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lunedì 11 aprile 2016

Il Luppolo: usi benefici per la salute

Quando si parla di Luppolo non si può non pensare alla birra. E forse non ci vengono in mentre altri possibili usi. Ma non è così, infatti il Luppolo è stato usato ed è usato anche per altri benefici scopi. Vediamone insieme le proprietà.

Tutti conosciamo il Luppolo, Humulus lupulus, quale ingrediente fondamentale della birra. Ma prima di tutto è stato apprezzato come aroma, e per le proprietà curative. In particolare si rivela adatto al trattamento dei disturbi del sonno e dell'ansia. Questa pianta viene anche utilizzata per curare i casi di inappetenza, i disturbi digestivi o i problemi associati alla menopausa.

Uso interno: per i disturbi del sonno (proprietà sedative),   degli spasmi digestivi di lieve entità, eruttazione intestinale e "crampi" causati dalla digestione. Miglioramento dell'appetito. In menopausa riduce le vampate di calore e il nervosismo. Effetto febbrifugo: azione regolatrice.

Uso esterno: in cosmetica per tonificare e riparare le pelli fragili.


Riduce lo sviluppo di cancro del seno (azione dei fitoestrogeni), ha un effetto sedativo (trattamento della distonia vegetativa), cura i disturbi associati alla menopausa (ruolo dei fitoestrogeni), attenua i disturbi sessuali di origine neurologica (eiaculazione precoce, assenza di libido), allevia i dolori articolari (artrite, reumatismi), stimola la funzionalità renale (diuretico). Nel bambino, il luppolo consente di attenuare alcuni disturbi digestivi (dispepsie, disturbi gastrici, bruciori), oltre che l'eccesso di emotività.



Il cono del luppolo è la parte utilizzata in fitoterapia. I suoi principi attivi sono i sesquiterpeni: umulene e beta-cariofillene, monoterpeni. I sesquiterpeni costituiscono dal 50 all'80% degli oli essenziali del luppolo. I sesquiterpeni funzionano da ipotensori, antinfiammatori, calmanti, decongestionanti linfatici del sistema nervoso, antistaminici e antitumorali. I monoterpeni hanno proprietà linfotoniche, antisettiche, antivirali, stimolanti e antalgiche. Sono anche decongestionanti delle vie respiratorie ed espettoranti.

Dosaggio:
-Per preparare un infuso, mettere in ammollo 10 g di coni di coni di luppolo secco in 500 ml di acqua molto calda. La tisana va bevuta al mattino, a mezzogiorno e alla sera, dopo i pasti, per combattere i disturbi del sonno. Sono sufficienti due assunzioni per il trattamento dell'insonnia.
 - L'estratto secco in capsule va assunto (con un bicchiere d'acqua) ai pasti, tre volte al giorno, in dosi da 200 mg per ogni somministrazione.
- L'estratto secco di luppolo si presenta finemente macinato. Va assunto durante i pasti, accompagnato da un bicchiere d'acqua, in dosi di 1 g per somministrazione (mattino, mezzogiorno e sera).
- Per quanto riguarda il decotto di coni di luppolo, bere una tazza al mattino, a mezzogiorno e alla sera, dopo i pasti.

ATTENZIONE:  l'impiego del cono di luppolo nei pazienti affetti da cancro ormonodipendente (cancro del collo dell'utero, cancro del seno e così via) deve avvenire con la massima cautela (nei casi in cui non sia vietato), proprio per la presenza di estrogeni.

È sconsigliato il consumo di alcolici durante l'assunzione di luppolo. Si consiglia di interrompere l'utilizzo del luppolo almeno 14 giorni prima di sottoporsi a qualsiasi intervento chirurgico, poiché la pianta può interferire con i farmaci anestetici. Non devono consumare il luppolo le donne in gravidanza o che allattano e neppure i soggetti che ne sono allergici (o allergici a qualsiasi altra pianta della stessa famiglia). Le persone che soffrono di depressione o di disturbo bipolare non devono assumere luppolo senza il parere del medico.

Gli effetti collaterali sono rari e associati a un'assunzione protratta nel tempo: itterizia, disturbi dell'erezione, vertigini, stanchezza mentale e così via. A causa della sua azione sedativa, il luppolo potrebbe interagire con alcuni farmaci, come i sonniferi e i tranquillanti (benzodiazepine), gli antiepilettici, gli antidepressivi, gli antalgici oppiacei (derivati dell'oppio), i neurolettici antipsicotici e gli antistaminici H1. Per l'assunzione concomitante di questi prodotti e del luppolo è necessario rivolgersi al proprio medico curante.

mercoledì 7 ottobre 2015

Il luppolo per i pessimi dormitori

Il luppolo è parente della canapa, si arrampica su siepi, cespugli e boschetti arrivando anche a 3 metri di altezza. Possiede fiori maschili e femminili; quelli femminili sono amenti conici che, maturando, si trasformano in piccoli coni a forma d'uovo, nei quali sono contenuti i principi attivi più importanti, gli amari, che danno il caratteristico aroma alla birra.

