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lunedì 13 giugno 2016

Cavolfiore, benessere a tutto tondo

Cavolfiore, benessere a tutto tondo, per le grandi proprietà nutrizionali e i benefici, primo fra tutti il controllo del peso. Se vogliamo controllare il nostro peso e star bene senza sottoporre il nostro metabolismo e il corpo a stress inutili, dovremmo impegnarci a studiare un po' di più e lasciare spazio all'informazione.

Cavolfiore, benessere a tutto tondo

Il Cavolfiore (Brassica oleracea) è una pianta che appartiene alla famiglia delle Crucifere ed è tra gli ortaggi maggiormente coltivati nel nostro Paese, in particolare nelle regioni centro-meridionali. Il suo nome deriva dai sostantivi latini “caulis”, cioè “fusto”, e “floris”, ovvero “fiore”.

Dato che la sua coltivazione richiede temperature fresche, esso viene raccolto ed è presente sul mercato da Settembre a Maggio.

Ricco di sali minerali, fibre, vitamine e sostanze antiossidanti, il cavolfiore è un alimento capace di apportare molteplici benefici al nostro organismo. Il modesto contenuto calorico, solo 25 calorie per ogni etto di prodotto, lo rende un ortaggio leggero e particolarmente indicato nelle diete ipocaloriche.

Non solo, il cavolfiore è ricco di calcio, potassio, ferro, fosforo e magnesio, elementi essenziali per la costituzione di cellule e tessuti e per regolare il metabolismo idrico generale.

Inoltre, questo ortaggio contiene molta vitamina C, quindi è utile anche per il sistema immunitario, e buone dosi di vitamina B9 (acido folico), sostanza che lo rende indicato per gli sportivi, visto che essa contribuisce a scindere le proteine in aminoacidi, e per coloro che hanno problemi di anemia, in quanto la vitamina B9 stimola la produzione di globuli rossi.

Le fibre presenti nel cavolfiore favoriscono il corretto funzionamento dell’apparato digerente e facilitano la regolarità intestinale, mentre l’assenza di glutine ne fa un ortaggio liberamente consumabile anche dai soggetti diabetici e celiaci.

Prima di acquistare un cavolfiore, è sempre opportuno verificare che esso sia sodo e compatto e che le foglie siano croccanti e prive di macchie. Una superficie lievemente annerita è un chiaro indice del fatto che l’ortaggio sia poco fresco e conservato male.

Per quanto concerne le controindicazioni, il cavolfiore contiene sostanze che ostacolano il lavoro della Tiroide ed è pertanto sconsigliato a coloro che soffrono di ipotiroidismo. È preferibile che i soggetti con problemi di colon irritabile ne limitino il consumo, dal momento che questo ortaggio potrebbe provocare gonfiore all’addome e diarrea.

Secondo studi scientifici, il cavolfiore, così come i broccoli, la verza e i cavoletti di Bruxelles, è particolarmente ricco di sulforafano, un potente antiossidante che ha attirato l’attenzione del mondo scientifico per via delle sue proprietà antitumorali.

Qualche anno fa, uno studio canadese ha esaminato l’effetto del consumo di cavolfiori su pazienti affetti da cancro al pancreas, stabilendo che questo ortaggio, se ingerito regolarmente, appariva in grado di proteggerli dalla metastasi delle cellule tumorali.

Una recente ricerca tedesca, compiuta da studiosi dell’Università di Heidelberg e del Centro Tedesco di Ricerca sul Cancro, ha condotto ulteriori indagini sul sulforafano, che si è dimostrato in grado di indebolire le cellule tumorali più resistenti. Tramite numerosi test in provetta e su cavie da laboratorio, i ricercatori hanno scoperto che questa sostanza riesce a inibire lo sviluppo delle cellule tumorali e a opporsi ai loro meccanismi autodifesa.

Inoltre, uno studio del 2006, condotto presso l’Università di Georgetown a Washington, ha evidenziato che un fitochimico naturale contenuto nel cavolfiore, l’Indole-3-Carbinol, è capace di potenziare l’attività di quei geni che, in caso di tumore (in particolare quello al seno, all’ovaio e alla prostata), sono deputati all’individuazione e alla riparazione del DNA danneggiato.


venerdì 3 giugno 2016

Il benessere dei fagiolini

Il benessere dei fagiolini è costituito dalle sue preziose sostanze costituenti, come betacarotene, luteina, fibre, vitamine e sali minerali. Vediamo perché son così benefici.


Per me sono i fagiolini, ma alcuni li chiamano cornetti, ma comunque li si voglia chiamare, sono sempre i baccelli immaturi della pianta dei fagioli. Io ne sono ghiotta e li mangio davvero in mille modi diversi. I fagiolini fanno benissimo, per il loro alto contenuto di acqua, le poche calorie, son depurativi a tutto tondo. Inoltre sono facilmente digeribili. 

Ma oltre all'acqua cosa troviamo nei fagiolini? Vitamine e sali minerali e , un etto o poco più di fagiolini contiene ben 1000 ORAC, un’unità di misura che calcola la capacità dell’organismo di catturare i radicali liberi e di proteggere i tessuti cellulari dal danno ossidativo. Questo altissimo potere  antiossidante  è dovuto al contenuto di betacarotene e luteina, fra i più potenti agenti antiossidanti presenti in natura. Ma non è tutto, i fagiolini sono sazianti, rinfrescanti e diuretici, e, grazie alle fibre, favoriscono la pulizia del colon proteggendone la mucosa, aiutano il transito intestinale, abbassano il colesterolo. Sono anche rimineralizzanti per il potassio che contengono, e avendo un basso contenuto di zuccheri vanno benissimo per i diabetici.

Per scegliere i fagiolini migliori dovete sempre tener presente che devono avere un bel colore brillante, nessun filamento laterale,  e all’atto di spezzarli si deve sentire un rumore secco. Per conservarne intatte tutte le sostanze prediligete la cottura al vapore, oppure se preferite lessarli, poneteli in una pentola quando l’acqua bolle e lasciateli cuocere pochi minuti con il coperchio. L' acqua rimanente si può utilizzare come brodo di cottura per minestroni o zuppe: è ricca di potassio ed è un toccasana se si soffre di ritenzione. I fagiolini si conservano in frigorifero avvolti in un sacchetto di carta per 3-4 giorni.

martedì 31 maggio 2016

Acqua: se ricca di Sali Minerali è più idratante

Acqua: se ricca di sali minerali è più idratante. Le acque infatti non sono tutte uguali e non hanno lo stesso sapore poiché la loro composizione e il loro gusto dipendono dalla loro origine.


