Simply

venerdì 20 maggio 2016

La più grande fonte d'ispirazione

La più grande fonte d'ispirazione è qualcosa che agisce realmente, qualcosa che aggiunge un valore pratico.


A un professore che chiedeva ai suoi allievi quale fosse la più grande fonte d'ispirazione al mondo, furono date queste risposte: 
  • un tramonto
  • un pensiero sublime
  • un uomo felice
  • un giardino pieno di colori
Il professore replicò: "Certamente queste sono le idee ispiratrici, ma la più grande fonte di ispirazione è qualcosa che agisce realmente. La mia idea di ispirazione corrisponde a  tutto ciò che aggiunge un valore pratico all'umanità.  essa include le idee che avete enunciate. 

L'ispirazione è qualcosa che, in modo reale, rende l'individuo più felice e più sano":
Consideriamo per un momento questa idea. Essa è, allo stesso tempo, strana e attraente; l'ispirazione è qualcosa di pratico. In generale non associamo l'ispirazione ad elementi pratici della vita, ma dovremmo farlo. Fissiamo la nostra attenzione su questo punto per un motivo interessante. 

Qualcuno può chiedersi: "Queste idee mi ispirano ma sono pratiche? Renderanno più facile e felice la mia vita? Possono aiutarmi a prendere delle decisioni e a fare le cose  più facilmente?"
Non v'è nulla di più pratico della verità che ispira. 

Dialoghi come questo lo possono provare: "Cosa è in grado di vincere la nevrosi? La verità sulla nostra legittima pace. Allora cosa c'è di più pratico della verità? Cosa lenisce le pene del cuore? La scoperta del vero Io. Allora cosa c'è di più utile della scoperta di se stessi?"
La più grande fonte d'ispirazione esistente al mondo è la verità. Ecco perché nulla agisce come essa. Non vi è nulla di più pratico. Cosa vi è di più pratico dell'esser felici?


Le virtù dell'Achillea

Le virtù dell'Achillea sono molte, in particolare in fitoterapia. Oggi cerchiamo di descrivere le sue proprietà e farne tesoro.


Le virtù dell'Achillea erano conosciute già nell'antichità, lo stesso Plinio il Vecchio la descrive come pianta cicatrizzante ed emostatica. Si tratta di una pianta molto semplice, con fiori a capolino ricca di principi attivi.

L'Achillea infatti contiene: tannini, rutina, oli essenziali, steroli, achillina, acido achilleico, sali di potassio, mucillagini. Per la fitoterapia vengono utilizzate le parti aeree, i fiori e le radici, sia fresche che essiccate. L'Achillea può essere utilizzata per vari tipi di disturbi legati al ciclo mestruale, allo stomaco, alla pelle, ai capelli, allo stomaco.

Per ciò che riguarda i disturbi legati al ciclo mestruale, l'achillea si rivela utile nel contrastare i dolori e i flussi troppo abbondanti. Allo stesso tempo favorisce l'afflusso di sangue nella zona pelvica e all'utero.

E' protettrice della pelle, in particolare in caso di piccole ferite o irritazioni, l'achillea svolge allo stesso tempo un'azione emostatica (cioè blocca il flusso sanguigno), sfiammante, disinfettante e cicatrizzante. Inoltre si rivela essere molto utile per la cura della pelle in caso di eccessiva esposizione al sole, poiché grazie alla presenza di fitomelatonina, aiuta a contrastare i meccanismi antiossidanti ed evita i cedimenti cutanei. Tra l'altro, la fitomelatonina svolge anche un'ottima azione antirughe perché fortemente idratante.

Oltre alla pelle, l'achillea è ideale anche per la cura dei capelli, soprattutto per renderli più sani e forti. Infatti è possibile preparare un lozione da applicare sia al mattino che alla sera almeno due volte a settimana, miscelando in tre quarti di litro di acqua bollente 30 grammi di ortica e 30 grammi di achillea millefoglie per circa dieci minuti, filtrare e bagnare i capelli puliti spazzolandoli per almeno cinque minuti con la lozione.

Infine, grazie all'azione antispasmodica e antinfiammatoria dell'achillea, è possibile aiutare lo stomaco, favorendo con un infuso di questa utile pianta, la digestione e contrastare la dispepsia. L'infuso di achillea, arricchito con petali di rosa, basilico e menta, preso dopo i pasti, è un toccasana per l'apparato digerente.

giovedì 19 maggio 2016

Mondo, morso del ciuco, morto io morto i' gatto, murare a secco, nachero

Mondo, morso del ciuco, morto io morto i'gatto, murare a secco, nachero, altri interessanti modi di esprimersi, facenti parte del vernacolo pisano, senese, fiorentino, insomma, del parlar toscano a tutto tondo.


MONDO: ottimo surrogato della divinità in caso di imprecazione per evitare la bestemmia. L'assoluta libertà di offendere il mondo favorisce la fioritura di espressioni pittoresche, alcune delle quali usate da poeti e letterati, dal "mondo frate" del Lazzeroni (poeta in vernacolo pisano) al "mondo urinale" del Fucini


MORSO DEL CIUCO: sarebbe il pizzicotto dato con cinque dita, ma è anche sinonimo di ristrettezze economiche e, nel senese, di delusione

MORTO IO, MORTO I' GATTO: come dire: "io non conto nulla, non ho importanza"

MURARE A SECCO: quando si mangia senza bere

NACHERO: nano. I fiorentini chiamano "nachera" anche la persona tarchiata, con le gambe storte, e non necessariamente sana


Realizzare un Letto con i Bancali

Realizzare un Letto con i Bancali è un'idea davvero creativa per chi ama riciclare e arredare con originalità. Con qualche accorgimento, sarete in grado di creare una stanza da letto di tutto rispetto a costo zero.


