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domenica 28 giugno 2015

Charlie e famiglia seconda parte - Scene dal precariato lavorativo

La questione Charlie e famiglia non si era conclusa. Il giorno successivo, Zoe faceva il turno mattutino. Charlie come al solito aveva avuto delle grane da risolvere, doveva partire e si era chiuso nella sua Bat caverna con Bosley, che, per l'occasione, aveva indossato la maschera dell'uomo che non deve chiedere.....MAI!

Gli sbuffi e i rimproveri di Charlie riempivano l'aere dell'headquarter, e per contro un silenzio di tomba regnava nella struttura, solo muti lai in qualche corridoio.
Zoe subodorava corrente elettrica in ogni dove, Charlie era una generatore di corrente continua, Bosley la sua pila.
Gli ospiti nel loro andare e venire si mettevano in punta di piedi, insaccavano la testa nelle spalle e guardavano Zoe con aria interrogativa, uno di essi addirittura di arrischiò a chiedere: ”Ma come fai Zoe a resistere a tutto questo?” Per tutta risposta Zoe mise un dito davanti alle labbra, intimando il silenzio più assoluto, non tanto per paura, quanto piuttosto perché sentire la conversazione era un vero spasso. Quel giorno infatti Charlie sarebbe dovuto partire per la sua consueta crociera nel Mediterraneo, e tutto lo Uaisipiei era in festa, si sa, quando il gatto non c'è, i topi ballano.

Purtroppo però la “Sfortuna”, regina delle rotture di scatole, imperatrice degli intoppi, feudataria delle perdite di tempo, quel giorno prese di mira Charlie che invece non ammetteva l'esistenza di queste situazioni.
A metà mattina nell'headquarter si consumava un festino per la partenza di Charlie, Bosley si preparava a uscire per farsi gli affari suoi, lo staff di Re Sugo preparava prosecchi e salatini per darsi alla pazza gioia, quando d'improvviso, Charlie comparve in sede, nero come solo un uomo posseduto da Lucibello può esserlo, un fumo denso gli usciva dalle nari e anche dalle orecchie, a Zoe sembrò che fosse un reattore nucleare in procinto di esplodere, praticamente in preda alla cosiddetta Sindrome Cinese....

Entrò grugnendo, a testa bassa, e si infilò nel suo ufficio. Zoe vide dal proprio telefono al desk che il suo interno era occupato: stava facendo una telefonata. Nel contempo urlò a Bosley di recarsi da lui. Ci furono alcuni istanti di silenzio, poi un feroce ruggito: “Il boma in titanio è cadutooooooo! Mandate qualcuno a rimontarloooooooo! Maledetti, incompetenti, vi distruggooooo!”
Zoe per qualche inesplicabile ragione finì sotto il desk, mentre quelli che passavano di lì per caso si bloccarono pietrificati. Bosley borbottava parole incomprensibili, e Charlie gli urlava contro che non era in grado di risolvere la situazione. Furono momenti di vero panico, sembrava che tutti dovessero giocare alla roulette russa tagliando una torta con la dinamite dentro.

Fortuna che “l'udì Febo, e al comando obbedì”, mandando tecnici riparatori a rimontar l'indemoniato boma, ma ci volle del tempo, così Charlie decise di consumare un frugale pranzo al ristorante. Ovviamente lo raggiunse lo Smilzo. Nel primo pomeriggio Zoe si trovava incollata al pc, a rispondere ad alcune mail, quando si presentò il maresciallo dei Carabinieri per un caffè. Stava salendo al piano superiore, ma in quella, Charlie e lo Smilzo stavano scendendo per andare a controllare i lavori. Il maresciallo si proferì in gran saluti allo Smilzo, chiedendogli, dato che era un bel po' di tempo che non lo vedeva, cosa facesse. Ma lo Smilzo non fece in tempo nemmeno a prendere fiato perchè rispose Charlie al posto suo: “Sta in Spagna, il paese d'Europa dove si lavora meno!” Il maresciallo tossì, Zoe fece finta di non aver sentito, lo Smilzo guardò in aria.
Zoe si chiese cosa avrebbe potuto accadere e accidenti a lei, era meglio se bloccava il flusso del pensiero perché Charlie si fermò al desk e le disse: “Bambina rossa, lei non ha riferito il messaggio completo a mio figlio ieri sera, le avevo detto di dirgli che era un FESSO! Se glielo dico io, lei deve dirglielo, come faccio adesso!” e senza por tempo in mezzo, si rivolse allo Smilzo con la più grande naturalezza di questo mondo e a voce alta esclamò: “Sei un FESSO, FESSO e FESSO!” Poi guardò Zoe con dolcezza e: “Visto com'è semplice?”