Le acque minerali non sono tutte uguali, non hanno lo stesso sapore e questo dipende dalla loro origine e dalle rocce da cui scaturiscono. Ma un team di ricercatori della Montana State University, è andato oltre, e con uno studio ad hoc hanno spiegato come agiscono acque differenti sul nostro organismo e quindi sull'idratazione. A coordinare la ricerca il prof. Heil il quale ha evidenziato come coloro che bevono acqua minerale ricca di Sali, riequilibrano il Ph del proprio organismo e ottengono livelli di idratazione più alti di quelli che invece bevono acqua povera di sali minerali.

Per lo studio sono stati reclutati 38 volontari adulti che sono stati divisi due gruppi: uno di controllo e uno sperimentale. I facenti parte del gruppo sperimentale ha bevuto per quattro settimane acqua ad alto contenuto di sali minerali, mentre i membri del gruppo di controllo hanno consumato acqua povera di minerali. Tutti i membi hanno avuto l'acqua dal team dei ricercatori, ma ignoravano di che tipo di acqua si trattasse. Durante lo studio sono stati raccolti campioni di urine e sangue per misurare il Ph al loro interno.

Così facendo il team ha potuto misurare le variazioni più significative nel gruppo sperimentale, ovvero in coloro che hanno bevuto acqua altamente mineralizzata. E' emerso che i membri del gruppo sperimentale hanno riequilibrato il Ph sia nel sangue che nelle urine e si è constatato un maggiore livello di  idratazione. Il professor Heil ha dichiarato: “ Il consumo di acqua può conferire benefici per la salute: questa consapevolezza che emerge da questa ricerca non è però abbastanza diffusa negli americani,  rispetto ad altri paesi del mondo”.

giovedì 19 maggio 2016

Durian il superfrutto che si Ama o si Odia

Durian il superfrutto che si Ama o si Odia, tanto benefico e ricco di nutrienti ma dal sapore e odore così particolari da suscitare amore o odio. Partiamo dalle sue caratteristiche migliori: i suoi nutrienti e scopriamolo insieme.


Il durian, scientificamente durio zibethinus è considerato un super frutto ma è molto particolare perché o si ama o si odia e questo a causa del suo odore e sapore intenso. E' ancora poco noto in Italia, mentre è molto diffuso nei Paesi asiatici, Malesia e Thailandia dove si trovano veri e propri locali che si occupano della vendita e del consumo di questo frutto.

Il durian viene aperto su tutti e quattro i lati per evitare che le sue esalazioni possano accumularsi al chiuso. Purtroppo l‘odore del durian è piuttosto nauseante, già prima che venga aperto, somiglia in effetti a qualcosa di putrefatto o andato a male per cui ci sono particolari divieti nell’adoperarlo negli ambienti chiusi.


Anche per ciò che concerne il sapore vi sono delle particolarità perchè è molto ricco ed intenso, e questo non lo rende adatto a tutti i palati. Infatti chi lo assaggia, deve prepararsi ad un’esplosione di sapori molto diversi tra loro (dal dolce al piccante) con una consistenza burrosa. La sua buccia è dura e di colore verde o marroncino chiaro ricoperto da spine. Ma cosa contiene? Principalmente acqua,  ma anche carboidrati, proteine, sali minerali (in particolare fosforo, potassio, magnesio, ferro, calcio, sodio, rame, manganese e zinco), grassi e fibre. Inoltre è molto ricco di vitamine, in particolare la C , insieme a sostanze come antociani e flavonoidi.

Date dunque le sue proprietà antiossidanti oltre a rallentare l'invecchiamento è ottimo per il  benessere del sistema cardiocircolatorio con l’apporto di magnesio. Per la presenza di flavonoidi, svolge un’importante azione antivirale e preventiva di patologie tumorali. La medicina tradizionale cinese, lo usa per accelerare il metabolismo in gravidanza ed è considerato utile per favorire il benessere di tutti gli organi. Lo si può consumare fresco oppure come ingrediente per la preparazione di salse, condimenti e creme e ne possono essere mangiati anche i semi, dopo averli tostati, lessati o saltati in padella.

domenica 15 maggio 2016

Esaurimento ed Anemia: facciamo scorta di Fave

Esaurimento ed anemia: facciamo scorta di fave. Le fave in questa primavera dal clima alquanto ballerino possono essere un valido aiuto in caso di esaurimento ed anemia per l'alto contenuto di sostanze nutrienti e benefiche. Mettiamole in tavola con allegria.


Aprile e Maggio sono i mesi delle fave o baccelli, uno dei legumi più antichi.Soprattutto quelle fresche, sono un alimento fortemente ricostituente e dunque particolarmente indicato a sostenere l’organismo al cambio di stagione. Contengono vitamine del gruppo B (come la riboflavina, l’acido folico e la tiamina) e di vitamina Epotassio, zinco, magnesio, fosforo, rame e ferro. Quest'ultimo infatti è un ottimo rimedio contro l’anemia e la stanchezza di primavera, si assorbe più facilmente dai tessuti se assunto contemporaneamente con la vitamina C. Alle fave, per aiutare ancor più l'assorbimento del ferro si possono abbinare alimenti ricchi di vitamina C, come agrumi, peperoncino, verdure a foglia verde (soprattutto la rucola), pomodori, piselli e prezzemolo.


Inoltre le fave hanno un alto contenuto di proteine contenute in abbondanza nelle fave, che però mancano di un particolare aminoacido e per essere meglio assimilate sarebbe preferibile associarle a dei carboidrati, come pasta, riso o pane, sempre integrali. E poi contengono vitamina E,  nutrimento della pelle. Dalle mie parti si mangiano con gran gusto insieme a formaggio fresco, una fetta di pane integrale, o del prosciutto.

Sono buone anche cotte al vapore o appena sbollentate, con un filo di olio extravergine e una manciatina di prezzemolo fresco, oppure stufate in padella con una piccola cipolla di Tropea affettata e una manciata di lattuga tagliata a listarelle. Fuori stagione troviamo quelle secche, non più verdi ma beige, più grosse, che come tutti i legumi secchi devono essere ammollate nell'acqua: se sono decorticate bastano 2-3 ore, altrimenti almeno una giornata. Dopo l’ammollo vanno sbucciate e per farlo velocemente è meglio sbollentarle per mezz’ora. Le fave secche sono il legume più ricco di proteine: un etto ne contiene ben 27,2 grammi.

Mettetele  nelle zuppe e nei minestroni, nella preparazione dei puré (perché si sfaldano facilmente) e possono essere arrostite in forno. Attenzione, aggiungere il sale solo a fine cottura: in questo modo non si rischia di indurire le fave, rendendole indigeste.






venerdì 13 maggio 2016

Prelibato Alimento: la farina di carrube

Prelibato Alimento: la farina di carrube, che molti associano ai cavalli, ma che invece si rivela essere ricca proprietà benefiche e molto nutriente. Scopriamola insieme.


