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mercoledì 15 luglio 2015

Pietre e cristalli, Berillo

I popoli antichi usavano il berillo nei riti per far cadere la pioggia. Nell'Irlanda del quinto secolo gli indovini che usavano sfere di berillo erano conosciuti come speculari.

BERILLO
Caratteristiche: silicato di  berillo e alluminio; sistema esagonale; cristalli isolati a forma di prisma esagonale allungato, spesso ricchi di inclusioni. Le varietà colorate e trasparenti sono lo smeraldo, che ha un colore verde brillante per la presenza di ossido di cromo, l'acquamarina, l'eliodoro. L'acquamarina si può confondere con l'apatite azzurra. Lo smeraldo invece si confonde con l'avventurina, la tormalina verde, il peridoto olivina, la fluorite verde e il dioptasio.

Proprietà: il berillopace interiore e porta equilibrio; stimola i sentimenti positivi.
Disturbi: combatte l'acidità di stomaco e ha azione benefica sull'intestino.
Associazione con i chakra: secondo; quarto e terzo per lo smeraldo.



Gli oli essenziali, la simbologia: relazione tra universo, mondo vegetale e uomo

L'universo è retto secondo gli antichi, da sette funzioni primarie, che si esprimono a tutti i livelli dell'esistenza, dal macrocosmo della natura al microcosmo dell'uomo. Queste forze che muovono l'esistenza sono state rappresentate nella nostra tradizione culturale greco-latina dagli dei dell'Olimpo, che indicano con le loro storie mitologiche le vie attraverso cui queste leggi agiscono nel mondo. 

Analogamente i sette pianeti principali che fanno aprte del nostro universo prendono lo  stesso nome e lo stesso tipo di qualità e di energia degli dei che rappresentano. L'uomo è integralmente inserito nel resto del creato. E' possibile ricercare le corrispondenze tra cose analoghe tra di loro nel microcosmo uomo e nella natura e raggrupparle sotto un medesimo "segno", ragionando per analogie, ricercando cioè le similitudini, l'identità acculta tra piani diversi data dallo stesso tipo di forze che sottendono forme diverse, al di là delle apparenze. Paracelso, geniale figura di medico del 1500, portò avanti questa fondamentale concezione ermetica, secondo cui l'uomo è specchio e immagine fedele dell'universo: "L'uomo è un mondo che contiene il cielo e la terra, l'aria e l'acqua e tutti i vari principi che costituiscono il regno minerale. quello vegetale e quello animale, e il più alto agisce sul più basso".

Nel mondo vegetale la dipendenza dalla funzione planetaria, il tipo di forze che plasmano la pianta e le danno una ben determinata forma, era chiamata dagli alchimisti medioevali Signatura Rerum, la segnatura: gli antichi cercavano dai segni esterni della pianta (il colore, la forma, il portamento, l'odore ecc.) di risalire alla vibrazione plasmatrice, cioè all'energia che si palesava dietro quella forma, e da ciò deducevano l'uso curativo della pianta stessa. Per esempio l'Eufrasia è una graziosa pianticella il cui fiore ricorda la forma di un occhio. Si dice che fu Paracelso stesso a comprendere questo messaggio e difatto, nella tradizione popolare, è una pianta usata per curare i disturbi degli occhi. Attualmente la ricerca erboristico-farmaceutica ha appurato le sue proprietà oftalmiche per la cura  di congiuntiviti, blefariti ecc. Un altro esempio di segnatura, dato non dalla forma, ma dal "comportamento" della pianta, lo troviamo nell'Aristolochia. Gli insetti entrano nella corolla dei fiori erestano imprigionati da una barriera di peli che impedisce loro la risalita. Quando i peli si seccano, l'insetto può uscire. Questa trappola serve al fiore per farsi fecondare. Gli antichi, osservando questo, pensarono di utilizzare l'Aristolochia per accelerare il parto. La ricerca ha aapurato che queta pianta contiene una sostanza in grado di agire sulla muscolatura dell'utero.

