Rumex significa "
lancia" ed è riferito alla forma delle foglie; aceto sa per il sapore simile all' aceto. E certo che gli Egizi la raccoglievano in abbondanza
e la servivano a fine pasto, come
digestivo, persino alla mensa dei
Faraoni. Anche i Romani ne fecero molto uso ' sia in cucina che come medicinale
e la si ritrova menzionata da
molti autori, fra i
quali non manca
Virgilio. Nel medioevo
la si coglieva tenera
per farne
minestre e
salse e per aggiungerla
alle
insalate, sottolineandone
anche il valore
medicinale, come in
questo passo dei
Consulti medici del
Cocchi: "Sia il
pranzo consistente
in minestra
brodosa molto,
di carne con
pane o paste, e
bollitura di lattuga
o d' acetosa" .
Caratteristiche e proprietà
Si tratta di una pianta erbacea, perenne, appartenente alla famiglia delle
Poligonacee. Possiede fusto rotondo, leggermente scanalato; alla fioritura
può raggiungere il metro di altezza. Le foglie della base hanno lungo gambo
e sono a forma di lancia con punta acuta e margine ondulato; quelle del
fusto sono prive di gambo. I fiori sono portati in una lunga spiga terminale
e hanno sesso separato; il colore è verde chiaro sfumato di rosa. Il frutto
è secco, contenente un solo seme (achenio) ricoperto da lamina alata ed
ha colore rosso-bruno. Detta anche erba brusca, l'acetosa si trova nei prati
e luoghi erbosi di tutta Italia ed è comune sino a 2000 m. Le foglie si raccolgono
in primavera, nel periodo che va da marzo a fine aprile. Si usano
sempre
crude e quindi non vanno essiccate.
Il
sapore decisamente interessante e
aromatico ha spinto gli orticoltori a
selezionare anche aceto se da orto e se ne vendono le sementi con il nome
di Rumex acetosa varohortensis o anche Rumex hispanicus.
L'acetosa è ben dotata di
ferro, molto ricca di
calcio, di
fosforo, è ricchissima
di
vitamina A, ha discrete quote di vitamina C e fibre alimentari. Fra
i suoi componenti vi sono numerosi composti organici.
Possiede
proprietà ricostituenti,
lassative,
diuretiche,
digestive,
toniche,
rinfrescanti,
antinfettive,
aperitive e
depurative.
Utilizzo
Le
foglie raccolte prima della fioritura, crude, sono ottime sui
pomodori,
in
frittate e
minestre.
Tritate e
miste a
burro per
tartine.
Cotte, insieme ad
altre erbe, per
minestre.
Il Cuoco piemontese, pubblicazione del 1766, riporta questa
salsa verde
all' acetosa: "Pestate un pugillo di acetosa in un mortaio, spremetene il sugo,
indi passatelo allo staccio; mettetevi dentro del buon butirro maneggiato
con farina, sale e pepe grosso, fate legare la salsa sul fuoco e servitene
tanto di grasso, come di magro". Assai simile a questa preparazione è
un' antica
salsa lombarda: quella detta all'
erba brusca.
Le
proprietà medicinali dell' acetosa sono sempre state tenute in grande
considerazione soprattutto nelle campagne, tant'è vero che nel Milanese le
fu anche dedicata una canzoncina.
Le foglie di questa pianta hanno la proprietà di far sparire tanti piccoli disturbi
quando si mangiano in quantità adeguata. Inoltre fanno passare, strofinate
sulle parti interessate, le
bruciature e le
irritazioni dovute alle ortiche.
Una manciata di
foglie bollite per alcuni minuti in un litro d'acqua danno
ristoro ai
piedi stanchi e che sudano facilmente.
Un
decotto di foglie d'acetosa al 5% serve a lenire le infiammazioni della
bocca e della gola in gargarismi e sciacqui.
Cataplasma contro gli
ascessi freddi: un pugno di foglie cotte, intiepidite e mescolate a un cucchiaio d'olio purissimo d'oliva. Applicare mediante
una falda di garza. Un'unica
controindicazione: per la presenza di ossalati
è sconsigliato un uso costante ed eccessivo di acetosa a chi soffre di calcolosi,
di disturbi gastrici ed epatici.