Simply

sabato 26 ottobre 2013

IL MARE











Dalla finestra il mare,
distesa azzurra,
ondulata seta,
tessuta di bianca spuma.
Mare,
che abbracci il cielo
in fondo laggiù,
verso un infinito orizzonte,
fantasia dei naviganti,
favola di scrittori.
Ardente amante,
il sole ti sorride,
e le sue luminose braccia alla tua increspata veste tende,
tessendo ponti d'oro,
legandoti a sè.
E in questo fulgente abbraccio,
volo,
là,
dove il mio Perseo attende. 


venerdì 25 ottobre 2013

ALL'ANIMA MIA









Io,
animula, dolce e vagabonda,
ospite del corpo,
cosa sono adesso?
Fuori da questo mondo che corre corre,
io, che non amo gli orologi,
incessante ticchettio,
inesorabile trascorrere di giorni
amo il suono delle campane,  il sorgere e  tramontar del sole.
Io, 
amo il silenzio e i suoni suoi,  
mi soffermo sul volo di una coccinella.
Io, 
odoro i libri vecchi,
polverose testimonianze di versi semplici, 
e non conosco invidia,
mi commuovo alla guancia tonda di un bimbo.
Io,
errabondo essere di luce,
in vuote stanze della vita,
cerco te,
anima mia.



giovedì 24 ottobre 2013

VIAGGIO ASTRALE

Via Lattea
Notte,
a che punto sei?
Mi invitò,
salii,
verso il firmamento.
Passeggiai,
solitaria visitatrice della Via Lattea,
sentiero dell'universo,
abitato da benevole stelle,
feudo di caccia di Orione,
strada del Carro,
prateria di Pegaso.
Raccolsi frammenti,
gemme di luce,
fiammelle di sogni perduti,
dimenticati eroi in cerca di un nuovo destino.
Ascoltai il silenzioso vibrare di pianeti,
il lamento delle nane bianche,
il rombo vellutato dei buchi neri.
All'apparir d'Osiride,
riscesi,
soffiando al mondo il frutto dei miei raccolti.
Ti illuminasti tu.




domenica 20 ottobre 2013

TU MI GUARDAVI














Tu mi guardavi,
 con occhi nuovi al mondo,
Io ti parlavo,
dell'ira funesta di Achille,
del canto delle Sirene di Odisseo.
Tu mi guardavi,
leggendo le sillabe delle mie labbra,
Io raccontavo,
di mari e di tesori,
di pirati e isole.
Tu mi guardavi,
consapevole del mio canto.
Io ti cullavo,
e tu pian piano scivolasti al sonno.


sabato 19 ottobre 2013

A SPASSO CON LEONETTO

Leonetto



Ieri è arrivato Leonetto, per un weekend fuori porta con mamma Simona.
Così stamani mi sono trascinata a casa sua, giacchè oggi festeggiava il suo secondo mese in questo strano mondo. Leonetto sa bene come funzionano le cose con noi, quindi sa anche che stare in braccio è molto più comodo che stare in culla, infatti l'ho trovato comodamente sistemato in collo alla sua mamma, con i suoi occhioni azzurri spalancati e la bocca fatta cuore in atteggiamento compunto (compunzione dovuta all'intuizione che di lì a poco sarebbe stato sistemato in altro loco).
Dato che tanto in piedi non ci sto, mi sono anche beccata una lavata di testa da Simona, che, da bravo medico, mi ha fatto pelo e contropelo, minacciando che, se non vado ad operarmi, non recupererò la gamba, e come notizia di primo mattino ha fatto il suo effetto. Poi, con la stessa semplicità con cui mi ha ruggito ( e poi ci si chiede a chi somigli Leonetto), mi ha messo il reuccio in collo, per fare colazione con un po' di pace. Ovviamente il potere magnetico di Leonetto mi ha ipnotizzata, e mi sono messa al suo servizio come solo una schiava sottomessa al suo padrone può fare.
Leonetto non aveva alcuna intenzione di addormentarsi, il sonno lo avrebbe fregato e si sarebbe svegliato nella carrozzina.....Giammai!
Così mi ha guardata a lungo, socchiudendo di tanto in tanto la bocca fatta a cuore, mentre io, completamente rimbambita dal suo sguardo azzurro, gli raccontavo la filastrocca del Cantastorie, tentando di addormentarlo, ma il furbo Leonetto, scafato bimbetto, pedalava a più non posso.
Per cercare di incantarlo, ho cominciato a massaggiargli una guancina e poi le orecchie a bottoncino,  l'incantesimo ha cominciato a fare effetto e le palpebre di Leonetto, click, si sono chiuse, ma per poco, perchè appena ho provato a metterlo nella carrozzina, clack, eccolo con gli occhi aperti.
Che fare? Ho ripreso Leonetto, mentre Simona preparava un'endovena di toradol da farmi, e gli ho cantato una canzoncina in inglese (giusto per l'imprinting), e le palpebre del mio pupillo si sono lievemente chiuse......solo lievemente. Alla fine mammà l'ha ripreso e lo ha parcheggiato un secondino nella carrozzina giusto il tempo di farmi l'endovena, nel frattempo  ruggitini di ribellione si spandevano nella stanza.
Non si poteva fare altrimenti, Simona doveva andare dal dentista e lui doveva rimanere con la nonna.....una tragedia!
Alla fine si è dovuto adattare, nonostante la rabbia lo avesse fatto diventare rosso e stizzito come non mai. Per farlo star buonino, abbiamo deciso di portarlo sul lungomare, per vedere se con il movimento del suo fantamega mezzo di trasporto si lasciava andare nelle braccia di Morfeo, mentre io claudicando, usavo il suo mezzo a quattro ruote come stampella. Una scena memorabile.
Leonetto però non voleva proprio chiudere gli occhi, così gli ho canticchiato questo motivetto:
"Leonetto bello, dì, che fai, sveglio sei tu? O forse nel sonno scivoli giù?"
Alla fine, e solo sulla via del ritorno, Leonetto, il bambino azzurro, si è placidamente addormentato, mentre Simona mi tirava la gamba per sciogliere i muscoli e distedere il maledetto nervo compresso.




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