Simply

lunedì 11 maggio 2015

Acqua e limone ogni mattina: 4 benefici in breve

Sono anni ormai che ogni mattina, appena alzata, spremo il succo di un limone e vi aggiungo 250 ml di acqua tiepida, che bevo e poi mi dedico alle mie consuete abluzioni in bagno, al termine delle quali faccio un'abbondante colazione. Una pratica questa, che oggi consigliano anche molti nutrizionisti, un piccolo segreto per mentenersi in buona salute con un piccolo ma quanto mai efficace gesto. Di quanto faccia bene il limone, avevo parlato qualche tempo fa in un mio post, oggi ecco in breve i 4 più importanti benefici del bere acqua e limone al mattino: 


1. Disintossicare: il limone è buon alimento “alcalino” che permette di bilanciare il Ph del nostro corpo. Un bicchiere d’acqua calda con limone è una combinazione perfetta per “svegliare” il fegato e spazzare le tossine nocive.

2. Riattivare l’apparato digerente:  acqua tiepida e limone non solo stimolano il tratto digestivo ma migliorano considerevolmente la capacità del nostro corpo di assorbire i nutrienti durante tutta la giornata e facilita le funzioni gastrointestinali.

3. Aiuta la perdita di peso: il limone contiene pectina, fibra solubile che ha dimostrato di aiutare la “lotta” al peso. Un bicchiere di acqua tiepida e limone è una bevanda che, in alternativa ad altre soluzioni al mattino, aiuta a ridurre le calorie dalla dieta quotidiana.

4. Sollievo alla pancia: se si va a letto a stomaco pieno è possibile il mattino dopo,  provare una sensazione di bruciore di stomaco fastidioso o un certo gonfiore intestinale. L’acqua tiepida purifica lo stomaco mentre i flavonoidi del succo di limone aiutano a ridurre l’acidità dando sollievo.

Cellulite: combatterla in maniera naturale

La cellulite non è altro che una modificazione cronica e localizzata del tessuto connettivo sottocutaneo, come tale  induce la ritenzione di liquidi nei tessuti sottocutanei e causa la formazione di piccoli noduli dolorosi alla pressione. Si riconosce bene perchè la pelle assume il caratteristico aspetto a buccia d'arancia. Cosa la causa?  Familiarità, cattiva circolazione venosa e linfatica, fattori ormonali e alimentari.


Di cellulite esistono vari tipologie: nelle adolescenti è adiposa, spesso favorita dagli estrogeni e da un'alimentazione in cui abbondano zuccheri. Quella granulosa, tipica nelle gambe, è associata sia al sovrappeso che al dimagramento. Poi c'è quella interstiziale, cioè costituita da piccoli cuscinetti sulle cosce o sui polpacci. Attenzione alla falsa cellulite: ci si può ritrovare con la pelle a buchetti anche solo per troppa sedentarietà o per dimagrimento eccessivo.

Un primo passo per prevenirla e combatterla è l'alimentazione: devono abbondare frutta e verdura, mentre è bene ridurre pane, pasta e dolci. Inoltre possiamo intervenire con efficaci rimedi naturali, fra cui decotti, bagni, oleoliti, impacchi e centrifugati. Vediamoli nel dettaglio

Decotto: Betulla foglie g. 30, Spirea ulmaria pianta g. 30, Ortica foglie g. 20, Tiglio fiori e brattee g. 20. Berne una tazza al mattino, una tazza alla sera.

Bagno: Estratto glicolico di Betulla g. 60, Estratto glicolico di Centella asiatica g. 40
Un cucchiaio nell'acqua del bagno, o spugnatura sulla parte
      
Oleolito per massaggi: Echinacea radice estratto liposolubile ml. 5, Equiseto fusti sterili estratto liposolubile ml. 3, Amamelide foglie estratto liposolubile ml. 2, Mandorle dolci olio ml. 90
   
Impacco di ananas: 3 fette di Ananas, 1 cucchiaio di Rusco radice, 1 cucchiaino di Psillio polvere
Si prepara un infuso di radice di Rusco, facendola macerare per un quarto d'ora in una tazza d'acqua bollente e aggiungere due o tre cucchiai di liquido nella polpa di ananas frullata. Per legare la pastella ed evitare che coli, aggiungere la polvere di psillio. Spalmare su cosce e  glutei, lasciare agire per un quarto d'ora e sciacquare.
     
