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giovedì 26 giugno 2014

La visione diretta dell'aura | Varie

C'è un altro modo che può sviluppare questa facoltà della vista aurica, cioè la visione diretta. Nel contempo, c'è una trappola, che consiste nel guardare fissamente un individuo fino a quando il meccanismo oculare si affatica e sposta la messa a fuoco, quindi la posizione dell'immagine che cade sulla retina, lo schermo dell'occhio. Il lampo di colore risultante, di solito giallo o aureo, che appare intorno alla persona osservata, spesso viene scambiato per l'aura, mentre è solo la consegunza della stanchezza oculare.

Quindi, quando tentate questo modo particolarmente di vedere l'aura, non dovete guardare fissamente il soggetto. I risultati migliori si ottengono quando colui che osservate sta contro uno sfondo scuro, di preferenza con una luce a nord. Poichè state cercando di vedere un'emanazione finissima (che all'inizio può essere distante solo cinque centimetri dalla superficie del corpo, dato che l'aura eterica è qiella più facilmente percettibile all'inizio dell osviluppo) è meglio se il soggetto indossa abiti aderenti.


Il soggetto sta contro lo sfondo scuro, e l'osservatore si siede e lo guarda quietamente, senza tensioni, sfocando leggermente la vista. Per riuscirvi, bisogna fissare gli occhi circa quindici-venticinque centimetri al di là del soggetto. La sua forma sarà discernibile solo vagamente, anche se i suoi contorni generali saranno sufficientemente chiari. Questa rimessa a fuoco degli occhi è un piccolo trucco che forse richiederà un po' di tempo.

La facoltà che state cercando di sviluppare esiste già nella vostra mente subconscia, e in verità la parola più esatta sarebbe spiegamento  e non sviluppo.  E' opportuno che, prima d'iniziare la seduta, vi sediate tranquillamente, vi rilassiate più che potete e poi, sempre senza tensioni, diciate quietamente a voi stessi (e questo include il vostro io subconscio) che permetterete alla costra facoltà visiva supernormale di spiegarsi.

Quando avrete assimilato la tecnica della rimessa a fuoco degli occhi e la tecnica parallela dell'intenzione positiva, potete incominciare a cercare ciò che percepite intorno al soggetto. Di solito assume la forma di una nebbiosa luminosità grigia che sembra estendersi intorno al corpo del soggetto; e sarà bene che, in questa fase, voi controlliate per accertarvi di non avere usato inavvertitamente la fissazione dello sguardo.




mercoledì 25 giugno 2014

LA CASCATA DI SCINTILLE

Il mare, per averlo a me basta solo attraversare la strada.  Il mare devo viverlo in solitudine, quando la spiaggia è deserta e lo specchio dell'acqua riempe in toto il mio sguardo.

E' all'alba che vivo il mare, in quel silenzio in cui solo è possibile sentire il lieve borbottìo delle onde, e l'acqua è uno specchio calmo e placido la cui trasparenza mi trasporta al regno delle Nereidi.

Qualche giorno fa sono andata prestissimo al mare.
Ho adagiato sui gradini sdentati di una "baracca" i miei effetti personali, e ho lasciato che l'acqua mi accogliesse per la mia consueta passeggiata. Cammino sempre con l'acqua che mi arriva alla vita, sono passi lenti e costanti, ritmici direi, una danza dei miei piedi sul fondo del mare, che osservo dallo specchio trasparente che mi avvolge.


Non penso, sono solo assorta nella contemplazione di qualche guizzo di pesciolini rivieraschi, delle morbide ondulazioni del fondale sabbioso, di qualche tondo movimento dell'acqua e della metà del mio corpo lievemente distorto da quel meraviglioso specchio liquido.

Rabbrividisco un po' alle correnti fredde che si alternano a quelle tiepide e che ogni tanto mi fanno camminare involontariamente in punta di piedi, ma neanche me ne accorgo se non a tratti, tanto ho svuotato la mente in quel paradiso silenzioso dove l'unico essere umano sono io. Tutto tace, tutto è fermo.

