Simply

Visualizzazione post con etichetta difficoltà. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta difficoltà. Mostra tutti i post

lunedì 15 febbraio 2016

Oggi nella mia rubrica: Psicopittografia, ricordate il vostro castello

Alcuni affermano di scoraggiarsi facilmente. Pensano che magari se si incamminano sulla via del successo e si perdono per strada non saranno in grado di riprendere il giusto cammino.

Un re cacciava nella foresta lontano dal suo castello. Un'improvvisa tempesta di neve si abbattè su di lui e sul suo seguito. Nella confusione il re si trovò isolato. Poichè dopo quattro giorni non era tornato al castello, fu considerato perduto. Ma il quindo giorno comparve nella sala da pranzo. Qualcuno gli chiese come aveva trovato la forza di tornare e il re rispose: "Mi sono ricordato di tutto ciò che il castello rappresenta per me. [Immagine mentale 32].

Anche in mezzo alle difficoltà e agli ostacoli, noi possiamo ricordare cosa significa il successo. Questo richiamo crea una potente forza emotiva, che ci fa superare ogni ostacolo. E' confortevole fissare il pensiero su uno speciale castello, su uno degli scopi principali. Per esempio: esser meno teso e ansioso; costruire un avvenire più aperto; bandire la depressione; essere un ottimo uomo d'affari; avere relazioni umane migliori.

Ricordiamo la ricompensa legata al successo. Ciò ci fornirà la forza che ci sosterrà nel cammino verso il castello. Siamo più saggi di quanto non pensiamo. A volte carpiamo un raggio di luce che ci rivela la verità su determinate cose. Questo raggio che giunge inatteso, prova che la verità è già in noi e che già la conosciamo. Essa attende solamente il nostro invito. "Un fremito scuote gli uomini quand'essi ricevono una verità" (Emerson).
Cercate questo fremito. E' il solo entusiasmo che non ci deluderà mai. Proveremo una passione per la vita che non avete mai conosciuto.

giovedì 4 febbraio 2016

Lanciamo un S.O.S., un consiglio a settimana per migliorare la propria vita e quella altrui

C'è chi non ha problemi ad ammettere di aver bisogno d'aiuto, mentre qualcuno altro si sente inadeguato o in colpa, oppure è troppo orgoglioso, timido o imbarazzato per farlo. Per chi ha un'alta opinione di sè è difficile lanciare al mondo una richiesta di soccorso; altri hanno paura di essere inopportuni o di fare brutte figure. Impariamo a lanciare un S.O.S a nome di tutti loro.


  • Questa settimana dovremo allenarci a chiedere aiuto a nome di qualcuno che non vuole o non può farlo. Le nostre guide spirituali ci spronano a impegnarci per ottenere ciò che desideriamo e, incoraggiati dalla loro presenza, alcuni di noi riescono ad arrivare al traguardo. Ma tutti gli altri?
  • Quante volte vediamo qualcuno in difficoltà, e non facciamo niente per aiutarlo perchè pensiamo che non siano affari nostri? Un anziano costretto a viaggiare in piedi sull'autobus perchè un ragazzo ha occupato l'ultimo posto libero; un asignora che non riesce a sistemare la spesa nelle buste perchè deve badare a un bimbo piccolo mentre la cassiera indifferente chiacchiera con la collega
  • Siamo abituati a credere  che i problemi degli altri non di riguardino e che intervenire significa essere inopportuni. In questi giorni proviamo a chiederci come ci sentiremmo se le nostre guide spirituali ingnorassero le nostre richieste d'aiuto e non si preoccupassero per noi: apprezzeremmo la loro discrezione o avremmo una gran paura?
  • A volte c'è un confine molto labile tra il compiere un'azione che rientra nel nostro dovere e lo spingerci oltre, interferendo senza motivo nella vita di qualcun altro. Dobbiamo imparare a capire la differenza, rispettando sempre il nostro ruolo
  • Quando ci vedono indifferenti al dolore altrui, quando preferiamo girarci dall'altra parte e non invocare aiuto per chi non ha voce per farlo, le nostre guide spirituali si rattristano. In quei momenti tradiamo loro e la nostra anima
  • Nei prossimi giorni impegniamoci a lanciare un S.O.S. a nome di tutti coloro che non possono farlo: siamo la voce di chi non può parlare, la forza di chi è troppo debole e troppo stanco per agire. Aiutiamo le nostre guide spirituali ad aiutare chi ha bisogno di loro

sabato 18 luglio 2015

Pietre e cristalli, Cordierite

Se volete trasformare le vostre difficoltà o sofferenze in un’occasione per evolvere spiritualmente e psicologicamente, la Cordierite fa per voi. Ne è simbolo lo stesso modo in cui la pietra reagisce alla luce. Infatti, a seconda di come ne viene attraversata, il suo colore cambia dal grigio al blu. 