Il mio cavallo era goloso di carrube e siccome a lui piacevano tanto, le mangiavo anche io, le sgranocchiavamo insieme, e mentre alcuni dei miei colleghi sportivi ridacchiavano un poco inorriditi, io mi godevo il delicato sapore di cioccolato delle carrube. Le carrube sono il frutto dell'albero di carrubo, che tra l'altro è molto diffuso in Italia e sono simili a baccelli, all'interno dei quali si trovano i semi da cui si ricava l'omonima farina, ottima per l'alimentazione umana. 


Contiene pochi grassi ma è ricca di zuccheri naturali e di carboidrati. Viene spesso impiegata in sostituzione del cacao, ma a differenza di quest'ultimo, non contiene caffeina ed è adatta per coloro che non possono assumere eccitanti e che sono attenti ad un regime alimentare sano e bilanciato.

E' inoltre ricca di sali minerali, come il calcio e il ferro ed è un’importante fonte di fibre. Con essa si possono preparare dolci, biscotti e preparati da forno fino alla creazione di paste fresche. Negli impasti infatti sostituisce egregiamente le farine tradizionali sia per sostituire lo zucchero, dato che il suo sapore è molto dolce e particolare.

Se volete iniziare a usare la farina di carrube potete trovare infinite ricette sul web, ma dovete fare attenzione al dosaggio, poichè quella di carrube è una farina molto saporita. Sappiate che in Sicilia la farina di carrube viene usata per preparare la pasta fatta in casa che ha un gusto davvero particolare, e si accompagna molto bene con condimenti a base di versura o anche solo con olio di oliva.

Ma non è finita qui, perchè questa speciale farina può essre usata anche per la preparazione di bevande calde, sia quale sotituto dello zucchero che come alternativa al caffè e al cacao. Grazie alla sua leggerezza e alla totale assenza di caffeina, la farina di carrube è senza dubbio una valida alternativa per chi non può assumere bevande eccitanti o per chi semplicemente desidera variare la propria alimentazione introducendo un prodotto ricco di proprietà nutrizionali e salutari.




giovedì 12 maggio 2016

Le qualità benefiche delle Ciliegie

Le qualità benefiche delle Ciliegie sono davvero tante, e nel periodo in cui le troviamo in abbondanza, dobbiamo assolutamente farne scorta e darci bel tempo a mangiarle. Vediamo insieme perché.


La frutta che preferisco di più in assoluto è quella estiva, saranno i colori che mi catturano, quasi mi incantano, saranno i sapori dolci, insomma  mi attira in maniera incredibile.
Tra i frutti di questa meravigliosa e rigogliosa stagione le ciliegie occupano un posto speciale nel mio cuore e anche nel mio palato.  Sono vermiglie, succose e dolci e i loro benefici molteplici.

Vi confesso che ho la gran fortuna di poter gustare le mie amate ciliegie direttamente cogliendole dall'albero, i cui rami si piegano generosi verso di me: basta che allunghi una mano e la ciliegia mi cade direttamente in bocca. Ma cosa hanno di tanto particolare le ciliegie? Sono ricche di vitamine, fra cui  vitamina AC e vitamine del gruppo B. Sono un'ottima fonte di sali minerali, come ferro, calcio, magnesio, potassio e zolfo e  contengono oligoelementi importanti, con particolare riferimento a rame, zinco, manganese e cobalto.

Per chi ancora non lo sapesse, le ciliegie contengono melatonina naturale, una sostanza che favorisce il sonno, e naturalmente sono fonte di antiossidanti, che aiutano il nostro organismo a contrastare l'invecchiamento provocato dai radicali liberi. Gli antiossidanti delle ciliegie sono le antocianine, contenute soprattutto nella visciola (una varietà  selvatica da cui si ottiene una marmellata buonissima). Fra le particolarità delle ciliege si annoverano anche proprietà depurative, remineralizzanti ed energetiche, ad esempio favoriscono la depurazione del fegato e a regolare la sua attività.

Tra l'altro le ciliegie favoriscono la diuresi e sono leggermente lassative. Proprio per il loro contenuto equilibrato di sali minerali e vitamine aiutano a ricaricare l'organismo di energia e di sostanze nutritive utili. Quindi in caso di stress e spossatezza meglio farne una buona scorpacciata. 25 ciliegie al giorno, consumate al mattino, dopo il digiuno notturno, aiutano la depurazione se il loro consumo è accompagnato una buona quantità di acqua.

Per chi pratica sport e per coloro che sono sempre in movimento il consumo di ciliege e il succo di ciliegia è un vero toccasana secondo gli studi più recenti. Il succo di ciliegia è infatti non solo energetico, ma antinfiammatorio e di aiuto per la salute del cuore, soprattutto grazie alla ricchezza di antiossidanti del frutto e del suo succo. Dato che le ciliegie, contengono molto potassio, aiutano ad abbassare la pressione del sangue contribuendo a bilanciare l'eccesso di sodio nell'organismo.

Naturalmente le ciliegie vengono utilizzate per la preparazione di composte, conserve, sciroppi, liquori, frutta sciroppata, gelati, yogurt e dolci di vario genere. Ma anche la cosmesi utilizza le ciliegie, infatti la loro polpa viene talvolta impiegata per la preparazione di maschere di bellezza dall'azione astringente e rinfrescante.  Il consumo di ciliegie non presenta controindicazioni particolari. Anche  i diabetici possono beneficiare delle proprietà delle ciliegie, perchè lo zucchero in esse contenuto, il levulosio, non provoca danni. In caso di dubbio però, sulla base del tipo di diabete e del proprio stato di salute, il consiglio è sempre di consultare il proprio medico.

venerdì 6 maggio 2016

L'Alga Kelp, dono del mare

L'Alga Kelp è un dono del mare a tutto beneficio della nostra salute. In particolare quest'alga aiuta a dimagrire e si rivela molto efficace contro la cellulite.


Oggi parliamo dell'Alga Kelp che, come altri tipi di alghe commestibili, è particolarmente ricca in iodio, adatto a stimolare il funzionamento della tiroide che, a sua volta, mantiene il nostro metabolismo efficiente. Il mare oltre al buon pesce, ci fa infatti dono anche di quest'alga ricchissima di nutrienti e davvero benefica per la nostra salute.


Per la ricchezza dei suoi nutrienti le alghe sono molto utili in caso di anemia, problemi al sistema linfatico, demineralizzazione, colesterolo alto. Grazie all'alto contenuto di proteine le alghe possono essere un buon sostituto della carne e anche dei latticini. Anche l'Alga Kelp ha queste proprietà, e forse molti la conoscono perché con essa si prepara il caviale vegetale.

