia, combattività, paternalismo, desiderio di proteggere i deboli, ma anche di dominarli, generosità, sani appetiti di ogni genere.

LEONE
Pianeta: Sole

Pregi: energia, responsabilità, eroismo, generosità, calore, passionalità, virilità, fiducia in sè, capacità di dominare le circostanze
Difetti: paternalismo, egocentrismo, sottovalutazione degli altri, orgoglio, presunzione, prepotenza, dispotismo, amore per il lusso

Colore: arancione
Cristalli: diamante e tutte le pietre color oro
Energia disponibile e parti del corpo abbinate: ha perfino troppa energia e ne abusa stressandosi, anche se non lo ammette; la parte del corpo a lui abbinata è il cuore, che può soffrire per la pressione alta.

Per potenziare i pregi: cristalli aranzioni, giallo intenso, rosso-arancio
Per combattere i difetti: cristalli blu, verdi, indaco

Acido clorogenico: vantaggi e svantaggi

L'argomento acido clorogenico è stato ampiamente trattato, e sicuramente ne avrete già sentito parlare dato che è diventato famoso quale prodotto per dimagrire. Ma precisamente, alla domanda cos'è l'acido clorogenico, voi sapreste rispondere? 

Dunque l'acido clorogenico è una sostanza naturale presente in molti vegetali e anche nel caffè. Chimicamente viene definito un estere, ovvero il risultato di una reazione chimica che avviene fra un alcol o un fenolo con l'acido carbossilico. Più specificamente l'acido clorogenico è l'estere risultante dalla combinazione dell’acido caffeico con l’acido (L)-chinico, o quinico. Esso è presente in grandi quantità nel caffè verde.

Ma quali i suoi effetti? Questo estere metterebbe in moto un meccanismo inibitore dell’enzima glucosio-6-fosfatasi (G6P), ovvero i parole povere sarebbe in grado di ridurre la quantità di glucosio prodotto dal corpo. Inoltre sarebbe anche  inibitore dell’enzima alfa-glucosidasi, che interviene nell’assorbimento corporeo dei carboidrati. Detto questo la sua azione porterebbe a una diminuzione del contenuto corporeo di lipidi.

La comunità scientifica però in merito alle tanto decantate proprietà dimagranti dell'acido clorogenico è scettica. Uno studio in particolare, condotto dalla Western Australia University, ha affermato l’infondatezza dell’azione dimagrante dell’acido clorogenico. Lo studio ha infatti preso in esame due gruppi di animali, che hanno seguito la stessa dieta, ma non è emersa differenza alcuna nell'accumulo di grassi tra gli animali a cui era stato somministrato acido clorogenico e quelli che non l’avevano assunto.

Dove trovare l'acido clorogenico? I vegetali che ne contengono la maggior quantità sono caffè (non tostato), tè, semi di girasole, mirtilli, ma anche  il prezzemolo cinese, le patate, i pomodori, le mele, le pere e le melanzane .

I suoi effetti si esplicano principalmente sul fegato, poichè l’acido clorogenico, ha un effetto colagogo,  cioè fluidifica la bile favorendone e accelerandone il deflusso dal fegato verso l’intestino. La bile, come sappiamo, nel corso del processo digestivo, una volta giunta nell’intestino, si mescola al cibo in fase di digestione e solubilizza i grassi. Ma nonostante l’azione colagoga, la ricerca effettuata dalla Western Australia University ha scoperto che un’assunzione prolungata di acido clorogenico favorisce l’accumulo di grassi nel fegato, portando alla steatosi epatica.

Ciò però non significa che l'acido clorogenico non sia benefico per il nostro organismo, anzi, i suoi effetti sono molteplici. Studi epidemiologici, hanno associato il consumo di caffè a un diminuito rischio di cancro. Il caffè, consumato quotidianamente in dosi elevate, sembra avere un forte effetto protettivo contro i tumori del tratto digestivo, anche impedendo o rallentando la diffusione di metastasi.

