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lunedì 23 novembre 2015

Psicopittografia, la Psicopittografia cambia il passato


La Psicopittografia, è il metodo delle Immagini Mentali, che è in grado di trasformare un passato noioso. Insegnando agli uomini a vedere sotto un'altra luce gli avvenimenti del passato, questi avvenimenti fastidiosi perdono il loro potere di nuocere. 

Uno sciocco errore non può sommergere un uomo con sentimenti di rimorso. I sentimenti di colpa e di ansietà spariscono completamente. Come avviene tutto questo? Prendiamo il caso di una persona tormentata da una relazione con qualcuno già sposato, che si tormenta per il sentimento di colpa scaturito da tale relazione.

 Questo sentimento è un'emozione errata? Generalmente si pensa che è un sentimento di umiltà e di pentimento, ma in realtà è vero l'opposto. La colpa è un'emozione egocentrica basata su ciò che pensano gli altri, sulla reputazione, ecc. Inoltre la colpa impedisce di liberarci  da ciò che l'ha originata. La liberazione dalla colpa si ottiene con la separazione dell'Io dall'errore del passato. Non identifichiamoci con l'errore commesso. Guardiamo gli avvenimenti negativi del passato come ad atti irresponsabili del falso Io, che in realtà non ha nulla a che fare con noi. Separiamo il vero Io dal falso Io.

domenica 20 settembre 2015

Ataviche sensazioni

Qualcosa di atavico, di antico, emerge dal mio io più profondo, che mi impedisce di essere espansiva con le persone che amo, che limita i miei gesti d'affetto. Fin dalla più tenera età, ho sempre cercato di sottrarmi ai profumati baci di mamma, agli abbracci, con un istintivo gesto delle mani, atto ad impedire di entrare in contatto fisico con tutti, familiari e non. Era più forte di me, una inconscia maniera di difendermi forse, non so da cosa o da chi, un gesto guidato da un istinto primordiale, la cui presa di coscienza mi faceva star male: perchè ero così distante nei confronti delle persone che amavo e che cercavano di farmi sentire tutto il loro affetto?


Non me ne sono mai liberata, nemmeno quando mi sono innamorata; non sopportavo che mi si prendesse per mano, nè che mi si cingessero le spalle, come del resto tutto l'universo mondo dei fidanzati faceva. No, non con me. Me ne sono fatta persino una colpa, dicendo a me stessa che non ero capace di amare, se questo era il mio modo di comportarmi. Ma non era così, ho amato, così tanto da farmi male, ma quei gesti non erano per me.

Per molto tempo mi sono imposta di non pensare a questo mio modo di essere, a lasciare scivolar via quella sensazione che stringeva il mio stomaco, che sorda rumoreggiava nella mia testa: ero così, non potevo farci nulla, prendere o lasciare. Per anni ho lasciato che tutto scorresse così, accantonando quell'istinto, reprimendo la sofferenza che mi procurava, perchè avrei voluto mostrare con una gestualità che non mi è mai appartenuta, la forza dei sentimenti e delle emozioni che come acque tumultuose straripavano da tutto il mio essere.

Sono una contraddizione: per quanto solare, sorridente, di compagnia e allegra da un lato, dall'altro risulto introversa e complessa persino a me stessa. Di me, di quello che vivo e sento non parlo quasi mai, a meno che non vi sia costretta da cause di forza maggiore.
Tutto questo contrasta con la mia capacità di saper stare e trattare con le persone, e della mia spiccata propensione ai rapporti interpersonali.

Solo in questi giorni questi pensieri si sono riaffacciati prepotenti nella mia testa, in una carrellata infinita di ricordi, che continuano ad urlarmi gesti negati seguiti da dolorosi sensi di colpa che mi fanno apparire gelida e fredda quale non sono. E' come essere una statua di ghiaccio con un fuoco che  arde all'interno. Il ritorno prepotente di questo pensiero mi ha costretta a riflettere nuovamente su quelle sensazioni, gettandomi nello sconforto. Ma non ho potuto fare altrimenti, a volte ritornano, i ricordi, e bisogna conviverci. E' come cimentarsi con un puzzle i cui pezzi sono tutti  mescolati alla rinfusa e non si riesce a trovare quello giusto per iniziare. Guardi la figura sulla scatola, chiara, addirittura semplice, poi guardi i pezzi e non trovi il bandolo della matassa.

Guardi, cerchi, e non trovi, riguardi, ricerchi e nulla, fino a che non lasci perdere per un po', e poi all'improvviso si muove qualcosa. Qualcosa di perduto, in un tempo che non riaffiora alla mia mente, ma che sembra avermi marchiata a fuoco e di cui rivivo solo gli istinti e le sensazioni che condizionano il mio comportamento. Ho ripercorso la gestualità a cui mi sono sempre sottratta, chiedendo il perchè del rifiuto di un abbraccio, di un bacio affettuoso, di un braccio sulle mie spalle, di un incrocio di mani: è la sensazione di un'appartenenza impropria, quella della schiavitù.


lunedì 31 agosto 2015

Psicopittografia, Come conoscere tutte le soluzioni

L'Io interiore, il vero Io conosce tutte le soluzioni, e non si sbaglia mai. È un fatto indiscutibile. Trovate il saggio vero Io e non dovrete più affrontare alcuna crisi di decisione. Ecco come il Dott. Fromm spiega il modo in cui procedere: «Solamente le qualità derivanti dalla nostra attività spontanea danno forza all'Io e quindi costituiscono la base della sua integrità. L'incapacità ad agire spontaneamente, a esprimere ciò che si sente veramente, e la necessità che ne deriva di presentare agli altri e a se stesso uno pseudo-Io sono all'orizine dei complessi d'inferiorità e di debolezza.» Siate voi stessi e non il risultato dei vostri pensieri ordinari e abituali. Vi è grande differenza tra questi due modi di essere. 