Questi esempi, estremamente semplificativi (in realtà la vera segnatura va oltre la forma  e nell'intimo della pianta stessa) mostrano che, oltre alla legge di causa effetto, vi è un altro modo di leggere la realtà e gli avvenimenti, alla luce delle analogie, delle allegorie, delle similitudini, ricercando cioè il filo comune e i nessi che legano cose apparentemente diverse. "Le cose che vediamo non sono i principi attivi ma solo il corpus che li contiene; le forme visibili sono solo espressioni esterne dei principi invisibili. Le forme sono, per così dire, il veicolo dei poteri". Ciò che cura non sono solo i principi attivi ma la "vibrazione energetica"che attraverso la pianta noi assorbiamo, risintonizzandoci sulla sua frequenza, e quindi contattando quel tipo di funzione e di energia di cui la pianta stessa è portatrice. La pianta è un essere che si manifesta in un fluire di stati evolutivi a partire dal seme, di cui la pianta è solo potenzialità, ai processi di crescita e di sviluppo delle foglie, del fiore, fino alla produzionedell'essenza, la sua componente più immateriale e vicina alla luce. Secondo la tradizione ogni pianta possiede la forza di uno o più pianeti. 

E' possibile associare le varie funzioni del corpo alle energie simboleggiate dai sette pianeti. Funzioni e parti del corpo governate da un determinato pianeta potranno essere curate da piante "informate" dallo stesso tipo di energia, che "attraggono" gli elementi corrispondenti nel corpo dell'uomo. Il significato simbolico dei pianeti viene tratto dal mondo dei miti, che hanno un valore universale per l'uomo e rappresentano le leggi profonde che regolano l'esistenza e l'esperienza umana. "Non vi è un solo potere invisibile nel cielo che non trovi il suo principio corrispondente nell'intimo cielo dell'uomo; ciò che è sorpa agisce su ciò che è sotto, e questo reagisce al primo". (Paracelso)
Vedremo domani le simbologie planetarie con riferimento all'uomo e al mondo vegetale.


La Stella di Betlemme, il fiore di Bach per chi è particolarmente angosciato

Ornithogalum umbellatum (quanto adoro i nomi delle piante in latino) o  Stella di Betlemme fa parte della famiglia delle Liliacee (come le cipolle e l’aglio); il suo fiore verde e bianco sboccia ad aprile/maggio ed è caratterizzato da una stella regolare a sei punte (come quella di Davide), che gli permette di uscire fuori nel prato quando c’è il sole ed anche senza acqua nel terreno.

E’ conosciuto anche come la “stella di latte d’orata”, e secondo la tradizione  questi fiori formavano la corona attorno al capo di Gesù. La parola chiave che caratterizza questo rimedio è “il trauma”, e la tipologia delle persone a cui si addice, sono afflitte da uno shock recente, ma anche antico del quale ancora ne subisce le conseguenze, poichè la ferita del trauma è sanguinante nell’anima e nel corpo, con manifestazioni e disturbi psicosomatici.


Bach definì questi caratteri: “… Per coloro che si trovano in uno stato di grande angoscia a causa di situazioni che, in un dato periodo, hanno provocato tanta infelicità: lo shock di una cattiva notizia, la perdita di una persona cara, lo spavento per un incidente e altri eventi simili. Questo rimedio porta sollievo a chi rifiuta il conforto degli altri… ”. E' adatto a chi  è spesso in uno stato di stordimento interiore e chiuso in se stesso, per questo apporta un grande recupero inteso come beneficio, ammorbidisce pertanto l’anima, il dolore della ferita che ancora si sente, quindi porta recupero sottile, ma fondamentale.

Scioglie i blocchi sia fisici che psicologici che emotivi, ritrovando se stessi e neutralizzando gli effetti negativi di un shock già nel quotidiano elaborando costruttivamente le situazioni.
 • Emozioni iniziali (prima di prendere il fiore): Postumi di un trauma
 • Emozioni evolutive (dopo aver assunto il fiore): Risoluzione, consolazione, l’attenuazione del dolore e l’elaborazione (del lutto, incidenti, maltrattamenti, perdita, parto,aborto, shock vari, etc.).