È stato dimostrato l’effetto protettivo del caffè nei casi di declino cognitivo negli anziani. In uno studio condotto su quasi 700 persone con un’età media di 75 anni colpite da declino cognitivo è stato osservato che, con un consumo di almeno 3 tazze di caffè al giorno, il declino si è dimostrato inferiore di 4,3 volte rispetto a quello patito dai non consumatori di caffè.

Se non si è già diabetici, si può essere in grado di ridurre il rischio di ben il 67,% bevendo grandi quantità di caffè. A questo proposito, un grande studio americano combinato su più di 450.000 persone ha dimostrato che ogni tazza di caffè giornaliero riduce il rischio di diabete del 7%


giovedì 2 luglio 2015

Gli oli essenziali e la pelle

Se si friziona la pelle con un olio essenziale, puro o diluito in olio vettore, le minuscole molecole di cui è composto si solubilizzano nei grassi della pelle, ne attraversano molto rapidamente gli strati esterni e raggiungono i capillari sanguigni. Da qui passano nel torrente sanguigno e sono trasportate nelle cellule e nei fluidi corporei. Si è potuto verificare sperimentalmente che le essenze sono ritrovabili nel sangue dopo circa una o più ore dall'applicazione sulla pelle.

Quindi quando su una regione del corpo sofferente viene applicato un olio, questo, grazie al suo elevatissimo potere di propagazione, va ad agire sull'organo malato sottostante. Contemporaneamente raggiungerà, attraverso il sangue, anche gli altri distretti  corporei e si diffonderà in tutte le cellule, rivitalizzandole, tonificandole, aumentando le difese immunitarie e migliorando le funzioni dei diversi apparati. Mentre l'olfatto richiede un movimento attivo e intenzionale dato dall'avvicinamento e dall'inspirazione nasale, con l'utilizzo dell'olio per via epidermica attraverso il massaggio, colui che lo riceve potrà, abbandonandosi, permettere alla pelle di assorbire l'effetto benefico dell'essesnza senza una partecipazione attiva dell'Io: l'olio agirà per lui, integrandosi nel suo sistema vegetativo e arrivando all'inconscio. 

L'azione generale di una sia pur minima quantità di prodotto avvicina l'aromaterapia alle terapie energetiche: qui è più probabile che ad agire non sia tanto la quantità, molto ridotta, dell'essenza, bensì "l'informazione" che questa trasporta, e che va a inserirsi nell'organismo a livello del circuito energetico perturbato, riequilibrandolo. Ecco perchè pare che l'essenza, anche se frizionata su un punto qualsiasi del corpo, venga attirata verso l'organo debole o la funzione perturbata. Ogni regione del corpo, ogni organo, vibra in accordo con una propria frequenza di biofunzionamento ottimale. Molti fattori esterni e interni (inquinamento, correnti elettromagnetiche, alimentazione scorretta, pensieri negativi) desincronizzano questi circuiti energetici vitali e provocano squilibri e malattie.

 Le essenze delle piante racchiudono in sè la massima potenzialità raggiunta durante la fase di sviluppo del vegetale; esse sono delle vere "concentratrici" di energia differenziata, che corrisponde alla "personalità" della pianta che le ha prodotte, in funzione delle sue caratteristiche di vita e di crescita. Applicate all'uomo esse possono inserirsi a livello delle correnti energetiche perturbate, riportandole in accordo vibratorio, così come agiscono agopuntura, omeopatia, educazione del pensiero e delle emozioni, meditazione, tecniche corporee (yoga, bioenergetica, massaggio...). L'uso delle essenze per frizioni è consigliato anche in caso di buona salute, per aumentare il proprio potenziale vitale ed energetico, soprattutto al mattino, per preparare il risveglio del corpo, e la sera, per riarmonizzarsi a livello mente- corpo dopo le stimolazioni della giornata.


Licenza Creative Commons
Quest' opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.