II terremoto è causato da un assestamento interno della terra. La stessa cosa capita all'uomo scosso da una crisi personale. Gli strati sub-coscienti della mente poggiano su fondazioni difettose, cosicché una crisi improvvisa provoca un terremoto che scuote l'individuo e lo fa comportare in modo abnorme e nefasto. Fortunatamente vi è molta differenza tra un terremoto fisico e uno psicologico. Il terremoto nell'uomo ha un rimedio sicuro. L'uomo non può vivere nel timore di continui sussulti. Egli deve ancorarsi alle fondamenta della realtà psicologica. [Immagine mentale 12] 

Ve ne darò un chiaro esempio. Si tratta di una questione di moralità personale. Nessun'altra crisi può causare tanta dolorosa ansietà e vani sentimenti di colpa. Ne deriva questo quesito: «Sono perplesso a proposito della moralità. Quale è esattamente il bene e quale il male? Ho un grande desiderio di mutare la mia vita abituale. Che pensare di questo mio impulso? È immorale? » - Perché non mutare vita? Perché non vivere come desiderate realmente? - Lo vorrei, ma ... - Vorreste sapere perché non lo fate? Molte persone rispondono SI! » - Il vostro senso della moralità è falso. La società vi ha imposto i suoi prototipi ipocriti di comportamento. Essi vi indicano ciò che dovete loro. Attenti! Non lasciatevi trascinare. 

Voi dovete qualcosa unicamente a voi stessi alla vostra libertà interiore. » A questo punto una donna chiese: «Quale atteggiamento dobbiamo assumere nei confronti di coloro che hanno inculcato nella nostra mente le idee false, e si servono di noi per i loro scopi egoistici? - Non preoccupatevi per loro. Qualcuno li ha indotti in errore. Non dovete biasimare nessuno. Reagite unicamente contro le idee false. Allora qual'è la vera' moralità? Come comportarci? - Non fate nulla che possa nuocere a voi stessi o agli altri. Questa idea è più profonda di quel che pensate. Chi dorme non si rende conto del male che fa a sé stesso. Un uomo deve risvegliarsi per poter raggiungere la felicità.


mercoledì 22 ottobre 2014

Il Pino o Pine, il fiore di Bach per chi si sente perennemente in colpa

Il Pino o Pine (Pinus Sylvestris)è uno degli alberi più belli che si possano trovare, con il suo profumo resinoso e la  sua corteccia di colore bruno-rossastra. Il pino è un albero alto, slanciato, alto fino a 30 mt, cresce nei boschi e nelle brughiere, presenta aghi come foglie, da qui la correlazione con le punizioni che l’uomo si infligge. Il pino è una pianta delicata, che subisce notevolmente le influenze esterne degli agenti atmosferici.

Si idnetifica con la parola chiave “colpevole”, e identifica colui che è convito di essere sempre in colpa e si autocritica eccessivamente, deve pagare per le azioni compiute se non sono state eseguite con pieno successo, spesso sono individui che si mettono sotto giudizio estremo, accusandosi improrogabilmente anche di nulla. Seconfo Bach questo rimedio è: “...per coloro che si rimproverano di qualcosa. Anche quando hanno successo, pensano che avrebbero potuto far meglio e non sono mai soddisfatti dei loro sforzi e dei loro risultati. Sono grandi lavoratori, ma soffrono molto per i difetti che si attribuiscono. A volte, di fronte a un errore commesso da altri, arrivano perfino ad attribuirsene la responsabilità...”.

Questi caratteri hanno generalmente degli standard piuttosto elevati, ma non sono mai soddisfatti, avrebbero sempre potuto agire meglio, detta la loro “vocina interiore”; al contempo sono estremamente sensibili, fino a sottovalutare le proprie capacità lavorative ed i propri limiti, pur essendo attenti e precisi, spesso si prodigano con tendenza al sacrificio e reagiscono alla minima critica autocolpevolizzandosi. Ma grazie a questo rimedio si riesce a  saper valutare con chiarezza, lucidità le proprie responsabilità ed accettarle naturalmente.

Inoltre, grazie al Pino si iresce ad incrementare la propria autostima ed il rispetto verso se stessi e verso il prossimo, non sentenziando.
 • Emozioni iniziali-inibite (prima di prendere il fiore): Sensi di colpa, eccessiva auto-critica.
 • Emozioni evolutive-sciolte (dopo aver assunto il fiore): Autoaccettazione, fluidità, perdono per sé stessi. Pine è indicato per coloro che si rimproverano tutto,  si condannano per senso di colpa e ciò genera in loro un debito permanente, causato dalle proprie azioni che può sfociare in disturbi sessuali e digestivi, complesso di inferiorità, ansia e tachicardia, problematiche correlate all’apparato genito-urinario, rigidità in genere, dolori muscolari e mal di schiena.

 Pine è prezioso per coloro che sono profondamente autolesionisti ed autodistruttivi, che si sentono in “castigo” nella vita, ma che finalmente sentono il desiderio di conquistare il piacere di vivere con leggerezza e assaporare un senso equilibrato della responsabilità.

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