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martedì 12 gennaio 2016

Pelle secca: metodi naturali per curarla

Si dice che la pelle secca sia una pelle molto bella perchè sottile e senza brufoli, ma a tanta bellezza si associano i problemi di nutrimento e idratazione, soprattutto in inverno quando le basse temperature la arrossano e la scrapolano più di quanto non lo sia già di suo. Perciò perde elasticità e tonicità. 
Una delle sensazioni più fastidiose è quella di sentirla tirare, un problema quello della pelle secca che non è sempre e solo del viso ma anche del resto del corpo, io ne sono un esempio. Allora quali rimedi?



Fermo restando il fatto che io sono sempre per i rimedi naturali ove possibile, possiamo far qualcosa anche nel senso della prevenzione:
-Mantenere la pelle sempre ben idratata, bevendo molta acqua, almeno 2 litri al giorno;
-Consumare cibi ricchi di fibre e acqua, quindi consumare molta frutta e verdura;
-Non esporsi a fonti di calore intense e dirette come stufe e camini, anche se il freddo è eccessivo questo causerebbe un forte sbalzo di temperatura che non farebbe altro che peggiorare il danno;
-Evitare di utilizzare acqua eccessivamente calda quando ci si lava poiché questo priverebbe la pelle dei suoi olii naturali;
-Evitare l’ uso di detergenti e saponi aggressivi;
-Evitare il profumo;
-Consumare alimenti ricchi di minerali e vitamine, soprattutto quelle del gruppo A ed E.

Detto questo si può creare una propria crema idratante davvero efficace:
-1/4 di burro di cacao;
-1 cucchiaio di olio di cocco;
-2 cucchiai di olio di mandorle dolci;
-1 cucchiaio di olio di sesamo;
-1 cucchiaio di cera d’api grattugiata.

Sappiate inoltre che vi sono molti prodotti naturali estreamamente adatti alla cura della pelle secca, ad esempio l’Olio di Cocco Vergine,  quello di oliva, di mandorle dolci; questi tre oli hanno un forte potere idratante ed emolliente e ne bastano poche gocce al giorno per ridonare elasticità e tonicità alla pelle danneggiata. L’ olio di oliva è molto indicato anche per la prevenzione, se usato quotidianamente rende la pelle più morbida e vellutata. In generale tutti gli olii hanno proprietà emollienti e idratanti e se combinati con altri prodotti appropriati si riesce a creare una maschera e un prodotto ottimo per la nostra pelle.

Tra gli alimenti per la pelle secca ci sono il miele, lo yogurt, l’ avocado e la farina di avena. Il miele lo si può utilizzare anche puro e lo si può applicare anche direttamente sul viso o sulla zona da trattare, bisogna lasciarlo agire per circa 15 minuti per ottenere gli effetti benefici ed emollienti sulla nostra pelle. Una miscela di miele, olio di rosa mosqueta e un tuorlo d’ uovo è un’ ottima maschera da lasciare in posa per circa 10 minuti. La farina di avena aiuta a reidratare la pelle in quanto la deterge e la nutre a fondo, aiuta a rimuovere le impurità e libera i pori.

Poi c'è l’avocado è alla base di molte maschere idratanti perché è ricco di fibre e acqua ed ha proprietà ammorbidenti e lenitive. Non dimeticate l’ Aloe vera,  molto utilizzata nella prevenzione e nella cura della pelle secca e screpolata in quanto è una pianta rinfrescante e tonificante e aiuta a dare sollievo in questi processi di arrossamento.

NOTATE BENE: tutti i trattamenti naturali devono avere una certa continuità nel tempo perché per agire c’è bisogno di diverse applicazioni giornaliere. Bisogna inoltre ricordare di evitare il fumo, la caffeina e gli alcolici che accellerano l’ invecchiamento della pelle.

martedì 29 dicembre 2015

Colesterolo sotto controllo: otto cibi per tutti

Per cercare  di prevenire gli accumuli di colesterolo e ridurre i valori di quelli già presente, come dicono gli esperti, dobbiamo seguire una dieta povera di grassi animali e zuccheri raffinati, in pratica non dobbiamo introdurre più di 300 mg di colesterolo al giorno. Ma lo sappiamo tutti che specialmente in questo periodo di festività siamo più portati agli eccessi. Quindi sarebbe opportuno preparare il nostro corpo ad affrontare eventuali eccessi portando in tavola 8 cibi che, se consumati 2-3 volte a settimana per 3 settimane per aumentare il colesterolo buono e salvare il nostro organismo dai danni degli eccessi alimentari. Prepariamoci dunque a consumare:



Avena: ricca di fibre, che normalizza la produzione di colesterolo endogeno. La si può consumare sotto forma di pane, crusca, fiocchi, nel latte, nello yogurt o nelle zuppe. Anche sotto forma di latte, come il latte d'avena. 

