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lunedì 25 gennaio 2016

Come usare al meglio l'aglio

Non tutti amano l'aglio, ma il suo aroma dà quel tocco in più alle pietanze e in cucina è un alleato formidabile. Vero è che quando si deve pelare l'aglio si possono incontrare alcune lievi difficoltà, perchè le sue pellicine si appiccicano ovunque.


Per pelare uno spicchio d'aglio, appoggiatevi sopra di piatto la lama di un coltello e date un colpetto deciso con la mano o un altro utensile. Se desiderate una sfumatura di gusto più delicata, tagliate l'aglio con il coltello. Se usate invece usate lo spremiaglio o il robot, l'aroma sarà molto più marcato perchè verrà estratta una maggiore quantità di essenza.

Se vi manca l'aglio fresco, sotituitelo con un mezzo cucchiaino di sale aromatizzato all'aglio per ogni spicchio e riducete di mezzo cucchiaino la quantità di sale prevista dalla ricetta. Per rinfrescare l'alito dopo avermangiato aglio, masticate qualche foglia di prezzemolo fresco.

Depurarsi e sgonfiarsi con il finocchio

Se dovete o sentite la necessità di sgonfiarvi e depurarvi, potete ricorrere al finocchio, alimento davvero speciale perchè di esso si utilizza tutto: semi, barbe, e l'ortaggio fresco una miniera di sostanze dimagranti. Contiene vitamine A e C, sali  minerali e un preziosissimo olio essenziale, l'anetolo, ricco di flavonoidi ad azione digestiva, carminativa (cioè riduce i gas intestinali e la dilatazione del girovita), miorilassante. 


Fra le sue più spiccate proprietà, quella di essere un antinfiammatorio del colon, disinfettante della mucosa intestinale e grazie alle sue fibre, regolarizza l'assorbimento dei nutrienti e in particolare dei grassi.  Dovremmo inoltre esultare per il fatto che contiene solo 15 calorie per etto e preziosi fitoestrogeni che sono un valido aiuto per contrastare la ritenzione e la pesantezza legate alle sindromi premestruali. Grazie all’alto contenuto di potassio e di acqua, è un potente diuretico. Il potassio, inoltre, agisce sulla corretta funzionalità del sistema nervoso e ha anche un effetto calmante nei confronti degli attacchi compulsivi dovuti alla fame nervosa.


Quando ci prende la fame, abituiamoci a sgranocchiare un po’ di finocchio crudo: ci sentiremo subito più sazi, confortati anche dall’azione del “masticare” qualcosa di croccante ma del tutto privo di grassi e zuccheri. Potete prepararli così.

Insalata di finocchi e arance: non solo buona ma ottima per drenare i ristagni. Affettare finemente un finocchio, aggiungere un’arancia rossa a tocchetti, qualche pinolo e cospargere di gomasio. Condire con olio extravergine di oliva spremuto a freddo e succo d’arancia.E' un antipasto davvero sfizioso.

Crema di finocchi: serve a riattivare il metabolismo. Cuocere 2 patate e 2 finocchi in una pentola d’acqua con un dado vegetale, mezza cipolla, una carota e un pezzetto di alga kombu. Frullare il composto,insaporre con poco pepe nero, aggiungere un rametto di rosmarino e un filo di olio extravergine.

Finocchi gratinati al forno: per combattere la stipsi e la “pancetta”. Distribuire 2 finocchi a fettine dentro una teglia, ricoprili di ricotta magra (o yogurt greco magro) e salsa di soia. Infornare per mezz’ora a 180°C. Quando mancano 10 minuti al termine della cottura spolverizzare con gomasio e qualche seme di finocchio.

E poi:  per aumentare il sapore speziato dei nostri piatti i semi di finocchio vanno tritati rapidamente nel mixer: solo così verranno liberati gli oli essenziali in essi contenuti. Se prepariamo il pane in casa, possiamo aggiungerli alla pasta alternandoli a quelli di sesamo, girasole, zucca. I semi possono anche essere sgranocchiati per placare i morsi della fame, quindi sono molto utili quando si inizia un percorso dimagrante.

A fine pasto: preparare la tisana con un cucchiaino di semi di finocchio; lasciare in infusione 10 minuti, filtrare e bere dopo i pasti, dolcificando con un cucchiaino di miele.

Dai semi dei finocchi si ricava un olio essenziale ricco di fitormoni, che hanno un’azione tonica sui tessuti. Ne bastano 2-3 gocce da diluire in un cucchiaio di olio di jojoba per ottenere un unguento da massaggio dalle proprietà rassodanti. Lo stesso olio, diffuso in un bruciatore di essenze, contrasta gli sbalzi d’umore e la fame nervosa.