Ma anche Zoe parlò: “ Ma caro Charlie, le vostre questioni di famiglia non sono di mia competenza, la prego di non coinvolgermi in questi dialoghi fra voi, volenti non fit iniuria!”
“Ho sempre saputo che lei era la mia figlia mancata Bambina rossa, ci vediamo al mio ritorno, andiamo FESSO!”


Psicopittografia, cercare di essere sempre diversi

Facciamo dunque un esempio. Se il nostro problema riguarda il nostro modo di esprimerci, se siamo imbarazzati, balbettiamo, diciamo cose insignificanti, ci accorgiamo di non saper parlare con sicurezza o abbiamo la sensazione di dire delle sciocchezze davanti al nostro datore di lavoro o nei nostri rapporti con gli altri, come possiamo trovare più sicurezza?

Il primo passo è non essere troppo sottili nella discussione, non cercare di essre buoni oratori, poichè finchè la mente resterà a questo livello di ansia ci esprimeremo sempre con imbarazzo. Una mente ansiosa esprime parole ansiose. E' meglio occuparsi del nostro stato ansioso piuttosto che del proprio modo di pensare. Non anticipiamo le scene verbali, non cerchiamo di essere abili. Agiamo in maniera differente, non cerchiamo per forza di fare buona impressione. Se le parole ci vengono spontaneamente parliamo, altrimento stiamo zitti. Il silenzio nella conversazione non deve far paura. 

Rifiutando l'influsso del nostro Io ansioso, noi denunciamo la sua azione su di noi. Lo sfidiamo. E' l'inizio del cambiamento e la fiducia in noi stessi crescerà gradualmente.
Non si deve cercare di essere migliori, bisogna essere diversi.


Calluna vulgaris o Heather, il fiore di Bach per egocentrici ed ipocondriaci

I nomi inglesi dei fiori di Bach non sono molto belli, io preferisco di granlunga quelli latini, ma è pur vero che in questo modo si identificano meglio. Così è per Heather o Calluna Vulgaris/Erica, fa parte della famiglia delle Ericacee ed è comune in Europa e Sud Africa. E' un piccolo arbusto ed i suoi fiori sono di colore lilla, violaceo, decorativa e selvaggiamente bella. Questo fiore è carattersitico delle personalità  richiestive, bisognose di attenzione ed affetto, sono sempre al centro dell’attenzione attraverso una predominante loquacità si mettono in mostra.


Il dott. Edward Bach le definisce in questo modo: “… coloro che sono sempre alla ricerca di qualcuno che possa far loro compagnia, perché hanno bisogno di parlare delle proprie cose con gli altri, qualunque possa essere l’argomento… ” per questo temono la solitudine, che è provocata poi dal continuo allontanamento degli altri. Si preoccupano dei problemi esterni,  di quelli quotidiani, lo fanno sempre con ottime intenzioni, amano prendersi cura delle persone in difficoltà, ma nel cercare di fare tutto ciò rischiano di essere aggressive e predominanti e di non aiutare poi concretamente chi ha realmente necessità.