Mele: come dice il proverbio,  è sufficiente mangiare una mela al giorno per 4 settimane per ridurre del 40% i livelli di colesterolo “cattivo” (o LDL). Le Granny Smith in special modo.

Carciofi:  ottimi per smaltire l’eccesso di colesterolo attraverso la bile, riducono la sintesi di colesterolo cattivo. Meglio mangiarli crudi, in insalata o pinzimonio, conditi con un filo d’olio extravergine d’oliva e aceto di mele.

Tè oolong: è un ottima varietà di tè rosso che inibisce la lipasi pancreatica, un enzima che governa la sintesi di colesterolo. Cercate di sostituirlo al caffè, bevendone 3 tazze al giorno, con un cucchiaino di miele e un pizzico di zenzero fresco.

Noci e mandorle: ricchi di grassi buoni, riducono il colesterolo perché aumentano la presenza di acidi monoinsaturi nel sangue. A colazione la mattina nello yogurt o a merenda, con una mela cotta o una ciotolina di mosto d’uva.

Porri: con calcio, potassio e vitamine, liberano il sangue dal colesterolo LDL. Si possono usare per i soffritti, nelle zuppe o  nelle insalate afettati fini. Le parti verdi, invece, si possono mettere in minestre e frittate.

Semi di lino: 100 g al giorno si riduce il colesterolo cattivo di circa il 10%. E questo grazie al contenuto di vitamina B, magnesio, manganese e acido linoleico. Aggiungili a yogurt, zuppe, insalate, frullati. Usate anche l’olio di semi di lino per condire.

Soia:  sono le sue proteine che abbassano il colesterolo LDL e la lecitina impedisce la formazione di placche sulle arterie. La si può consumare in germogli, pane, cracker, barrette, biscotti e aggiungete i suoi fagioli (gli azuki) alle zuppe o cuoceteli al vapore e metteteli nell’insalata.

venerdì 6 marzo 2015

L'Avena e le sue proprietà

L'avena  è particolarmente apprezzata in ambito cosmetico per le sue proprietà addolcenti, ma anche in ambito medico per la prevenzione degli eccessi di colesterolo o per limitare i rischi di malattie cardiovascolari.

Uso interno: riduce i rischi di malattie cardiovascolari, diabete e obesità grazie alle fibre, agli antiossidanti, alle vitamine e ai minerali di cui è composta. Contiene del beta-glucano, una fibra solubile che facilita l'espulsione del colesterolo attraverso le feci. Regolarizza e stimola la motilità intestinale e svolge un rapido effetto saziante. Ricostituente e calmante del sistema nervoso, ipocolesterolemizzante, lenitiva e addolcente.

Uso esterno: ottima per bagni rilassanti. Combatte le malattie della pelle: secchezza cutanea, infiammazioni, seborrea e pruriti.

Viene usata nella cura dei disturbi del sistema nervoso e insonnia, disassuefazione dal fumo, astenie, stati di affaticamento, demineralizzazione organica, convalescenza dopo una malattia, insufficienza tiroidea. Si usano le parti aeree di colore verde raccolte appena prima della fioritura. Si utilizza quasi tutta la pianta: le parti aeree a scopo curativo (paglia, sommità fiorite fresche o secche) e i semi interi con la crusca a scopo alimentare. I principi attivi sono saponosidi tripertenici, silicio, ferro, manganese, zinco (39 mg, 8,5 mg, 19,2 mg per 100 g di peso di prodotto secco), vitamina B1 e calcio, fosforo, magnesio, selenio, rame, acido pantotenico, alcaloidi, flavonoidi, acido fitico. L'avena contiene una quantità più elevata di proteine rispetto agli altri cereali, oltre che di diversi minerali.
Dosaggio:
- Per i bagni cutanei: in un litro di acqua, far bollire e lasciare in infusione 250 g di fiocchi d'avena e versare l'infusione ottenuta in un bagno. Azione emolliente per contrastare la secchezza cutanea, pitiriasi, eczema. Azione calmante contro pruriti cutanei e dolori reumatici.

