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venerdì 31 luglio 2015

Varietà di riso e caratteristiche

Oggi vorrei soffermarmi a parlare in breve del riso, il cui nome botanico è Oryza Sativa, che noi tutti conosciamo. Il riso è il cereale più completo ma privo di glutine, che lo rende uno degli alimenti ideali per i celiaci. Del resto è diffuso in tutto il mondo ed è alla base dell'alimentazione di circa la metà della popolazione mondiale. Le varietà di riso sono diverse, ognuna delle quali ha sue peculiari caratteristiche. Vediamo le principali.


Il riso bianco è fra le tante la varietà più comune e più utilizzata. Questa tipologia di riso subisce però un processo di raffinazione che lo fa diventare bianco, ma lo priva di gran parte delle fibre. Questo perchè il processo di raffinazione prevede che sia eliminata la parte  più esterna di ogni chicco, cioè la crusca. Si adatta bene alla preparazione di minestre in brodo, minestroni e dolci, poichè durante il processo di cottura rilascia l’amido. Ha un elevato indice glicemico. Possiede azione astringente.

Il riso integrale: non sottoposto a raffinazione mantiene la crusca e quindi le fibre, il suo indice glicemico è basso. Queste due qualità lo rendono particolarmente adatto a chi  soffre di stipsi, poichè grazie alle fibre aumenta la peristalsi intestinale ed ha un buon potere saziante. È utile per chi vuole seguire un regime alimentare sano ed equilibrato.

Il riso basmati: tipico di  India e Pakistan, è però molto diffuso anche qui in Italia. Lo sitrova sia in versione bianca, quindi raffinata che integrale. Sua caratteristica è il chicco lungo e sottile e il sapore delicato e aromatico. Si adatta benissimo ad accompagnare sia piatti di carne che pesce ed è buonissimo anche scondito. Ha un basso indice glicemico e un notevole potere saziante. Per chi vuole perdere peso e ha bisogno di gusto, questo è il riso ideale. Prima di cucinarlo è bene lavarlo in acqua fredda per togliere l’amido in eccesso.

Il riso nero Venere:  il mio preferito, originario della Cina. Si tratta di un riso integrale con grande contenuto di proteine, ferro, selenio, silicio e di vitamine idrosolubili, tra cui B1, B2 e PP. Il suo particolare colore è dovuto alla presenza di antociani, che ormai sappiamo sono le sostanze con alto potere antiossidante. Si utilizza, in genere, bollito e poi abbinato a pesce o verdure.

Il riso rosso:  è ottenuto tramite fermentazione a partire dal riso comune. La fermentazione viene favorita da vari ceppi di un lievito noto come monascus purpureus, purpureus proprio per la sua colorazione rossa. E' il riso che maggior potere ipocolesterolemizzanti, perchè contiene monacolina K, una sostanza con una struttura chimica molto simile a quella della lovastatina, un farmaco appartenente alla categoria delle statine, i medicinali d’elezione per il trattamento del colesterolo alto.

Vi invito perciò a provare diverse qualità di riso da portare in tavola per cambiare prima di tutto e provare le varie qualità e i loro abbinamenti in cucina.


Piantiamo un albero e guardiamolo crescere, un consiglio a settimana per migliorare la propria vira e quella altrui

