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mercoledì 9 dicembre 2015

Biscotti, consigli casalinghi

Per un' ottima riuscita dei biscotti fatti in casa, indipendentemente dalla ricetta che seguite, tenete a mente questi pochi consigli casalinghi, risparmierete tempo e fatica.

Se l'impasto per i biscotti è molto ricco di burro o margarina, lasciatelo riposare per un'ora a temperatura ambiente: stenderete la pasta con più facilità.

Per evitare di bruciare i biscotti, infornateli a temperatura leggermente inferiore a quella indicata nella ricetta, prolungando di un paio di minuti il tempo di cottura. Avrete maggior protezione raddoppiando la teglia: appoggiate la teglia dei biscotti sopra un'altra e infornate.


I boscotti si sono seccati troppo? Metteteli in una scatola di latta o in un barattolo di vetro aggiungendo una fetta di pane fresco o uno spicchio di mela. Oppure avvolgete un foglio di carta da cucina inumidito in un foglio di alluminio e sistematelo sotto il coperchio, sopra i biscotti.

Per conservare croccanti i biscotti, lasciateli raffreddare sulla griglia del forno e trasferiteli subito in una scatola di latta o in un barattolo con coperchio.

Quando i bambini vi chiedono i biscotti e non ne avete più in casa, improvvisate con i cracker: cospargeteli di cioccolato grattugiato e passateli rapidamente in forno. Se avanzano, riponeteli nel congelatore.

Utilizzate le briciole che restano nella confezione dei biscotti per rendere più gustoso il gelato.

Se volete spedire dei biscotti fatti in casa, riempite di popcorn (non salato) una scatola di cartone. E' un ottimo materiale da imballaggio. Basterà poi aggiungere i biscotti mescolandoli al popcorn.




Pino silvestre, olio essenziale

Nome botanico: Pinus sylvestris
Famiglia: Conifere
Provenienza: Eurasia
Estrazione: dagli aghi
Profumo: forte, balsamico
Azione energetica: yang
Pianeta governatore: Saturno, Marte
Proprietà: antisettico, stimolante, balsamico, espettorante, antinevralgico, antireumatico, riscaldante, insetticida
Principali indicazioni: reumatismi, dolorimuscolari, bronchite, tosse, sinusite, influenza, raffreddore, infezioni urinarie, ipersudorazione, stress, affaticamento, esaurimento nervoso, impotenza


I miti legati la pino, grande albero molto caro agli antichi, sono legati a grandi eventi luttuosi dell'universo maschile: è sotto un pino che il giovane, bellissimo Attis si sacrificò, evirandosi e morendo dissanguato, in nome della grande madre Cibele e venne trasformato da Zeus in pino; il più grande tra i Paladini di francia, Orlando, nella battaglia di Roncisvalle perì, con la spada in pugno, ai piedi di un pino. Nella costruzioni delle navi, impresa maschile per eccellenza, era impiegato legno di pino. Il pino, come il cipresso, è albero funerario e fallico, legato ai temi della virilità e della fertilità spirituale, della morte ma anche della resurrezione: la pigna simboleggia il membro virile ma i pinoli in essa contenuti sono il frutto di Cibele, la Grande Madre.

Dal sangue di Attis caduto sul terreno spuntano violette; l'esperienza della morte, in cui la terra si riprende coloro che ha generato, è necessaria perchè possa avvenire una nuova fecondazione e ripetersi un nuovo ciclo di generazione. Il pino è anche caro al Dio Dioniso, colui che fa crescere i frutti e per gli Assiri esso è il guardiano della vita. Camminare in un bosco di pini aiuta a riconnettere con i propri cicli vitali e a riarmonizzarsi con gli eventi naturali: con la sua mutilazione Attis, l'iniziato, si ricongiuge agli dei e pone fine alla sua corsa verso l'indefinito materiale, sacrifica il suo corpo per risorgere come Albero della Vita. riposarsi o addormentarsi sotto un pino, pianta simbolica, fa rinvigorire la gioia di vivere, ritrovando le giuste proporzioni tra la componente materiale e quella spirituale.

 Albero simbolo di immortalità, con la sua energia arborea esso restituisce la speranza a chi ha smarrito le motivazioni e la gioia di vivere. Il mito del giovane Attis che si evira può essere anche letto, in chiave più limitata, come la rappresentazione del figlio schiavo della grande Madre, alla quale sacrifica la sua mascolinità, cioè del maschile che non riesce a distaccarsi dall'immagine materna e ne viene in un certo qual modo risucchiato, limitando la sua maturazione affettiva e sessuale (nel mito la tragedia avviene proprio il giorno delle nozze di Attis con una fanciulla, interrotte dall'arrivo della dea che scatena una follia collettiva).

Jean Valnet, un'autorità in campo aromaterapeutico, inserisce tra le indicazioni dell'essenza di pino anche la voce impotenza. Secondo la legge dell'analogia, che accomuna eventi dello stesso senso, e poichè "il simile si cura con il simile", è possibile che l'essenza di pino, così legata per simbologie e miti al mondo maschile, possa agire stimolando la libido negli "Attis"del mondo moderno che soffrono di un complesso materno, per cui, trattenuti virtualmente sotto l'ala della loro "Grande Madre", hanno difficoltà a esprimere la propria virilità.