L'Alga Kelp è originaria del mare di Barents e dell'Oceano Atlantico ed è considerata un vero e proprio super cibo. Contiene infatti la vitamina A, B1, B2, C, D, E, molti polifenoli che insieme contribuiscono a stimolare il metabolismo, favorire il dimagrimento e la perdita di liquidi di ristagno. E' molto ricca di grassi insaturi e ha proprietà rassodanti e antinfiammatorie.

Ma perché aiuta a dimagrire? L'Alga Kelp ha il potere di stimolare la lipolisi, ossia il processo di scioglimento dei grassi e contemporaneamente contrasta i ristagni dei liquidi. Dato che l'azione dell'Alga Kelp è potente, è necessario prestare una certa attenzione all'uso che se fa. In particolare è vietato l'uso di questa potente alga durante la gravidanza, in caso di ipertiroidismo e in presenza di disturbi cardiaci.


lunedì 2 maggio 2016

Il miglio: il cereale d'oro

La coltivazione del miglio (Panicum miliaceum), il cereale d'oro, si perde nella notte dei tempi, e testimonianze se ne ritrovano persino fra gli antichi egizi. Esso però è originario dell'India, e viene coltivato in tutta l'Asia Minore. In Europa è poco utilizzato, e a torto, perché è un vero "toccasana". Scopriamo intanto le sue proprietà nutrizionali.


Fonte di carboidrati, contiene vitamine – in particolare la A, quelle del gruppo B e la PP – e sali minerali come ferro, fosforo e magnesio; presenta una componente proteinica più alta di quella degli altri cereali, ed è ricco di acido salicilico, che migliora le funzioni di milza e pancreas, supporta l’organismo durante lo sviluppo e rafforza capelli (nelle erboristerie, potete trovare ottimi shampoo a base di miglio), ciglia, denti e unghie.

Se vi sentite affaticati, sia fisicamente che mentalmente, siete in convalescenza, gravidanza, allattamento, il miglio può farmi ritrovare il benessere. Consigliato durante la crescita dei ragazzi e per gli studenti. Un altro grande vantaggio è che il miglio è privo di glutine, il che lo rende facilmente digeribile e adatto anche ai celiaci. Lo potete trovare nei supermercati e nei negozi specializzati (io lo compro sia al supermercato che in negozio) in chicchi, molto piccoli e tondi, che sono stati decorticati: privati cioè della parte più esterna non edibile.

Si presta a moltissime preparazioni, in particolare sformati e crocchette perché tende ad addensare, senza bisogno di aggiungere altri leganti. Si trova anche in farina e fiocchi, utilissimi per preparare creme e pappe per bimbi. Potete trovare sul web le più svariate modalità di prepararlo e tante gustose e semplici ricette, ve lo consiglio!


venerdì 5 febbraio 2016

Lo straordinario miele di fiori rossi d'aloe

Ho scoperto il miele di fiori rossi d'aloe in una erboristeria quasi per caso, cercavo il succo non pastorizzato e che non fosse stato diluito con acqua, e parlando con la titolare ho scoperto una stupenda linea di integratori a base di aloe: L'Abruzzese. Questi laboratori lavorano l'aloe che viene coltivata con metodo rigorosamente biologico in terreni a cielo aperto in provincia di Catania (Sicilia). Questi terreni, situati in zona pre-vulcano sono molto ricchi di sostanze benefiche (vitamine, minerali, antiossidanti..) e ciò deriva dalla degradazione delle rocce vulcaniche.


I laboratori L'Abruzzese, producono anche il miele il quale non subisce nessun trattamento di pastorizzazione e raffinazione, al fine di non alterare i componenti biologici naturali. Il miele è il risultato della trasformazione che subisce il nettare durante il passaggio nella borsa melaria dell'ape. tale trasformazione, che per suo principale agente ha le secrezioni digestive, fa del nettare un miscuglio di zucchero invertito (destrosio e lelvulosio), di saccarosio e di sali minerali.

Il miele si raccoglie dopo la stagione della fioritura dell'Aloe Arborescens. Per estrarlo dai favi si tolgono gli opercoli che chiudono le celle e di dispongono i favi in uno smielatore, entro cui il miele fuoriesce per effetto della forza centrifuga. Una volta svuotati i favi vengono riportati nelle colonie di api, per essere riempiti del miele del nuovo raccolto.

Il miele di fiori rossi d'Aloe è un dono della natura che solo le api possono produrre. E' un alimento ricco di enzimi, sali minerali, vitamine e zuccheri semplici di pronta ed immediata assimilazione da parte dell'organismo umano. E' adatto a tutti, dai bambini agli anziani.

mercoledì 27 gennaio 2016

Come scegliere l'acqua in base alle proprie esigenze

Per molti un'acqua vale l'altra, ma ogni consuamtore attento a ciò che acquista e alla propria salute, deve sapere quale acqua è più adatta alle sue esigenze, in base alle caratteristiche dell'acqua stessa. Esiste una classificazione delle acque minerali in base ad alcuni parametri: il contenuto di gas, il residuo fisso e la composizione di sali minerali.


Ogni acqua minerale, pertanto, è unica e ha caratteristiche proprie che la rendono idonea a ciascun individuo:
  • un’acqua povera di sali minerali è adeguata per diluire il latte in polvere destinato a neonati e lattanti; inoltre, grazie alle sue proprietà diuretiche, può essere utile a chi soffre di microcalcoli o di sabbiolina per fare un “lavaggio” dei reni; 
  • per chi fa sport o durante il periodo estivo, quando si suda maggiormente, è raccomandata un’acqua minerale che aiuti a reintegrare i sali persi; 
  • un’acqua bicarbonata, se bevuta durante i pasti, favorisce la digestione; 
  • quella ricca di calcio è indicata per la crescita dei bambini, per le donne in gravidanza e negli adulti per prevenire l’osteoporosi. 
  • l’acqua minerale ricca di calcio biodisponibile (che l’organismo assimila senza eliminarlo) è, inoltre, particolarmente, adatta per chi ha difficoltà nell’assorbimento di questo elemento attraverso il latte e i derivati; le acque solfate aiutano, invece, a combattere la stitichezza.

La scelta delle acque minerali è, però, la sintesi delle esigenze e dello stato psicologico del momento: ad esempio, quando si è assetati si ha il desiderio di un’acqua piatta e fresca, mentre quando fa molto caldo o semplicemente si vuole aiutare la digestione, si sente il desiderio di bere un’acqua gasata e ricca di magnesio. A voi la scelta.

lunedì 25 gennaio 2016

Depurarsi e sgonfiarsi con il finocchio

Se dovete o sentite la necessità di sgonfiarvi e depurarvi, potete ricorrere al finocchio, alimento davvero speciale perchè di esso si utilizza tutto: semi, barbe, e l'ortaggio fresco una miniera di sostanze dimagranti. Contiene vitamine A e C, sali  minerali e un preziosissimo olio essenziale, l'anetolo, ricco di flavonoidi ad azione digestiva, carminativa (cioè riduce i gas intestinali e la dilatazione del girovita), miorilassante. 