CORDIERITE

Caratteristiche: silicato di magnesio e alluminio; sistema rombico; colore: tonalità dell'azzurro fino al blu; se limpido e puro, viene usato come gemma con il nome di zaffiro d'acqua; presenta avolte inclusioni di ferro, calcio e sodio; se osservata da diverse angolature, cambia colore.

Proprietà: aiuta ad aprire la mente e dà chiarezza, fa svanire le paure
Disturbi: agisce sullo stomaco, sulla digestione, sull'intestino e sulla circolazione sanguigna
Associazione con i chakra: sesto


venerdì 12 giugno 2015

Psicopittografia, come mettere in pratica l'operazione rigetto

Come possiamo risolvere le difficoltà giornaliere con vigile realismo? Se i medici e gli psicologi affermano che l'uomo possiede tutte le energie di cui ha bisogno perchè esistono tanti uomini che sono affaticati?

Si narra di un viaggiatore  che camminava barcollando, con un masso in una mano e un mattone nell'altra. Sulla schiena aveva un sacco di terra, alla giacca era attaccata una pianta di vite. Sulla testa portava una grossa zucca. Lungo il cammino incontrò un contadino che gli chiese: "viandante, perchè porti questo grosso masso?" "E' strano" rispose il viandante "fin'ora non l'avevo notato".
Gettò quindi il masso al bordo della strada e si sentì più a suo agio. Incontrò un altro uomo che gli chiese: "Viandante, perchè ti sforzi a portare quella grossa zucca?" " Sono contento che me lo abbiate detto" rispose il viandante "non mi ero reso conto del male che mi faceva".
Gettò la zucca e riprese il camminosentendosi più leggero. E così il viandante abbandonò uno dopo l'altro i suoi inutili fardelli. Fu un uomo libero e come tale compì il suo viaggio [immagine 4]
Qual'era in realtà il problema? Il masso o la zucca? Certamente egli non aveva coscienza del fattore che fossero fardelli superflui. Quando se ne accorse li gettò via e non si senti più affaticato. E' il problema quotidiano di molti che portano fardelli della cui inutilità non si rendono conto. E' naturale che si sentano stanchi. Quali sono i fardelli che appensantiscono l'uomo e gli sottraggono tanta energia? Sono i pensieri negativi, come biasimare e accusare il prossimo, intrattenere tristi pensieri, portare il peso di una falsa colpa, aver compassione di se stessi...Ciascuno ha il proprio fardello. Mettete in pratica 'operazione "rigetto", vi sentirete meglio e camminerete con passo più leggero.


domenica 29 giugno 2014

Aura: la protezione dell'umiltà | Varie

C'è un altro modo in cui potete errare a questo riguardo. Quando avete finalmente sviluppato la facoltà, è facile che vi facciate un'idea esagerata della vostra importanza e che vi riteniate in diritto di essere considerati veri e propri oracoli. E' una tentazione molto comune, che quasi sicuramente sarà alimentata da amici imprudenti, i quali cercheranno di mettervi su un piedistallo perchè dispensiate i responsi degli dèi.

E' una delle difficoltà più comuni nell'intero campo dello sviluppo psichico, e può portare a guai indicibili. Prima o poi, a causa delle fluttuazioni naturali delle percezioni psichiche viene il momento in cui non siete più in grado di dispensare ciò che vi viene richiesto, e se siete onesti e ammettete che per il momento non riuscite a soddisfare le richieste, probabilmente rimarrete sorpresi nello scoprire con quanta rapidità venite scacciati dal seggio dell'oracolo, mentre i vostri seguaci vanno i ncerca di un altro per innalzarlo alla stessa posizione.


E' quindi meglio essere sempre modesti. Coloro che sono veramente interessati e sinceri non vi faranno una colpa, se in certi momenti non potete dar loro ciò che desiderano, e non tenderanno a cavillare perchè non fate affermazioni altisonanti per voi e per il vostro dono.

E' per questa ragione, tra l'altro, che le scuole occulte non si stancano di ricordare ai discepoli che non devono usare le facoltà psichiche a fini economici. L'uso commerciale delle facoltà psichiche porta molte tentazioni, in particolare la tendenza a ricorrere alla frode, quando il dono è assente. Alcuni affermano che il veggente "positivo" non ha mai giornate no, e tendono a considerare con sufficienza quanti ammettono di avere simili cadute.

Il veggente "positivo", può essere meno soggetto a tali cose del collega "negativo", ma talvolta anche per lui, "i cieli si chiudono", e allora percepisce poco o nulla tramite le sue facoltà psichiche.  Lo sviluppo delle facoltà psichiche in passato, era soprattutto sotto l'egida di organizzazioni religiose, e le facoltà stesse venivano usate non di rado per provare questo o quel credo.

Non sempre questo è utile, perchè la religione è uno degli aspetti della vita in cui entrano in gioco i sentimenti, che possono facilmente avere la meglio sulla realtà. Il mondo psichico ha le sue leggi, e non tutto quello che perviene mediante la percezione psichica concorda con le affermazioni dogmatiche delle organizzazioni religiose. Perciò è necessario studiare queste cose con neutralità e non usarle per sostenere le pretese di una setta religiosa.