Ecco come Bach ne definisce le qualità: “… il rimedio consolatore, che conforta l’anima e placa e mitiga il dolore e la preoccupazione… ”. Star of Bethelehem è indicato per coloro che si trovano in uno stato di grande angoscia a causa di situazioni che, in un dato periodo, hanno provocato tanta infelicità.

Questo sblocca le energie stagnanti, riesce a far fluire le emozioni e far affrontare il dolore senza reprimerlo a chi specialmente rifiuta il conforto dagli altri. E’ un fiore adatto alle malattie psicosomatiche, per una crisi d’asma provocata dallo stress, per l’insonnia, per l’amenorrea e le gravidanze isteriche, spesso questi soggetti manifestano anche disturbi forti come mal di gola a causa della tensione. Prezioso per chi si trova in uno stato d’animo anestetizzato e forzato, per chi è quindi bloccato nel crescere e nel fare esperienza, che vuole però disintossicarsi e intraprendere il proprio cammino con armonia.

Semi di Chia: mille e più virtù e benefici

Sono ormai noti e piuttosto diffusi, i semi di chia si ricavano da una pianta il cui nome è Salvia Hispanica originaria del Centro e Sud America e qui molto utilizzata fin dai tempi più remoti. A noi son giunti abbastanza recentemente, a partire dal 2009, quando l'UE li ha ammessi sul mercato. Le proprietà nutrizionali di questi semini sono davvero stupefacenti in particolare per il loro contenuto di calcio e l'equilibrio di acidi grassi essenziali omega3 e omega6.

Come accennato, questi semi sono una delle principali fonti vegetali di calcio, per darvi un'idea circa 600 milligrammi per ogni porzione da 100 grammi. In parole povere ne contiene 5 volte di più rispetto al latte. Il contenuto di acidi grassi essenziali omega3 corrisponde al 20% del loro peso, 100 grammi di semi di chia presentano circa 20 grammi di omega3, una proprietà che li rende la fonte vegetale più ricca di questi acidi grassi essenziali.

Ma c'è ancora da stupirsi perchè il contenuto di vitamina C, ferro e potassio è sorprendente. Il contenuto di vitamina C (5,4 milligrammi ogni 100 grammi) è di 7 volte superiore rispetto a quello delle arance, il contenuto di potassio (809,15 milligrammi ogni 100 grammi) 2 volte rispetto alle banane e il ferro (9,9 milligrammi ogni 100 grammi) 3 volte rispetto agli spinaci. Vi sono poi altri minerali come selenio, zinco e magnesio, e poi vitamina A, E e B6, niacina, riboflavina e tiamina.

I semi di chia sono naturalmente ricchi di aminoacidi, tra cui possiamo trovare metionina, cisteina e lisina (è esclusa la taurina) e di antiossidanti, presenti all'interno di essi in quantità 4 volte superiore rispetto ai mirtilli.

A beneficio della nostra salute sono in grado di controllare il livello degli zuccheri nel sangue, così da arginare l'aumento di peso. Ottimi per la salute di tutto l'apparato cardiovascolare e quindi un toccasana per la prevenzione delle malattie a carico del cuore. Grazie agli aminoacidi, alle vitamine e ai sali minerali contribuisce a regalare all'organismo un ottimo livello di energia.

Possono trarne  beneficio anche coloro che soffrono di ipertensione in quanto questi semi sono considerati in grado di contribuire alla regolazione della pressione sanguigna. Inoltre coloro che desiderano perdere peso, introducendoli nella loro dieta avranno nutrienti essenziali ed energia senza che l'organismo richieda di assumere grandi quantità di alimenti in sovrappiù.