Talvolta  reagiscono con la rabbia se si rifiuta il loro aiuto o consiglio, pertanto scovano tutti i mezzi che hanno a disposizione affinché l'altro si possa convincere e spronare che sia giusto il loro suggerimento. La tendenza caratteriale è che vorrebbero che la gente dipendesse sempre da loro, sperimentando piacere nel sentire che sono utili e di aiuto nelle avversità altrui. Il beneficio che emerge dall'assunzione di questo rimedio  è che gli interlocutori degli Heather non vengono più assorbiti dalla loro vitalità eccessiva, ma si sentono compresi e realmente aiutati, poiché la trasformazione con questo fiore porta a prendere in considerazione i problemi del prossimo, senza sfociare in monologhi continui, dunque questi caratteri riescono a divenire empatici e generosi.

 • Emozioni iniziali-inibite (prima di prendere il fiore): Il dott. Edward Bach descrive anche l’uso di Heather così: “… quando qualcosa dentro di noi, una malattia per esempio, si focalizza la nostra attenzione, è molto utile l’uso di Heather, perché oltre a non sentirci bene, può darsi che non vogliamo sentirci bene e ciò che vogliamo è pensare al nostro io ed a quanto “sto soffrendo”, Heather è indicato per sradicare quell’io…”. Egocentrismo, eccessiva concentrazione su se stessi e logorrea.
 • Emozioni evolutive-sciolte (dopo aver assunto il fiore): Empatia, altruismo, generosità con comprensione e capacità di ascoltare l’altro.

E' dunque il rimedio adatto per coloro che si fanno talmente prendere da loro stesse, da non essere più in grado di creare una vera comunicazione con l’esterno ed il prossimo. Sono persone sanguigne, vigorose, piene di energia. Vivono in uno stato iper-eccitato ansioso per il benessere degli amici e parenti che disperatamente provano con violenza a correggerli e a portarli su una loro strada. Di conseguenza, le persone Heather, soffrono di problemi di cuore, palpitazioni, mal di testa lancinanti, isterie, crisi d’asma, indigestioni, causate sempre da un'ansia emotiva, in verità non presentano patologie gravi, bensì hanno malattie leggere costantemente nella quotidianità per tutta la vita, perciò si notano in loro innumerevoli fastidi e disturbi che le fanno vivere male. Fiore prezioso per coloro che si sentono egocentrici e ipocondriaci, che hanno desiderio di ascoltare di più il prossimo, che hanno tanto fiducia in sé e che si sentono competenti da non dubitare mai delle proprie capacità di consigliare o dare supporto.



Semi di cocomero: uso e proprietà

Che la dolce e zuccherina anguria o cocomero che dir si voglia sia una straordinaria compagna delle nostre estati, è fuori da ogni dubbio. Dolce, succosa, dissetante è ottima come spuntino ad ogni ora. Oggi però non mi soffermerò a parlare delle sue ottime proprietà perchè voglio parlare dei suoi semini neri, che di solito vengono scartati e gettati ma le cui proprietà benefiche saranno per voi di sommo interesse. 


A differenza nostra, in Asia e Medio Oriente questi semini vengono tostati e consumati come snack, ma non è tutto, da questi semi è possibile ricavare oli, minestre, tè.  Sono in fatti assai ricchi di acidi grassi essenziali, proteine e sali minerali, aiutano ad abbassare il colesterolo e a regolare la pressione arteriosa. Contengono ferro, zinco e magnesio che aiutano a metabolizzare i carboidrati e gli zuccheri nel sangue e a ridurre l’azione dei radicali liberi.

Da tenere presente inoltre che questi semini neri e sottili contengono le vitamine del gruppo B,  niacina, acido folico, tiamina,  riboflavina,  vitamina B6 e acido pantotenico ( B5) fondamentali per il buon funzionamento del sistema nervoso, dell’apparato digerente e della salute della pelle. Fra le loro proprietà anche quella di stimolare la diuresi,  il sistema renale e contribuire così ad eliminare l’eccesso di liquidi del corpo. Non mancano le fibre che stimolano l'intestino.