Ripristinare l'equilibrio gastrico in maniera naturale

Per arrivare alla soluzione del problema e quindi ritornare ad uno stato di salute e ad una corretta funzionalità della mucosa si può, grazie ad un approccio fitoterapico.  L'obiettivo di tale approccio è risolvere problemi di acidità di stomaco, bruciore gastrico e reflusso, anche saltuari. La “promessa” è: “lo assumo, al bisogno, e nel giro di poco tempo mi risolve il problema/sintomo”. Tutto ciò senza le “disastrose” conseguenze dei soliti antiacidi (di sintesi o naturali che siano). L'approccio fitoterapico concentra la sua azione nel ripristino dell'integrità e dell'equilibrio fisiologico della mucosa, tutelando appieno la completa efficienza dell'apparato digerente, grazie a rimedi naturali specifici con quattro azioni fondamentali:


1)Rafforzare le difese naturali e formare un film protettivo sulla mucosa: fondamentale per placare la sensazione di bruciore e ripristinare in modo naturale lo strato di muco che protegge fisiologicamente le pareti dello stomaco dall'aggressività dei succhi gastrici.
2)Sfiammare: cioè lenire la mucosa, migliorando i sintomi di dolore e bruciore e favorendo il ripristino della funzionalità e dell'equilibrio gastrico.
3)Riparare e cicatrizzare la mucosa danneggiata :  indispensabile per sanare quelle zone di mucosa gastrica che sono state esposte ai succhi digestivi, portando di conseguenza a lesioni ed infiammazioni. La riparazione, ricostruzione e cicatrizzazione della mucosa e dei vasi sanguigni ristabilisce l'equilibrio, anche secretivo, dello stomaco, bloccando per giunta la possibilità, ancor più grave, di eventuali episodi emorragici.
4)Tamponare l'ipersecrezione acida dovuta ad ansia e stress: quindi calmare, con componenti fitoterapiche, ansie e stress; in questo modo si regolarizza anche la produzione di adrenalina e cortisolo e, di conseguenza, si contrasta l'iper-secrezione acida da parte dello stomaco. La sinergia tra queste quattro azioni, unita al rispetto dell'acidità fisiologica dello stomaco e alla tutela dell'efficienza gastrica, fanno di questo approccio l'arma vincente contro reflusso, bruciori, iperacidità. Ecco cosa fare punto per punto:

1) facciamo riferimento all'Alloro (Laurus nobilis) e all'Aloe vera (Aloe barbadensis) titolata al 5% in Acemannano. L'Alloro è impiegato nella medicina tradizionale quale rimedio nei confronti delle affezioni del tubo digerente. Foglie e frutti contengono sostanze che favoriscono la digestione e sono antispasmodiche; inoltre, la loro ricchezza in mucillagini e pectine garantisce un'ottima azione protettiva della mucosa. Le pectine, idratandosi, aderiscono alle pareti gastriche incrementando così la resistenza nei confronti degli agenti che normalmente ledono e danneggiano le mucose. L'Aloe vera, titolata in Acemannano, polisaccaride che agisce come un vero e proprio gastroprotettore naturale, cicatrizzante, riepitelizzante e immunostimolante. Il gel d'Aloe, grazie alla sua ricchezza in mucillagini e polisaccaridi, in particolare, appunto, l'Acemannano, è in grado di formare sulla mucosa gastrica un film ad effetto barriera che protegge dal contatto con i succhi digestivi. L'Aloe è inoltre dotata di proprietà analgesiche, antinfiammatorie, emollienti e lenitive sulla mucosa irritata. Inoltre, contribuisce a migliorare i processi digestivi.

2) la Boswellia (Boswellia serrata) e la Salicaria (Lythrum salicaria). La Boswellia è nota sin dall'antichità come fornitrice di una resina chiamata incenso, ricca in acidi boswellici, dalle spiccate proprietà antinfiammatorie. A differenza dei classici antinfiammatori (FANS), non induce intolleranza gastrica, anzi manifesta attività protettiva nei confronti dello stomaco. La Salicaria, ricca di principi attivi tra i quali tannini e salicarina, ha ottime capacità antinfiammatorie ed emostatiche nei confronti delle lesioni, quindi, oltre a risolvere lo stato infiammatorio della mucosa gastrica, è essenziale per prevenire le complicanze emorragiche che potrebbero verificarsi in caso di disturbi gastrici persistenti.

3) per questo va bene un mix di componenti vegetali, in cui spicca l'Estratto di semi di Pompelmo che garantisce la necessaria azione riparatrice sulla mucosa, migliorando la funzionalità gastrica e ripristinandone la normale secrezione. Indispensabile anche la Rutina, un flavonoide presente in svariate specie vegetali tra le quali vite rossa, mirtilli, ecc.; oltre ad essere antiossidante e riepitelizzante è dotata di spiccate proprietà vasoprotettrici, inoltre, favorisce e accelera la cicatrizzazione delle mucose danneggiate e dei vasi sanguigni sottostanti. La Centella (Centella asiatica), è fondamentale nella ristrutturazione dell'epitelio infiammato e leso; i principi attivi più importanti sono gli acidi asiatico e madecassico e l'asiaticoside.