Un guizzo di luci improvviso attira la mia attenzione, non un riflesso del sole sulla superficie dell'acqua,  riflessi caldi, ma una luce più fredda, più accecante. Mi volto, e accanto a me una cascata di scintille, come di diamanti, che a grappolo cade sull'acqua e al contatto con essa quasi tintinna, lasciando sulla piatta superficie marina tanti piccoli cerchi concentrici, come quelli che si formano quando si lanciano sassi piatti sull'acqua.

Rimango lì, ferma, immobile, a osservare i cerchietti concentrici che mi circondano, fra l'attonito e lo stupito, forse a cercare una risposta senza aver formulato una domanda. Sorrido a quel miracolo a cui ho assistito, benevola e generosa concessione del cosmo.

Riprendo a camminare avviandomi verso la riva, immagazzinando dentro di me la luce di quelle scintille. Mi asciugo con calma, immersa ancora nelle immagini di quella cascata, quando mi trovo di fronte mamma, che era rimasta a camminare sulla battigia.
"Ti ho visto completamente circondata da un'aura di luci scintillanti" mi dice un po' turbata "brillavi di una luce particolare, cos' era?"
"Non lo so mamma, ma è stato comunque un bel regalo dell'universo non credi?"








La tipologia rigida | Salute

Quest'individuo sente il bisogno  di controllare le proprie emozioni, di non lasciarsi coinvolgere in rapporti con gli altri. Infatti nell'infanzia di queste persone trova spesso l'inibizione a chiedere amore e a esprimere aggressività. Per questo motivo hanno dovuto corazzare il petto e la schiena, fasciandoli in un cilindro di rigidità.

Sono i tipi  che tengono la testa sempre in posizione eretta, la schiena diritta, quelli che danno l'impressione di essere tutti di un pezzo. Il loro collo è particolarmente duro e hanno il busto pieno e stretto, la struttura corporea ben proporzionata e armonica in tutte le sue parti.  Possono avere anche occhi pieni di luce e una carnagione dal colorito vivo, ed è come se fossero animati da un orgoglio troppo rigido per piegarsi. Il problema di questo carattere è infatti la paura di cadere, di doversi sottomettere; per lui la sottomissione equivale a un collasso, alla morte.


La rigidità di questa tipologia può essere una difesa contro la tendenza al masochismo che si sforza di nascondere. Di solito gli individui di questo tipo sono ambiziosi e attivi, vedono nella passività soltanto la possibilità di essere feriti.

Il termine "tipo rigido" è stato usato dalla bioenergetica per descrivere diversi tipi di personalità: il maschio fallico narcisista che concentra tutto se stesso sulla sua potenza erettiva e la femmina "vittoriana" e isterica che usa la rigidità per chiudersi in difesa contra la sua stessa sessualità. Il maschio non ha sofferto molte privazioni o repressioni, ma è stato frustrato nella sua ricerca di gratificazione sessuale, specialmente a livello genitale per la proibizione della masturbazione infantile o del suo  rapporto con la madre.

Sotto il termine di carattere rigido si raggruppano anche personalità di tipo fobico e ossessivo dove la rigidità è molto forte. Questa tipologia ha una forte carica energetica lungo il profilo esterno del suo corpo che lo spinge ad affrontare la realtà, ma non a viverla compiutamente. Ciò gli permette di sentire la forza dei sentimenti ma limita la sua possibilità di espressione; la rigidità tipica di questo carattere è la determinata dallo stato continua tensione dei muscoli lunghi del corpo.

Il massaggio tende a far sì che i sentimenti di questi individui fluiscano liberamente nella testa e nei genitali fino ad allentare l'eccessivo autocontrollo. I tipi rigidi devono imparare a lasciarsi andare attraverso una respirazione che ristabilisca il fluire energetico dagli sfinteri alla bocca, e mediante tutti quegli esercizi che, sbloccando la loro immobilità, possono risvegliare la sensibilità reale dei muscoli del bacino.

Necessario è anche far accettare a questi tipi la possibilità di sconfitta come parte della vita facendo imparare al loro corpo che può anche cadere, lasciarsi andare, rinunciare alla rigidità di sostegno.

Percezione intuitiva delle forme pensiero | Varie

Le altre immagini che possono formarsi nella vostra mente come quadri visuali, o che vengono percepite intuitivamente, sono di solito le forme-pensiero che sono nell'aura, e appartengono a due varietà principali.