Non è un caso che la pubblicità di un noto bagnoschiuma al pino silvestre abbia per anni mostrato l'immagine di un cavallo selvaggio sprizzante di energia, che galoppa senza freno. L'essenza di pino ha un effetto stimolante e dinamizzante di energia sulla corteccia surrenale, la ghiandola endocrina deputata alla reazione dell'organismo allo stress: quindi è indicata anche in caso di affaticamento, stanchezza, convalescenza, caduta della libido per surmenage. In questi casi, un buon bagno stimolante al mattino con qualche goccia di pino dà una sferzata di energia e aiuta ad affrontare le incombenze della giornata.

A livello dell'apparato respiratorio il pino, come tutte le Conifere, svolge un'azione balsamica, antisettica e emolliente (i sanatori per la cura della tubercolosi venivano infatti costruiti in mezzo ai boschi di pini). Per vaporizzazioni, inalazioni, frizioni sul petto, trova impiego in caso di bronchiti, tosse, raffreddori, tracheiti. Bagni, pediluvi o maniluvi sono indicati per l'eccesso disudorazione, per reumatismi e gotta. E' indicato anche in caso di disturbi epatici e calcolosi alla cistifellea e per le affezioni urinarie (cistiti, prostatiti), frizionato a livello del quadrante addominale inferiore.

Da riflessante per capelli a infuso per pediluvio: altri usi del tè

Grazie alla millenaria tradizione cinese sappiamo che i capelli, dopo essere stati lavati normalmente, vengono risciacquati con a forte concentrazione per essere resi così, soffici e lucenti. Se ne raccomanda l'applicazione in sostituzione dei detergenti chimici, proprio per la sua assoluta innocuità e in favore del risultato, praticamente senza spesa alcuna.


Ma non è tutto, infatti un altro interessante uso delle foglie del tè, sempre tramandato dalla saggezza cinese, è quello dei pediluvi quotidiani da farsi proprio nel tè forte poichè si rivela essere un'efficace cura contro le micosi resistenti.

E ancora, le foglie di tè tengono lontane le zanzare, come? Provate a bruciarle proprio verso l'imbrunire, almeno un'ora prima di andare a letto. Predisponete in camera un piccolo vassoio metallico pieno di foglie di tè che, bruciando lentamente, terranno lontane con il loro aroma, le invadenti zanzare.

Ed infine, le foglie di tè utilizzate dopo l'infusione, possono essere usate come ottimo concime naturale per le piante da fiore sia in vaso che in giardino poichè ricche di carboidrati: un esempio? Se quotidianamente aggiungete alla terra dei vostri rosai, in corrispondenza delle radici, le foglie residue della vostra tazza di tè, avrete splendide rose con il vantaggio di renderle immuni dalle visite di insetti inopportuni.


martedì 8 dicembre 2015

Dal libro delle risposte aperto a caso: un motto di Plutarco


"Molte cose che non possono essere 
superate quando sono assieme cedono 
da sè quando prese a poco a poco"

Plutarco


Come lavare il gatto in modo naturale

E' arcinoto che a differenza del nostro amico cane, il gatto ha sicuramente meno bisogno di essere lavato, e  anche se ormai è stata sfatata, una credenza ancora radicata è quella che il gatto sia nemico giurato dell'acqua. In realtà non è così, ci sono gatti che con l'acqua non hanno problema alcuno, come il mio e altri che invece sono più restii. In ogni caso una volta ogni tanto hanno bisogno di un' igiene più scrupolosa, fate attenzione in particolare ai gatti a pelo lungo che, se abituati ad uscir fuori, possono poi portarsi dietro molti ospiti.

Ci sono però alcuni metodi naturali per lavare in casa il micio senza fargli subire traumi. Innanzitutto è opportuno preparare psicologicamente il gatto procedendo ad una spazzolatura lenta, accurata e delicata che vi consentirà a rimuovere lo sporco più evidente e il pelo morto da tutto il corpo e al tempo stesso aiuterà il vostro piccolo amico a rilassarsi. Bisogna aver pazienza, e parlare con un tono di voce basso e adottate un atteggiamento tranquillo così da facilitarvi nello step successivo.

Il lavaggio vero e proprio può avvenire nel lavello, in una bacinella di plastica, in un catino o dove preferite, l’importante è che la temperatura dell’acqua non superi i 38 gradi e che scegliate uno shampoo specifico adatto all’età, la cute e il tipo di pelo del vostro gatto.


In ogni caso, i detergenti di origine naturale pensati per i gatti sono i migliori e i più sicuri per non scatenare allergie o reazioni cutanee pericolose. Scegliete prodotti a base di calendula, camomilla, aloe vera, argilla verde, tea tree oil o olio di ricino. Nel caso in cui il vostro gatto non abbia esigenze specifiche, potete preparare il bagnetto in maniera ancora più ecologica ed economica: aggiungendo 1 cucchiaio di aceto di mele, oppure succo di limone od olio di Neem per ogni mezzo litro di acqua tiepida. Così riuscirete ad allontanare i parassiti e a lucidare il pelo del gatto in modo naturale. Per profumarlo è possibile aggiungere anche qualche goccia di olio essenziale di lavanda o geranio all’acqua che utilizzerete per il risciacquo finale.


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