Simply

lunedì 23 novembre 2015

Apparato respiratorio: prevenzione, cura e depurazione

Aver cura del proprio apparato respiratorio è il modo migliore per evitare di ammalarsi nei periodi dell'anno in cui siamo esposti al freddo e ai virus dell'influenza. Come ben sappiamo l'apparato respiratorio ci permette di far uso dell'ossigeno affinchè possano svolgersi in maniera corretta le varie funzioni fisiologiche del nostro organismo.


Se l'apparato respiratorio si infiamma a causa di agenti come inquinamento, batteri, freddo, tossine, si avranno vari tipi di sintomatologie come mal di gola, raucedine, tosse, catarro, mal di testa, starnuti, abbassamento di voce che inevitabilmente di portano uno stato di malessere generale e di malattia. Ecco perchè è particolarmente importante depurare l'apparato respiratorio: in questo modo si riduce di molto il rischio di ammalarsi.

In nostro aiuto vengono a tal proposito alcuni efficaci rimedi naturali che aiutano a depurare i polmoni. Vediamo quali.

Eucalipto: di cui ho descritto le proprietà nel mio post relativo all'olio essenziale.   Esso infatti è particolarmente efficace nel trattamento di affezioni bronchiali e polmonari per la sua azione antisettica e contemporaneamente balsamica che facilitano la fuoriuscita di muco e sedano la tosse e l'asma.

Lavanda:  come descritto nel post relativo all'olio essenziale, è efficace  nel liberare polmoni e bronchi dalle tossine e utile a prevenire le secrezioni di catarro. Inoltre per le sue proprietà sedative e calmanti è utile contro lo stress.

Menta:  assolve a diverse funzioni come descritto nel mio post, la menta contiene alcuni principi che la rendono ottima per disinfiammare le vie respiratorie, è utile anche per lenire la cefalea e come digestivo.

Timo:  come descritto nelle proprietà dell'olio essenziale, il timo è un forte antisettico, paritcolarmente utile in caso di laringiti, faringiti, tosse e catarro. Ottimo antibatterico e sedativo della tosse.


domenica 22 novembre 2015

More uxorio

Ricordo che la mia professoressa di Diritto Privato, era letteralmente fissata con il more uxorio, e per sviscerare l'argomento andava proponendo una tesi in merito. Al tempo odiavo il diritto con tutta me stessa, troppo arido e scarno, troppi codici e codicilli. 

Perciò, il solo pensiero di dover scrivere una tesi intera di Diritto Privato avrebbe ucciso tutti i miei creativi neuroni. A posteriori posso dire che forse avrei comunque docuto prendere inconsiderazione l'argomento.
More uxorio: come in matrimonio. Espressione di origine ignota, che indica la condizione di due persone che convivono come fossero sposate




Arricciare le penne, arrivano i Pisani, a seggiola

ARRICCIARE LE PENNE: è l'opposto di "accarezzare per il verso del pelo" e sinonimo di rimproverare aspramente e anche di dare una bastonatura

ARRIVANO I PISANI: si dice ai bambini quando stanno per addormentarsi e socchiudono gli occhi. L'etimologia è controversa: secondo il Giusti è da riferirsi all'aria di Pisa che "essendo pesante" farebbe assopire (da dove il detto "Pisa pesa per chi posa"); secondo altri, fra i quali il Panzini, farebbe parte di un gioco fonetico (Pisa, pisolino, pisolare). Ma potrebbe aver la stessa origine del "soccorso di Pisa", modi di dire per indicare un aiuto tardivo e inutile, come appunto sembra sia successo quando le milizie pisane arrivarono troppo tardi per dar man forte ai crociati nella conquista di Gerusalemme (1099). Nel caso dei bambini che hanno sonno, l'arrivo dei pisani indicherebbe che è troppo tardi per stare ancora alzati.

A SèGGIOLA: fare l'amore a casa della fidanzata, compuntamente seduti e sotto l'occhio vigile dei futuri suoceri; essere cioè, "fidanzati ufficialmente".

C'è un negozio a San Filippo...

C'è un negozio a San Filippo
Esiste un piccolo negozio a San Filippo, un negozio dal sapore ancora antico, là, immerso nella campagna, poco più di una stanza. Ci trovi tutto, proprio tutto, come nel vecchio spaccio di Meca, quello nel bosco. E' una stanza grande ma non troppo, in cui lo spazio è utilizzato alla perfezione e non manca nulla: all'ingresso il bar-tabacchi con due tavolini per sedersi e chiacchierare, intorno, il piccolo supermercato, con tutti i suoi reparti. 