Un gruppo è formato dalle forme-pensiero che sono il risultato dell'attività mentale ed emotiva dell'individuo stesso; l'altro è composto dalle forme costruite da altri. Vi sono parecchie ragioni per cui queste ultime forme si trovano nell'aura. Talvolta sono state proiettate verso l'individuo da altri che hanno pensato a lui chiaramente e intensamente, e hanno messo nel processo parecchia emozione.


Ciò conferisce alle forme la forza motrice; allora vengono "proiettate" al di fuori del confine aurico con forza sufficiente per penetrare e insediarsi nell'aura di colui al quale sono state dirette. La proiezione può iniziare in modo del tutto inconscio; chi pensa tanto intensamente ad un'altra persona può anche non immaginare affatto di emettere tale forma. Vi sono altri, però, che hanno una buona conoscenza empirica del processo, e sanno benissimo ciò che fanno.

E' sconsigliabile operare questa invazione psichica, perchè la penetrazione dell'aura di un'altra persona in questo modo è la "rottura" di una "superficie", la "rimozione dei cippi di confine del prossimo", e nell'Arte e nella Bibbia il procedimento è considerato colpevole e meritevole di punizione (Deuteronomio, 27:27).

Tuttavia, quando la superficie dell'aura non è costruita fortemente, assorbe facilmente tutte le forme di pensiero che la investono; e allora l'individuo si ritrova con un'aura che, dal punto di vista chiaroveggente, è senza dubbio scettica!

A causa di questa pelle aurica insuffciente, costoro raccolgono, come carte moschicide umane, tutte le forme che vi sono in circolazione, e no nsempre queste sono di tipo elevato. Costoro, inoltre, "perdono" vitalità, e sviluppano quella che viene chiamata "ferita orbicolare".

Quando incominciate a sviluppare la capacità di percepire queste cose, scoprirete anche di essere consci delle misure da prendere per riportare l'interessato alla piena stabilità fisica ed emotivo mentale. L'uomo è stato descritto come un "animale sociale", il che significa semplicemente che per noi è naturale raggrupparci, e nelle condizioni risultanti molti scoprono di essere in grado di aiutare aòtri o di dal loro una maggiore gioira di vivere.

Naturalmente, questo impulso fondamentale dell'uomo è spesso soffocato dall'egoismo, ma ogni tanto si rivela, talvolta nelle persone più improbabili. Quando affiora questo desiderio di aiutare, la soddisfazione che arreca dà a molti la sensazione di avere in qualche modo trasceso noi stessi e di esserci misteriosamente espansi.

Anche se possiamo deviare considerevolmente dall'idea del servizio altruista, via via che ci evolviamo la nostra inclinazione ci spingerà ad usare queste facoltà per aiutare gli altri e non solo noi stessi.

martedì 24 giugno 2014

Il massaggio per la tipologia sottomessa | Salute

Per il tipo sottomesso il massaggio è completamente diverso da quello del tipo dipendente. Qui si possono usare anche tecniche più energiche, che hanno lo scopo di sciogliere i blocchi e di far espirare fuori tutto quanto è stato compresso dentro, attraverso il respiro e il suono.

Carratteristica del massaggio bioenergetico è la respirazione connessa con il suono. Si possono far compiere alla persona delle espirazioni con la bocca aperta, in modo che emetta contemporaneamente un suono: facendo fuoriuscire anche la voce essa comincerà a liberare ciò che è compresso al suo interno.


La pressione controllata e forte è la caratteristica del massaggio per le tipologie compresse. Talvolta il trattamento è molto intenso, con una pressione che arriva a far gridare. Per pressione eseguita senza perdere di vista il volto di chi riceve il massaggio.  In particolare saranno osservati i suoi occhi, la sua mimica, e più in generale ogni sengale che il suo corpo possa emettere e che indichi che la soglia di sopportazione del dolore è stata raggiunta.

Non c'è sadismo, perchè si tratta di una pressione ritmica, che punta a scatenare la risposta, la reazione di fuoriuscita. Questo tipo di manualità, che è fra le pù estreme usate in bioenergetica, finisce paradossalmente per procurare un grosso sollievo: il soggetto dopo essere stato premuto si sente più libero.

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