E se avete problemi di colesterolo, questi semini possono aiutare a tenerlo sotto controllo, e considerate che non contengono glutine, quindi possono essere assunti anche da chi soffre di celiachia. Calorie? 70  ogni 15 grammi di prodotto, ovvero circa un cucchiaio di prodotto, che contiene inoltre 3 grammi di proteine e 7 grammi di carboidrati, oltre agli acidi grassi ed ai sali minerali già elencati. Non contengono colesterolo né zuccheri semplici.

Sono semini piccoli e croccanti quasi insapori e quindi adatti ad essere uniti ai muesli, ai cereali, ad altri semi. Non irrancidiscono e si conservano per anni se rispoti all'interno di un contenitore ben chiuso.

Come dose giornaliera vanno bene da uno a due cucchiai al giorno oppure si possono unire ad insalate, pasta, risotti, orzo, miglio, quinoa, legumi ed altri cereali a piacere. Ma la loro versatilità non finisce qui, perchè li potete aggiungere a frullati di frutta e/o verdura oppure come elemento decorativo, ma nutriente, su crostini e tartine insieme a patè e salse vegetali. Se preferite i dolci potete aggiungerli a mecedonie, oppure a cottura ultimata a torte, plum-cake, biscotti. Vanno bene anche sulla frutta cotta, nelle zuppe e nelle minestre.

E per chi ha problemi di stipsi i semi di chia sono un ottimo alleato nella pulizia dell'intestino: infatti se lasciati in ammollo in acqua a temperatura ambiente, i semi di chia, che assorbono acqua in quantità molto superiore al loro peso, sprigionano un gel benefico che può essere assunto come tale al mattino, preferibilmente a stomaco vuoto. Questo gel tra l'altro, può essere utilizzato come sostituto delle uova nella preparazione di torte e biscotti.

martedì 14 luglio 2015

Erbe curative nella preistoria

"Maledetto sia il suolo per causa tua. Con dolore ne trarrai il cibo...Spine e cardi produrrà per te, e tu mangerai le erbe del campo" (Gen. 3,17). Così la Bibbia dà inizio all'avventura dell'uomo sulla terra. Difficile poter ricostruire questo cammino senza aiutarci con un po' di fantasia. Qualche reperto archeologico ci porta a pensare alla presenza di pollini di piante curative insieme ad ossa di epoca neandertaliana (200 mila- 35 mila a. C.) rinvenuti in una caverna irachena. 

Vita quotidiana
In altri siti archeologici, risalenti a circa 60 mila anni fa, sembra ci siano tracce di prodotti curativi. Con l'arrivo dell'Homo sapiens (35 mila anni fa), questi segnali si moltiplicano e acquistano maggiore concretezza, specialmente per quanto riguarda il lenimento del dolore: camomilla, valeriana, millefoglio, lino, canapa e papavero. L'uomo inizialmente si basava sull'osservazione degli altri mammiferi, poi, man mano, sull'epsrienza diretta. In Mesopotamia troviamo i primi accenni di prescrizioni mediche in caratteri ideografici e cueniformi. Sappiamo che i Sumeri utilizzavano decotti, cataplasmi, unguenti...ed anche "sostanze ausiliarie" (miele, birra, vino) come eccipienti alla somministrazione del farmaco.

Memento: L'uomo discerne gli elementi che lo circondano: sperimenta il valore terapeutico del sole, dell'acqua, del calore. Nel bosco non  trova solo cibo, ma anche le piante con cui curarsi. Le scoperte avvengono per imiazione dei comportamenti osservati negli animali. Forse le piante, grazie agli effetti che producono, venivano viste avvolte da un alone di mistero e superstizione.
Diceva l'abate Galiani: "La malattia è una come una lotta tra il male e il malato, nella quae interviene il medico con un bastone, che tira botte da orbi: se colpisce il male, va bene per il malato; ma se colpisce il malato....."
Che cos'è un'erbaccia? E' una pianta di cui ancora non si sono scoperte le virtù (Ralph W. Emerson)


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