Fra le sue più spiccate proprietà, quella di essere un antinfiammatorio del colon, disinfettante della mucosa intestinale e grazie alle sue fibre, regolarizza l'assorbimento dei nutrienti e in particolare dei grassi.  Dovremmo inoltre esultare per il fatto che contiene solo 15 calorie per etto e preziosi fitoestrogeni che sono un valido aiuto per contrastare la ritenzione e la pesantezza legate alle sindromi premestruali. Grazie all’alto contenuto di potassio e di acqua, è un potente diuretico. Il potassio, inoltre, agisce sulla corretta funzionalità del sistema nervoso e ha anche un effetto calmante nei confronti degli attacchi compulsivi dovuti alla fame nervosa.


Quando ci prende la fame, abituiamoci a sgranocchiare un po’ di finocchio crudo: ci sentiremo subito più sazi, confortati anche dall’azione del “masticare” qualcosa di croccante ma del tutto privo di grassi e zuccheri. Potete prepararli così.

Insalata di finocchi e arance: non solo buona ma ottima per drenare i ristagni. Affettare finemente un finocchio, aggiungere un’arancia rossa a tocchetti, qualche pinolo e cospargere di gomasio. Condire con olio extravergine di oliva spremuto a freddo e succo d’arancia.E' un antipasto davvero sfizioso.

Crema di finocchi: serve a riattivare il metabolismo. Cuocere 2 patate e 2 finocchi in una pentola d’acqua con un dado vegetale, mezza cipolla, una carota e un pezzetto di alga kombu. Frullare il composto,insaporre con poco pepe nero, aggiungere un rametto di rosmarino e un filo di olio extravergine.

Finocchi gratinati al forno: per combattere la stipsi e la “pancetta”. Distribuire 2 finocchi a fettine dentro una teglia, ricoprili di ricotta magra (o yogurt greco magro) e salsa di soia. Infornare per mezz’ora a 180°C. Quando mancano 10 minuti al termine della cottura spolverizzare con gomasio e qualche seme di finocchio.

E poi:  per aumentare il sapore speziato dei nostri piatti i semi di finocchio vanno tritati rapidamente nel mixer: solo così verranno liberati gli oli essenziali in essi contenuti. Se prepariamo il pane in casa, possiamo aggiungerli alla pasta alternandoli a quelli di sesamo, girasole, zucca. I semi possono anche essere sgranocchiati per placare i morsi della fame, quindi sono molto utili quando si inizia un percorso dimagrante.

A fine pasto: preparare la tisana con un cucchiaino di semi di finocchio; lasciare in infusione 10 minuti, filtrare e bere dopo i pasti, dolcificando con un cucchiaino di miele.

Dai semi dei finocchi si ricava un olio essenziale ricco di fitormoni, che hanno un’azione tonica sui tessuti. Ne bastano 2-3 gocce da diluire in un cucchiaio di olio di jojoba per ottenere un unguento da massaggio dalle proprietà rassodanti. Lo stesso olio, diffuso in un bruciatore di essenze, contrasta gli sbalzi d’umore e la fame nervosa.

lunedì 18 gennaio 2016

Le radici invernali: scorzobianca, cardo, sedano rapa, rapa e topinambur per il benessere e la linea

Siamo nell'era dell'informazione e ancora non sappiamo approfittare degli alimenti che possono aiutarci a rimanere in linea poichè contentgono ottimi nutrienti ma contengono poche calorie. Fra questi enumeriamo le radici invernali, che sono stati per diverso tempo esclusi dalle nostre tavole, semplicemente perchè considerati alimenti "poveri". Rivediamo questo pregiudizio. Scorzobianca, cardo, sedano rapa, rape e topinanbur sono i migliori alleati della linea e contemporaneamente sono ricchi di sali minerali, vitamine e fibre, aiutandoci anche a liberarci dei fastidiosi liquidi in eccesso. 


Questi ortaggi possono essere gustati sia cotti che crudi,  se cotti combattono il cedimento dei tessuti e la cellulite (e dico non è poco). Se crudi, apportano vitamine antiossidanti, come la C e la E e il betacarotene, utili per contrastare i radicali liberi che, oltre a provocare un invecchiamento precoce, rendono più difficile lo smaltimento dell’adipe.


Scorzobianca: combatte la ritenzione, si presenta come una radice di forma allungata, biancastra, con un gusto amarognolo. Contiene inulina e potassio ed è ideale cotta al vapore (dalle mie parti si chiamano radici amare). Se invece si fa lessare, l’acqua di cottura può essere bevuta come depurativo o utilizzata come “base” per minestre fortemente diuretiche. Le calorie sono 15 l’etto.

Cardo: migliora la digestione. Io amo tantissimo i cardi, cucinati in tutti i modi:  è una pianta ricca di acqua e per questo contiene pochissime calorie, soltanto 9 per etto. Il suo sapore è leggermente amarognolo e, proprio per questo, stimola l’attività gastrica ed epatica, combattendo la distensione addominale dopo i pasti.

Sedano rapa: ne avevamo già parlato, aumenta il senso di sazietà, ha un sapore aromatico, profumato ma dolce al tempo stesso, che è inconfondibile grazie al contenuto di un olio essenziale, il sedanolide. Ha un elevato contenuto di fibre. E le calorie sono solo 22 per etto

Rapa:  combatte fame e gonfiore e contiene soltanto 19 calorie per 100 g ma ha il “difetto” di assorbire molto i grassi con cui viene condita. Anche se ha un basso apporto di fibre, è interessante dal punto di vista nutrizionale soprattutto per il contenuto di potassio, che la rende una preziosa alleata anti gonfiore.

Topinambur: ne avevamo già descritto le caratteristiche, è utile contro la stipsi. Il suo sapore ricorda quello del carciofo, la sua consistenza è però simile alla patata. Contiene inulina, 25 calorie per 100 g di prodotto ed è una buona fonte di calcio, ferro e magnesio; favorisce il transito, aiutando gli intestini più pigri.

domenica 10 gennaio 2016

Tutto il buono dei mandarini, un concentrato di salute

Da diversi anni ormai sulle nostre tavole invernali son presenti molto più i clementini che non i mandarini. In verità io preferisco il mandarino,  in pratica il gene non ibrido. Come tutti gli agrumi anche i mandarini sono molto ricchi di antiossidanti che sono un valido aiuto nel prevenire le infezioni e rafforzare il sistema immunitario, ma rispetto ad altri agrumi, il mandarino contiene una concentrazione maggiore di flavonoidi, tra cui la nobiletina ottimo coadiuvante nell'abbassare  i livelli di glucosio e colesterolo nel sangue, e a prevenire l’aterosclerosi.