- Per i bambini: è necessario dimezzare le dosi, ovvero 50 g di foglie o 30 g di farina per un bagno.

- Alimentazione: 75 g di fiocchi d'avena al giorno.

- Tisana: in una tazza di acqua bollente, lasciare in infusione per 10 - 15 minuti un cucchiaio da minestra di fiocchi d'avena. Berne tre tazze al giorno per attenuare i mal di gola e stimolare l'appetito.

- Tintura madre: da 3 a 5 ml tre volte al giorno per combattere la stanchezza nervosa. Tintura madre in dosi da 50 ml tre volte al giorno prima dei pasti per la disassuefazione dal fumo.

- Per conciliare il sonno: avena decorticata, foglie, steli in infusione: 3 g in una tazza di acqua bollente prima di coricarsi.

- Per combattere la stipsi e prevenire la formazione di colesterolo cattivo (LDL): 40 g di crusca di avena o 75 g di avena decorticata tutti i giorni.

A dosaggi normali, l'avena non provoca alcun effetto collaterale e può essere impiegata senza particolari rischi (tranne in caso di allergia conclamata). Ma bisognafare attenzione perchè l'avena contiene del glutine a cui molte persone sono allergiche. In genere il consumo di avena è sconsigliato alle donne in stato interessante o durante l'allattamento. Poiché i fiocchi d'avena crudi non sono molto digeribili e assorbono grandi quantità di liquidi, devono essere inseriti gradualmente nell'alimentazione. Un consumo eccessivo di avena può causare gonfiori e flatulenza. Gli infusi di avena possono influenzare il livello di concentrazione dei conducenti di veicoli. Consumare la crusca di avena assumendo una quantità sufficiente di liquidi per evitare l'insorgenza di stipsi. Per combattere l'ansia: mescolare l'avena con il marrubio e la melissa. Per contrastare gli stati di emotività: associare l'avena e il papavero.  La crusca di avena non va assunta contemporaneamente ai farmaci anticolesterolo. In ogni caso, si consiglia di attendere almeno due ore tra l'assunzione dei farmaci e il consumo di crusca di avena.

lunedì 27 gennaio 2014

Oggi nella mia rubrica: un giardino sul tetto, tradizione norvegese


Ho sempre sognato di vivere in campagna, essere circondata dal verde e dagli amici alberi,  assaporare l'aria pura e l'odore del verde, ma ahimè vivo in un condominio, e sono circondata da svariate attività commerciali. Ma non ho perso le speranze di coronare questo sogno, poichè posso prendere spunto dalla tradizione norvegese dei tetti verdi, magari me lo potrò gustare durante una breve vacanza. Una tradizione che rischiò di perdersi e che all'inizio del secolo scorso, il governo norvegese fece di tutto per salvare.

I tetti verdi in Norvegia sono molto antichi. Da centinaia di anni, le case vengono costruite con queste splendide coperture ricche di manto erboso, arbusti e piante di ogni genere. In Scandinavia, i tetti erano probabilmente ricoperti di corteccia di betulla e zolle di terra fin dalla preistoria. Durante la dominazione vichinga e nel Medioevo la maggior parte delle case aveva i tetti a zolle. Nelle zone rurali, si trovavano ovunque fino agli inizi del 18° secolo.  Allora, all'indomani della rivoluzione industriale apparvero i primi tetti di tegole prima nelle città e poi sulle case rurali. 

In seguito, il ferro e altri materiali industriali stavano prendendo campo, minacciando le antiche tradizioni dei tetti verdi. Tuttavia, poco prima della loro estinzione, vennero salvati, proclamando un vero e proprio revival delle tradizioni vernacolari. Oggi è ancora boom. È stato incentivato un nuovo mercato dai rifugi e dalle case vacanza. Allo stesso tempo, i musei a cielo aperto e i movimenti di tutela hanno posto delle restrizioni per salvaguardare le antiche tradizioni costruttive. Ecco perché i tradizionali tetti verdi sono riusciti a riapparire ponendosi come alternativa ai materiali moderni. Ce n'è per tutti i gusti. Alcune ospitano un semplice tappeto d'erba, altre frumento o avena, piccoli alberi e fiori.
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