Centrifugato di ananas: ottenete circa 500 ml di centrifugato a cui unirete Estratto fluido di betulla 80 gocce, Estratto fluido di Spirea ulmaria 80 gocce. Bere nella giornata.
   
   

domenica 10 maggio 2015

ZOE

Sulla parete dove si accosta l'armadio, è appesa una bella fotografia, vi si vede la cupola blu di una chiesa dell'isola di Santorini, in Grecia. E' uno splendido tramonto d'oro rosso, a picco sul mare, attraversato da un ponte di diamante. Zoe respirava spesso quell'aria, aria di estati lontane e intense, di spezie orientali e canti antichi, di sonagli e feste in costume caratteristico, di notti di vento caldo e cieli stellati, di piccoli vicoli e case bianche, di palme.
Respirando quest'aria e tenendo gli occhi chiusi, Zoe si lasciava cullare nel luogo da lei privilegiato, e questo suo cullarsi in quell'aria era per lei tale, che a volte credeva realtà ciò che invece era un sogno disperato. Questo la scuoteva, tanto che al suo risveglio, vedeva attorno a sé le usate cose, quelle che riempivano la sua camera e il suo sogno così bello appeso al muro.

 
Non poteva dirsi un dolce risveglio il suo, ma era stato un viaggio gratis e questo per il momento le bastava. Il risveglio però, la lasciava sempre turbata per tutto il tempo, anche se faceva altro durante la giornata, era distratta, assente, a volte sospirava; il suo sguardo vagava ancora laggiù, in quell'oasi felice. Gli eccessi della sua anima vagabonda spesso la infastidivano. Zoe si guardava intorno, eppure di tutte le persone che conosceva, nessuna si perdeva come lei. Che fosse malata? Le sembrava di non essere riuscita a liberarsi da quel mondo che l'aveva sempre accompagnata dall'infanzia, e lo sentiva come un handicap, non riusciva  spiegarsi il perché di questa indissolubile unione tra fantasia e sogno, che le impedivano di vivere normalmente la realtà, come tutte le persone che la circondavano. Che cosa avrebbe potuto fare per mettere a posto le cose? Non sapeva da dove  cominciare perché forse non c'era neppure un inizio!
Le sembrava inutile persino parlarne, per paura di non essere capita, ma le domande si affollavano nella sua mente e la loro voce si faceva sempre più forte. Questo suo modo di essere avrebbe, in quale modo, condizionato la sua vita e le sue relazioni? Perché proprio lei? C'era una via d'uscita? E se sì quale?
Le pareva certe volte di sforzarsi, ma questo sforzo, in cui metteva tutta la sua volontà, le logorava la mente e dolori lancinanti la attraversavano. Girava lo sguardo e si chiedeva ancora una volta cosa ci facesse mai al mondo una come lei e quale fosse il suo ruolo. Avrebbe forse avuto una vita disgraziata a causa di questo suo essere? Era questo che più la preoccupava e in fondo in fondo aveva anche paura.
"Aiuto" diceva, "aiuto", ma le parole non le uscivano dalla bocca, non poteva muovere le labbra. E guardava, guardava e si sentiva lontana dagli altri che non la potevano sentire ed erano sempre più piccoli e sparivano pian piano dalla sua vista e lei voleva piangere, ma non le riusciva nemmeno quello. Stava impazzendo? No! Non voleva impazzire, che stava succedendo?

Zoe, Zoe, Zoe, diceva, ma Zoe non le rispondeva, ossia, voleva rispondere, voleva allungare una mano a se stessa e tirarsi su, ma si accasciava sempre di più. Sembrava che una mano misteriosa mettesse fra lei e gli altri un muro trasparente, ma insormontabile. Forse la sua unica fortuna era il fatto che era una grande idealista e questo le permetteva di pensare che avrebbe potuto cambiare la sua vita in meglio, e che sarebbe stata felice a lungo.


Oggi nella mia rubrica: Abracadabra, Bellezza radiosa

Mie care magiche creature, avete mai avuto in famiglia una vecchia zia un po' fata? Io sì, ed essa era per me come la fata Smemorina di Cenerentola, un pozzo di saggezza e tradizioni, segreti ancestrali di donne mitologiche. Da lei e dal suo sapere ero letteralmente rapita, ed è tra i suoi incantesimi che ho trovato questa pozione magica che vi renderà irresistibili.
Essa è una lozione per una chioma tremendamente attraente, e funziona benissimo, esisteva prima che gli shampoo professionali fossero inventati.