Mangiare mandarini ogni giorno avrebbe quindi un’azione mirata anche sul controllo del diabete (in particolare quello di tipo 2 e dell’obesità. Per quanto riguarda la presenza di vitamine troviamo come possiamo intuire la vitamina C  che si concentra nella buccia e soprattutto nell’ “albedo” ovvero la pellicina che siamo soliti togliere quando sbucciamo il frutto. Grazie ad essa avviene la sintesi del collagene, la proteina che protegge la pelle, i tendini e le gengive; è indispensabile nella prevenzione delle infezioni e accelera i tempi di cicatrizzazione delle ferite.


I fumatori in particolare dovrebbero fare scorta di vitamina C poichè il fumo ne neutralizza le scorte; il mandarino è anche un valido alleato per chi ha smesso di fumare, perché tampona gli effetti tossici della nicotina. Se si è convalescenti e soprattutto se si sono assunti antibiotici, antipiretici e per chi fa uso di cortisonici o contraccettivi orali, i mandarini non dovrebbero mai mancare, e con essi la vitamina C. Chi cade spesso vittima di infezioni, raffreddori, afte, gengiviti o epistassi (emorragie di sangue dal naso), dovrebbe integrare giornalmente la dieta con dosi di vitamina C estratta dai frutti, come gli agrumi.

È stato riscontrato che un consumo giornaliero di alimenti contenenti dosi massicce di vitamina C dimezza il rischio di tumori a bocca, laringe e stomaco e riduce del 20% quello di ictus. La vitamina C, infine, è indispensabile soprattutto a inizio anno per evitare febbri e influenze: per questo bastano un paio di mandarini al giorno per vaccinarsi contro i malanni del grande freddo. Inoltre negli amici mandarini troviamo le vitamine del gruppo B (niacina, tiamina, vitamina B6) e i sali minerali (ferro, rame, calcio, manganese e soprattutto potassio, reidratante e stimolante della diuresi), acido folico (previene l’osteoporosi) e fibra, che agisce da lassativo naturale.

Le scorze essiccate provenienti da mandarini non trattati chimicamente si possono usare per preparare tisane super vitaminiche. Basterà lasciare in infusione in acqua bollente la scorza di un mandarino biologico per 10 minuti e poi bere prima di andare a dormire. Questo infuso di scorze di mandarino ci ricarica di micronutrienti e concilia il sonno.

domenica 3 gennaio 2016

Purificare e depurare il sangue: vi presento il Radicchio rosso

Il radicchio è un'insalata amara, è un cespo di foglie di colore rosso intenso con venature bianche. Il radicchio a testa rotonda è quello di Chioggia mentre quello allungato, è quello di Treviso. Dal suo colore capiamo subito che è ricco di antiossidanti, alleati buoni per abbassare la pressione sanguigna e irrobustire l’apparato cardiocircolatorio. Nelle sue foglie troviamo acido folico e vitamine A e C, fibre e sali minerali come potassio, fosforo, sodio e ferro che tonificano il fegato e purificano il sangue. Grazie alla sua capacità di eliminare i batteri patogeni, viene utilizzato spesso in caso di vermi intestinali o infezioni ed è particolarmente indicato al cambio di stagione, quando lo stress e i primi virus favoriscono demineralizzazione e accumulo di scorie acide.


Riattiva enzimi e pancreas: per chi ha un metabolismo rallentato e fatica a bruciare i grassi, il gusto amaro del radicchio potenzia l’attività del pancreas e stimola la secrezione biliare che attiva il metabolismo dei grassi. Fate una centrifuga con cinque foglie fresche di radicchio e il succo di mezzo limone: consumare un bicchiere prima dei pasti. Stimola la saliva e gli enzimi digestivi. Questo succo è inoltre un ottimo corroborante da bere subito dopo lo sforzo fisico o una sessione di ginnastica, perché reintegra rapidamente i sali minerali persi.

Attenua rughe e couperose: ecco come ridurre la couperose, prendete tre foglie di radicchio, una pera matura e un cucchiaio di farina d’avena. Frullate gli ingredienti fino ad ottenere una crema morbida. Applicatela sul viso per 10 minuti e poi risciacquate con acqua fredda. Le antocianidine del radicchio stimolano la produzione di collagene e attenuano i rossori.

Abbassa la glicemia: avete esagerato con dolci e carboidrati raffinati? Allora consumate il radicchio rosso in insalata crudo prima dei pasti: abbassa il livello di zucchero nel sangue grazie all’alto contenuto di inulina.

Sfiammare il colon:  durante tutti i mesi freddi è buona abitudine bere il centrifugato di radicchio prima dei pasti: disinfetta tutto l’apparato digerente.

venerdì 25 dicembre 2015

Tonico, depurativo,drenante: il sedano rapa

Avete mai assaggiato e cucinato il sedano rapa? E' una qualità di sedano cicciotto e bitorsoluto, fresco e delicato, croccante e appetitoso. Buonissimo da consumare esclusivamente a crudo sia come contorno che mescolato ad altre insalate. Oggi lo si trova in quasi tutti i supermercati, ed è ricchissimo di proprietà digestive, toniche, rimineralizzanti, da non far mancare sulla nostra tavola soprattutto in estate. 


La ricchezza delle sue proprietà è dovuta al fatto che il suo ciclo di crescita è più lungo rispetto agli altri ortaggi, per questo assorbe dal terreno molti principi attivi depurativi e sali minerali stimolanti, tra cui magnesio, manganese, iodio, ferro, rame, potassio, sodio, calcio, fosforo, preziosi per il metabolismo di surrene e pancreas, oltre alle vitamine A, B, C, indispensabili per conservare l’elasticità dei tessuti e combattere l’azione invecchiante dei radicali liberi. Per quanto ancora sconosciuto a molti, durante il Medioevo  e il Rinascimento il sedano rapa veniva usato come un vero e proprio medicinale. Contiene pochissime calorie (solo 23 per 100 grammi di prodotto) ed è ritenuto persino afrodisiaco.

Potete centrifugarlo, dopo averne eliminato la buccia e depurerete surrene e pancreas. Per un mese, bevete mezzo bicchiere di succo centrifugato fresco prima dei pasti principali. Drenante di reni e fegato, regola anche i processi digestivi e stimola l’attività del surrene, aumentando la resistenza allo stress.

 ATTENZIONE: il consumo quotidiano di succo di sedano rapa va evitato durante la gravidanza, visto che questo ortaggio ha anche la capacità di promuovere le contrazioni uterine. Lo stesso vale per i piatti a base di sedano rapa fresco, ugualmente sconsigliato alle gestanti.