Tuttavia tentare questo sviluppo sotto l'egida di un'organizzazione religiosa solleva problemi morali, ed è qui che la religione può permettere allo psichico di orientare la sua ricerca in canali che gli consentiranno di servire meglio il prossimo.

sabato 7 giugno 2014

Come essere al di sopra di ogni problema | Psicopittografia

Voi siete tanto intelligenti quanto chiunque altro sulla terra. Non è l'intelligenza fondamentale che ci è necessaria; è il distacco della nostra mente dai suoi concetti limitati che ci libera dalle difficoltà. Non dubitate della vostra intelligenza, ma dubitate del suo livello di conoscenza.

Per venire a capo di un problema qualsiasi, dobbiamo innalzarci al di sopra del problema stesso e vederlo in maniera completamente nuova. Supponiamo che voi dobbiate guardare un fiume. Voi lo temete perché non potete vedere i pericoli nascosti, come le rapide e le pietre insidiose. Sapete che ogni scelta comporta la minaccia di un disastro. Ma poi vi illuminate. Salite su di un albero vicino e scrutate il fiume dall'alto. Quale differenza! Da questa posizione più elevata potete vedere al di sotto della superficie dell'acqua. Le condizioni del fiume sono ottime. Esiste ancora adesso la necessità di una scelta penosa? No! Voi sapete ora cosa dovete fare. L'atto stesso di guardare da un punto di vista superiore vi dà una sicurezza totale. [Immagine mentle 84]

Se voi capiste l'importanza di tutto questo, la vostra vita sarebbe meravigliosa. Le scelte penose e tormentate sparirebbero per sempre. Questo livello elevato d'osservazione si può raggiungere eliminando il fardello dei punti di vista sbagliati e delle ambizioni false. Ecco la relazione di un capofamiglia che si è innalzato al di sopra dei problemi domestici: «Se vuoi essere un'eroe l'occasione ti si presenta anche in casa tua.

Cambia te stesso e non la tua famiglia. Svegliati, cerca la salvezza e la forza che sono nel tuo Io superiore! Non allevare i figli in una atmosfera di paura e di ostilità. Se questa è stata l'atmosfera in cui hai trascorso la tua infanzia, rifiutati di trasmetterla. Vuoi che i tuoi figli ti amino? Offri loro la capacità interiore di farlo. Agisci su te stesso e tutto il resto si sistemerà da solo. »

martedì 5 novembre 2013

COMBATTO

Io combatto, solo questo so. Ogni giorno, quando apro gli occhi, ho la certezza che dovrò combattere. E non mi tiro indietro, mai, perchè ho i miei obiettivi da raggiugere. Mi costa una fatica immane, e ci sono stati momenti in cui avrei volentieri deposto le mie armi e issato bandiera bianca. Ma mi è stato insegnato che rassegnarsi è controproducente, e che si deve avere il coraggio di affrontare qualunque cosa, ogni ostacolo e difficoltà. Quante ferite mi sono leccata, quanto sangue ho versato, e a quanta disperazione mi sono abbandonata. Ma non ho mai perso quel fuoco che mi spingeva ad andare avanti, a rifondere la mia spada, a rattoppare il mio scudo, a togliere le ammaccature al mio elmo. Sono stata umiliata, derisa, presa in giro, truffata, anche offesa, ma so quello che sono e  ho deciso tanto tempo fa che nessuno aveva il diritto di calpestarmi, approfittando della mia educazione, del mio autocontrollo, del mio buonsenso.
Mi sono appoggiata alla mia lancia mezza rotta e mi sono rialzata, a dispetto di quanti attendevano una resa, cingendomi d'assedio.
I remi in barca non li tiro mai, mi arrendo solo di fronte alla morte, ma se trovassi il modo, combatterei anche con lei, la pelle la vendo cara.
Nei miei momenti peggiori, mi sono ritirata in solitudine, magari ho pianto, ma ciò non mi ha impedito di  riflettere e di considerare gli errori da me commessi, e non ho mai pensato che le mie fossero le fatiche di Sisifo.
Non abbasso la testa e non la metto sul ceppo del boia, guardo sempre avanti, verso l'orizzonte, dove sono diretta, dove voglio andare, anche se sono costretta a cambiare andatura, dalla corsa al passo, ma vado avanti, su una strada che mai ho trovato piana, e che è di solito disseminata di ostacoli. Se ne trovo uno particolarmente ingombrante, mi siedo e lo studio, non importa quanto tempo mi ci vuole, osservo, prendo le misure, ne considero i lati troppo lisci e le punte impervie, le spine velenose, le trappole, e quando ho ponderato, riprendo ad andare avanti.
I miei passi sono lenti, forse, ma pesanti come piombo e dove arrivo non mi schiodo. Combatto.


Licenza Creative Commons
Quest' opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.