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mercoledì 13 aprile 2016

Gli dà noia le 'arozze che passano a Montenero, gli è un desio, gli è pell'oche

I livornesi sono campioni di motti e modi di dire, ma non solo, anche i fiorentini sono geniali nelle loro sortite verbali.

GLI DA' NOIA IL PUZZO DEL CRISTIANO: si dice di una persone poco socievole, di carattere difficile

GLI DA' NOIA LE 'AROZZE CHE PASSANO A MONTENERO: lo dicono i livornesi di chi è insofferente, non può sopportare la minima cosa. E' inutile aggiungere che fra Livorno e Montenero ci sono nove chilometri di distanza


GLI E' UN DESìO: è un vero piacere, una soddisfazione. Usato anche in senso ironico per significare tutto il contrario

GLI E' PELL'OCHE: quando i ragazzacci fiorentini non portavano i bluejeans e i capelloni ed erano parenti stretti degli scugnizzi napoletani, possedevano una carica contestatrice istintiva e artigianale che spesso era un divertimento per gli altri. Così quando arrivava l'estate e spuntavano i banchi all'aperto dei cocomeri con i loro trionfi di fette rosso fuoco, si piazzavano sul lato opposto della strada e facendo eco al richiamo del venditore che ne decantava la frechezza "Diaccio! Diaccio!", urlavano: "Gli è pell'oche!", perchè le oche mangiano anche la roba andata a male. Poi il detto è passato a indicare le persone vecchie e malandate e qualsiasi cosa di scarto.


Usare l'Aloe per i nostri amici pelosi

Conosciamo tutti gli straordinari poteri benefici dell'Aloe per la salute del nostro organismo. L'Aloe non fa bene solo alle persone ma è straordinariamente benefica anche con i nostri amici a quattro zampe. Oggi spieghiamo come usarla

Conosciamo ormai tutti i benefici dell'aloe per noi e per il nostro benessere sia che venga utilizzata internamente che esternamente. Possiamo trovarla ovunque nelle erboristerie e nei negozi di alimentazione biologica, soprattutto nella sua forma di succo e gel. Ma perché non usarla anche per nostri amici animali? Cani, gatti, uccelli, cavalli e anche gli animaletti che vivono in gabbia possono trarre beneficio dalle proprietà benefiche dell'aloe. 


Se somministrata per via interna ai nostri amici,  l'aloe (in succo) combatte la stanchezza cronica e migliora la funzionalità dell'intestino agendo come purificante e disintossicante. Va bene anche  nelle convalescenze, per gli animali anziani, nei casi in cui il pelo è opaco e la cute alterata (troppo secca o troppo grassa). Un po' come per noi stimola il loro metabolismo soprattutto in estate quando stanchezza o alte temperature ficcano l'organismo.

Durante la stagione estiva in particolare, quando c'è mancanza di appetito, l'aloe è estremamente utile perché fornisce quelle sostanze che vengono a mancare a causa della scarsa alimentazione. Oltre ad essere immunostimolante, contiene in alta percentuale vitamine, aminoacidi e minerali che agiscono come ricostituenti. Al palato umano non ha un buon sapore, però generalmente gli animali la gradiscono per cui non è difficile da somministrare.

Versare 10 gocce di succo d'aloe nel beverino o nel biberon degli animali da gabbia; basta un cucchiaino per il gatto e per il cane piccolo, e somministrarne un cucchiaio da tavola per il cane di taglia grande. Per uso esterno il gel di aloe è ottimo per curare piaghe, eczemi e ferite.

Petali di Rosa: scrub delicato fai da te

Qualche tempo fa ho descritto in un mio post, come sia possibile realizzare in casa l'acqua di rose ed avere un ottimo tonico senza conservante alcuno per la nostra pelle. Ma sempre con i petali di rosa, possiamo preparare uno scrub delicato e profumato per la pelle.


Occorrente: petali di rosa non trattata, olio di mandorle dolci,  5 cucchiai di zucchero di canna grezzo, olio di cocco. Lo zucchero ha un'azione levigante, l'olio di cocco è antinvecchiamento e protettivo, l'olio di mandorle è idratante e ammorbidente.

Ecco come procedere: dovrete porre in un vasetto di vetro pulito e disinfettato gli ingredienti a strati. alla base si mette l'olio di cocco, che, solitamente ha una consistenza solida andrà un po' ammorbidito, e con il quale irempiremo circa un terzo del vasetto.  Il secondo strato è composto dai petali della rosa,  schiacciati leggermente con un cucchiaio.