Il sedano rapa deve essere consumato sempre e solo fresco, poiché la cottura distrugge le vitamine di cui è ricco. Ottimo da abbinare allo yogurt ed erba cipollina, un pizzico di curry,  sale e pepe a piacere da gustare come contorno o da solo come antipasto: oltre a stimolare pancreas e surrene, è anche un ottimo alleato contro la pigrizia intestinale.

domenica 13 dicembre 2015

I Ceci: sostituti della carne, buoni per disintossicare colon e circolo

Quando comincia a fare freddo, il nostro corpo desidera istintivamente i cibi riscaldanti e  i legumi sono fra questi. Sono molto importanti per la nostra salute, perchè oltre alle proteine, essi sono ricchi di minerali e antiossidanti. Oggi ci dedicheremo ai ceci, emarginati in passato perchè considerati  più “poveri” rispetto a lenticchie e piselli, mentre al contrario di quanto si possa credere hanno ottime proprietà nutrizionali e si prestano ad essere cucinati nelle più svariate e fantasioe maniere. 

I ceci sono grandi alleati della salute perchè liberano i vasi da colesterolo e tossine. Pur essendo più proteici di altri legumi, a differenza delle proteine animali non aumentano i grassi nel sangue.  Hanno un apporto calorico superiore a fagioli, piselli e lenticchie ma anche una discreta percentuale di acido linoleico, assente in altri legumi. L'acido linoleico, abbondante nella frutta secca e in alcuni oli, è fondamentale per il nostro organismo perché previene le infiammazioni e agisce positivamente a livello cardiovascolare: abbassa i livelli di colesterolo cattivo e ha un’azione protettiva sulla circolazione sanguigna. In aiuto contro il colesterolo i ceci contengono anche le saponine e la fibra, e quest'ultima a sua volta ha una funzione anti stipsi: regolando il transito intestinale mantiene in buona salute la delicata zona del colon.


Ma non è finita qui perchè i ceci son ricchi di vitamine e minerali: betacarotene, vitamine del gruppo B e, tra i minerali, fosforo, potassio e magnesio, preziosi per la funzionalità cerebrale. Contengono in percentuale considerevole anche il ferro e il prezioso acido folico, che abbassa i livelli di omocisteina, un aminoacido che, se presente in dosi eccessive nel sangue, può provocare problemi cardiocircolatori come ictus e infarto. Affinchè l’assorbimento del ferro possa essere facilitato da parte del nostro organismo, è buona norma aggiungere ai ceci un alimento che contenga vitamina C (per esempio curcuma o zenzero sulle zuppe e minestre), oppure succo di limone o una cipolla rossa affettata nelle insalate di ceci lessati. Aggiungendo a fine cottura le spezie nelle minestre o la cipolla nelle insalate, aumenteremo anche il complessivo valore antiossidante del piatto. Gli isoflavoni e le saponine (utili nel contrastare la formazione di radicali liberi)  vengono “potenziati” dai curcuminoidi (presenti nella curcuma), dallo zingerone (contenuto nello zenzero) e dalla quercetina (nella cipolla).

E ora qualche suggerimento per gustarli al meglio. I ceci si lasciano in ammollo per una notte ( non utilizzare mai l’acqua di ammollo per la cottura). Si mettono a cuocere in abbondante acqua, con l’aggiunta di una foglia di alloro o di un pezzo di alga kombu. Si salano solo a fine cottura. Oppure provate il gustosissimo hummus, una crema di ceci ricostituente.
Ingredienti per 4 persone: 100 g di ceci ammollati, olio d’oliva, olio di girasole 1/2 spicchio d’aglio, un limone, menta.

Procedimento: lasciare in ammollo i ceci per circa 12 ore e metterli poi a bollire nella pentola a pressione per circa un’ora e mezza. Dopo averli scolati, passarli al frullatore e aggiungere un cucchiaio di olio d’oliva e un cucchiaio di olio di girasole, mezzo spicchio d’aglio sminuzzato e un limone spremuto. Aggiungere acqua se la crema risulta troppo spessa. Servire con qualche fogliolina di menta.

giovedì 3 dicembre 2015

Sedano, Rapa o Sedano Rapa?

Una curiosa variante del sedano è il Sedano Rapa pianta particolare e curiosa, seppur poco conosciuta. E' un tipico ortaggio da radice, come tale viene coltivato principalmente per l'assetto radicale. Il suo aspetto non è certo accattivante: la radice,  è globosa e bitorzoluta.  La pianta presenta un ciclo biennale; la raccolta, iniziata verso la fine di agosto, si protrae sino a dicembre o comunque fino ai primi geli. Si consiglia di comprare il sedano rapa quando raggiunge un peso variabile dai 600 ai 700 grammi: questo rappresenta infatti il peso ideale, indice di qualità del prodotto. 

Ottime le sue  proprietà diuretiche e disinfettanti attribuibili anche se non vengono ampliamente sfruttate dall'erboristeria, probabilmente perché ritenute meno importanti rispetto a quelle di altri ortaggi che vantano a pieno titolo le potenzialità suddette. Il sedano rapa, come del resto il sedano da costa, fornisce un ridotto apporto calorico (solo 23 kcal per 100 grammi di prodotto) ed è costituito da una considerevole quantità di acqua (88%), mentre il restante 12% è ripartito tra carboidrati, proteine, grassi e fibre (soprattutto).

La radice è costituita anche da vitamine (in particolare quelle antiossidanti) e sali minerali, quali ferro, potassio e manganese. Come il sedano, è utile contro reumatismi, affezioni polmonari, calcoli renali, insufficienza epatica ed in caso di demineralizzazione. Presenta un aroma piuttosto forte ed intenso: l'odore aromatico, quasi pungente, è dovuto all'olio essenziale, caratterizzato principalmente da limonene e da sedanolide, oltre ad una serie di svariati monoterpeni. Per la presenza di alcune proteine (Api g 1, Api g 4, Api g 5), il sedano rapa rientra tra gli alimenti potenzialmente allergizzanti: a tal proposito, il consumo di questa radice dev'essere evitato dai soggetti sensibili o predisposti alle allergie alimentari.

 E' sfruttato più in ambito alimentare che fitoterapico, pur rimanendo comunque un ortaggio poco conosciuto anche in cucina.Si presta alla preparazione d'insalate, quindi consumato crudo, ma rappresenta un buon contorno anche da cotto: può essere cucinato al forno, in padella con poco olio, fritto in abbondante olio, ma anche impanato o gratinato. Inoltre, il sedano rapa può essere ingrediente principale di zuppe e minestre.


venerdì 30 ottobre 2015

Parietaria, come fare un cataplasma, infusi, un vino per il fegato e un miele per i polmoni

Parietaria sta a significare che sta volentieri sui muri e sulle pareti; officinalis perché usata nelle antiche farmacie. Questa pianta, dalla lunga e valorosa tradizione medicinale, ha una caratteristica che si desume da alcuni dei nomi con cui viene chiamata: erba vedriola, lavagoti, vedraggina, erba da bottiglie ecc. Infatti, se dovete pulire una bottiglia particolarmente sporca e unta, nulla c'è di meglio che le foglie di questa pianta miste ad un po' d'acqua. Alcune vigorose sbattute e, dopo aver estratto i frammenti di foglie, il vetro brillerà per l'azione pulente dei peli setolosi della parietaria, particolarmente detergenti.