Un albero, una siepe, un'aiuola fiorita o un piccolo vaso di erbe aromatiche. Non importa che cosa. L'essenziale è che questa settimana cominciamo a coltivare e ad accudire qualcosa di vivo per seguire giorno dopo giorno la sua crescita.
  • Concediamoci un momento per decidere ciò che vogliamo piantare. Scegliamo qualcosa di cui prenderci cura, qualcosa che desideriamo veder crescere
  • Mettiamoci all'opera e mentre lavoriamo godiamo la sensazione della terra tra le dita. Non dimentichiamo che la nostra energia darà forza alla pianta, perciò riempiamo i nostri pensieri di positività, tenerezza e affetto. Parliamo con lei a mano a mano che cresce: così facendo entreremo in contatto con la sua energia vitale e permetteremo alla nostra di aumentare
  • Dobbiamo impegnarci per alimentare e accudire la nostra pianta
  • Pensiamo al significato che la pianta assumerà per noi con il passare del tempo. Ci siederemo accanto a lei e ne perceriremo la forza? Raccoglieremo i fiori per illuminare la nostra casa con la loro vivacità? Arricchiremo le nostre pietanze con le erbe aromatiche riempiendo i nostri piatti dell'energia positiva con cui ci siamo presi cura di loro? Condivideremo uno di questi momenti con qualcun altro? 
  • A volte capita. Il nostro giardino o il nostro balcone non fioriscono. Vuol dire che non siamo in sintonia con le necessità delle piante, perchè quando abbiamo affidato i semi alla terra abbiamo agito da esseri umani. Ci sono tanti fattori che influenzano la crescita: il clima, la posizione, l'ambiente, la giusta sequenza dei gesti. Mentre mettiamo a dimora ciò che abbiamo deciso di coltivare, domandiamoci cosa serve davvero alla pianta, non cosa noi crediamo le serva
  • Quando accudiamo e nutriamo una pianta accudiamo e nutriamo la nostra anima. Ricordiamoci: entrando in contatto con l'energia della natura entriamo in contatto con l'energia della nostra anima, e quando vedremo il nostro giardino  sbocciare sapremo che anche dentro di noi è nato un nuovo fiore

giovedì 30 luglio 2015

Gli oli essenziali, i cinque elementi e l'uomo: presentazione generale

Secondo una con concezione degli antichi la realtà è energia che si manifesta attraverso i cinqu principi basilari o elementi, diversamente combinati fra di loro: l'Etere (lo spazio), il primo elemento ad apparire, l'Aria, il Fuoco, l'Acqua, e la Terra.
Attraverso trasformazioni e combinazioni dei cinque elementi si è creata tutta la materia, inorganica e vivente, compreso l'uomo

Tutti e cinque gli elementi, originati dall'energia emanata dalla Coscienza Cosmica Unificata (Dio) sono presenti in ogni sostanza dell'universo. L'uomo è un microcosmo della natura, che rispecchia la struttura del macrocosmo (universo), per cui i cinque elementi presenti in tutta la materia esistono anche all'interno dell'uomo. Nel corpo umano ci sono molti spazi che sono la manifestazione dell'elemento Etere, per esempio gli spazi vuoti nella bocca e nel naso, e quelli presenti nei vari apparati.

L'elemento Aria è rappresentato nel corpo dallo spazio in movimento, e cioè dall'espansione e dalla contrazione dei polmoni, dalle pulsazioni del cuore e dai movimenti degli organi. Anche gli impulsi del sistema nervoso, in quanto informazioni elettriche "in movimento" trasmesse lungo il decorso dei nervi, sono governate dall'aria.  L'elemento Fuoco è rappresentato nel corpo dal calore prodotto fondamentalmente dai processi metabolici. Quindi la digestione degli alimenti e processi metabolici ed enzimatici di combustione degli stessi, che producono il calore interno, sono funzioni del Fuoco, controllate da questo elemento. 

L'Acqua si manifesta nei liquidi corporei, nelle secrezioni, nel plasma sanguigno, nei fluidi cellulari.
La Terra è rappresentata nel corpo dalle strutture di sostegno, quali ossa, cartilagini, tendini, pelle. Pur essendo i cinque elementi compenetrati in tutto il corpo umano, è possibile fare una suddivisione, dal basso verso l'alto, in cinque aree energetiche, a cui corrispondono i cinque elementi tradizionali, le cinque energie elementari.

Pietre e cristalli, Diaspro

E' un potente terapeutico, protegge dalle malattie e si ha il maggiore impatto sul corpo fisico, che n'è rafforzato.