L'infuso di luppolo (Humulus lupulus) era consigliato già nell'undicesimo secolo dalla badessa di un convento benedettino, Ildegarda di Bingen, esperta di erbe officinali. E da allora tutti i fitoterapeuti ne hanno sostenuto l'efficacia in molti disturbi connessi con la sfera psichica e nervosa: ansia, angosce notturne, stanchezza della vita, gastrite nervosa, mal di testa, pessima disposizione al riposo.


Ribadiscono tale opinione gli esperimenti di un fisiologo, tal Gromberg: somministrato alle rane in dosi basse, il luppolo le induce al sonno, in dosi alte arriva a paralizzarle. Per queste sue qualità sedative è stato nel passato prescritto anche come anafrodisiaco, ma non si abbiano forti timori, l'azione antieccitante non è stata confermata.

I principi attivi sono contenuti nel fusto e nelle foglie di questo bel rampicante, ma soprattutto nei frutti femminili che, a scuoterli, lasciano cadere una polvere resinosa e dorata, fortemente aromatica, dal grazioso nome di luppolino. Il luppolino contiene a sua volta la luppolina, alcaloide a potere rilassante e sedativo, ma anche tonico, digestivo.

Tutti i pessimi dormitori dovrebbero far appello al luppolo e prepararsi ogni sera prima di coricarsi una tisana versando 5 decilitri d'acqua a bollore su 10 grammi di erba secca; far riposare 8 minuti. Il sapore amarognolo è gradevole.

martedì 16 giugno 2015

Di altri utili infusi: luppolo-menta-anice e camomilla, arancio-biancospino-lavanda e liquirizia; malca-rosolaccio, tisana supercalmante

Quando lo stress non vi dà pace, l'ansia vi consuma, l'insonnia vi fa diventare degli zombie, non prendete calmanti di sintesi ma rivolgetevi con fiducia alla natura, essa è sempre generosa con noi di rimedi che sono efficaci. Oggi vi presenterò alcuni utilissimi infusi misti: luppolo, menta e camomilla; arancio, biancospino, lavanda e liquirizia; malva e rosolaccio; e una tisana supercalmante. 


Infuso di luppolo, menta, anice e camomilla
In un periodo di nervosismo, esaurimento, quando anche l'apparato digestivo è compromesso, ricorrere all'azione combinata di quattro piante: luppolo, 30 grammi; menta, 30 grammi; anice, 20 grammi; camimilla, 20 grammi. 1 cucciaio di miscela per 2 decilitri di acqua in ebollizione.

Infuso di arancio, biancospino, lavanda e liquirizia
Per chi si sveglia durante la notte e non riesce a riprendere sonno, negli esaurimenti nervosi e negli stati depressivi, miscelare fiori d'arancio, fiori e frutti di biancospino, fiori di lavanda e frammenti di liquirizia in aprti uguali: 1 cucchiaio di miscela per 2 decilitri di acqua.


Infuso di malva e rosolaccio
Per un effetto ipnotico  e calmante, associare fiori e foglie di malva a petali di rosolaccio: 3 sommità fiorite di malva e 4-5 petali di rosolaccio freschi in una tazza d'acqua, oppure 2 prese (ricordate una presa son 2-3 grammi) di rosolaccio e 18/2 cucchiaino di malva se le piante sono essiccate.

Tisana supercalmante
Grammi 35 di fiori di malva, 25 di foglie d melissa (possibilmente fresche), 10 di fiori d'arancio, 5 di petali di rosolaccio: 1 cucchiaio di miscela per una tazza grande di acqua in abollizione. lAsciar riposare 8 minuti.

E per finire una dolce cantilena per addormentarsi:

Pugno pugnetto
una gallina ed un galletto
il galletto andava in campagna,
sotto una foglia trovò una castagna,
sopra lafoglia c'era una rana,
il sonno non è una cosa strana

E ancora:

Bolli bolli pentolino
fai la pappa al mio bambino
la rimescola la mamma
mentre il bimbo fa la nanna
fa la nanna, gioia mia, 
o la pappa scappa via 


domenica 10 maggio 2015

Il luppolo, per una grappa, per le digestioni difficili, contro i dolori nevralgici, per l'insonnia

Humulus perché ama i luoghi umidi; lupulus perché strozza i giovani arbusti cui si abbarbica così come fa il lupo con la preda. Di esso è tradizione, sin dai tempi preistorici, cogliere le parti tenere e le cime dei rami a fini alimentari. In età romana, il luppolo entra come aromatizzante di una bevanda, ottenuta dalla fermentazione dei cereali, che può essere considerata la progenitrice della nostra birra. Anche ai giorni nostri il luppolo serve per dare alla birra, quella veramente buona e fatta a regola d'arte, il caratteristico gusto amaro-aromatico. Pure la medicina popolare attribuisce da secoli a questa pianta una grande importanza quale sedativo. Per garantirsi un buon sonno, ci si riempiva il cuscino con foglie di luppolo. La sua coltivazione è documentata a partire dall'VIII secolo.