L'angolo delle bevande, il banco frigo, la salumeria, la zona dei cosmetici e quella dei detersivi, gli scaffali con la pasta, l'espositore delle calze e dei gambaletti e l'angolo della ferramenta. Lì trovi la signora Lorella, con il suo benevolo e accogliente sorriso, intenta nel suo lavoro di commessa e bargirl,  nelle sue pubbliche relazioni con i clienti che vanno e vengono, anche dieci volte al dì. Si respira un aria di bazar e mesticheria, di salumificio e saponeria, di miscela di caffè e tabacco aspro, una fragranza che riconoscerei ad occhi chiusi, che mi trasporta ad altro luogo, ad altra vita, ad altro tempo.

Ci si va a piedi a San Filippo, lungo la strada dei frutteti e dei filari delle viti, è una strada stretta, ai cui lati sbocciano le pratoline, e le case silenti dischiudono persiane pigre, nei giorni di nuvolo e nebbia, quando è forte l'odore dell'erba bagnata e il disco solare appare pallido. Si va piano, passo dopo passo, la fretta è bandita, non ci si trova nel caos del mondo. 

Qui si sentono gli uccellini, le papere nel canale, e qualche lepre saltella furbetta all'angolo di un orto.  Si cammina in piano, verso l'orizzonte e alla fine della strada svolti a sinistra e nel cortile c'è il negozio. Ci puoi stare quanto vuoi a San Filippo, nessuno te lo fa pesare, e se hai bisogno di far presto ti prestano la bicicletta. Quando ci vado sento solo l'attutito sgambettio dei miei passi, il fruscio della mia giacca e il sorriso di Lorella, là, a San Filippo.

Come utlizzare le bucce d'arance ed evitare sprechi

L'inverno è il periodo degli agrumi, in particolare delle arance da gustare a spicchi o in spremuta. Sono un ottimo concentrato di vitamina C  e contribuiscono a rinforzare le nostre difese immunitarie. Ma le bucce le scartiamo e finiscono nell'organico. Eppure possiamo recuperare anche le bucce ed utilizzarle in maniera multiforme.

1 . : Preparare il tè con bucce delle arance non è difficile.  Tenete le bucce dentro ad un contenitore. Quando è pieno o quasi, riempitelo quasi alla cima con acqua calda  e aggiungete 2 bustine di tè verde. Potete anche fare una miscela di tè, ma sceglieteli bene  in modo tale che non stonino con le bucce delle arance, e poi gustatevi il risultato. 

2 .Aceto di agrumi per la pulizia: accumulate le bucce in un contenitore e quando è pieno di bucce riempilo con aceto bianco distillato (va benissimo quello più economico). Lasciate il contenitore coperto sul balcone per circa una settimana. Quando vi sarete preparati psicologicamente per le  pulizie, potete usare l’aceto per pulire, togliendo le bucce delle arance dal contenitore. Avrete così ottenuto un aceto speciale che lascerà un profumo  agrumato fresco, piuttosto che l'acuto odore dell' aceto, talvolta  fastidioso per il nostro olfatto.

3 . Bevanda rigenerante: questa bevanda è l’ideale per chi come me, fa fatica a bere molta acqua durante la giornata, che è fondamentale per la salute del nostro intestino, del nostro organismo e per la bellezza della pelle. Utilizzate la vostra acqua naturale preferita, aggiungendo qualche goccia di olio essenziale (quello che preferite), succo d’arancia fresca e bucce di arancia. Sarà una bevanda dissetante e leggermente aromatizzata. 

4 . Estratto di arancia: per questo, è meglio utilizzare solo la scorza (la parte arancione), non la parte bianca amara. Miscelate la scorza di un’arancia con un cucchiaino di zucchero di canna biologico e mezza tazza di vodka, in una bottiglia di vetro possibilmente scuro. Agitate la bottiglia una volta al giorno per circa 20 giorni. Se non avete fretta, fate questa operazione  per due mesi, per lasciare riposare e far agire meglio le scorze. Più a lungo si lascia , migliore sarà il sapore. 

5 . Scrub: con zucchero e bucce di arancia tritate.  Semplice e sicuro sarà ottimo  su piedi, mani e viso (delicatamente) e su tutto il corpo. Versate in un contenitore 2 tazze di zucchero semolato, mezza tazza di olio, tritate le bucce dell’arancia in piccoli pezzi come fosse una polpa e mescolate tutto in un mixer. Lo scrub è pronto, facile, veloce, economico.

6 . Pulire il tagliere: a volte i taglieri trattengono gli odori di quello che tagliamo e non è una buona cosa . Strofinate le bucce sulla superficie del tagliere e spremete quanto più succo possibile. Poi cospargete il tagliere con del sale in modo che stia in macerazione per circa mezz’ora. Togliete poi il sale dal tagliere e lavatelo. In lavastoviglie per la plastica, a mano per legno.


Licenza Creative Commons
Quest' opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.