DIASPRO
Caratteristiche: biossido di silicio; famiglia dei quarzi, gruppo dei calcedoni; sistema trigonale; miscorcristalli aggregati granulari; colore verde a macchie regolari di ematite rosso sangue
Proprietà: rivitalizza la psiche diminuendo lo stress; riporta la tranquillità e la serenità alla mente

Disturbi: purifica l'organismo aumentando l'ossigeno nel sangue e agevolando il rinnovamento delle cellule; apporta beneficio al fegato e aiuta in caso di mestruazioni dolorose
Associazione con i chakra: primo e quarto

Hippomane mancinella, la mortale incantatrice

Ci sono alberi stupendi, alberi cosmici direi, che invitano a sedersi sotto le loro fronde, che hanno il tronco grande e nodoso, e rami ampi come braccia di giganti. Tuttavia alcuni di essi sono pericolosi e molto spesso noi lo ignoriamo a scapito nostro ovviamente. La macinella fa parte di questa schiera dannosa.


Il nome botanico è Hippomane mancinella e rientra nella lista nera degli alberi più pericolosi al mondo, anzi, il più pericoloso perchè il più velenoso. E' originaria delle Americhe, in particolare della Florida, Stati Uniti e America Centrale. E' però molto diffusa ai Caraibi e alle Bahamas, e non ci si può sbagliare, perchè la sua presenza è indicata da evidenti cartelli di avviso, per evitare che i passanti e i turisti possano avvicinarsi.

La mancinella è così velenosa che si consiglia di mantenersi ad una distanza di sicurezza di alcuni metri. Fate ben attenzione ai suoi frutti che somigliano a piccole dolci mele, perchè se ne mangiate vi ritrovate in men che non si dica al pronto soccorso. Cristoforo Colombo li aveva soprannominati  "piccole mele della morte", ed è solo la parte meno pericolosa della pianta. Tra l'altro il nome mancinella (piccola mela) è appunto di origine spagnola e si riferisce proprio ai frutti di quest'albero, che possono essere facilmente scambiati per mele commestibili.

Ma il nome Hippomane fa riferimento ai cavalli perchè sembra che li facesse  impazzire se si cibavano dei suoi frutti. Del resto si sa, i greci la sapevano lunga in fatto di parole ad hoc, hippos infatti significa cavallo, mentre manìa significa pazzia.  Inoltre Teocrito aveva indicato la mancinella come una delle piante utilizzate dalle maghe durante i propri riti segreti. Questo ci fa capire che gli effetti velenosi della mancinella sono dunque noti fin dall'antichità.

 La resina bianca di questo albero è molto caustica e velenosa. Una sola goccia può provocare una forte irritazione della pelle, con gonfiori, dermatite e bruciature. Anche le gocce di pioggia che provengono dai rami della mancinella possono danneggiare la pelle, altro motivo per non sostare sotto questo albero e per non appoggiarsi al suo tronco.

La corteccia non fa differenza, se la si  brucia provoca il rilascio di sostanze nocive che possono causare cecità temporanea, ma in alcuni casi permanente. Queste sue caratteristiche le hanno regalato il posto nel Guinnes dei Primati, posto per altro che detiene da tempo senza uguali.  Secondo una leggenda, una delle più tragiche morti provocate dal veleno della mancinella, riguardò il cercatore d'oro Juan Ponce de Leon, che fu colpito a morte dagli indigeni con una freccia avvelenata utilizzando la resina dei questo albero.

 Per fortuna, gli incidenti in tempi recenti sono rari, grazie alla presenza di segnali di pericolo. I turisti dovrebbero imparare a riconoscere questa pianta per non avvicinarsi mai al suo tronco e ai suoi rami durante le escursioni nella natura o le passeggiate sulle spiagge. In caso di pericolo, è bene rivolgersi subito a un medico e correre al pronto soccorso.



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