4) ci avvaliamo dell'estratto di Passiflora (Passiflora incarnata), particolarmente indicato soprattutto per l'effetto calmante e ansiolitico; la Passiflora, infatti, contribuisce ad alleviare i disturbi ansiosi e nervosi che sono spesso concausa delle comuni problematiche gastriche. L'estratto della pianta regolarizza l'eccessiva secrezione di ormoni dello stress, quali cortisolo ed adrenalina, ristabilendo di conseguenza la corretta secrezione acida da parte dello stomaco. Oltre a tale attività, l'utilizzo della Passiflora è importante anche per l'attività calmante del dolore, corroborata dall'azione antispasmodica sulla muscolatura dell'apparato digerente. Appare lampante come questo estratto giochi un ruolo da protagonista e sia quindi fondamentale per contrastare in modo veramente efficace non solo l'ipersecrezione gastrica, ma anche bruciori e dolori, placando infiammazione e prevenendo il danneggiamento della mucosa gastrica.

domenica 24 gennaio 2016

Introversa solitudine

Lasciatemi godere la mia introversa solitudine,
ho nelle orecchie solo il dolce suono del vento di maestrale,
e negli occhi lo spicchio di mare azzurro che si unisce voluttuoso al cielo.
Non voglio far parte della confusione di questi giorni del maturo Agosto,
ho per compagnia l'incantato concerto delle cicale sui pini.
Dondolano chiome di tamerici aspre e salmastre,
mentre suoni di gabbiani squarciano il cielo dal sembiante settembrino.
Lasciatemi qui,
i suoni degli uomini non li voglio sentire, brulicanti formicai che affollano spiagge troppo strette.
Mi pregio della solitudine come di un ricco dono,
che mi tiene sospesa sopra il caos di un mondo troppo stretto.
Lasciatemi in un campo, dove il generoso grano piega la spiga
schizzato da macchie cremisi di papaveri.
Il mio spirto vola in altri luoghi,
terre di Magna Grecia e templi,
intreccio di riti pagani e fertilità.
Lasciatemi, con la mia introversa solitudine,
conosce la strada e chi m'aspetta.


Come funzionano gli antiacidi di uso comune

Quando acidità, reflussi e bruciori diventano insostenibili, si ricorre agli antiacidi comuni, che agiscono contrastando l'acidità (sono inclusi sia i farmaci inibitori di pompa protonica, che “mettono un freno” alla secrezione di acidi da parte delle cellule parietali gastriche, sia le sostanze, di sintesi o naturali che siano, che, poiché basiche, tamponano direttamente i succhi gastrici già secreti). Così facendo, si alleviano temporaneamente i sintomi ma si “trascura” completamente la vera origine del problema, cioè il venir meno dell'equilibrio protettivo della mucosa gastrica.


La fisiologica acidità gastrica, che svolge un ruolo importante sia nei processi digestivi, sia nella sterilizzazione degli alimenti (per evitare che microrganismi patogeni arrivino nell'intestino), non dovrebbe essere un fattore di disturbo, a patto però che tutti i meccanismi di protezione della mucosa gastrica siano intatti ed efficienti. Nel momento in cui compaiono  sintomi di acidità di stomaco, bruciore, reflusso significa che c'è un disequilibrio tra i fattori protettivi (secrezione di muco, presenza di prostaglandine di tipo 2, ecc.) ed i succhi gastrici acidi, cioè quando i secondi prevalgono sui primi. In questi casi, assumendo i comuni antiacidi, non solo si abbassa l'efficienza gastrica ma si cade, purtroppo, nel cosiddetto “effetto rebound” o “effetto rimbalzo”; infatti più si innalza il pH dello stomaco per ridurne l'acidità, più paradossalmente aumenta in modo spropositato la produzione di acido da parte dello stomaco che tenta in tutti i modi di tornare “acido” per garantire la sua perfetta funzionalità.

Così facendo, si aumenta costantemente il divario tra i fattori protettivi e i succhi gastrici  e i disturbi, dopo una parvenza di miglioramento iniziale, peggiorano. Perciò la compromissione della funzionalità gastrica digestiva va poi di pari passo con questo stato di cose, innescando un disequilibrio che può estendersi a tutto l'apparato digerente. Partendo da queste considerazioni, utilizzare i “soliti antiacidi” non è certo la soluzione migliore! La via da prediligere per la risoluzione delle problematiche di iperacidità, bruciore gastrico e reflusso non è l'utilizzo di rimedi che contrastano l'acidità, siano essi sintetici o naturali, bensì l'adozione di un approccio volto a promuovere il ripristino dell'equilibrio protettivo della mucosa gastrica, salvaguardando appieno tutti i meccanismi fisiologici dello stomaco.




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