BELLEZZA RADIOSA
Occorrente: un cucchiaio di radice di giaggiolo, mezza tazza di prezzemolo finemente tritato, mezza tazza di fiori di lavanda macerati

Dopo esservi lavate i capelli, in vista di una festa o di un appuntamento, per il risciacquo, amalgamate gli ingredienti in una tazza d'acqua calda. Lasciate macerare il composto per mezz'ora e applicatelo dopo il balsamo o in sua vece. Gli effetti saranno piacevolissimi: diverrete attraenti quanto il nettare delle api!


Il luppolo, per una grappa, per le digestioni difficili, contro i dolori nevralgici, per l'insonnia

Humulus perché ama i luoghi umidi; lupulus perché strozza i giovani arbusti cui si abbarbica così come fa il lupo con la preda. Di esso è tradizione, sin dai tempi preistorici, cogliere le parti tenere e le cime dei rami a fini alimentari. In età romana, il luppolo entra come aromatizzante di una bevanda, ottenuta dalla fermentazione dei cereali, che può essere considerata la progenitrice della nostra birra. Anche ai giorni nostri il luppolo serve per dare alla birra, quella veramente buona e fatta a regola d'arte, il caratteristico gusto amaro-aromatico. Pure la medicina popolare attribuisce da secoli a questa pianta una grande importanza quale sedativo. Per garantirsi un buon sonno, ci si riempiva il cuscino con foglie di luppolo. La sua coltivazione è documentata a partire dall'VIII secolo.


Caratteristiche e proprietà 

Si tratta di una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Cannabacee. I fusti sono lunghi molti metri e si arrampicano attorno ad ogni sostegno. Le foglie sono opposte, dentate e protette da una membrana alla base del gambo; quelle delle infiorescenze sono alternate. I fiori maschili sono riuniti in pannocchie in cima ai rami, quelli femminili sono appaiati a due a due e insieme formano un'infiorescenza a forma di cono di colore verde chiaro o rossastro. I frutti sono di colore cenere. Cresce dal piano alla zona collinare e submontana, preferibilmente del nord-Italia; si trova specialmente nelle siepi, lungo i fossi e negli incolti. Predilige i terreni profondi, permeabili, di medio impasto e ricchi di sostanza organica. I germogli di luppolo vengono raccolti in marzo e aprile, quando sono succosi e croccanti. I fiori si raccolgono in agosto-settembre, con tempo secco per evitare che l'umidità provochi muffe e marciumi. L'essicazione deve essere immediata ponendo le infiorescenze in uno strato molto sottile all' ombra e in un locale molto aerato. E utile muoverIe molto spesso per evitare processi di irrancidimento. Le infiorescenze, le sole parti della pianta usate in medicina naturale, contengono olio essenziale, resine, sostanze estrogene ecc. Hanno proprietà toniche, calmanti e digestive.

Utilizzo 

I getti primaverili dei fusti maschili sono piuttosto succosi e teneri; forniscono materiale di notevole pregio per risotti, minestre, frittate, ripieni vari, dolci ecc. I getti delle piante femminili sono più fibrosi, meno succosi e quindi meno pregiati ma sono ugualmente raccolti per tutte le preparazioni. Grappa al luppolo: versare in un capace vaso ermetico 10 coni freschi di luppolo, un litro di buona grappa e 45 g di zucchero. Scuotere, lasciar macerare per un mese, filtrare e rimettere in bottiglia. Come già detto, nella medicina popolare si utilizzano esclusivamente i fiori del luppolo.
Decotto per le digestioni particolarmente laboriose e difficili: far bollire per due minuti 15 g di fiori di luppolo in un litro d'acqua. Filtrare bene il liquido così ottenuto, quindi addolcirlo a piacere e berne una tazzina al termine di ogni pasto.
Questo rimedio contro i dolori nevralgici è tanto insolito quanto efficace: riempire di fiori di luppolo un sacchetto di tela e cucirne l'apertura, quindi metterlo a scaldare davanti alla stufa o sul termosifone. Il sacchetto così preparato va appoggiato sulla parte dolorante. I dolori si calmeranno in pochi minuti.
Decotto contro l'insonnia: versare un cucchiaino di fiori di luppolo in una tazzina d'acqua e far bollire il tutto per tre minuti. Una volta che il liquido sia tiepido, filtrarloaccuratamente, addolcirlo quanto basta con del miele e berIo prima di andare a letto.

Licenza Creative Commons
Quest' opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.