I colpi di coda del
freddo, soprattutto in
primavera, possono provocare
raffreddore, qualche
bronchite e altri antipatici sintomi influenzali. Per contrastare queste malattie da raffreddamento la natura ci viene in soccorso con l'
edera, sotto forma di
infuso,
tintura o
capsule. Vediamo come esplica i suoi effetti e le precauzioni da usare.
L'
edera, o hedera helix, esplica la sua azione nei confronti delle
bronchiti e dei
raffreddori, allevia la tosse e a libera le vie respiratorie, ma si dimostra efficace anche contro i
reumatismi; può inoltre essere utilizzata sotto forma di applicazione cutanea, ad esempio per calmare le ustioni.
Uso interno: per raffreddore, bronchite e anche pertosse, la sua azione aiuta a liberare le vie respiratorie e a calmare la tosse grassa; è inoltre utile nel trattamento dell'artrosi e dei reumatismi.
Uso esterno: ottima contro le malattie della pelle, riduce il prurito e le ustioni; favorisce inoltre la cicatrizzazione delle piaghe e ha un effetto anticellulite.
Riassumendo: favorisce la cicatrizzazione e il trattamento dei pruriti e delle ustioni, e aiuta in particolare a curare i duroni. Nell'antichità e in particolare nella Grecia antica veniva abitualmente preparata una bevanda, composta di un mélange di vino e foglie d'edera, per proteggersi dall'avvelenamento. Successivamente, in Europa, si credeva che l'edera avesse delle proprietà febbrifughe, purgative, sudorifere e vermifughe e quindi le si attribuivano molte più proprietà benefiche rispetto a oggi. In tempi più recenti la pianta è stata utilizzata per alleviare le ustioni, le ulcere, i dolori reumatici e nevralgici.
In
fitoterapia le
foglie sono le parti utilizzate, perché contengono dei saponosidi (o saponine) triterpenici e dei flavonoidi.
I
principi attivi infatti, sono principalmente le saponine e le ederasaponine, che hanno proprietà espettoranti (in caso di bronchite) e antispasmodiche, inoltre contiene anche flavonoidi, steroli e acidi fenolici, derivati del falcarinolo, che a volte possono avere effetti allergizzanti.
Dosaggio: i preparati a base di edera per il trattamento delle vie respiratorie sono diversi.
- In
infuso: lasciare in infusione in acqua bollente 300 mg di foglie essiccate per dieci minuti. Bere l'infuso tre volte al giorno.
- In
capsule: assumere 300 mg al giorno di polvere di foglie essiccate, mentre per l'estratto fluido si raccomanda di prendere 0,3 ml al giorno.
- In
tintura, infine, la dose raccomandata è di 1,5 ml al giorno.
- Per ottenere un
effetto anticellulite, anche se non è realmente dimostrato, si consiglia di preparare un decotto facendo bollire 100 g di foglie fresche per 10 minuti in 0,5 L d'acqua; mescolare a dell'argilla verde in polvere, per poter applicare la preparazione nelle zone più colpite dalla cellulite; lasciar agire venti minuti e poi risciacquare.
Se si rispettano le dosi indicate per le terapie, non si deve prestare particolare attenzione. Se la pianta viene utilizzata intera (e quindi non in forma di foglie essiccate) è possibile che compaiano delle
reazioni allergiche: si raccomanda perciò di consultare il medico o uno specialista prima di iniziare un trattamento. Fate attenzione perchè l'edera può aggravare i
bruciori di stomaco o le
ulcere già esistenti. Chi è allergico alle piante della famiglia della araliacee (come l'eleuterococco o il ginseng) non deve assumere l'edera, così come i bambini di età inferiore ai 12 anni. Anche in caso di
gravidanza questa pianta è da evitare, perché può provocare delle contrazioni uterine.
A lungo termine possono comparire delle allergie, in grado di provocare reazioni cutanee come eczema o pruriti o persino edemi. In casi rari sono stati riferiti disturbi gastrici e diarree.
Non ha alcun'interazione con altri farmaci