Tra l'altro possono essere usati per fare dei cuscini termici sia caldi che freddi, proprio come i noccioli di ciliegia, i semi di lino o il sale caldo, e sono quindi efficaci nell'alleviare  i dolori cervicali, le contusioni e gli ematomi…

E ora veniamo alle modalità di preparazione. Se volete dunque provarli come snack, potete tostarli, sopo averli lavati e fatti asciugare, basterà disporli su una placca da forno preventivamente foderata con carta forno e lasciarli tostare alla temperatura di 180° per 10-15 minuti.  a 180°C e sono pronti da rosicchiare. Un altro modo per gustarli e beneficiare delle loro proprietà è quello di frullarli con peperoncino, aglio e sale, una volta ottenuto un composto omogeneo lasciate essiccare tutto al sole, otterete così un ottimo insaporitore. Se ne può ottenere anche una bevanda dissetante e ricca di sostanze benefiche, basterà farli bollire in due litri d’acqua,  bastano 4 cucchiai di semi macinati; lasciare in infusione per 10-15 minuti e servire dopo aver filtrato.

Infine è possibile trarne anche un olio, ottenuto dalla spremitura a freddo in ciotole di legno dei semi tostati, da usare in cosmetica, altrimenti detto olio di melone Kalahari, e che è molto nutriente,  E' un toccasana per tutti i tipi di pelle, anche quella dei bambini e grazie alla grande concentrazione di acidi grassi è ottimo per purificare la pelle dagli eccessi di sebo.


sabato 27 giugno 2015

Gorse, il fiore di Bach per chi deve ritrovare la luce

Anche se la denominazione come fiore di Bach è Gorse, un nome che sinceramente non ispira attrattiva alcuna,  l'Ulex Europaeus o Ginestrone, è un arbusto perenne e sempreverde, comune in tutta Europa.  E' una pianta mellifera e fiorisce in pieno inverno, con un’esplosione di colore giallo-oro. E' il fiore adatto a chi è soggetto alla depressione, utile per riacquistare speranza e fiducia. Le personalità cui si adatta questo fiore: “… danno l’impressione di aver un forte bisogno nella loro vita, di un raggio di sole che scacci le nuvole scure e tristi… ”.



Questa ginestra selvatica trova risonanza nelle persone spesso disperate, soggette alla depressione endogena, che culmina a volte nel tentativo di suicidio, il loro stato d’animo è molto pessimista e manifestano possibili nevrosi d’angoscia. Ed è qui che agisce Gorse, poichè offre nuove opportunità di slancio e voglia di intravedere la “fine del tunnel”, i pazienti hanno così voglia di un confronto attivo, provano nuove terapie, si aprono all’esterno.
 • Emozioni iniziali-inibite (prima di prendere il fiore): perdita di speranza, disperazione senza via d’uscita, depressione profonda.
• Emozioni evolutive-sciolte (dopo aver assunto il fiore): speranza, fede, ridona la luce a coloro che il dott. Edward Bach descrive nel seguente modo: “… per obbedire a un’imposizione o per far piacere a qualcuno queste persone possono anche sottoporsi a varie cure, ma ripetono sempre a chi sta loro vicino di aver ben poche speranza di guarigione… ”.

Sono caratteri che si rassegnano e “gettano la spugna”, è indicato per coloro che hanno smesso di provare e si sono rassegnati alla propria condizione (spesso di infermità e passività). Si riscontrano casi in bambini, spesso dopo malattie gravi o lutti, nei quali Gorse supporta molto il loro stato d’animo, spesso si manifestano sintomi di depressione e stanchezza forte, i quali si trasformano magicamente in gioia di vivere. Gorse è per coloro che desiderano avere speranza nella propria vita, che ritrovano la luce e che si sentono incurabili.


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