 Successivamente coprite i petali della rosa con alcuni cucchiai di zucchero di canna disposti con attenzione, in modo da ricoprire bene i petali. Infine l’olio di mandorle che va versato fino quasi al bordo del vasetto, quindi chiudete bene e attendete circa 7 giorni, così che l’essenza di rosa permei bene lo zucchero e l’olio di cocco.

Cinque motivi per introdurre il latte di cocco nella nostra dieta

Oggi parliamo del latte di cocco, delle sue proprietà e di almeno cinque buoni motivi per introdurlo nella nostra dieta. I benefici sono plurimi, in particolare per le sostanze nutritive in esso contenute.

Sono sempre di più le persone che si scoprono essere intolleranti al lattosio, mentre altre decidono di fare una scelta etica e smettono di consumare il latte vaccino. Ma al di là delle motivazioni che spingono a rinunciare al latte, si accumulano i motivi per iniziare a consumare il latte di cocco. Un alimento questo dalle grandi proprietà nutritive e con qualità che lo rendono uno dei migliori sostituti del latte.



Quali benefici?  Vediamo di riassumere i principali
 1) Buona fonte di minerali, in particolare antiossidanti come il selenio e il magnesio, ma anche micronutrienti chiave come potassio, ferro e zinco.

2)  Contiene anche vitamine C ed E, antiossidanti protettivi contro l'azione dei radicali liberi.

3) La metà dei suoi grassi è composta da acido laurico, che nonostante sia un grasso saturo, ha dimostrato di diminuire i livelli di colesterolo LDL (cattivo) in favore del colesterolo HDL (buono), e di avere una forte azione antibatterica e antivirale (qui lo studio).

4) E' un ottimo regolatore di sazietà come risulta da uno studio, che ha dimostrato che i particolari grassi del latte di cocco portano a consumare una media di 256 calorie in meno al giorno. Questo anche grazie anche alle fibre contenute, a differenza del latte vaccino che ne è totalmente privo.

5) Un bicchiere di latte di cocco è un valido rimedio naturale per calmare i sintomi del reflusso acido.

Attenzione a non confondere il latte di cocco con l'acqua di cocco, infatti il latte di cocco è la polpa del cocco in foma liquida, l'acqua invece è quella contenuta al suo interno. Reperibile nei negozi che vendono alimenti biologici può avere un prezzo un po'alto, ma non dimenticate l'autoproduzione, frullando  la polpa del cocco oppure a partire dal cocco grattugiato (si compra in buste di plastica al supermercato), mettendolo a bagno in acqua calda per poi filtrarlo.

Il latte di cocco è ottimo da aggiungere ai frullati di frutta e verdura fresche, regalando gli un sapore delizioso. Va benissimo con il caffè oppure lo si può gustare così semplice semplice. In quest'ultimo caso però, è consigliato moderare la quantità a chi vuole perdere peso, essendo comunque ricco di grassi e contando circa 250 calorie per bicchiere. E' un valido ingredientep er la cucina esotica,  thailandese e di altri Paesi africani e del sud-est asiatico .

martedì 12 aprile 2016

Far la pulenda, farlo con la voglia, fare l'uomo addosso, far melata, far pippo

Alcuni modi di dire toscani derivano dal gergo tipico marinaro, o addirittura dallo stato di gravidanza delle donne, altri dalle malattie delle piante, e chi più ne ha, più ne metta.

FAR LA PULENDA: cioè "fare la polenta". E' una metafora del gergo marinaro quando i vogatori di una barca non vanno a tempo e si vede un remo in acqua e uno fuori


FARLO CON LA VOGLIA: non potere appagare un desiderio. Si dice a chiunque, e non solo alle donne incinte, quando desidera ardentemente qualcosa che difficilmente riuscirà a ottenere. "Mi toccherà farlo con la voglia". La voglia è notoriamente una macchia cutanea congenita dovuta a una pigmentazione irregolare o ad un angioma: questo secondo la scienza. Secondo la convinzione popolare, la macchia che si nota sul corpo del neonato ( e poi dell'adulto) deriva da un desiderio non appagato della madre quand'era incinta. Farlo con la voglia, però si dice per le cose più disparate, senza dovere essere incinta. Anzi, nessuno si meraviglia se lo dice un uomo.

FARE L'UOMO ADDOSSO: opprimere, assoggettare.

FAR MELATA: finite tutto; far repulisti. "Da un pezzo 'un si levava i' corpo di grinze: gli ha fatto melata d'ogni cosa!", cioè ha mangiato tutto, senza lasciar nulla nel piatto. La melata è una malattia delle piante che fa ingiallire le folgie e poi le fa cadere.

FAR PIPPO: fare la spia

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