Caratteristiche e proprietà 

Si tratta di una pianta erbacea, perenne, appartenente alla famiglia delle Orticacee. Possiede un fusto eretto, ruvido e legnoso, abbondantemente peloso, di colore rossiccio e della lunghezza di 20-70 cm. Le foglie sono sparse sul fusto, hanno un lungo gambo, forma ovale con punta acuta e base a forma di cuneo, margine intero, lucide nella parte superiore, pelose sotto. I fiori di colore verdastro, sono piccoli e raccolti in globi. Il polline può provocare allergia. E molto comune sui muri, nei ruderi e nei boschi, fino a circa 1000 m. La parietaria fiorisce in primavera e ogni parte di essa è utilizzabile. Fresca è più efficace, ma se si desidera, occorre che l'essiccazione avvenga al sole, e molto rapidamente: le pianticelle devono essere rivoltate spesso perché asciughino bene da ogni parte. La si conserva in vasi di vetro da riporre in luogo asciutto onde evitare dannose fermentazioni. La parietaria è ricca di sostanze amare, sali minerali e composti chimici. Possiede proprietà diuretiche, sudorifere, depurative, emollienti e antireumatiche.

Utilizzo 

Le foglie della parietaria diventano morbide e dolci una volta cotte e si usano in minestre, ripieni, praticamente con tutti gli usi dell'ortica. Per l'uso commestibile è meglio però raccogliere le foglie della parte superiore più succose. La sua diffusione nella medicina popolare è dovuta principalmente alla sua attività depurativa e diuretica. Per rendere più accettabile il sapore di infusi e decotti si consiglia di aggiungere qualche goccia di succo di limone.
Cataplasma contro ascessi, foruncoli e piaghe: raccogliere una manciata di foglie e steli di parietaria fresca, lavarli, asciugarli, stenderli sopra una falda di garza e batterli con la costa di un coltello per fame uscire tutto il succo possibile. Applicare quindi sulla parte malata.
Infuso contro il catarro bronchiale: versare 10 g di pianta secca di parietaria in un litro d'acqua bollente e attendere 10 minuti prima di filtrare. Bere con miele l'infuso a tazzine in mezza giornata. Infuso diuretico: far bollire un litro d'acqua e versarvi 30 g di pianta secca. Attendere che sia tiepido e berne tre o quattro tazzine al giorno.
Vino di parietaria contro le disfunzioni di fegato: scaldare un litro di vino rosso di buona qualità con un pezzetto di scorza d'arancia. Quando comincia a bollire allontanarlo dal fuoco e versarvi 30 g di foglie fresche. Far raffreddare, filtrarlo e berne un bicchierino al termine dei pasti.
Miele contro le affezioni polmonari: ridurre in polvere 10g di foglie secche. Amalgamarvi 10 g di miele e prenderne un cucchiaino ogni due o tre ore.
Succo fresco: raccogliere parecchie piantine di parietaria fresca, lavarle in molta acqua corrente, sgocciolarle e farle asciugare distese per 10 minuti, poi raccoglierle in un tovagliolo. Torcere il fagottino di foglie da spremere il succo e raccoglierlo in un recipiente. Prenderne da 30 a 100 g al giorno ed è utile per i calcoli renali.

mercoledì 28 ottobre 2015

Depurare il corpo e aiutare il cuore, ecco il benefico melograno

Il melograno è uno dei cibi più antiossidanti che la natura di offre e questo grazie ai flavonoidi  in esso contenuti (quantità di gran lunga superiore rispetto ai mirtilli, tè verde e al vino rosso) e del suo apporto di vitamine (A, C e del gruppo B), sali minerali (soprattutto potassio, fosforo e ferro), grazie ai quali apporta un'efficace azione antinfiammatoria e preventiva nei confronti delle malattie da raffreddamento. Ma la sua qualità più spiccata è quella di contrastare le malattie cadiovascolari.

Forse vi sembrerà strano ma gli studi hanno stabilito che non sono tanto i semi a racchiudere i principi attivi efficaci a ridurre il rischio dell’insorgenza delle malattie cardiovascolari, ma la buccia e soprattutto la membrana bianca che li avvolge. Dunque per usufruire di tutti i principi è consigliabile assumere l’estratto del frutto intero anziché solo quello dei semi. Il consumo regolare di succo di melagrana agisce sul controllo dell’ispessimento dell’arteria carotide e sulla diminuzione delle lesioni aterosclerotiche. I polifenoli presenti nel melograno hanno un’azione sbloccante sui grassi che si accumulano sulle arterie e favoriscono un netto miglioramento della circolazione e un abbassamento del colesterolo, sia di quello LDL (considerato nocivo) che di quello totale.


Grazie al melograno sono stati evidenziati notevoli miglioramenti dell’elasticità dei tessuti in particolare nei soggetti diabetici, obesi e affetti da sindrome metabolica. Non solo, il melograno è anche  un buon rimedio poichè è un buon regolatore della pressione sanguigna. La presenza di acido ellagico pare che agisca anche sulla formazione di alcune forme tumorali, in particolare sulle neoplasie della prostata, del seno e del colon, prevenendone l’insorgenza o riducendone lo sviluppo. L’azione sinergica di antociani, tannini e acido ellagico avrebbe poi un effetto benefico anche a livello neuronale: nelle patologie del cervello come l’Alzheimer, nel trattamento della depressione e degli sbalzi d’umore. Inoltre ha caratteristiche detossificanti e drenanti (grazie al potassio). Essendo un frutto alcalino,  regola l’equilibrio acido basico: per questo è consigliato per tonificare lo stomaco e negli stati di acidità gastrica, spesso indotti da un consumo eccessivo di zuccheri raffinati e proteine.

Provate ad aggiungere i semi di melagrana al risotto: alleggerisce le funzioni gastriche e migliora la digestione, evitando reflusso e acidità. Procedete così: fate un soffritto di porro o scalogno tritato finemente e, quando inizia a imbiondire, aggiungi una manciata di riso; porta a cottura il risotto aggiungendo poco alla volta del brodo vegetale bollente e, a fine cottura, unite un bicchierino di succo e 2-3 cucchiai di chicchi di melagrana. Proseguire la cottura per altri 2-3 minuti e servi.

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