Riportare l'Amaranto in tavola è davvero importante per la nostra salute. Già conosciuto nell'antichità questo pseudo cereale è ricchissimo di principi nutritivi utili al nostro benessere
L'Amaranto è una pianta molto antica che è stata fra gli alimenti base delle popolazioni precolombiane. Proprio recentemente se ne sono ricoperte le benefiche qualità nutrizionali soprattutto per i celiaci, proprio perchè non contiene glutine. Ma essa è anche alla base dell'alimentazione vegetariana e vegana per la ricchezza di proteine vegetali. L'Amaranto però non è un cereale, se ne usano i chicchi che vengono preparati come i cereali.
E' una piccola pianta con fiori color rosso scuro i cui semi commestibili che si mangiano a seguito di una cottura un po’ lunga, circa 45-50 minuti. E’ preferibile non abbinarli ad altri cibi proteici ma, ad esempio, a porzioni di verdure.
Amaranto vanta un contenuto alto di fibre, sali minerali, calcio, ferro, fosforo e magnesio, vitamina C, vitamina A e vitamine del gruppo B. Alto anche il contenuto di proteine che lo rende un alimenti perfetto per vegani, vegetariani, celiaci e soggetti debilitati. Inoltre si adatta perfettamente all'alimentazione di anziani e bambini perchè altamente digeribile. Dell'Amaranto sono commestibili anche le foglie, apprezzate per la ricchezza in ferro. Contiene lisina, un amminoacido di cui sono carenti quasi tutti i cereali. Le fibre stimolano le funzioni dell’intestino, in particolare il colon e rafforza il sistema immunitario grazie alla notevole presenza di ferro.
Non esistono controindicazioni legate al consumo di Amaranto, ma dato che contiene in discrete quantità di acido ossalico, l’amaranto può complicare l’assimilazione da parte dell’organismo di zinco, calcio e altri minerali. E’ quindi relativamente sconsigliato a chi è affetto da patologie renali, artrite reumatoide o gotta. Inoltre, per il suo notevole contenuto proteico, non andrebbe consumato assieme ad altri cibi particolarmente proteici, quali carne, uova, latte e suoi derivati.