Caratteristiche e proprietà 

Si tratta di una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Cannabacee. I fusti sono lunghi molti metri e si arrampicano attorno ad ogni sostegno. Le foglie sono opposte, dentate e protette da una membrana alla base del gambo; quelle delle infiorescenze sono alternate. I fiori maschili sono riuniti in pannocchie in cima ai rami, quelli femminili sono appaiati a due a due e insieme formano un'infiorescenza a forma di cono di colore verde chiaro o rossastro. I frutti sono di colore cenere. Cresce dal piano alla zona collinare e submontana, preferibilmente del nord-Italia; si trova specialmente nelle siepi, lungo i fossi e negli incolti. Predilige i terreni profondi, permeabili, di medio impasto e ricchi di sostanza organica. I germogli di luppolo vengono raccolti in marzo e aprile, quando sono succosi e croccanti. I fiori si raccolgono in agosto-settembre, con tempo secco per evitare che l'umidità provochi muffe e marciumi. L'essicazione deve essere immediata ponendo le infiorescenze in uno strato molto sottile all' ombra e in un locale molto aerato. E utile muoverIe molto spesso per evitare processi di irrancidimento. Le infiorescenze, le sole parti della pianta usate in medicina naturale, contengono olio essenziale, resine, sostanze estrogene ecc. Hanno proprietà toniche, calmanti e digestive.

Utilizzo 

I getti primaverili dei fusti maschili sono piuttosto succosi e teneri; forniscono materiale di notevole pregio per risotti, minestre, frittate, ripieni vari, dolci ecc. I getti delle piante femminili sono più fibrosi, meno succosi e quindi meno pregiati ma sono ugualmente raccolti per tutte le preparazioni. Grappa al luppolo: versare in un capace vaso ermetico 10 coni freschi di luppolo, un litro di buona grappa e 45 g di zucchero. Scuotere, lasciar macerare per un mese, filtrare e rimettere in bottiglia. Come già detto, nella medicina popolare si utilizzano esclusivamente i fiori del luppolo.
Decotto per le digestioni particolarmente laboriose e difficili: far bollire per due minuti 15 g di fiori di luppolo in un litro d'acqua. Filtrare bene il liquido così ottenuto, quindi addolcirlo a piacere e berne una tazzina al termine di ogni pasto.
Questo rimedio contro i dolori nevralgici è tanto insolito quanto efficace: riempire di fiori di luppolo un sacchetto di tela e cucirne l'apertura, quindi metterlo a scaldare davanti alla stufa o sul termosifone. Il sacchetto così preparato va appoggiato sulla parte dolorante. I dolori si calmeranno in pochi minuti.
Decotto contro l'insonnia: versare un cucchiaino di fiori di luppolo in una tazzina d'acqua e far bollire il tutto per tre minuti. Una volta che il liquido sia tiepido, filtrarloaccuratamente, addolcirlo quanto basta con del miele e berIo prima di andare a letto.

sabato 25 aprile 2015

Sonno e Insonnia: le Erbe per dormire

Il numero dei rimedi naturali che possono aiutare a migliorare il nostro sonno è grande. Poche erbe tuttavia possiedono un vero e proprio potere ipnotico; molte contengono invece principi calmanti, rilassanti, a volte solo leggermente narcotici, antispasmodici, analgesici, e antinevralgici (agiscono cioè contro gli spasmi, i dolori e le nevralgie), sono sedative del sistema nervoso centrale o periferico.


La loro influenza dunque in questa notevole parte del malessere moderno che sono i disturbi del sonno non è da sottovalutare. Quello che le erbe possono fare, lo fanno senza provocare effetti secondari, senza generare assuefazioni, lo fanno dolcemente, con lenta e tranquilla sicurezza. Quello che si chiede ai malati di insonnia è di collaborare, mostrare fiducia e pazienza, affinchè le piante nostre alleate trovino lo spazio, il tempo e lambiente favorevole per compiere la loro opera.

Le erbe che conciliano il sonno la camomilla, il luppolo, il tiglio, l'arancio, la malva, il rosolaccio, il biancospino, la melissa, la valeriana e le descriveremo una ad una nei prossimi giorni. Altre piante contenenti sostanze atte a combattere l'insonnia sono l'asperula o stellina odorosa, il basilico, la maggiorana, la salvia, la lavanda, il meliloto, l'avena, la monarda.

Impariamo quindi a riconoscere le erbe amiche e usiamole tranquillamente. Ne otterremo l'effetto tanto sospirato: farci chiudere gli occhi.

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