C'è chi coltiva da sempre la passione per il fai da te, ma oggi più che mai con la situazione economica che stiamo vivendo, si fa pressante la necessità di risparmiare, che non significa dotarsi di elementi di scarsa qualità anzi, è l'occasione per diventare originali, creativi e dare una mano non solo al nostro portafoglio, ma anche all'ambiente, soprattutto se diventiamo dei riciclatori. Così se avete la necessità di cambiare il vostro letto, potete seriamente pensare a farvelo da soli, con una spesa minima: non crediate che sia così complesso come sicuramente la vostra psiche vi suggerisce. Per realizzarlo potete far uso dei bancali, che normalmente vengono usati per trasportare della merce.


Occorrente:   4 o 8 bancali (rispettivamente per letto singolo o matrimoniale),   levigatrice elettrica, carta vetrata, vernice protettiva per il legnovernice colorata per il legno, qualche vite lunga 20 cm,  un avvitatore elettrico,  qualche rotella (eventuale)

Dovete usare una fondamentale accortezza quando andrete a prendere i bancali: dato che è un materiale che viene impiegato per trasportare molte tipologie differenti di merci e in diversi luoghi, assicuratevi che i bancali siano in condizioni igieniche ottimali. Dopo averli presi (ne serviranno 4 per realizzare un letto singolo oppure 8 per un letto matrimoniale) accertatevi di avere gli altri accessori per la costruzione del letto. Quindi riepilogando: una levigatrice elettrica, della carta vetrata, una vernice protettiva apposita per il legno, della vernice colorata (sceglierne una adatta al legno), qualche vite (lunga circa 20 centimetri), un avvitatore elettrico e delle rotelle; queste ultime potranno essere eventualmente poste sotto al letto per assicurarne la mobilità.

Fase 1: levigare i bancali con la levigatrice elettrica,  stando attenti ad eliminare qualunque imperfezione e arrotondare gli angoli scheggiati o eccessivamente appuntiti. Se si sono chiodi presenti nelle estremità cercate di toglierli con una pinza, se non fosse possibile, batterli con un martello per farli entrare completamente nel legno. E' arrivato il momento di applicare la vernice protettiva con un pennello e, quando lo strato sarà asciutto, dipingerlo utilizzando una vernice del colore preferito. Attendere che anche questo strato si asciughi, quindi passare la carta vetrata per uniformare la superficie.

Fase 2: rovesciare i bancali e affiancarli, così da creare lo spazio sufficiente per poter inserire il materasso (singolo o doppio a seconda del letto che si desidera creare). Ora vi servono le viti e l'avvitatore per unire i bancali tra loro; ricordate che la lunghezza delle viti dovrà essere tale da consentire alle stesse di trapassare il bancale. Applicare le eventuali rotelle alla base con altre viti. Conclusa la struttura il lavoro è praticamente ultimato; per chi lo desidera rimarrà soltanto da realizzare la testiera, magari usando altri bancali.





Gravidanza e Nausea: rimedi naturali

Gravidanza e Nausea: rimedi naturali. La gravidanza è un periodo davvero delicato per una donna e quando compare la nausea diventa davvero difficile. Ma contrastarla naturalmente si può, previo consulto medico, naturalmente. Vediamo come. 


Capita molto sovente che nel primo trimestre della gravidanza la nausea sia un problema molto fastidioso che crea non pochi problemi. La causa è dovuta allo squilibrio ormonale che colpisce in questi casi una percentuale di circa l’85% delle donne.


Spesso questa fastidiosa sintomatologia si manifesta a pochi giorni dal concepimento e l’ormone responsabile di questo stato è l’HCG (Gonadotropina corionica umana) che viene prodotto dalla placenta. Per alleviare la nausea ci si può affidare ad alcuni rimedi naturali, pur consultando sempre e comunque prima il proprio medico.
Una volta ricevuto il benestare del ginecologo si può procedere con alcune delle soluzioni naturali, risparmiando a voi stesse e al vostro bambino un uso non necessario di farmaci.

 Per ridurre la nausea si può masticare una fetta sottile di patata oppure uno spicchio di limone, mandarino o pompelmo. Gli agrumi sono ottimi anche per la preparazione di infusi e decotti per alleviare il fastidio e contribuire nei mesi invernali a donare tepore e rilassatezza. Molto efficace è anche lo zenzero, che mostra una particolare efficacia nel combattere anche altri tipi di nausea derivati ad esempio dal mal d’auto o d’aereo. In cucina può essere impiegata la radice fresca, facendo però attenzione a non superare una dose giornaliera di 1-2 grammi. Lo zenzero lo si può assumere anche attraverso degli ottimi infusi, magari associandolo alla camomilla che inoltre può contribuire a mitigare anche il mal di stomaco.


Usufruite anche delle proprietà benefiche della menta o del finocchio. Alcune foglioline della profumata pianta sono poi utili da odorare nei momenti di nausea, possono già così contribuire nei casi più lievi a eliminare il fastidio. In alternativa è possibile consumarla anche in abbinamento al tè verde, meglio se lasciato raffreddare per qualche minuto prima di berlo.



Licenza Creative Commons
Quest' opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.