Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, è come cercare di far prendere a qualcuno una palla, che inevitabilmente rimbalza su un muro trasparente e torna indietro. Cerco invano di far capire che la mia vita è totalmente cambiata da un anno a questa parte e che vi sono cose che forse, non potrò fare mai più. Spiego, cercando le parole più semplici affinchè il ricevente comprenda che la mia vita è su una strada diversa, ma son parole buttate al vento.

E' semplice: non si può. Si potrebbero usare tutte le lingue del mondo, fare un disegnino, usare il linguaggio più basso ed elementare, questo non porterebbe assolutamente a niente.
In principio è incredulità, poi rabbia, quindi delusione, e infine rassegnazione.
E' come trovarsi di fronte ad un bivio, la biforcazione di una strada familiare che si si divide e ti costringe a scegliere, o da un lato o dall'altro, è la via di mezzo che manca.
L'obbligatorietà di questa scelta, comporta l'acquisizione e la perdita. L'acquisizione di nuove abitudini, di una nuova visione della vita da parte del soggetto agente, la perdita di ciò che era prima e di coloro che non accettano questo cambiamento.
La mia strada adesso è nuova, profondamente diversa, ed esclude sordi e ciechi all'evidenza. Il mio percorso adesso lascia alcuni ed acquisirà altri, perchè su questo treno, che è la vita, fatto di stazioni, nel nostro scompartimento ci sono viaggiatori che salgono, altri che scendono, ma solo pochi che ci accompagnano fino in fondo.